Brigitta vuole sposare Paperone, ma il Vecchio Cilindro fa di tutto pur di non prenderla in moglie: fin qui, è cosa nota.
L’ossessione (“nooo, no es amooor!“) di Brigitta McBridge per il riccastro Paperon de’ Paperoni, che ha in comune con lei solo la lunga vita da single e il grande fiuto per gli affari, si è evoluta nel tempo, ma ha mantenuto una dinamica fallimentare. Sia che Paperone nutra per Brigitta una simpatia repressa, sia che abbia paura dei sentimenti in generale, sia che Brigitta abbia in realtà le mani troppo bucate per i suoi gusti, è chiaro a tutti (tranne che a Brigitta) che questo matrimonio non s’ha da fare.
Eppure a volte s’è quasi fatto, come nella storia di Massimo De Vita Il matrimonio di Zio Paperone. Brigitta macina corteggiamenti respinti e spettacolari cacciate dal Deposito di Paperone, ma ha anche avuto più di un’occasione per ottenere gli anelli e i pony pomellati che desidera. Come ben sappiamo però, per quanto la papera vada vicina a coronare il suo sogno romantico, le nozze finiscono sempre per andare a monte.
Dopo anni di insuccessi, una domanda sorge spontanea: Brigitta ha davvero bisogno di continuare a cercare che Paperone corrisponda il suo amore?
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Brigitta: a love story?
Il personaggio di Brigitta, classe 1960, nasce per l’appunto inseguendo Paperone in Zio Paperone e l’ultimo Balabù, e attraverso matite e sceneggiature di Romano Scarpa si delinea come una papera il cui romanticismo è in realtà ambiguo. Anche se Brigitta sogna di andare in sposa a Paperone e persino la sua testa è a forma di cuore (come Dracula di Bram… ehm, come il cuore che spera di sciogliere nel petto del “vecchio zitellone“), la sua immaginazione non si sofferma sulle basette da accarezzare e le taccagnerie da sorbirsi vita natural durante, ma galoppa figurandosi regali costosi, prima classe da sballo e spremute d’arancia in bicchieri di cristallo.
Negli anni, l’immagine del matrimonio d’interesse come scontato sbocco delle ambizioni materiali di una papera ha perso di modernità e il lato socio-economico dell’attrazione di Brigitta verso il multimiliardario è andato perdendosi. Del resto Paperone può essere amato per il suo buon carattere… o forse no. In balia del fascino burbero di Paperone, Brigitta ha assunto i connotati di una papera (troppo) innamorata dell’amore, che autonoma, scaltra, intraprendente e di buon cuore come è sempre stata, si ritrova comunque a pendere dal becco di un papero freddo e non disponibile.
Vuoi tu, Paperone, sposare Brigitta?
Il piccolo dettaglio fondamentale che impedisce a Brigitta di diventare la sposa di Paperone, anche quando i due si avvicinano all’altare, è sempre lo stesso: Paperone dirà “no”.
Ma prima di pensare che Brigitta sia totalmente citrulla, teniamo presente che, sia pure per macchinazioni machiavelliche che poco hanno a che vedere con un amore completo e reciproco, Paperone è spesso sul punto di compromettersi. È proprio Paperone a chiedere a Brigitta di fingersi sua moglie per un incontro d’affari in Dal diario di Brigitta: sposa… per un giorno! e sempre Paperone interpreta a sua volta il fidanzato di Brigitta, a beneficio della zia di lei, in Brigitta e il girotondo delle zie.
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Nel succitato Il matrimonio di Zio Paperone, le nozze sono sì un’iniziativa (altrimenti detta ricatto) di Brigitta, ma il corteggiamento propedeutico è perpetrato dallo Zione: sia per lisciarsi Brigitta in una controversia economica, sia perché, quando per equivoco lei sembra scaricarlo in pubblico, lui rimane paradossalmente punto nell’orgoglio. In Paperina testimone oculare, Paperone arriva a chiedere di persona la mano di Brigitta, pur di non pagare i danni in una controversia fra automobilisti.
Sorge il dubbio che, nel tira e molla nuziale fra i due paperi, non ci sia solo Brigitta a caccia di gratificazioni, ma anche lo sfacciatissimo ego di Paperone.
Le chances amorose di Brigitta in questi casi sfumano perché gli affari falliscono, o perché restano affari. Ma, in altri casi, sono proprio i sentimenti di Paperone che sembrano vacillare.
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Paperone, vuoi metterti con Brigitta? Sì/no/forse
Brigitta e Paperone, al di là delle diverse opinioni sulla vita matrimoniale (lei ne vuole una, lui no), sanno andare d’accordo e condividere avventure anche come compagni, non solo come avversari. Brigitta è addirittura la salvatrice di un tipico P.i.D. (Paperone in Difficoltà) in più occasioni.
Nel finale di Amelia e il trionfo del vero amore!, non è l’ammaliante fattucchiera a sposare Paperone (a dispetto degli shippers di questa coppia ancora più frizzante), ma è Brigitta a venir certificata da lui “pretendente numero uno ufficiale” in segno di gratitudine per aver sventato i piani stregoneschi.
Nella storia Zio Paperone e la formula della ricchezza disegnata dallo stesso Romano Scarpa, dopo un’avventura esotica costellata di momenti romantici da fare un baffo al film All’inseguimento della pietra verde, la definizione di Paperone per Brigitta diventa ancora più scottante: “una buona moglie… se avessi intenzione di sposarmi!“
Ma allora il fatto che Brigitta e Paperone non si sposino è solo una formalità, una classica e irremovibile convenzione fumettistica? Brigitta dispensa regali di non-anniversario, dolci caserecci, badanghe ben cotte e affari intriganti: dal punto di vista di Paperone non è così malaccio. D’altronde lo Zione è abbastanza furbastro da sapere che il flusso di torte continuerà anche senza anello al dito, mentre impegnarsi con una forte personalità come quella di Brigitta (per quanto lui la apprezzi) significherebbe sacrificare il proprio stile di vita egocentrico.
Che la prospettiva di diventare uno sposo tenero e generoso (argh!) sia piacevole o meno, Paperone non vuole cambiare. Può darsi che non ne sia neanche capace, fossilizzato com’è tra i feticci del suo successo: il suo denaro e i suoi cimeli. È solo Brigitta, in maniera scervellata oltre che ingiusta, a voler cambiare Paperone… o forse no?

Ma Brigitta vuole davvero sposare Paperone?
Brigitta appare disposta a tutto pur di trasformare il solido rifiuto di Paperone nel fatidico “sì”. Un principio inquietante che la porta non solo a correre dietro a Paperone in modo letterale o con assurdi pretesti, ma anche a sfiorare il ricatto (come già accennato) e l’uso manipolatorio di incantesimi o accattivanti sostanze chimiche che sarebbe meglio lasciare dove si trovano. In uno spunto suggerito da Carl Barks, IL creatore di paperi, al collega Scarpa (da cui deriva la storia Zio Paperone e il casco d’oro), Brigitta si spruzza addosso un’essenza al denaro che attira Paperone verso l’altare meglio di qualsiasi nouveau parfum.
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Tuttavia Brigitta non si chiama Famedoro di cognome e, se intraprende un piano per offuscare il giudizio di Paperone, di solito se ne pente. Spesso è lei stessa a rinunciarvi, mandando in fumo anche le nozze “aiutate” dalla magia di Amelia in Brigitta e il sogno realizzato.
Per Brigitta si prospetta quindi un vicolo cieco. Lei vorrebbe che Paperone la ricambiasse non per una prodigiosa alterazione di personalità, ma dal profondo della propria scorbutica anima, e al tempo stesso sa (come ogni persona ragionevole) che il Paperone attuale non può corrispondere al suo bisogno di amore. Malgrado la frustrazione per questo inconveniente, Brigitta continua ad affidarsi a squinternate avances che falliranno di sicuro o che finirà per sabotare sua sponte. Quindi cerca davvero di sposare Paperone o la sua contorta idea di “romanticismo” sta nel vivere un’eccitante (e potenzialmente eterna) altalena di speranze e drammi? Dopotutto, se vuole veramente l’amore, perché non se ne trova un altro?
Quando Brigitta (quasi) sposa un altro
“Ma magari fosse così facile!” è un’ottima risposta alla domanda. Però si sa, il mare è pieno di Paperi e Brigitta, nei momenti di sconforto della suddetta altalena emotiva, ha cercato con successo altrove le attenzioni di cui Paperone è avaro (come di tutto il resto). In Zio Paperone e il “tradimento” di Brigitta, la nostra disperata papera è pronta a una fuga d’amore con Yves, un papero così melenso da far rivalutare i romanzi Harmony. E Paperone, non appena Brigitta non se lo fila più, di colpo si interessa a lei ed è ostile al suo stucchevole fidanzato. Chi non ha mai sentito questa storia (anzi, vissuto) alzi la mano.
Alla fine Paperone risulta avere un motivo concreto per diffidare di Yves, ma la “vanità ferita” che gli diagnosticano Qui, Quo e Qua sembra comunque cogliere nel segno.
Brigitta si ritrova col portapiume per terra anche con Yves, soprattutto perché si rende conto di aver amato solo l’idea di essere finalmente amata. Neanche la più promettente relazione fra Brigitta e tale Edgar, nella serie Dove osano le papere, riesce a funzionare, nel momento in cui il bello e impossibile Paperone si riaffaccia all’orizzonte.
Viene da chiedersi: perché Brigitta non sa tenere in piedi una storia dove potrebbe ricevere, oltre che dare amore? Forse perché il suo affetto per Paperone è troppo forte e incondizionato? O magari perché le sue insicurezze la portano a rifugiarsi in un rapporto che rimarrà per sempre indefinito? Ai lettori l’ardua sentenza.
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E quando Brigitta non pensa al matrimonio?
Brigitta vive di sogni impossibili, eppure non sarebbe impossibile per lei avere una vita ricca anche senza Paperone. Persino dal punto di vista pecuniario, data la sua abilità imprenditoriale, spesso esercitata in società col trafficone Filo Sganga. Eviterebbe molte batoste alla sua autostima se interrompesse il circolo vizioso in cui rincorre Paperone e viene respinta: come abbiamo visto, una conclusione soddisfacente di questo girotondo non c’è.
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In realtà esistono già diverse storie in cui Brigitta non incentra le proprie attività sulla conquista di Paperone. Ad esempio quelle della serie Premiata ditta Filo & Brigitta, dove regnano i progetti di business, alla faccia di quelli nuziali. E come dimenticare le storie scritte da Marco Bosco e disegnate dalla mitica Silvia Ziche dove Brigitta, Paperina, Nonna Papera e Miss Paperett fanno gruppo in avventure che non ruotano attorno ai soliti Paperi? Oltre alla già citata Dove osano le papere, non trascuriamo Papere alla deriva e Papere alla riscossa.
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Se il personaggio di Brigitta nasce per chiedere la mano di Paperone, oggi il suo scopo non è più uno solo. Brigitta non ha davvero bisogno di sposare Paperone, né deve identificarsi solo come sua sposa potenziale (o fallita) per esistere e avere qualcosa con cui occupare le sue giornate. Quindi alla fine anche una catastrofe sentimentale ambulante come lei può portare un esempio positivo: è facile non far mai finire un amore che non è neppure mai iniziato, ma è impossibile che oltre quelle emozioni non ci sia nulla per noi, e nulla di noi.
Forse il romanticismo di Brigitta diventerà sempre meno una mania malsana, forse lei e Paperone continueranno a stimarsi a vicenda senza più rifilarsi torte infiocchettate e cannonate anti-sentimentali, forse addirittura dimenticheremo che sia mai esistita una relazione fra questi due personaggi? Chissà, forse un giorno: non è così che finiscono sempre le storie in cui Brigitta “sposa” Paperone?
Verina Romagna
Immagini © Disney
Fonti: PaperPedia Wiki | The Disney Wiki