Paperoga è sicuramente uno dei paperi più imprevedibili dell’universo Disney: idee assurde, imprese folli e conseguenze non proprio piacevoli per i malcapitati che gli sono attorno. Molte delle storie con l’incompreso cugino di Paperino trascinano il lettore in una spirale di gag e nonsense spesso ben oltre il limite della logica. Da questo punto di vista, l’artista più prolifico della scena italiana attuale (tra collaborazioni e produzioni da autore unico) è probabilmente Enrico Faccini. Abbiamo selezionato 7 folli follie di Paperoga scaturite dalla penna o dalle matite dell’artista ligure, capace di mettere in mostra in maniera magistrale le mille sfaccettature di questo insostituibile personaggio.
7. Questione di centimetri
Partiamo proprio con una delle tante storie di cui Faccini è autore completo: Paperoga e la disfida canina, apparsa su Topolino n° 2872 del 2010.
Protagonisti della vicenda (muta) sono una panchina, un papero che legge tranquillamente il giornale e un altro che lo disturba con le sue follie. Questa sequenza può vagamente ricordare le scene del duo comico televisivo Ale e Franz, in cui la mite lettura quotidiana di un uomo comune viene disturbata dagli stravaganti interventi di un passante fuori dalle righe.
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Inizia così un’assurda competizione per stabilire chi dei due abbia il cane più grande. La conclusione? Decisamente folle, con un’imprevedibile inversione di ruoli in cui sono i cani a misurare le dimensioni dei propri “padroni”. A chiudere in maniera coerente (si fa per dire) la vicenda, osserviamo nell’abisso dello sguardo vacuo di due paperi, tra cui proprio Paperoga, che alimenta il senso di incertezza e incredulità che la storia trasmette.
6. Chi la fa l’aspetti
La logica tutta relativa di Paperoga non consente al Papero solo di architettare piani strampalati, ma anche di credere in buona fede a concetti totalmente assurdi. È il caso di Paperoga e la metamorfosi arborea (Topolino n° 2597 del 2005), di cui Faccini è ancora autore completo.
La trama ruota intorno alla storiella a cui molti di noi, da bambini, hanno pensato almeno una volta: se si ingoia il seme di un frutto, c’è il rischio che la pianta inizi a germogliare e crescere nella nostra pancia. Paperoga arriva a credere esattamente a questo concetto, vittima di uno scherzo di Paperino.
In soccorso di Paperoga arrivano Gastone e Archimede, che lo aiutano a organizzare una piccola rivincita. Quando Paperino trova un vero albero lì dove aveva lasciato il cugino, prende vita un finale tanto folle quanto commovente.
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In questo caso è interessante notare come i ruoli dei due cugini finiscano per invertirsi. Per una volta Paperino ha la lezione che merita per la sua burla (prima che tutto si risolva ovviamente per il meglio).
5. Mille e… mai più mille
La storia (ancora con Faccini autore completo) I Bassotti e l’incredibile multiduplicator, pubblicata su Topolino 3011, racconta il tentativo di I-176 di creare un macchinario che possa clonare le persone. Per una serie di inconvenienti, a un certo punto si generano un migliaio di cloni di Paperoga, che creano un inenarrabile scompiglio.
Nel più classico dei risvolti narrativi con protagonista Paperoga, anche i piani della Banda Bassotti vengono stravolti dalla comparsa del cugino di Paperino. Anzi, in questo caso, dalle tante versioni del personaggio: Stralunoga, Flapperoga, Zerbinoga, Coboldoga, Forbicioga… fino a Milloga. Il consueto principio comico dell’esagerazione, facilmente accostabile al papero dal cappello a pon-pon, si esaspera aritmeticamente, permettendo a Faccini di dare sfogo a tutta la sua creatività.
Lo stesso Paperoga prova a prendere le distanze dalle sue copie, ognuna della quali in qualche modo possiamo pensare rappresenti l’esternazione di un lato folle del personaggio.
4.Una strana cabina
Andiamo avanti con le più folli follie di Paperoga. In Tutti al mare (Topolino n°2804 del 2009), Faccini si confronta con un’altra storia muta che entra di diritto in questa classifica. La trama è decisamente surreale, e vede al centro una cabina che, a dispetto delle apparenze, sembra essere molto spaziosa.
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Dalla porta della cabina si materializzano uno dopo l’altro tanti personaggi, talmente improbabili che persino Paperoga ne resta stupito.
Una particolare menzione merita l’apparizione di Don Chischiotte, personaggio (nato dalla penna di Miguel de Cervantes nel XVII secolo), visionario, incompreso e sognatore, proprio di fronte a Paperoga, che condivide con lui queste peculiarità.
L’unico dettaglio realistico della sequenza è rappresentato da un cagnolino che continua imperterrito a disturbare il protagonista. Quest’ultimo farà poi i conti col mastodontico padre del cucciolo (che ricorda il cane co-protagonista delle avventure di Tom & Jerry) proprio nella cabina.
3.La metropolitana improbabile
Eccoci arrivati sul podio delle follie di Paperoga! Mettetevi comodi e prendete i popcorn!
Tra i mestieri di Paperoga mancava probabilmente uno tra i più pericolosi per la comunità, ovvero l’ingegnere improvvisato. In Paperoga e l’ultimo metro (disegnata da Enrico Faccini ma scritta da Fausto Vitaliano), il papero pasticcione approfitta di un attimo di distrazione di Archimede per accettare una commessa diretta a lui: la costruzione di una metropolitana a Ocopoli.
Un dettaglio che contribuisce all’irrazionalità della storia è l’atteggiamento degli ocopolesi, i quali si affidano completamente al protagonista nonostante le evidenti dimostrazioni di assenza di logica e competenza (degna dell’Ingegner Cane di Fabio De Luigi). Come in ogni storia che ha per protagonisti i due cugini, Paperino è inizialmente riluttante all’idea di accompagnare Paperoga, salvo poi convincersi e assistere, suo malgrado, ai danni creati dal parente.
2.Una dentiera fuori dal comune
Corri, Paperoga! (con Faccini autore completo), pubblicata su Topolino 3268 del 2018, vede lo strambo cugino di Paperino alle prese con un’improbabile dentiera gigante montata su due gambe meccaniche. Seppure la vista di questo strano oggetto potrebbe risultare piuttosto inquietante, Paperoga non si scompone e, anzi, sembra pienamente soddisfatto del suo acquisto. Quando però il protagonista inizia a lucidare la dentiera, quest’ultima si ribella.
Inizia così un inseguimento per le strade di Paperopoli, che termina con la distruzione delle vignette da parte della dirompente protesi dentaria.
Lo stesso Paperoga si incarica di ridisegnare tutto ciò che è stato tranciato dalla dentiera. Incredibile, ma vero, in quest’occasione è lui a rimediare a un danno. La dentatura riappare però all’improvviso e agguanta il malcapitato. La storia termina in questo modo, senza darci alcuna informazione, in maniera coerente con come è iniziata e con l‘imprevedibilità della mente di Paperoga, capace di rompere le barriere interne al linguaggio fumettistico.
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1.Ricomincio da tre
Siamo arrivati alla regina delle follie di Paperoga! Se già una storia con Paperino e Paperoga ha la sua buona percentuale di follia, quest’ultima non può che aumentare con l’arrivo di Sgrizzo, un altro personaggio a dir poco singolare. Le vignette di Un bel “rompicapo”, da Topolino n°2271 (del 1999), si assicurano quindi il primo posto. La fantasia (spesso dannosa) di Paperoga finisce per essere ancora più distruttiva, trascinata dall’irrazionalità di Sgrizzo.
La genialità di questa storia sta soprattutto nell’espediente utilizzato dall’autore (ancora una volta Faccini scrive e disegna) per giustificare le rocambolesche azioni dei tre paperi: una semplice brocca, in cui il capo di Paperino rimane fatalmente incastrato.
Tra botte in testa, rimedi della nonna, improbabili lezioni di fisica e voli di quartiere, la storia è un tripudio di follia, e a farne le spese è il malcapitato Paperino.
Finisce qui il nostro viaggio tra le follie “facciniane” di Paperoga. Amiamo il Papero per la sua logica assurda e per l’abilità di inventarsi ogni volta un modo diverso per stravolgere il reale con leggerezza, quasi come se fosse consapevole che i danni che crea rimarranno confinati su una striscia a fumetti.
Dario Pezzotti, Mattia Comincini
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Fonti: IMDb, Inducks, Wikipedia