È una sostanza veramente pericolosa! Mi pento di averla inventata!
Archimede Pitagorico, parlando del solvente universale
I fumetti Disney e la scienza. Un binomio che funziona e che da anni si ripresenta, con risultati sempre interessanti. Non è un caso che sia nata un’intera collana completamente dedicata all’argomento. Tutti riconoscono a Topolino un grande valore didattico ed educativo per le giovani generazioni: chi legge abitualmente questo sito sa bene che “ma dove l’hai letto, su Topolino?”, se detta in tono denigratorio, è una frase che può pronunciare solo chi un fumetto Disney non l’ha nemmeno sfogliato.
Le storie che si tuffano nella scienza in linea di massima si possono dividere in due categorie: quelle realizzate appositamente per provare a spiegare un concetto, come il ciclo Topolino Comics & Science, e quelle invece che inseriscono degli elementi più o meno credibili per portare avanti la trama. In questo caso è raro che gli autori siano attenti al realismo scientifico, poiché preferiscono (comprensibilmente) dare priorità a ciò che funziona e diverte il lettore a livello narrativo.
Tanto per cambiare, Carl Barks era un maestro anche in questo. Nelle sue storie, anche in quelle brevi, riusciva a inserire sempre degli spunti sorprendenti e ai limiti del geniale. Barks finiva spesso per diventare un precursore della scienza nel mondo reale, come vi abbiamo raccontato in questo precedente articolo sulla scoperta del metilene.
C’è un autore che più di tutti ha seguito le orme di Barks, imprimendo allo stesso tempo nelle sue storie uno stile inconfondibile e peculiare, che proprio per questo a volte divide i fan. Parliamo ovviamente di Don Rosa.
Potrebbe interessarti anche: Quando Paperone deviò la Corrente del Golfo
Keno – questo il suo nome, di chiare origini italiane e derivante da “Gioacchino” – non è solo colui che ha sceneggiato e disegnato la celebre Saga di Paperon de’ Paperoni, ma è anche l’autore di numerose altre storie validissime, che spesso passano un po’ in sordina proprio perché si tende a identificare Don Rosa solo con la biografia del Papero più ricco del mondo.
Don Rosa, oltre a essere un fumettista, è un ingegnere. È inevitabile quindi che la sua formazione professionale sia entrata nei suoi lavori e non è un caso che il suo stile di disegno sia così geometrico e ricco di dettagli, ai limiti del maniacale.
Ciò di cui parliamo oggi non è un’analisi dello stile di Don Rosa, ma qualcosa di più curioso, e che unisce ancora una volta scienza e Paperi. Avete mai sentito parlare di un solvente universale?
I solventi, questi sconosciuti
Solvente deriva dal latino solvō, molto vicino foneticamente all’italiano sciogliere. Basterebbe l’etimologia per dare una buona definizione, perché nell’uso comune del termine si parla di solvente quando abbiamo a che fare con un liquido che dissolve sostanze chimiche, come solidi, gas e altri liquidi.
Per la chimica, una definizione così è incompleta. In realtà un solvente è il componente della soluzione presente in maggiore quantità, in cui è disciolto il soluto. Non è necessario si tratti di un liquido insomma, può tranquillamente trattarsi di un gas.
Non siamo qui per darvi una lezione di chimica, tranquillizzatevi. Questa piccola premessa è necessaria per introdurre la storia protagonista di questo articolo, in cui è presente un solvente davvero particolare. Glorp!
Zio Paperone e il solvente universale (The Universal Solvent)
Questa storia si apre con la più classica delle situazioni: Zio Paperone va in visita da Archimede sperando che il geniale inventore abbia pronta l’ennesima incredibile creazione. E così succede, Archimede ha preparato lo ScioglituttoTM, una speciale sostanza in grado di dissolvere qualsiasi cosa con cui venga a contatto. E intendiamo proprio tutto!
Il solvente universale riesce nell’impresa comprimendo la struttura atomica della materia, riducendola a una polvere che conserva però il peso del materiale originale. Solo il diamante riesce a fermare questo liquido nerissimo.
Ovviamente lo Zione non è diventato il Papero più ricco del mondo per caso, e pensa subito a come sfruttare al meglio la nuova scoperta per accrescere il suo patrimonio. Dove, se non nell’estrazione dei diamanti? Una sostanza così renderebbe praticamente immediati gli scavi, riducendo costi e problematiche per la sicurezza, e il tutto senza intaccare il prezioso cristallo di carbonio.
Alla dimostrazione pubblica però i giornalisti non credono al nostro Papero, che in preda alla rabbia, decide di effettuare una dimostrazione immediata, gettando il liquido sul terreno per ottenere una “miniera istantanea”. Mai scelta fu più sbagliata, avete intuito il perché?
Potrebbe interessarti anche: Il cappello pensatore di Archimede esiste davvero?
Viaggio al centro della Terra
Il solvente universale, come abbiamo visto, è capace di dissolvere tutto, tranne i diamanti. Cosa dovrebbe impedirgli quindi di raggiungere il nucleo del nostro bel Pianeta? La risposta è assolutamente niente. Queste sono le premesse dell’avventura, di cui non vi parliamo oltre perché merita davvero di essere letta.
Don Rosa mette in mostra tutto il suo background scientifico, tentando di rendere la storia il più realistica possibile. Il Don considera le leggi della fisica reali per il viaggio di Zio Paperone, Paperino e nipotame al centro della Terra, per provare a fermare l’inesorabile avanzata della nera minaccia. Non è semplice risolvere la faccenda, quando bisogna affrontare la pressione e le temperature insostenibili di una corsa verticale verso l’abisso più profondo!
Siamo nel mondo Disney, quindi vi spoileriamo che il tutto finirà per il meglio: Paperopoli e i suoi abitanti vedranno un’altra alba. Lo svolgimento della vicenda non è però così banale, con Don Rosa che si sbizzarrisce con soluzioni grafiche originali e decisamente riuscite. Se volete leggere Zio Paperone e il solvente universale, la trovate su Zio Paperone 109 e nel numero 11 della The Don Rosa Library già pubblicata in Italia, corrispondente al numero 6 dell’edizione Deluxe cartonata.
Non è l’unica apparizione dello Scioglitutto. Don Rosa lo riutilizzerà in altre due storie, Zio Paperone e il Cavaliere Nero e il suo sequel, Il Cavaliere Nero Colpisce Ancora.
Ma esiste un solvente universale?
Proviamo adesso a rispondere a questa domanda, che forse vi siete posti anche voi durante la lettura. Esiste – o almeno può ipoteticamente essere realizzato – un solvente universale?
Quello inventato da Archimede non è proprio un solvente: il suo funzionamento è decisamente differente da quelli che noi conosciamo come solventi e, come forse potevate aspettarvi, non trova corrispondenza nella realtà.
La cosa che si avvicina allo ScioglituttoTM, più che un classico solvente, può essere una miscela di acidi forti. Mettendo insieme nelle giuste proporzioni per esempio l’acido nitrico e quello cloridrico, otteniamo l’acqua regia, da non confondersi con l’acquaragia utilizzata comunemente per rimuovere lo smalto.
Potrebbe interessarti anche: 10 invenzioni di Topolino che potrebbero essere utili nella realtà
L’acqua regia è un potente agente corrosivo, ed è solo un esempio delle miscele pericolose e altamente distruttive che il mondo della chimica ci offre. Ma tornando ai nostri solventi, se si parla di solvente universale, si fa comunemente riferimento al più semplice e non per questo da sottovalutare: l‘acqua.
Data la particolare struttura infatti, l’acqua riesce a dissolvere una quantità davvero enorme di sostanze. Ma non tutte! Ahinoi, vale la regola che ogni simile scioglie un suo simile. Salvo l’intervento di una mente come quella di Archimede, un solvente in grado di dissolvere tutto non può essere considerato nemmeno un miraggio. E tutto sommato non è un problema.
La ricerca in ambito chimico in questo momento è più concentrata nel campo dell’ecosostenibilità e nella realizzazione di solventi con proprietà sempre migliori e più specializzati. Non è detto insomma che l’universalità sia sempre un fatto positivo. La questione non è così semplice: per il momento limitiamoci (senza troppi dispiaceri) a goderci le avventure dei nostri Paperi alle prese con ritrovati scientifici più o meno verosimili.
Ormai lo avrete capito: scienza e fumetto Disney sono un binomio indistruttibile, che nemmeno un solvente universale può pensare di intaccare.
Potrebbe interessarti anche: TEST: Che lettore di fumetti Disney sei?
Luca Rago
Immagini: © Disney, Panini comics