Quella tra la Banda Bassotti e Zio Paperone è una lunga partita a “guardie e ladri” che va avanti da sessant’anni. Comparso per la prima volta in Paperino e la banda dei segugi di Carl Barks, il gruppo di ladri dalle felpe rosse costituisce la prima delle innumerevoli minacce che Zio Paperone deve temere quotidianamente. Prima che Cuordipietra Famedoro lo coinvolgesse in folli gare di ricchezza e John D. Rockerduck assumesse il suo (ormai decennale) ruolo di rivale in affari, il fantastiliardario aveva già un mucchio di grattacapi causati dall’Anonima Bassotti.
I Beagle Boys costituiscono forse una delle invenzioni più semplici, ma geniali di Barks. Chi potrebbe costituire una maggiore minaccia per un eccentrico miliardario che ama custodire tutte le sue sostanze in un enorme Deposito, se non una banda di ladri pronta a svuotarlo con ogni mezzo?
Sin dal principio i Bassotti sono tratteggiati in modo simile ai personaggi di un cortometraggio d’animazione (mezzo che Carl Barks conosceva, avendo lavorato ad alcuni corti come intercalatore o sceneggiatore). Il loro visual design è originale e riconoscibile; il loro obiettivo, così come il loro unico antagonista, è chiaro. Le storie con la Banda Bassotti acquistano quasi sempre, almeno nello scheletro, i connotati di un semplice conflitto basilare: la loro lotta con lo Zione per il Deposito, o almeno per il suo contenuto.
E come Wile E. Coyote o il gatto Silvestro, la Banda non riesce quasi mai a ottenere la sospirata vittoria! Che sia uno dei settimanali scontri diretti o un tentativo magistralmente pianificato con l’aiuto di un avveniristico marchingegno, i Bassotti falliscono quasi sempre. Risulta perciò ragionevole posizionarli in fondo alla lista dei cattivoni che hanno la sfortuna di essere nemici di Paperone… o no?
I Bassotti: mollaccioni e incapaci?
I Bassotti falliscono ripetutamente i loro colpi e la loro condizione economica è perennemente la stessa: non hanno il becco d’un quattrino. Vivono in una roulotte che faticano a mantenere e molto spesso si domandano se dovrebbero abbandonare il business del furto e dedicarsi a qualche lavoro onesto.
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Il reboot di DuckTales rigira ulteriormente il coltello nella piaga: la Banda Bassotti abita in una discarica ed è senza dubbio il meno pericoloso tra i nemici di Paperone nella serie. Ancora: il morale nella Banda è sempre a terra. Mamma Bass (in DuckTales) e Nonno “Grazia” Bassotto (nel fumetto) sono costantemente delusi dai loro ragazzi e ne disapprovano l’ingenuità. Si tratta dunque solo, come li definisce Paperone in Zio Paperone e la disfida dei dollari, di comunissimi ladri?
Apologia bassottesca
…no, questa è solo una faccia della medaglia. Ci sono molte ragioni per cui la Banda dovrebbe essere temuta e rispettata. Come? Non ci credete? Ce lo aspettavamo: siamo qui per spezzare una, anzi, diverse lance a favore dei furfanti rossovestiti. La Banda Bassotti costituisce ancora una minaccia coi fiocchi per il fantastiliardario… e non solo! Potranno sembrare dei mollaccioni e sicuramente sono tali in numerose storie. Ma sia guardando alle origini che alle apparizioni più recenti, possiamo comprendere il motivo per cui Paperone non dovrebbe comunque abbassare la guardia sul fronte bassottesco.
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Disponibilità di mezzi
I Bassotti sono spesso rappresentati come squattrinati, ma sarà davvero così? Per risolvere questo dilemma non ci resta che analizzare una delle loro prime apparizioni: Zio Paperone e la disfida dei dollari. In questa classica storia di Carl Barks, i Bassotti vengono a sapere che Paperone ha nascosto tutto il suo denaro in un lago artificiale, per sottrarlo ai loro artigli rapaci.
Anziché attentare direttamente al patrimonio, i furfanti decidono di attuare un piano geniale, che però richiede numerose risorse economiche. Acquistano tutti i terreni circostanti la diga, sperando di poterla danneggiare per far fluire così tutto il denaro sulle loro proprietà. E, dopo una lunga ed emozionante battaglia, ci riescono: artefici dell’inaspettata sconfitta sono delle voraci termiti giganti. Paperone riuscirà poi a recuperare le sue sostanze solo per il rotto della cuffia grazie a un astuto stratagemma: c’è mancato poco!
Degna di nota in questo caso è sicuramente la notevole somma di denaro che i Bassotti avranno impiegato per procurarsi tutti i lotti. Barks non ci rivela i retroscena della vicenda, ma possiamo supporre che saranno state necessarie alcune contrattazioni, nonché un ingente impegno economico per portare a termine l’affare. E una banda di squattrinati non sarebbe stata certo capace di concludere una simile catena di acquisti.
Le storie di autori successivi svilupperanno maggiormente il filone dei Bassotti squattrinati, culminando con lo spostamento di abitazione nella nota roulotte. Ma questa storia resterà sempre a monito e insegnamento: la Banda Bassotti è stata capace di comprarsi la via della vittoria.
Famiglia tentacolare e sezioni in tutto il mondo
Che ci crediate o no, la Banda Bassotti non si limita alla sparuta combriccola paperopolese. Quella di Paperopoli è in realtà una divisione di un vero e proprio gruppo internazionale. Come apprendiamo da numerose storie, ci sono Bassotti in ogni angolo del globo. In Paperino e la grotta di Aladino, per esempio, entra in gioco la sezione dell’Asia sud-occidentale, mentre la Banda Bassotti di Paperopoli non interagisce direttamente con i protagonisti.
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I compagni del Medio Oriente sono molto fedeli alla causa della Grande Banda. Al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare dal tradizionale criminale senza scrupoli, hanno intenzione di rispettare i patti fino alla fine. Anziché violare il loro patto di lealtà con la sezione di Paperopoli, preferiscono ricattare Paperone per ottenere un guadagno extra da corrispondere ai compagni calisotiani e poter tenere tutto il tesoro senza mancare ai loro doveri con la grande Banda.
Non si tratta però di una “comune” organizzazione criminale internazionale, un solo confronto con la divisione del Calisota rivela la verità: i Bassotti di ogni dove si assomigliano! A cosa si deve questa somiglianza? Forse ad accorgimenti al proprio aspetto fisico che ogni membro deve adottare al suo ingresso nel gruppo? Probabilmente la verità è molto più semplice: i Bassotti sono parte di una tentacolare famigliona che organizza raduni e ha una propria identità ben riconoscibile.
La Banda Bassotti e il raduno dei 3000 (+1) è una storia pubblicata nel 2013 per celebrare il notevole traguardo del tremillesimo numero di Topolino libretto. La vicenda vede la sezione calisotiana della famiglia incaricata di organizzare l’annuale Grande Raduno dei Bassotti di tutto il mondo. Per l’occasione tutti i membri della famiglia si ritrovano per festeggiare la ricorrenza a modo loro… con rapine, arrembaggi e furti di ogni genere!
I Bassotti di Paperopoli decidono quindi di affittare una nave da crociera su internet a un prezzo da favola (cosa potrebbe mai andare storto?). Ma tralasciando il seguito della vicenda, concentriamoci su alcune vignette molto interessanti che ci danno l’opportunità di osservare il clan dei Bassotti al completo.
Ci sono proprio tutti: in primo luogo i Bassotti di ogni paese, ognuno incarnante lo stereotipo relativo alla propria origine. Vi sono poi i classici: dalla sopraccitata Mamma Bass a Intellettuale-176. Non mancano infine Bassotti inventati per l’occasione, come il Bassotto ghiotto, Palo e Scasso o 000-000, l’unico bassotto onesto e pecora nera della famiglia. Insomma, un enorme ritrovo di gaglioffi di tutte le specie.
Nella storia viene specificato che il numero di Bassotti nel mondo è 3000. Ovviamente, tale numero è dovuto alla speciale ricorrenza per cui è stata prodotta la storia, perciò non può configurarsi come un dato certo e conclusivo. Riesce però a darci un’idea chiara dell’estensione della famiglia e, di conseguenza, della sostanziale minaccia che può rivelarsi per il patrimonio di Paperone.
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I Bassotti calisotiani non saranno forse i migliori della famiglia, ma l’appartenenza a una rete di parentele così unita e organizzata è certo un segno di forza. Neppure quando Paperone si trova in capo al mondo può infatti smettere di temere i loro rapinosi istinti. Forse gli conviene trasferirsi su Marte… almeno fino a quando non vi si stanzi una nuova divisione della Banda.
Organizzazione efficiente e complessa (SPOILER: Il grande splash)
I Bassotti sanno sicuramente dividersi i compiti. Un lavoro di gruppo efficace e coordinato è uno dei primi passi per garantirsi il successo in ogni obiettivo. Questo vale anche per quelli particolarmente ardui, come derubare il papero più ricco del mondo. In ogni missione della Banda Bassotti ciascuno dei membri ricopre un ruolo preciso. Il più noto di tutti è Intellettuale-176, il geniaccio che gestisce il lato tecnico delle scorrerie ladresche del gruppo. Ma non mancano altri Bassotti occasionali che svolgono un ruolo fondamentale nei brigantaggi della Banda.
L’apporto di Intellettuale-176 risulta evidente in numerose storie. Un esempio tra i tanti è quello che ci offre Zio Paperone e l’artiglio fantasma: In questo caso, Paperone cerca il colpevole dei furti avvenuti nel suo Deposito. Si rivolge immediatamente ai membri della Banda Bassotti, che possiedono però un alibi di ferro.
Solo successivamente si scopre che, in realtà, tutto ha avuto luogo grazie a un’invenzione di Intellettuale-176. È una mano elettrica, in grado di trasportare il denaro di Paperone direttamente al covo senza che gli allarmi se ne accorgano, né i Bassotti si debbano scomodare. Si tratta senza dubbio di un’invenzione che dispone di un’infinità di applicazioni, superando il meglio che grandi scienziati criminali come Plottigat o Spennacchiotto siano mai riusciti a produrre.
Un altro eccezionale esempio si può trovare ne Il Grande Splash, capolavoro di Silvia Ziche. Durante il reveal finale si scopre che i veri colpevoli del furto del secolo al Deposito di Paperone sono proprio i Bassotti. Abbiamo quindi l’opportunità di scoprire l’incredibile piano pluridecennale della Banda, che si avvale dello sforzo coordinato di ogni membro. In particolare, notevole risulta l’operato di 176-176 e del bassotto che interpreta Stiven Ping: se non avete ancora letto questo classicone, vi consigliamo di andare a scoprire da soli le loro mirabolanti gesta.
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Altro supporto degno di menzione è il giocoso e fido cane Ottoperotto. Il fedele canide ha aiutato la Banda in numerose occasioni, spesso incentivato da un provvidenziale insaccato! In Zio Paperone e il virus B.B., per esempio, con l’aiuto di Ottoperotto i Bassotti riescono a installare un virus nel sicurissimo megacomputer Archimax 5000, che si occupa delle aziende dello Zione, nonché della rete papernet cittadina.
Insomma, chi potrebbe essere miglior amico della Banda, se non un cane Bassotto?
Anche cercando Bassotti con doti sopra la media, non rimarremmo delusi. Supersensibile-666, per esempio è dotato di un’udito sopraffino e di una sensibilità incredibile, che lo rende perfetto per trovare le combinazioni delle casseforti.
Va infine menzionato Magoscuro Bass. Comparso in un solo episodio del nuovo Ducktales, questo singolare membro della famiglia è esperto di magia da palcoscenico e svolge un ruolo particolare in uno dei piani della Banda Bassotti. Ma è tutta una facciata: il suo vero obiettivo è dimostrare il suo valore come mago, riuscendo persino a richiamare dalla tomba il fantasma di Archie. Si tratta sicuramente di un caso emblematico per mostrare la versatilità del gruppo. Se una professione esiste, c’è un Bassotto che la pratica!
Quando fanno sul serio fanno davvero paura
L’evoluzione caratteriale che i Bassotti hanno subito ne ha smussato le maggiori asperità del carattere, permettendo loro di acquisire simpatia e tridimensionalità. D’altro canto, però, i manigoldi hanno perso quell’aria minacciosa che avevano quando erano portati in scena dai primi autori che ne hanno fatto uso nelle loro storie. L’ingenuità e la bontà di fondo dei Bassotti è stata sviluppata da cartoni come Ducktales e sfruttata dagli autori successivi a Barks per il suo effetto comico.
Nell’esilarante Il Carnevale di Paperin Paperone di Guido Martina e Romano Scarpa possiamo ammirare invece la Banda Bassotti nell’originale, spaventosa veste caratteristica dei primi autori italiani. Ingannati da un travestimento di Paperino, lo hanno rapito scambiandolo per Paperone al fine di ottenere un riscatto.
Modi bruschi, metodi spietati, atteggiamento crudo e calcolatore: c’è da tremare alla vista di questi Bassotti, su questo non ci piove! Sono rapitori in cerca di un riscatto e minacciano di uccidere Paperin-Paperone qualora non ottengano ciò che vogliono.
Al centro della storia Il terrore corre sul filo si pone la paura di Paperone per le azioni della Banda. I timori del Vecchio Cilindro sono giustificati: i loro misfatti non sono da poco. Riescono a fare deragliare un treno PdP, a sabotare un’importante crociera e persino a ferire Paperone! I Bassotti sono qui un serio pericolo, come scoprirà Paperino che, tentando di sventare i piani della Banda, finirà prigioniero di Jack Ghigliottina, uno scuoiatore dal nome infelice.
Infine, in Paperino e il treno scomparso, la prima storia scritta interamente da Rodolfo Cimino, la Banda Bassotti costruisce un complesso meccanismo per derubare i treni ricchi d’oro appartenente a Paperone, facendo sparire direttamente i mezzi di trasporto. Se in questo caso i Bassotti sono forse più allegri e il loro design è meno minaccioso, rimangono comunque armati di tutto punto.
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L’aspetto che accomuna questi esempi è il metodo: anziché escogitare stravaganti piani o bislacchi macchinari per svaligiare il Deposito, i Bassotti si comportano come veri criminali. Fanno deragliare un treno, chiedono un riscatto e usano la forza e le armi da fuoco. È forse questo l’aspetto dei vecchi Bassotti che fa più paura. Non fanno nulla di strano, ma agiscono in modo ordinario: il più pericoloso!
Qualche volta sono riusciti a vincere
I Bassotti sono riusciti nel loro intento più di una volta! Certo, alla fine Paperone riesce a spuntarla sempre… o quasi! Esaminiamo due casi.
In Paperino e le lenticchie di Babilonia, Paperone dà inizio a una complessa speculazione finanziaria per sfruttare commercialmente una particolare varietà di lenticchie di ignota provenienza. Queste lenticchie sono in realtà oggetto di un abile stratagemma dei Bassotti, che guadagnano facendo circolare l’insolito prodotto per i quattro angoli del globo, senza venderlo realmente. Ignaro dei retroscena, Paperone si gioca la sua fortuna per i diritti di sfruttamento delle lenticchie, e perde.
Il finale è aperto e il lettore, pur immaginando l’esito definitivo, non può assistere in prima persona alla rivalsa di Paperone.
Una possibile conclusione ci viene offerta nella ristampa pubblicata nel volume Trilogia di Paperino, ma nell’originale la vicenda rimane senza un finale definitivo. La speranza c’è, ma la sostanza è lasciata all’immaginazione del lettore.
In Paperino e la Banda dei segugi, loro prima apparizione, Barks riesce a stabilire con fermezza la Banda Bassotti come una temibile minaccia, senza mai farli effettivamente apparire né agire se non alla fine della storia. Il titolo inglese è difatti Terror of the Beagle Boys: Paperone è così spaventato che paga Paperino per preoccuparsi al posto suo. Lo Zione e il nipote decidono infine di usare un cannone per risolvere la questione, legando la porta dell’ufficio a una mano metallica pronta ad accendere la miccia.
Ma legare la miccia di un cannone alla porta del proprio ufficio non è un’idea brillante, specialmente se si è distratti e sovrappensiero. Paperone apre accidentalmente la porta, e il proiettile sfonda il muro del Deposito. La scena finale rappresenta senza dubbio la più definitiva vittoria della Banda Bassotti. Mentre Paperone insegue Paperino per mostrargli la sua ferma disapprovazione riguardo alla sua geniale idea, i furfanti svaligiano il Deposito in piena luce armati di pale e carriole. E la storia finisce qui, senza finali alternativi o speranze di rivalsa.
Probabilmente, questa conclusione è dovuta allo stile delle storie brevi di Barks. Come rivela in una lettera che spedisce a Micheal Barrier nel 1967 in cui descrive il suo modus operandi, uno degli elementi fondamentali nella creazione della storia è l’invenzione del finale a sorpresa. Se nelle avventure di ampio respiro questo serve a suggellare la vicenda in modo memorabile, nelle storie brevi il finale riveste spesso una funzione comica.
Ad essere onesti, però, bisogna riconoscere che la vittoria dei Bassotti è dovuta in questo caso non tanto alla loro abilità, quanto alla disattenzione di Paperone e al caso. Il terrore degli invisibili furfanti e dei loro avidi desideri è sufficiente a spingere Paperone a servire il suo denaro su di un piatto d’argento, senza che questi debbano effettivamente faticare per conquistarselo.
Questa storia conferma l’importanza che i Bassotti devono rivestire nel loro settore. Se Paperone si affanna così tanto sino a compiere errori così gravi e sconsiderati, a crearsi da solo la propria sconfitta, la minaccia che cerca di combattere è sicuramente di alto livello. L’altra vittoria di cui abbiamo discusso è invece più notevole dal punto di vista dell’azione diretta dei furfanti, che, come ci apprestiamo a discorrere…
Sono capaci di piani elaborati (SPOILER: Il grande splash)
Altro pregio della Banda Bassotti, come abbiamo potuto vedere numerose volte sopra, è quello di saper architettare piani complicati, originali ed efficaci. Il Grande Splash è sicuramente l’esempio più notevole: in questo caso i Bassotti ordiscono un piano esageratamente complesso e lungimirante per derubare Paperone. Uno stratagemma che necessita di anni di preparazione e pianificazioni per svilupparsi. E anche questo schema machiavellico è sventato solo grazie a un inaspettato colpo di fortuna: un’uscita d’emergenza progettata nel posto sbagliato!
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In Zio Paperone e l’isola dei Menehunes possiamo assistere a un’altra delle trovate più geniali della Banda. In un modo che non viene neppure rivelato, riescono a ingannare Paperone, che si illudeva di poter trasportare indisturbato il suo denaro su un’isola tropicale mascherandolo come una partita di spinaci. Per gestire l’inusuale verdura, il Vecchio Cilindro si procura l’aiuto di automi noleggiati dall’Istituto delle Scienze di Paperopoli. Ma i Bassotti sono un passo avanti: non solo riescono a sostituirsi ai robot, ma sottraendo una scatola di preziosi spinaci comprano una nave con cui si pongono a disposizione di Paperone.
Tutto sarebbe perduto, se non fosse per il provvidenziale intervento, favorito dai nipotini, di una misteriosa popolazione di minuscoli isolani, i Menehunes. Insomma, un salvataggio in corner: né il primo né l’ultimo dalla grande Banda Bassotti!
Sono spesso richiesti dagli altri nemici di Paperone
Rockerduck e Cuordipietra saranno certo dei nemici temibili, ma, dietro all’apparente agire di un singolo si nascondono centinaia di aiuti e contributi che rimangono dimenticati. La Banda Bassotti è infatti assoldata molto spesso da Rockerduck per vari scopi, che si tratti di mero spionaggio industriale, di sabotaggio o di un’alleanza per lo scopo comune di rovinare Paperone.
Un ottimo esempio del valore della Banda Bassotti ci viene offerto da Zio Paperone e l’ultima avventura, in cui gli acerrimi nemici di Paperone si alleano per la sua rovina. Qui i Bassotti figurano non solo in quanto nemici storici, ma anche come elementi funzionali nella realizzazione del diabolico stratagemma. Anche se, come si vedrà poi, Cuordipietra pianificherà di eliminarli, i furfanti sono inizialmente pedine fondamentali, ingranaggi imprescindibili.
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Per sconfiggere il Vecchio Cilindro, Amelia lo deruberà delle sue sostanze, mentre i Bassotti si procureranno la Numero Uno, ovviamente consegnando le prede desiderate ai rispettivi alleati. Cuordipietra e Rockerduck, invece, trarranno vantaggio da tutto ciò comprando le azioni di Paperone, in caduta libera dopo il duplice furto. In questo caso, la Banda Bassotti ha dunque assolto un ruolo cardinale nella rovina del papero più ricco del mondo. Tra illustri alleati e celebri vittime, i Bassotti non si fanno quindi mancare nulla.
Di esempi di questo tipo ce ne sono a non finire. In Zio Paperone e la bolla immobiliare, I Bassotti sono incaricati da Rockerduck di prelevare un campione del preparato necessario per costruire le casebolle, straordinaria trovata architettonica del poliedrico Archimede. Certo, la loro goffaggine porta all’inevitabile sconfitta di Rockerduck e al fallimento del suo piano. Eppure sappiamo che Rockerduck non bada a spese… se si rivolge alla Banda Bassotti avrà certamente una ragione seria!
Sicuramente, a parte il caso sopra descritto, il curriculum dei Bassotti è ricco di motivi di vanto. In Zio Paperone e la pomponia radicaria, i Bassotti concludono il compito assegnato con efficienza e padronanza dei mezzi tecnici. Svuotano infatti con una trivella da loro costruita la falda acquifera dalla quale le miracolose pomponie radicarie, piante scoperte nel terreno di Paperone, traggono l’acqua dal deserto. La vittoria finale del vecchio non è infatti causata dalla loro negligenza, quanto piuttosto frutto della fortuna, più volte dimostratasi amica di Paperone.
Ultimo ma non ultimo è infine il miliardario Procello De’ Lardis. In Zio Paperone snob di società, il truce affarista assolda la Banda Bassotti per precedere Paperone nella caccia al rubino striato, importantissimo status symbol nella crema di Paperopoli. Cercando un gruppo di criminali senza scrupoli, pensa bene di rivolgersi alla Banda Bassotti, impiegata nel centro di collocamento CS (Cattivi Soggetti).
Arringa finale
Morale della storia: l’apparenza inganna! Non fatevi raggirare dalla modesta dimora, dall’ingenuità manifesta e dalla ricorrente inettitudine. Dietro a questa maschera si nasconde un gruppo di ladri professionisti, maestri dello scasso e ricchi di esperienza e iniziativa. Ci hanno ingannato più di una volta, ma abbiamo assistito alla loro vera potenza: Paperone, stai sempre all’erta!
Lorenzo Oliva
Immagini © Disney – Panini Comics
Fonti:
La grande dinastia dei Paperi 43 – Paperino e la scavatrice (Corriere della Sera)
Wikipedia – Paperino e l’oro del pirata
Wikipedia – Invenzioni moderne
D23 – Modern Inventions
Immagini da: Afnews
Grazie a Francesco Menegale per i suggerimenti