Amelia è uno dei principali antagonisti di Paperone a causa della sua ossessione per la Numero Uno. Da anni la fattucchiera cerca di rubare il famoso decino al suo proprietario, fallendo continuamente.
Un simile atteggiamento suscita molte domande: perché Amelia desidera così tanto la moneta? Perché non riesce a raggiungere il suo scopo? E quali sono le conseguenze di questo attaccamento morboso?
Perché Amelia vuole la Numero Uno?
Per rispondere a questa domanda, bisogna cominciare dal primo incontro tra Paperone e Amelia, avvenuto in Zio Paperone e la fattucchiera, scritta e disegnata da Carl Barks nel 1961. In questa storia si scopre che la Numero Uno è un elemento fondamentale per un potente incantesimo.
Si tratta del Tocco di Re Mida, citato nel titolo originale della storia (The Midas Touch). Esso conferisce a chi lo utilizza la possibilità di diventare estremamente ricco e potente. Per ottenerlo, bisogna creare un amuleto magico fondendo nel Vesuvio alcune monete speciali.
Queste devono contenere l’essenza magica degli uomini più facoltosi del pianeta, ottenuta tramite numerosi contatti diretti con questi ultimi. La Numero Uno ha tale caratteristica, essendo la prima moneta guadagnata dallo Zione.
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Ricchezza e potere
La prima motivazione che spinge Amelia a cercare di ottenere la Numero Uno è la possibilità di creare una fonte infinita di denaro per soddisfare la sua avidità. Apparentemente, questo desiderio di arricchirsi la renderebbe simile al suo avversario, ma in realtà c’è una differenza importante: lei vuole raggiungere il suo scopo in modo facile e veloce. Paperone ha dovuto impiegare anni di fatica e duro lavoro per diventare ricco (e deve impegnarsi altrettanto per mantenere tale ricchezza). Alla fattucchiera, invece, basterebbero poche monete e un singolo incantesimo.
Inoltre, il Tocco di Mida le offrirebbe un ulteriore vantaggio. Lo stesso Carl Barks ha affermato che:
[…] (Amelia) Sa bene che se prendesse uno dei barili pieni di denaro di Paperone, in poco tempo questo si esaurirebbe, ma se invece possedesse la Numero Uno, facendone poi un amuleto portafortuna, potrebbe avere molti barili di denaro e diventerebbe la persona più potente del mondo.
Ciò che cerca la fattucchiera è un metodo sicuro per continuare a essere ricca. Se riuscisse a creare denaro dal nulla, non avrebbe bisogno di gestirlo in modo oculato.
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Condizionamento sociale
Il secondo motivo (legato al primo) dietro l’ossessione di Amelia per la Numero Uno è un problema molto più profondo, la cui estrema conseguenza è proprio l’avidità. La storia che ne racconta l’origine è Zio Paperone, Amelia e il patto della luna, scritta da Vito Stabile e disegnata da Francesco Guerrini. Si tratta di una rielaborazione delle origini della fattucchiera originariamente concepite da Barks, quindi non vi è un necessario collegamento con Zio Paperone e la fattucchiera.
In questa storia, Amelia rivela che da giovane era molto diversa rispetto al presente. Era una bambina gentile, a cui non piaceva fare del male agli altri. La società delle streghe era contraria a un simile comportamento, ritenendolo poco consono alla loro natura.
Per questa ragione, il concilio supremo ha incaricato Amelia di realizzare l’incantesimo del Tocco di Mida, sperando che, in questo modo, potesse finalmente diventare malvagia. Nel caso in cui avesse rifiutato, sarebbe diventata una fata, il peggior destino a cui una strega potrebbe andare incontro. Questo, secondo la storia, diede inizio alla ricerca di Amelia, fino al famoso incontro con Paperone.
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Questo approfondimento aggiunge ulteriore fascino al personaggio. Infatti, è possibile scorgere un’ulteriore caratteristica della sua ossessione: la debolezza. Amelia non ha avuto la forza di ribellarsi alle convinzioni della sua gente, preferendo accontentarle per non sentirsi rinnegata da loro. Come afferma lei stessa all’interno della storia:
[…] ci sono occasioni in cui bisogna decidere se ribellarsi al proprio destino o lasciarsi totalmente coinvolgere.
Perché Amelia non riesce mai a rubare la Numero Uno?
Come detto in precedenza, nonostante la sua volontà incrollabile, Amelia perde continuamente. Si potrebbe osservare che è naturale che questo accada: il suo ruolo è quello dell’antagonista, e nel fumetto Disney (anche per via della ciclicità delle storie – la situazione di partenza viene ripristinata nella maggior parte dei casi nel finale) veder trionfare un cattivo è quasi impossibile. Ma quali sono le dinamiche che la conducono alla sconfitta?
Magia vs. Astuzia
Il motivo più comune dei fallimenti di Amelia è l’astuzia dei suoi avversari. Nonostante la fattucchiera talvolta riesca a impossessarsi della Numero Uno, oppure quando è in procinto di rubarla, Paperone e i suoi parenti riescono sempre a elaborare delle strategie per sconfiggerla e salvare la moneta.
Questa dinamica è molto classica e presente sin dalle prime storie del personaggio. Leggendo Zio Paperone e la fattucchiera, è possibile notare questa evoluzione degli eventi, divenuta fonte di ispirazione per le storie successive.
L’imprevedibilità delle storie non è quindi tanto nel finale, preventivabile, quanto nella strada per arrivarci, nelle trovate dei Paperi, nei colpi di scena e nell’avventura che ne scaturisce.
Scherzi del destino
Alcune volte è la sorte stessa a ingannare Amelia, inducendola a sconfiggersi con le sue stesse mani. Un esempio è ravvisabile in Amelia e il futuro imprevedibile, storia scritta da Antonella Pandini e disegnata da Guido Scala.
Tramite una sfera magica, la fattucchiera assiste a una predizione del suo futuro, in cui riesce finalmente a rubare la Numero Uno. Per questa ragione, decide di tentare ancora e, stavolta, ha successo. Eppure, Amelia ha dei dubbi a riguardo: ritiene la sua vittoria troppo facile.
Guardando nuovamente nella sfera, vede Paperone ritornare in possesso della moneta. Sostenendo che la moneta rubata fosse un falso e che il papero l’avesse ingannata, decide di riportarla indietro. Tuttavia, dopo aver compiuto il gesto, capisce troppo tardi di aver commesso un terribile sbaglio: in realtà, la moneta che aveva tra le mani e che ha restituito era la vera Numero Uno.
In sintesi, era previsto che la fattucchiera commettesse questo errore, dimostrando come il destino abbia un ruolo importante nel rapporto tra Amelia e la Numero Uno. In questa storia, il destino viene rappresentato come una via di mezzo tra la conclusione ineluttabile della storia e la conseguenza delle azioni del personaggio.
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Strategie alternative
Amelia non ha tentato sempre lo stesso percorso per impossessarsi del decino. Alcune volte, a causa dei continui fallimenti, ha provato a utilizzare delle strategie alternative.
Viaggio nel tempo
Esempio significativo è Zio Paperone in: Decini e destini, uno dei capitoli extra della Saga di Paperon de’ Paperoni di Don Rosa. In questa occasione, la fattucchiera decide di viaggiare indietro nel tempo, nei giorni dell’infanzia di Paperone. Il suo piano è sottrargli la Numero Uno quando il Papero scozzese non possedeva ancora l’esperienza e i mezzi necessari per difendersi (né tantomeno la consapevolezza dell’importanza della moneta).
Inizialmente, l’idea appare efficace: la fattucchiera riesce a impossessarsi del decino senza troppi sforzi. Tuttavia, riflettendoci meglio, Amelia capisce le gravi conseguenze della sua azione: la Numero Uno, in quel periodo storico, non possiede ancora il potere necessario per il Tocco di Mida.
La moneta ha acquisito la sua essenza magica nel corso degli anni, venendo toccata numerose volte da Paperone. Perciò, quando questi era ancora giovane, il decino era totalmente inefficace per l’incantesimo. La fattucchiera è quindi costretta a restituirgli la Numero Uno e tornare nel presente a mani vuote.
Viaggio tra le dimensioni
Il secondo esempio di “strategia alternativa” della fattucchiera riguarda il viaggio tra le dimensioni. In Amelia e le due Numero Uno (Pandini/Martuscello), Amelia decide di cercare una dimensione parallela in cui non esistono i sistemi anti-strega di Paperone.
La ricerca sembra avere successo: la strega partenopea individua ben due realtà alternative e decide di compiere il furto all’interno di entrambe. Inizialmente, la missione è compromessa da un rocambolesco confronto con le sue versioni provenienti dalle dimensioni alternative. Alla fine, la fattucchiera riesce a compiere l’incantesimo.
Purtroppo, le sue aspettative vengono disilluse: le monete non appartengono alla realtà principale. Di conseguenza, l’incantesimo crea uno squarcio dimensionale che intrappola Amelia, che per poter fuggire, sarà costretta a lasciare andare l’amuleto creato, consapevole che non avrebbe mai potuto usarlo nonostante la sua potenza.
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Alleanze insolite
Assieme alle precedenti, esiste una terza strategia alternativa che non coinvolge trucchi magici: l’alleanza con altri nemici dello Zione. Celebre è quella formatasi in Zio Paperone e l’ultima avventura, scritta da Francesco Artibani e disegnata da Alessandro Perina.
Amelia e i Bassotti vengono convocati dai multimiliardari Cuordipietra Famedoro e Rockerduck. Il loro obiettivo è spodestare Paperone tramite l’azione congiunta di tutti i membri del gruppo. La peculiarità di questo piano è che i ladri dovranno impossessarsi della Numero Uno, mentre la fattucchiera dovrà rubare il denaro nel Deposito, così da affrontare sistemi di antifurto innocui, pensati per un avversario diverso.
Così facendo, Amelia riesce ad impossessarsi della moneta. Tuttavia, anche in questo caso, la sua felicità non è destinata a durare. Il concilio supremo delle streghe afferma di essere estremamente deluso dal suo operato, tanto da tramutarla in una fata.
Il motivo di una simile punizione deriva da un atto di ingenuità da parte di Amelia, che ha reso la Numero Uno completamente inutile per il Tocco di Mida. Avendo derubato Paperone di tutti i suoi averi prima di creare l’amuleto magico, ha fatto perdere potere alla moneta. La fattucchiera sarà così costretta ad aiutare lo Zione a recuperare il suo patrimonio
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Quali sono le conseguenze dell’ossessione di Amelia per la Numero Uno?
A causa dei numerosi fallimenti, è possibile che Amelia subisca delle conseguenze negative legate alla sua ossessione per la Numero Uno. Queste ripercussioni colpiscono sia a livello personale che a livello relazionale.
Conseguenze personali
La psiche di Amelia viene messa costantemente a dura prova dalla sua ossessione. La Numero Uno, da premio ambìto, diventa qualcosa che occupa i suoi pensieri in modo compulsivo. Questa sensazione ricorre in diverse occasioni, anche quando la fattucchiera vorrebbe distaccarsene.
Questa dinamica è presente in Cattivi in vacanza 3: Amelia, scritta da Augusto Macchetto e disegnata da Vincenzo Arcuri. Amelia decide di andare in vacanza per non pensare più al decino. Purtroppo, a causa di sfortunate coincidenze, la moneta viene involontariamente nominata in diverse occasioni, stimolando l’irritabilità della protagonista.
Una situazione simile si presenta in Amelia e l’incubo della Numero Uno, di Bruno Sarda e Lara Molinari. In seguito a uno screzio con un altro mago, quest’ultimo le lancia una maledizione che le avrebbe reso repellente ciò a cui era più legata. Di conseguenza, la fattucchiera prova fastidio quando la Numero Uno si trova nei paraggi.
Conseguenze relazionali
Insieme alla salute mentale, l’ossessione di Amelia compromette anche le sue relazioni. La fattucchiera coltiva alcune amicizie, come la strega Roberta, ma spesso, più che di amici, si può parlare solo di potenziali alleati nella sua caccia alla Numero Uno.
Di contro, Amelia tende a ignorare e allontanare persone che le vogliono bene indipendentemente dal decino. Gli esempi più famosi sono sua nonna Caraldina, sua nipote Minima e il suo spasimante Rosolio, i quali rimangono coinvolti in alcune sue vicissitudini.
In storie come Amelia e la pietra pantarba e Amelia e la furia degli elementi, scritte da Francesco Artibani e Lello Arena e disegnate da Giorgio Cavazzano, è possibile vedere questo atteggiamento della fattucchiera. Nonostante i suoi parenti cerchino di conquistare il suo affetto, lei non sopporta la loro presenza, ritenendoli un intralcio per i suoi obiettivi.
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Amelia e la Numero Uno: prigionieri di un circolo vizioso
Tutte le situazioni precedentemente elencate evidenziano la complessità della situazione del personaggio. Sin dalla sua prima apparizione, Amelia ha avuto come scopo principale quello di rubare la Numero Uno. Di conseguenza, raramente ha provato a fuggire da questo circolo vizioso.
Questa situazione rappresenta perfettamente una delle principali conseguenze dell’ossessione, ovvero l’eccessiva fissazione su determinati elementi e l’esclusione delle alternative.
Nemmeno l’amore può salvarla
Uno dei pochi momenti in cui Amelia prova a uscire da questa situazione è in Amelia e la rinuncia alla Numero Uno (Pandini/Comicup Studio).
Spronata dallo psicologo a prendersi una vacanza, Amelia si dirige con una sua amica verso un albergo in montagna. Qui incontra il proprietario, Teo, di cui si innamora follemente. Tra i due nasce una relazione che le fa perdere progressivamente interesse per la moneta.
Ma il destino ha deciso diversamente. Sebbene la Numero Uno non abbia più effetto su Amelia, Teo ne rimane condizionato e vorrebbe rubarla per rendere felice la fattucchiera. Questa rivelazione la costringerà a rinunciare alla sua storia d’amore.
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Spreco di potenziale
La peggior conseguenza a cui il personaggio va incontro è lo spreco delle sue potenzialità. Amelia è capace di fare molte cose con i suoi poteri, non necessariamente legate a ciò che la sua gente vuole. Invece, ha deciso di impiegarli esclusivamente per un singolo scopo.
Nella storia Amelia e le due Numero Uno vediamo due esempi in cui la fattucchiera ha compiuto scelte di vita differenti. Le sue versioni alternative possono esprimersi in modo diverso e, sicuramente, più libero rispetto a lei.
Amelia può ancora guarire dall’ossessione per la Numero Uno?
Dopo tutto questo tempo, la fattucchiera ha ancora qualche possibilità di redimersi? Nonostante i continui fallimenti e l’influenza negativa della società delle streghe, nella sua mente è sopravvissuta un po’ di razionalità?
Questo è ciò che si chiede lo stesso Paperone in Zio Paperone, Amelia e il patto della luna. Nonostante la fattucchiera affermi di non voler rinunciare ai suoi propositi, si dimostra consapevole del peso delle sue scelte di vita. Inoltre, le azioni che compie all’interno di questa storia sono più altruiste e ambigue del solito. Di conseguenza, lo Zione riesce a scorgere un lato più umano di Amelia.
Purtroppo, non è possibile dare una risposta definitiva a questa domanda. È chiaro che Amelia probabilmente non cambierà mai: la redenzione della fattucchiera sarebbe anomala per il fumetto Disney, molto legato allo status quo. Nella natura stessa del personaggio è presente e radicata l’ossessione. E in fondo, è uno dei motivi che ci porta ad apprezzare Amelia, e qualche volta, di nascosto, a tifare un pochino anche per lei.
Guido Romeo
Immagini © Disney | Egmont | Panini Comics
Fonti:
Amelia la strega che ammalia: dal Vesuvio a Paperopoli per conquistare la Numero Uno di Sig.ra Moroboshi, su Meganerd | Paperi, decini e fattucchiere di Alberto Becattini su Uack! n°14, Panini Comics, 2015 | I.N.D.U.C.K.S.