Un nemico ostico e impegnativo che la Walt Disney Company ha dovuto affrontare negli ultimi anni è il fenomeno della pirateria digitale. In particolare, la compagnia si sta domandando come risolvere il problema nell’ambito della distribuzione dei film, uno degli aspetti più fragili in materia di sicurezza. Dato che, per combattere la pirateria, il sistema della filigrana elettronica si sta rivelando inadeguato, la Disney sta pensando di ricorrere alla blockchain.
Una soluzione inefficace contro la pirateria: la filigrana elettronica
Come affermato da un portavoce della Disney, tutti i film distribuiti possiedono la filigrana elettronica (dall’inglese digital watermarking), che consiste nell’inserire in un file multimediale informazioni specifiche riguardo l’origine e la provenienza. Il documento viene contrassegnato quindi in modo permanente ed è possibile risalire al proprietario o all’indicazione del copyright, dimostrando così la sua originalità. Tale sistema permette inoltre di tracciare il percorso di vendita di un contenuto, rilevando eventuali casi di pirateria, ma solo quando si sono già verificati. Il portavoce della Disney ha affermato quindi che la filigrana elettronica non si sta rivelando efficace per la lotta alla pirateria, poiché serve solo a tracciare il problema, ma non a prevenirlo.
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Come combattere allora la pirateria?
Dato che le ultime misure prese si stanno rivelando inadeguate, la Disney sta pensando a nuove alternative che prevengano adeguatamente il problema. Una possibile arma contro la pirateria, da affiancare alla filigrana elettronica, potrebbe essere l’implementazione del sistema basato sulla blockchain, che garantirebbe maggior controllo sulla distribuzione dei contenuti. Non si sa ancora con precisione se la Disney farà effettivamente ricorso a questa misura di sicurezza, ma è certo che ne ha ottenuto il brevetto.
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Un possibile rimedio alla pirateria: la blockchain
Ma come mai la Disney sta vagliando l’ipotesi di ricorrere alla blockchain? Come affermato dal portavoce Disney, tale sistema di sicurezza permetterebbe di monitorare il processo di distribuzione dei film, bloccando eventuali pirati digitali prima che agiscano. Stando a quanto indicato nel brevetto, mediante questo meccanismo sarebbe possibile infatti accertare che nessuno violi il contenuto caricato. Sembra inoltre che con questo sistema sia possibile rilevare se il numero di riproduzioni effettive di un film superi quello previsto, prevenendo le visualizzazioni abusive. Benché nel brevetto si parli soprattutto di pellicole cinematografiche, la blockchain potrebbe riguardare anche i video in streaming, tutelando così gli utenti di piattaforme come Disney+.
Ma cos’è di preciso e come funziona la blockchain?
Per chi non lo sapesse, la blockchain (letteralmente “catena di blocchi” ) è una struttura dati ideata nel 2008 da Satoshi Nakamoto, in cui si inseriscono in modo permanente diversi contenuti in ordine cronologico, per poi raggrupparli in “blocchi”. Allo scopo di garantirne l’integrità ed evitare che eventuali pirati digitali non compromettano tutto, il sistema della blockchain fa ricorso inoltre alla crittografia. Ogni movimento dei dati è tracciabile: tale struttura dati è considerata sicura, affidabile e trasparente e la Disney sta pensando di adottarla per fronteggiare la pirateria digitale.
Come agirà la Disney?
Non sappiamo ancora con precisione come deciderà di procedere nella lotta alla pirateria digitale: manterrà solo la filigrana elettronica o adotterà anche la blockchain? Certo è che, come tutte le grandi compagnie commerciali della storia, dovrà fronteggiare efficacemente i pirati. Solo non per mare, bensì sul web.
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Michael Anthony Fabbri
Fonti: torrenfreak, dday.it
Immagini: © Disney