Marzo è giunto, e insieme alla natura che si risveglia, in televisione ritorna l’inconfondibile rombo dei motori, con roboanti accelerate e commenti tecnici più o meno azzeccati. Stiamo parlando, ovviamente, della Formula 1.
Domenica 28 marzo il campionato mondiale di categoria prende il via con il Gran Premio del Bahrain e gli appassionati potranno tornare a seguire le lotte dei loro beniamini a colpi di “ruotate”, sorpassi e bagarre. Ma non solo: tattiche, informazioni fuorvianti, psicologia… tutto per portare a casa l’ambito titolo. Se la lotta è serrata nella realtà, le battaglie tra i bolidi sulle pagine di Topolino, come vedremo, non sono da meno.
Per celebrare l’inizio di questa nuova stagione, ecco quindi la classifica delle migliori cinque storie con riferimenti alla Formula 1 su Topolino. Storie che infonderanno un po’ di nostalgia agli amanti di questo mondo ma che probabilmente genereranno un po’ di interesse anche nei profani.
5) Zio Paperone e la vittoria a 50 karati
In gara tutto è permesso. Così si potrebbe definire il succo della storia Zio Paperone e la vittoria a 50 karati, (Pezzin-Cavazzano) apparsa su Topolino n° 1057 del 1976. Paperino e Paperoga vengono costretti a correre (in due sulla quella che paradossalmente dovrebbe essere una monoposto) per la scuderia dello Zio Paperone, la FIAP. Obiettivo: vincere la gara e risollevare il prestigio dell’azienda (che parodizza ovviamente la FIAT) al fine di soddisfare un ritmo di produzione che preveda una nuova auto ogni minuto.
Prende così il via il Rally Paperopoli-Scrongletown, 1000 miglia di sotterfugi e colpi davvero bassi, con macigni lanciati sulle vetture, esplosioni, gomme bucate, scontri e chi più ne ha più ne metta. Molti di questi incidenti sono opera dei Bassotti, che si intromettono nella gara per contrabbandare in Canada un diamante rubato, nascosto nella gomma della vettura di Paperone.
Nella lotta contro il pilota ingaggiato da Rockerduck, Emerlon Fritticaldi (ovvio riferimento a Emerson Fittipaldi, vincitore di due mondiali che all’epoca era in McLaren), la spunta il veicolo guidato da Paperino e Paperoga, ma il finale viene deciso dai giudici, per questioni legate alla struttura dell’auto. Una verifica non esattamente ortodossa. La vettura taglia infatti il traguardo con molti pezzi rubati alla rivale nel corso della gara, e quindi si deve verificare chi sia effettivamente il proprietario di “maggioranza”.
La vittoria viene assegnata in base al peso delle componenti dell’auto: dopo un iniziale pareggio, Paperone vince per 10 grammi. Proprio quelli del diamante trafugato dai Bassotti, inserito nella ruota! L’eterno numero due celebra quindi la sconfitta con il classico morso alla bombetta, accompagnato da Nonno Bassotto che, rimasto senza il becco di un quattrino, divora un copertone. Una storia dove la componente “materiale” delle automobili è molto presente, non c’è che dire!
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4) Paperino e la Formula Uno
A dispetto del titolo minimale, Paperino e la Formula Uno, scritta da Gian Giacomo Dalmasso e disegnata da Giorgio Cavazzano (Topolino n° 1197 del 1978), al quarto posto tra le storie di Formula 1 su Topolino, è una storia frizzante che ripropone il classico doppio scontro Paperone-Rockerduck e Paperino-Gastone.
Anche in questo caso Paperino viene costretto a fare il pilota (per vincere il milione di dollari in palio), ma stavolta la scuderia di Paperone è la Paper. La gara si svolge nel Gran Premio di Formula Uno di Paperopoli.
Dall’altra parte c’è appunto Rockerduck, con la sua Rocker, scuderia che aveva sotto contratto nientemeno che Kili Kauda (alias Niki Lauda, tre volte campione del mondo). Purtroppo il pilota si infortuna e quindi, dietro consiglio di Lusky, Rockerduck ingaggia Gastone, nella sua antica veste di antipatico vincente, per sconfiggere Paperino.
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Dopo un siparietto in sala di ballo per le attenzioni di Paperina (ovviamente vinto da Gastone) l’eterna sfida tra fortuna e tenacia si sposta in pista, apparentemente prendendo la solita piega. Eppure, nonostante le scorrettezze del cugino fortunato, la 3 di Paperino e la 7 di Gastone tagliano il traguardo in perfetta parità. Si tratta di un evento mai accaduto in F1, anche se nel 1971 ci erano andati molto vicini… mentre in qualifica si sono registrate addirittura tre auto con lo stesso tempo di Pole Position.
La vicenda si sposta quindi in tribunale: Paperone infatti si rifiuta di dare il premio promesso a Paperino perché doveva vincere “davanti a tutti”. Grazie però alla difesa di Pico lo sfortunato papero riesce a incassare ben 100.000 dollari.
Con questi se ne va in vacanza in Cappadocia con Paperina, ma non prima di aver atterrato il cuginastro con uno sganassone!
3) Pole position
Pole position è una delle più recenti storie ambientate nel mondo della Formula 1 apparse su Topolino. Sessanta pagine molto coinvolgenti scritte da Roberto Gagnor e disegnate da Stefano Intini, comparse in due parti su Topolino n° 2962 e 2963 del 2012.
In questa vicenda il cui protagonista è DoubleDuck, affiancato da Kay-K, si assiste a fenomeni di spionaggio, misteri, complotti, comparse illustri, gare dettagliatissime, motori rombanti e meccanica d’avanguardia. Una spy story che supera quelle già viste nella vita reale in Formula 1.
La storia basa infatti la sua idea sul PERS, parodia del KERS, dispositivo che permette il recupero dell’energia cinetica presentato per la prima volta nel 2008. Il dispositivo fa sì che la sgangherata scuderia Duckson Racing di Buddy Paperstone (parodia di Bernie Ecclestone) possa lottare per il campionato. Il suo pilota di punta, Alonso Paperonso (Fernando Alonso), riesce infatti a piazzarsi davanti alle blasonate Perrari (Ferrari) e McGnanen (McLaren).
Oltre al pilota spagnolo abbiamo una sequela di riferimenti alle corse, e non solo: i piloti Felice Scassa (Felipe Massa), Sebastian Strudel (Sebastian Vettel), l’ormai ex pilota e commentatore Ivan Sgommata (Ivan Capelli), e i GP di Duckbürgring (Nurbürgring), Indiapaperis (Indianapolis) e Montecarlo. Appaiono persino Ducky Dolls (Katie Holmes) e Tom Bruise (Tom Cruise).
Dopo una serie di intrighi, esplosioni e il momentaneo tradimento di Paperonso (che voleva perdere il campionato e cedere il Pers ad un’altra scuderia in cambio di soldi, salvo poi redimersi), si scopre però che lo spirito sportivo e l’affiatamento di squadra prevalgono sull’individualità e sul denaro. Così il pilota, tornato in pista con la Duckson, dopo una pazzesca gara riesce a tagliare il traguardo per primo con l’auto distrutta, vincendo quindi il titolo. Un modo strano di vincere, come molti ce ne sono stati in questo emozionante sport.
2) Motori rombanti
Da un’avventura di DoubleDuck facciamo un salto indietro nel tempo, con una storia altrettanto ricca di colpi di scena, come erano quelle dei nostalgici Mercoledì di Pippo. Al secondo posto tra le storie di Formula 1 apparse su Topolino c’è Motori rombanti, in cui Topolino, invitato nel garage del suo amico, si trova ad ascoltare una storia nella quale è un pilota di Formula 15 (molto più importante della F1 – ovvio, no?)
La storia, scritta dal “solito” Rudy Salvagnini e disegnata da Giuseppe Della Santa, è comparsa nel 1997 su Topolino n° 2145. Come al solito, dai romanzi di Pippo la figura di Topolino esce malconcia. Il Topo viene surclassato al volante dal suo migliore amico che, nonostante sia un meccanico, gli dimostra di saper andare velocissimo: un giro di pista in 10 secondi. Di conseguenza i ruoli dei due protagonisti finiscono per invertirsi.
Ma un individuo losco trama nell’ombra per non fare vincere il “pilota prodigio”. I sabotaggi costringono infatti il prototipo della scuderia, ora costruito da Topolino (con tutti gli optional, come il caffè, ottimizzati per tutto tranne che correre), a rimanere fermo ai box. Pippo però riesce comunque a recuperare un mezzo di fortuna e a gareggiare.
Dopo una gara impossibile, il fenomeno riesce a tagliare per primo il traguardo, addirittura a piedi!
Pippo non è stato il primo ad aver tagliato appiedato il traguardo in questo sport, come dimostrano Prost nel 1986 oppure Jack Brabham nel 1959. Anni davvero ricchi di finali spettacolari. La storia si conclude (come spesso capita) con Topolino che fa notare gli evidenti difetti nella trama dell’amico. Dopo uno scontro di logica inoppugnabile (si fa per dire) verrà scritto che era proprio Pippo ad auto-sabotarsi, per rendere la gara più avvincente. Lo spirito al limite del nonsense dei Mercoledì al servizio di uno degli sport più adrenalinici. Cosa chiedere di più?
1) Zio Paperone e l’avventura in Formula 1
Finiamo con quella che è senza dubbio la più amata e celebrata tra le storie di F1 apparse su Topolino: stiamo parlando ovviamente di Zio Paperone e l’avventura in Formula 1, di nuovo del fenomenale duo Pezzin-Cavazzano. 72 pagine ricche di azione pubblicate su Topolino n° 1501 del 1984.
La vicenda inizia con Paperone che, imbeccato dai nipotini, decide di sponsorizzare i suoi succhi di melanzana grazie alla Formula 1. Nella storia sono citati altri marchi: Cola-Cola, Polpetton e Tarmalat (Coca-Cola, Benetton e Parmalat).
Paperone però si accorge presto che i costi sono più proibitivi di quanto sembri. Dapprima si reca a Montecarlo, dove scoprendo i prezzi per sponsorizzare le tute dei piloti, rischia il collasso. Si reca poi dalla Scuderia Perault (Renault) e dalla Plotus (Lotus), ricevendo solo rifiuti. Pur ultimo va persino dal Commendatore Perrari (Enzo Ferrari, detto Drake) al quale propone addirittura di cambiare il colore rosso storico dell’auto e farla color melanzana. Ottenendo anche in quest’occasione, come era presumibile, un sonoro due di picche.
Dato che Rockerduck possiede una sua scuderia e monta motore Perrari, anche Paperone decide di crearne una, ovviamente al risparmio! Fa così la “spesa” nello sfasciacarrozze vicino al circuito del Nurbürgring, recuperando gli pneumatici Piselli (Pirelli), il telaio della Brabram (Brabham), i cilindri Plotus e tanto altro.
Ovviamente il pilota non pagato è di nuovo Paperino che viene istruito nientemeno che dal pilota Fulvio Maria Palladio (Fulvio Ballabio).
Tra inesperienza, sensi di marcia invertiti, giri in tangenziale, incidenti, esplosioni e ceramiche distrutte, i GP per Paperino vanno malissimo. A trionfare è Emerson Fritticaldi (Emerson Fittipaldi), il pilota di Rockerduck.
Le cose cambieranno solo quando Paperone si vedrà costretto a rifare l’auto da zero e a comprare appositamente un motore performante, proprio per l’ultimo GP a Paperopoli. Il propulsore subisce però un sabotaggio da parte del miliardario rivale, che lo sostituisce con uno assemblato alla rinfusa dai suoi tecnici.
Paperino riesce tuttavia a trionfare grazie a due incredibili colpi di fortuna: dapprima il motore si rivela inspiegabilmente potente; poi il Papero si ritrova a essere l’unico a montare le Rain (gomme da bagnato) anziché le Slick (da asciutto) quando inizia a piovere. Una vittoria che assicura la fama a Paperino e la pubblicità a Paperone. In particolare per il suo team di recupero auto incidentate che tanto si era impegnato nelle precedenti gare.
Anche in questo caso non mancano i riferimenti ai protagonisti dell’epoca: Alberetto su Perrari (Michele Alboreto, pilota Ferrari), Patrick Tamburay su Perault (Patrick Tambay pilota Renault), Alain Crost su McLallen (Alain Prost, pilota McLaren), Pretese su Alfa Marameo (Riccardo Patrese, pilota Alfa Romeo), Niki Bagnacauda su McLallen (Niki Luada, pilota di McLaren), con il cameo del celebre telecronista Poltronieri.
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Così come molti sono i riferimenti alle varie piste: la curva Loews di Montecarlo, il GP di Kyalami del Sudafrica, quello di Monza e la sua parabolica, il circuito cittadino di Detroit, e la Curva Manuel Bangio (dal cinque volte campione Manuel Fangio).
Il tratto in stato di grazia di Giorgio Cavazzano illumina una storia avvincente, emozionante, che rievoca al meglio lo spirito insito nelle gare di F1 e ci fa quasi percepire di essere in pista, tra l’odore di olio bruciato e le livree coloratissime delle monoposto. Sarà anche per tutti questi bellissimi quanto nostalgici dettagli che tale avventura è stata tanto citata (qui, qui e persino nella prima puntata del podcast di Valentina De Poli , l’ex direttrice di Topolino) e risulta tutt’ora tanto amata.
Lo sport e il “fattore papero”
Se c’è una cosa che abbiamo imparato da tutte queste storie di Formula 1 apparse su Topolino, è che in genere, nonostante la tecnologia sia ovviamente indispensabile, quello che conta nella vittoria è proprio il “fattore papero”.
Come in ogni sport, a fare la differenza sono le capacità delle persone coinvolte: la determinazione e la bravura del pilota, il desiderio di rivalsa, l’estro dei meccanici, l’onestà, le strategie e il sostegno degli ammiratori.
Insomma, qualcosa di umanamente epico, come le emozioni di chi ha visto questo sport nascere ed evolversi.
In fondo ancora oggi, guardando i Gran Premi, tutti noi speriamo che a trionfare in una gara sia il nostro beniamino. Magari con qualche azione degna di entrare nella storia, o al fotofinish.
Dario Pezzotti, Mattia Comincini
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