È possibile leggere W.I.T.C.H. e restare tranquilli? Oppure, sfogliando il magico fumetto di Disney Italia dal 2001 al 2012, vi è capitato di agitare le mani gridando “FZZAAM, WOOSH, SHAAATZ!” e sperare che uscissero raggi di energia violetta? Tutta colpa dei momenti epici di W.I.T.C.H., quelli che ci hanno lasciato a bocca aperta e ci hanno fatto salire il potere, anche se purtroppo non quello delle cinque giovani “streghe” Will, Irma, Taranee, Cornelia e Hay Lin.
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Sono molte le scene a effetto che coinvolgono le eroine di W.I.T.C.H. e i loro amici, ma in questa classifica ne rivisitiamo 5, il numero perfetto! Siete pronti a esaltarvi?
ATTENZIONE: SPOILER E UN’ONDA DI POTERE ASSOLUTO
5. «Rispetta… le decisioni… del cuore!»
(Dal n. 22, Il cuore spezzato, Bruno Enna – Alessia Martusciello, Marina Baggio, Roberta Zanotta e Santa Zagari)
I momenti epici di W.I.T.C.H. ci insegnano che bisogna prima cadere, per potersi poi rialzare: come fossero cinque Tony Stark in Iron Man 3 o cinque Batman in qualunque film di Christopher Nolan, le W.I.T.C.H. contro la malefica strega Nerissa rischiano di perdere tutto. Persino il Cuore di Kandrakar, il ciondolo magico custodito da Will che catalizza i loro poteri.
Attraverso Nerissa, prima fra tutti i nemici delle W.I.T.C.H. a impadronirsi del potentissimo Cuore, Will si ritrova ad affrontare un avversario proverbiale: se stessa. Nerissa era infatti nientemeno che la W.I.T.C.H. custode del Cuore in una precedente generazione di ragazze magiche. Quindi Will è la Nerissa buona e sensibile del passato o Nerissa è la Will corrotta dal potere nel futuro?
Nel duello finale con Nerissa, Will non combatte a suon di pugni, ma riaffermando la propria identità nel presente, al di là delle incertezze sulla responsabilità che le è toccata e degli errori sulla propria strada. Come un Thor di Kenneth Branagh, Will diventa davvero padrona del Cuore di Kandrakar non nel momento in cui ritiene di doverlo possedere per privilegio o per condanna, ma quando accetta di esserne degna. Ammettetelo, avete provato anche voi a tendere una mano per attirare verso di voi il Cuore sfavillante: c’è un modo più elegante ed epico di sgominare la propria rivale?
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4. «Ti avevo detto di non farla arrabbiare!»
(Dal n. 4, Il potere del fuoco, Bruno Enna – Graziano Barbaro, Marina Baggio, Roberta Zanotta e Barbara Canepa)
Quieta, prudente e composta, studentessa modello con gli occhiali di rigore, Taranee di solito non è una W.I.T.C.H. che incendia la terra su cui cammina. E allora perché detiene il potere del fuoco? Forse perché ci vuole una personalità un tantino più riflessiva delle altre per gestire l’elemento distruttivo per antonomasia? Oppure perché, malgrado quello che ci suggeriscono le apparenze, la riservatezza non è sinonimo di fragilità, come l’arroganza non è segno di forza?
Se così non fosse, le avventure delle W.I.T.C.H. finirebbero nel momento in cui Taranee cade nelle mani di Elyon, principessa magica attirata col plagio nelle schiere dei villains. Elyon imprigiona Taranee in una bolla incantata e la costringe a seguire con una diretta streaming magica la vita delle altre W.I.T.C.H., facendole apparire indifferenti alla perdita di Taranee grazie ad astuti trucchi di montaggio. Ma quando i trucchi vengono alla luce per una svista di Elyon, fin troppo sicura di aver abbattuto lo spirito della sua timida prigioniera, la collera di Taranee fonde la bolla in una sfera di fuoco, e a quel punto non ce n’è per nessuno.
La furia di Taranee è liberatoria nel vero senso della parola: devasta sia i limiti fisici che la intrappolano, sia quelli più subdoli del proprio scoraggiamento e della sottostima altrui. La bolla magica cerca di saldarsi come un parassita all’energia vitale della sua prigioniera, ma Taranee, trasformandone le pareti in fiamme da scatenare contro i nemici, dimostra una volta per tutte che una gabbia non si adatterà mai a lei. Momenti epici, messaggi chiari.
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3. «Tu puoi cancellare qualsiasi errore!»
(Dal n. 10, Un ponte tra due mondi, Bruno Enna – Ettore Gula, Paolo Campinoti, Marina Baggio e Roberta Zanotta)
Quando Elyon inizia a opporsi alle manipolazioni psicologiche del fratello Phobos, tirannico principe della magica città di Meridian, ecco che arriviamo al terzo posto dei momenti epici di W.I.T.C.H.. Elyon non solo redime se stessa, ma dà il via a una vera e propria rivoluzione a fianco dell’oppresso popolo di Meridian, attraverso la distruzione del più classico fiore all’occhiello di un governo repressivo: il carcere dove finiscono i poveri e i dissidenti.
Elyon recupera la propria coscienza e la propria volontà in un percorso che la riporta alle origini: la giovane principessa è infatti cresciuta sulla Terra, fra le braccia di due ribelli “meridianesi” in incognito che hanno cercato di sottrarla alle macchinazioni di Phobos, venendo alla fine catturati e incarcerati. In preda alla confusione e ai sensi di colpa, Elyon ricorda come la madre adottiva la aiutasse ad affrontare con grazia ogni piccola impasse: del resto, quanto era più semplice da bambina, quando l’errore più tragico era un disegno “brutto” da cancellare con un colpo di gomma?
Nel momento in cui le W.I.T.C.H. liberano i detenuti del carcere di Meridian, inclusi i malridotti genitori adottivi di Elyon, i ricordi tornano con forza. Colpita dalla sofferenza di persone che non può considerare gentaglia da rinchiudere, Elyon riprova il trucchetto del colpo di gomma. Solo che, essendo dotata di poteri magici, si ritrova a cancellare effettivamente il carcere di Meridian con un gesto della mano, causando zero rimpianti e una gigantesca ola esultante da parte di tutti i cittadini.
Eh sì, è proprio una gomma per matite che suggerisce a Elyon la consapevolezza di essere forte (solo in senso magico?) per cancellare errori e prepotenze: se non è epico questo.
2. «Abbiamo le ali!»
(Dal n. 1, Halloween, Francesco Artibani ed Elisabetta Gnone – Alessandro Barbucci, Barbara Canepa, Donald Soffritti, Mara Damiani)
Il momento epico che si reitera in ogni storia di guerriere magiche e che fa esaltare il pubblico sin dalla nascita dei manga e anime majokko è sempre quello: la trasformazione delle eroine.
Appena avete letto questo vi è partito un jingle nella testa e vi siete messi in posa come Sailor Moon? Oppure non avete mai capito perché tante scintille e giravolte solo per cambiarsi i vestiti? In ogni caso, la primissima trasformazione delle W.I.T.C.H., che per combattere cambiano le loro quotidiane sembianze di ragazzine insicure e diventano giovani donne con ali sulla schiena e look stregonesco, vi colpirà senza bisogno di effetti sonori e nemmeno di testo.
Bisogna aspettare i successivi numeri di W.I.T.C.H. per ammirare la più classica trasformazione di tutte e cinque le eroine insieme, ma la prima esperienza di Will, Hay Lin e Irma con la loro forma magica è un capostipite memorabile. D’altronde non ci sono due trasformazioni uguali in W.I.T.C.H., malgrado ricorra la raffigurazione della “crisalide” delle eroine, nude in un bozzolo splendente e vorticoso dei rispettivi poteri elementali, e quella del Cuore di Kandrakar che, nella mano di Will, distribuisce le “stille” di potere.
Will, Hay Lin e Irma, ancora poco consapevoli delle proprie capacità magiche, cadono in un agguato dei loro nemici, che intendono sbarazzarsi con disinvoltura delle tre ragazzine spaventate senza nessuno che possa salvarle. Ma alla faccia dei villains, Will aziona per la prima volta il Cuore magico e le ragazzine suddette si scoprono in grado di salvarsi da sole, o meglio insieme. La trasformazione prodigiosa del corpo delle eroine, chiara metafora dei “disturbi della crescita” (Irma dixit), si accompagna a una nuova fiducia in loro stesse come persone più mature, per quanto comunque fallibili, vulnerabili e con un pessimo gusto per le rime umoristiche.
1. «La Luce di Meridian»
(Dal n. 12, Per sempre sia, Francesco Artibani – Donald Soffritti, Daniela Vetro, Marina Baggio, Roberta Zanotta e Francesco Legramandi)
L’iconica Elsa del film Frozen (2013) è la prima principessa incoronata regina nell’universo Disney? W.I.T.C.H., please! Al primo posto fra i momenti epici abbiamo, scherzi a parte, l’incoronazione di Elyon come legittima sovrana di Meridian, in barba al fratello usurpatore Phobos.
La luce è visibilmente il fulcro della scena e rimanda a un già noto appellativo regale di Elyon, “Luce di Meridian”, che a quanto pare non è solo una sviolinata dei cortigiani lecchini. L’emanazione dell’energia magica di Elyon è espressa da una silenziosa ondata di luce limpida (caratteristica metaforicamente opposta a Phobos), che si irradia attraverso l’intero corpo della neo-regina e trasforma il paesaggio di Meridian, prima raffigurato a tinte cupe e torbide. Così buona e cara, questa luce è anche così accecante e implacabile da trasformare gli splendenti lacci magici che intrappolano Elyon (grazie mille, Phobos!) in roccia opaca subito in frantumi.
L’incoronazione conclude sia il percorso di Elyon alla scoperta di se stessa, sia la rivoluzione di Meridian contro Phobos: l’avidità del tiranno che ha sfruttato senza criterio le risorse del suo stesso regno, spegnendone i colori originari, viene sconfitta a favore di un governo letteralmente illuminato.
Il trionfo della Luce di Meridian ci ricorda che in ognuno di noi (principesse, streghe, uomini-rettile azzurri, fiori senzienti…) c’è una vera regina, ossia una dignità che nessuno può calpestare. Un momento epico da leggere e rileggere, quando c’è bisogno di esaltarsi.
Verina Romagna
Immagini © Disney