I personaggi Disney nei film d’animazione sono pieni di sfumature e tridimensionali. Chiunque può ritrovarsi in una o più delle loro caratteristiche. In questo articolo troverete una carrellata dei più egocentrici, quelli che “tutto gira intorno a me”!
Premessa
La classifica che andrete a leggere è frutto di un’opinione strettamente personale di chi scrive, basata su alcuni criteri che si auspica siano sufficienti a spiegare e a rendere chiaro il perché un determinato personaggio si trovi in quella posizione. La cosa forse più curiosa è che in lista non sono presenti solo i classici “villain“.
Ma cosa si intende per egocentrico?
Egocentrico: agg. e s. m. (f. –a) [comp. del lat. ĕgo «io» e centro] (pl. m. –ci). – Che o chi considera sé stesso il centro del mondo, riferendo e attribuendo tutto a sé: sei troppo egocentrica; è un egocentrico, detto talora, con sign. estens., di chi vuol fare tutto da sé (più com. e più proprio, in questo senso, accentratore).
Definizione del termine “egocentrico” nel vocabolario Treccani
Egocentrico non vuol dire necessariamente vanesio, sebbene spesso chi abbia una di queste due caratteristiche, possegga di riflesso anche l’altra.
Sono molteplici le caratteristiche che individuano i soggetti che assumono comportamenti egocentrici:
- (falsa) sicurezza di sé;
- eccesso di autostima;
- sentimenti di grandezza;
- ambizione;
- distorsione della realtà;
- poca empatia;
- reazione eccessiva alle critiche ricevute;
- invidia;
- esibizionismo;
- sensazione di avere diritti su altre persone e simili.
La classifica dei personaggi Disney più egocentrici è stata stilata a seconda del numero (e dell’entità) di corrispondenze con le caratteristiche suindicate. Ovviamente, se il personaggio in questione canta una canzone su quanto è stupendo, mentre un occhio di bue lo illumina, questo potrebbe essere un valore aggiunto.
Una nota per i lettori: l’articolo potrebbe contenere piccoli spoiler relativi alla trama dei film trattati. Ma bando alle ciance! Si comincia!
10) Flynn Ryder (Rapunzel- L’intreccio della torre)
Il ladruncolo più sexy del circondario non poteva esimersi dall’entrare nella nostra top 10! Abbastanza sicuro di sé, con un’autostima sopra le righe, vi sono alcuni momenti del film d’animazione Rapunzel – L’intreccio della torre che gli fanno guadagnare un posto in classifica.
Il primo momento è senz’altro nelle scene iniziali. Mentre scappa insieme ad altri due ladri dopo aver rubato una delle corone reali, Flynn si ferma in mezzo al bosco in preda al panico! Il problema? Il ritrattista che si occupa di disegnare le taglie dei vari fuorilegge non riesce mai a disegnargli il naso giusto!
Ciò costituirà una delle gag del film. Ogni volta che si vedrà un manifesto della taglia di Flynn, automaticamente, il naso non sarà mai della misura giusta.
Flynn è anche abbastanza sicuro dei propri mezzi. La prima volta che incontra Rapunzel (dopo essersi nascosto nella sua torre ed essere stato legato da quest’ultima che pensava fosse un malintenzionato) per cercare di uscire dalla situazione, prova a conquistarla con fare seducente!
Inoltre Flynn, come il tipico egocentrico, non è davvero così sicuro di sé come vuole far credere. Per esempio, il suo vero nome è Eugene Fitzerbert: Flynn Ryder è solo uno pseudonimo tratto da un libro di avventure per ragazzi che da bambino leggeva quando era in orfanotrofio.
Le maschere da sbruffoncello e da “uomo che non deve chiedere mai” non sono altro che il frutto di una corazza creata ad hoc per nascondere le proprie debolezze.
Queste peculiarità, quindi, fanno guadagnare a Flynn Ryder un posto nella nostra classifica!
9) Kuzco (Le follie dell’imperatore)
C’è davvero bisogno di spiegare il perché questo personaggio compaia in questa posizione? Per i più profani, forse vi potrebbe dare un’idea la canzone che dà inizio alle danze ne Le follie dell’imperatore. Per tutti gli altri: ricordate di non rompere mai il ritmo all’imperatore!
Kuzco è un arrogante ed egocentrico dittatore, incapace di provare empatia verso il prossimo, non per cattiveria (ha una vera e propria maturazione nel corso del lungometraggio), ma perché incapace di concepire l’idea che il mondo non giri intorno a lui.
Licenzia Yzma per una sciocchezza e vuole abbattere la capanna di Pacha per creare la residenza estiva dei suoi sogni. Quando viene trasformato in un lama, la sua disperazione è dovuta più alla circostanza che il suo aspetto non sia bello come prima, piuttosto che alla nuova condizione in cui si trova, e odia essere toccato da chiunque per qualsivoglia motivo.
Potrebbe interessarti anche: Le follie dell’imperatore? Doveva essere un musical dai toni drammatici
Inoltre, non vuole sposarsi perché reputa tutte le candidate non abbastanza attraenti per poter meritare di avere al loro fianco un uomo come lui (per citarlo: “Fammi indovinare… tu devi essere bella dentro“).
Nonostante tutti questi difetti, Kuzco ha un cuore, in fondo, e la riscoperta di valori come l’amicizia e la generosità gli impediscono di salire più in alto in classifica.
Ebbene sì, c’è chi ha fatto (molto) peggio!
8) Grimilde (Biancaneve e i sette nani)
“Specchio, servo delle mie brame, chi è la più bella del reame?”
Basterebbe questa frase per farsi un’idea del personaggio in questione.
Grimilde è una regina bellissima, ma arsa dalla gelosia di non essere la più bella del regno. Per questo decide di uccidere la figliastra e di farsi portare il suo cuore come prova della sua morte da un cacciatore.
La sete di sangue è fondamentalmente la differenza fra lei e i personaggi Disney che si trovano più in basso in classifica. Lei è la regina. Se Biancaneve le dà così tanto fastidio, perché non rinchiuderla nella torre più alta del regno, nasconderla da tutti e… no, quello è un altro film.
C’è un’azione, comunque, che Grimilde compie nel lungometraggio che ci fa comprendere l’alto livello del suo egocentrismo. Pur di ottenere ciò che vuole (eliminare “la concorrenza”), non esita a trasfigurarsi lei stessa.
Potrebbe interessarti anche: 5 scene horror nei Classici Disney
La scena della sua trasformazione è una delle più raccapriccianti dei film Disney. Inoltre, rivela nel suo apice una delle caratteristiche principali degli egocentrici: l‘invidia. Questo basta a farle guadagnare l’ottava posizione.
7) Maga Magò (La spada nella roccia)
“La magnifica! Splendida! Maga Magò!”.
Nel lungometraggio La spada nella roccia Maga Magò appare sul finale, nel momento in cui Semola, trasformato in uccellino, giunge per sbaglio nella dimora della fattucchiera, che non perde occasione per presentarsi e dare sfoggio delle proprie arti magiche in modo tronfio ed esagitato.
Il tutto nella migliore tradizione dei personaggi Disney: cantando una canzoncina su se stessa.
Come si evince dalla canzone, nonostante l’aspetto, Maga Magò è sicura dei suoi mezzi e non tollera che qualcuno possa anche solo lontanamente insinuare che non sia lei la maga più potente del regno. Crede di non essere seconda a nessuno, nemmeno a Merlino.
La maga rivela sin da subito quanto sia poco empatica. Appena Semola cade nel camino di casa sua, prima ancora di vederlo, spera con tutta l’anima che l’urlo di dolore del ragazzo (trasformato in passerotto) appartenga a qualcuno che soffre di qualche grave patologia. Inoltre, è un’esibizionista.
“Posso diventare ancora più brutta” esclama rivolta a Semola prima che quest’ultimo, sommessamente, borbotti fra sé e sé: “Non credo che sia possibile”. Mentre canta, ancora, la maga dimostra che, volendo, potrebbe diventare la più bella donna del regno, ma non è una cosa che le interessa. Le basta dimostrare di poter ottenere quello che vuole.
Se questo non è sintomo di fiducia in se stessi! Nella battaglia finale è divertente vedere quanto lei sia poco ligia al rispetto delle regole, a riprova che, sebbene abbia un’immane fiducia nei propri mezzi, non è così tanto convinta di essere più brava del “rivale” Merlino.
Potrebbe interessarti anche: 5 comparse memorabili nei Classici Disney
6) Trilli (Le avventure di Peter Pan)
La fatina di Peter Pan merita senz’altro una posizione in classifica. Gelosa delle attenzioni che il suo amato Peter dedica a Wendy, non esita a cercare di farla fuori in ogni modo non appena ne ha l’occasione.
Quando Wendy, Gianni e Michele giungono all’Isola che non c’è, la fata prima fa credere ai Bimbi Sperduti che la ragazza non sia altro che un temibile uccellaccio, poi glieli aizza contro.
Il suo egocentrismo, dato dalla convinzione che tutto le sia dovuto, la porta inoltre a essere “bandita” da Peter Pan, il quale non tollera che la fata abbia questo astio nei confronti della rivale. Ciò lederà il suo orgoglio a tal punto da portarla a trovare consolazione nelle lusinghe di Capitan Uncino e a rivelare all’acerrimo nemico del protagonista dove sia ubicato il suo covo.
Certo, alla fine la fata riesce a salvare Peter Pan in extremis. Ma la sua gelosia, la poca empatia e il fatto che non si riappacifichi del tutto con Wendy e che continui a non gradire la sua presenza fanno sì che, nonostante appartenga al team dei “buoni”, Trilli meriti una posizione in classifica più alta rispetto ad altri personaggi Disney.
5) Madre Gothel (Rapunzel – L’intreccio della torre)
Madre Gothel è l’antagonista del lungometraggio Disney Rapunzel – L’intreccio della torre.
Ha rapito Rapunzel quando era ancora in fasce per via dei suoi capelli. In essi vi è l’ultima traccia di un fiore luminoso dai poteri magici, in grado di impedire alle persone di invecchiare.
Per oltre 18 anni Madre Gothel tiene Rapunzel rinchiusa in una torre, spacciandosi per sua madre e facendole credere che per la sua sicurezza è meglio che non metta mai i piedi fuori casa.
Ma come riesce a tenerla chiusa in casa e a fare in modo che la ragazza non le disubbidisca in alcun modo?
Semplice: alimentando le sue paure e insicurezze, sminuendola velatamente e insinuandosi nella sua mente, tanto da far credere a Rapunzel di non essere in grado di affrontare il mondo senza sua “madre”. Gothel costruisce questo muro di ansie e dubbi intorno alla figlia cantando una canzone orecchiabile e dal tono “passivo-aggressivo” al tempo stesso.
Madre Gothel è un personaggio Disney che fonda il suo egocentrismo sull’egoismo e sulla manipolazione. In questo modo, usando gli altri e muovendoli come marionette, riesce a ottenere ciò che vuole senza il benché minimo sforzo; è machiavellica, in un certo senso.
Probabilmente, in quasi vent’anni, un po’ di affetto per Rapunzel l’avrà maturato davvero. Dopotutto, si è da subito reputata sua madre, ma l’ha fatto sempre per un tornaconto personale, ossia sfruttarne i capelli per rimanere giovane e bella. Per questo motivo vede in Flynn una minaccia, perché è la prima persona che potrebbe sottrarle ciò a cui tiene di più. Perciò non esita a cercare di liberarsi di lui, appena ne ha l’occasione.
4) Il principe Giovanni (Robin Hood)
Ai piedi del podio troviamo “il re più fasullo d’Inghilterra”, giusto per citare Little John.
Il principe potrebbe vincere facilmente contro Robin Hood, semplicemente perché dispone dei mezzi per farlo. Il problema, oltre al fatto che è un pavido della peggior specie e preferisce far sporcare le mani ai suoi sottoposti (che comunque si prendono gioco di lui), è che il suo egocentrismo lo porta a ritenersi più furbo e scaltro degli altri.
I momenti in cui nel lungometraggio Giovanni subisce delle sconfitte sono dovuti al fatto che è estremamente facile abbindolarlo, in quanto cede alle lusinghe di chiunque. Non riconosce Robin Hood e Little John mascherati da chiromanti e si fa derubare persino delle ruote d’oro della carrozza reale. Little John (sempre mascherato da nobile), riesce ad accedere al palco reale e a sederglisi accanto con due moine e qualche complimento. Queste lusinghe sono sufficienti al regnante per far allontanare il sospettoso ma leale Sir Biss e rimanere, di conseguenza, sfornito di un complice quando viene “attaccato” da Little John per impedire che Robin Hood venga giustiziato.
Inoltre, il principe Giovanni è rancoroso e capriccioso. La gag che lo vede succhiarsi il dito come un bambino ogniqualvolta i suoi piani non vanno come vuole lui è una delle più memorabili del lungometraggio. Come dimenticare poi quando fa arrestare l’intera popolazione di Nottingham, perché gli giunge voce che si prenda gioco di lui?
Ora scopriamo chi si merita il podio dell’egocentrismo tra i personaggi dei Classici Disney!
3) Georgette (Oliver & Company)
Sebbene non sia una delle figure dei più note dell’animazione disneyana, la barboncina newyorkese dal meraviglioso pedigree non poteva non essere nelle posizioni più alte della classifica.
Potrebbe interessarti anche: I 5 personaggi anziani che più amiamo dei film Disney
A giustificare tale posizione potremmo menzionare la sua meravigliosa entrata in scena, effettuata (ovviamente) cantando. Il titolo della sua canzone, poi, è particolarmente calzante: La perfezione non è semplice. Alla faccia dell’autostima.
Il testo della canzone non è che un elenco delle qualità della cagnolina, che fa finta di lamentarsi di essere amata e idolatrata da tutti i cani della zona e, viceversa, di essere invidiata da tutte le altre.
Non per niente esclama: “Sono perfetta, n’est pas?”. A far guadagnare il terzo posto a Georgette è l’attitude, la verve, che non perde per nessun momento per tutto il film. Ai fini della trama, il suo personaggio non è essenziale, ma regala dei momenti memorabili.
Impareggiabile è l’espressione che fa quando la padroncina le comunica che andranno a recuperare il gattino Oliver, che è stato rapito, nei sobborghi di New York.
Forse, un momento ancora più esilarante è come Georgette viene ridotta al termine di un quasi mortale e sicuramente sfiancante inseguimento, finalizzato a salvare la padroncina Jennie, che era stata rapita. Cosa non si fa, per i propri padroni.
2) Rattigan (Basil l’Investigatopo)
Al secondo posto, uno degli antagonisti più sanguinari, egocentrici, cinici (e incredibilmente eleganti!) dei Classici Disney: il professor Padraic Rattigan.
Innanzitutto, chiediamo una cortesia: non dite al Professore che non è riuscito a conquistare la prima posizione. Non vorremmo mai che agitasse la sua campanella e ci facesse divorare dalla sua gatta Lucrezia!
Potrebbe interessarti anche: Top&Flop di Walt: Basil l’investigatopo
Rattigan incarna il perfetto egocentrico: ambizioso (vuole diventare il Re dei topi, ordendo un piano per spodestare la regina), machiavellico, egoista e incapace di provare alcuna empatia verso il prossimo, la sua crudeltà è ben nota tra le schiere dei suoi sottoposti.
Guai a dubitare di lui ma, soprattutto, se non volete essere sbranati non chiamatelo mai “ratto”. Perché? Perché l’acerrimo nemico di Basil di Baker Street, nonché l’alter ego topesco di Moriarty, ripugna la sua condizione.
Oltretutto, anche lui viene illuminato da un occhio di bue e canta una canzone su quanto sia meraviglioso.
Vedere per credere, e occhio, quando vi trovate in sua presenza, a non fare la fine del povero Bartolomiao.
La trasfigurazione che poi subisce nel duello finale con Basil, è emblematica. Rattigan diventa ciò che ripugna e disconosce: un ratto preda dei suoi istinti animali, feroce sino al midollo.
E ora… la prima posizione!
1) Gaston (La Bella e la Bestia)
Lo spasimante di Belle, nonché antagonista del lungometraggio appena citato, non poteva non meritare la prima posizione.
Egoista, meschino, narcisista, vanesio, misogino, perfido, arrogante, cafone, presuntuoso e, ovviamente, egocentrico. Gaston è convinto di non essere secondo a nessuno e di essere il miglior partito che le donne, verso le quali nutre ben poca stima, possano desiderare.
Non ama Belle, non la desidera neppure. Certo, la ritiene una bella ragazza, ma vuole che sia sua moglie solo perché gli abitanti del paesino dove vive ritengono sia “la più bella ragazza del villaggio”.
Gaston è anche infantile, ignorante e capriccioso. È per l’appunto per un capriccio che, nonostante sia stato respinto da Belle, arriva addirittura a ricattarla pur di averla in sposa. Gaston minaccia infatti di far rinchiudere il padre di lei Maurice nel manicomio del paese, dato che le sue invenzioni eccentriche lo fanno apparire fuori di testa ai compaesani.
Si pensi poi alla canzone che canta. Il testo è un concentrato di stereotipi inneggianti alla mascolinità tossica e, pertanto, perfetta per rappresentare il personaggio in questione. Un vero e proprio inno al machismo.
In questo caso, davvero, nessuno è più egocentrico di Gaston!
Non c’è dubbio, la corona è definitivamente sua!
Potrebbe interessarti anche: La lista completa dei Classici Disney
Lidia Brancia
Immagini © Disney
Fonti:
Egocentrico, su Vocabolario Online Treccani