Se vi chiedessimo di immaginare una battaglia della Seconda Guerra Mondiale, siamo sicuri che ci descrivereste le grandi azioni di fanteria, i raid aerei, i bombardamenti a tappeto. Ma scommettiamo che pochi di voi ci direbbero che, fianco a fianco con i soldati, combattevano anche i personaggi Disney!
Non ci credete? Seguiteci in una delle più affascinanti vicende Disney legate alle guerra!
Al servizio della bandiera
Se bazzicate spesso nei meandri del nostro sito, sicuramente vi sarete imbattuti in qualche articolo della rubrica Cartoni bellicosi. In questi pezzi abbiamo analizzato ogni volta un prodotto d’animazione Disney profondamente legato alla Seconda Guerra Mondiale.
Il coinvolgimento del reparto di animazione è infatti il contributo più noto della casa di Burbank alla causa bellica. Gli Studios si dedicarono alla produzione di corti educativi per l’esercito, di propaganda governativa e antinazista, e addirittura realizzarono un lungometraggio sul ruolo dell’aviazione nel conflitto, Victory Through Air Power.
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Ma la Disney non limitò i suoi sforzi propagandistici ai cartoni animati. Tra il 1941 e il 1945 l’azienda di Walt portò avanti numerose iniziative, volte principalmente a risollevare il morale dei soldati e della popolazione civile. Una delle più particolari e curiose fu sicuramente la realizzazione di moltissime insegne, in buona parte militari, disegnate in perfetto stile Disney!
Per capire come si sia arrivati a questi war insignia, facciamo un ripassino veloce di quello che era accaduto in quegli anni tormentati.
Walt e la guerra, ovvero fare di necessità virtù
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale era stato un duro colpo per Walt: improvvisamente i suoi prodotti avevano perso gran parte del mercato europeo. Fu così che capolavori come Pinocchio o Fantasia incassarono molto meno del previsto, a fronte di grandi spese di realizzazione che pesarono molto sulle casse degli Studios.
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L’azienda si trovava in una fase di difficoltà che imponeva un ridimensionamento delle ambizioni artistiche e creative che fino a quel momento avevano mosso i progetti di Walt. Disney, pur senza molto entusiasmo, già prima dell’entrata nel conflitto degli USA accettò di realizzare alcuni corti di propaganda per il governo canadese. Un incarico che difficilmente avrebbe accettato solo qualche anno prima, considerando lo scarso budget e la mediocre qualità dei corti.
L’assedio dei Disney Studios
Pearl Harbor (7 dicembre 1941) e il conseguente ingresso in guerra degli Stati Uniti impressero una svolta decisiva nel coinvolgimento della casa di Burbank nel conflitto. Il giorno successivo all’attacco, le truppe americane occuparono letteralmente gli studi di animazione, e non si mossero di lì per 8 mesi!
Il giorno dopo l’attacco, Walt Disney ricevette una chiamata nel primo mattino dal suo manager dello studio. “Walt, l’esercito si sta avvicinando” disse. “Stanno arrivando e hanno detto che vogliono stabilirsi qui. Gli ho detto che avrei dovuto chiamarti e mi hanno detto ‘Chiamalo, ma ci fermeremo qui in ogni caso'”. Con ciò, 500 soldati dell’esercito americano marciarono all’interno dei Disney Studios.
Steven Watts, Disney and the Good War in The Magic Kingdom: Walt Disney and the American Way of Life
La motivazione ufficiale per questa occupazione era la protezione della vicina fabbrica di aerei Lockheed dagli attacchi nemici: alla fine l’intera struttura divenne un “quartier generale” dell’esercito.
Parte dei soldati si stabilirono sulle colline attorno a Los Angeles per proteggere le fabbriche di aerei. Ripararono le attrezzature nel grande palcoscenico, immagazzinarono le munizioni nei parcheggi e misero guardie a tutti gli ingressi. Rimasero negli studi – l’unica struttura di Hollywood requisita dall’esercito – per otto mesi. Così lo studio Disney iniziò il suo rapporto con il governo americano e con la guerra.
Steven Watts, Disney and the Good War in The Magic Kingdom: Walt Disney and the American Way of Life
Già l’8 dicembre Disney firmò il suo primo contratto con la Marina Militare: i suoi studi avrebbero prodotto venti corti animati per il governo americano. Iniziò una collaborazione che avrebbe assorbito, negli anni 1941-45, praticamente ogni energia degli Studios. Infatti, stando alle parole di Carl Nater – coordinatore di tutte le produzioni animate per la causa bellica – dal 1942 in poi più del 93% della produzione Disney era legata a contratti governativi.
In questa situazione di lavoro a stretto contatto con le forze armate si colloca la maggior parte della produzione delle insegne di guerra. La loro storia però era già cominciata prima dello scoppio del conflitto negli Usa.
Zanzare e siluri
La creazione delle prime insegne militari Disney risale infatti al 1940, stando a quanto riporta la rivista Life del 26 maggio 1941. La prima richiesta sembra che sia stata quella del tenente E.S. Caldwell: il militare chiese a Walt di creare un simbolo per la sua flotta di motosiluranti da pattugliamento, dette PT boats (da patrol torpedo boats). Pochi giorni dopo Disney rispose alla richiesta con un disegno di un’insegna che raffigurava una zanzara a cavallo di un siluro.
L’idea piacque molto: la notizia di questa “zanzara Disney” si sparse così tanto che lo studio venne inondato di lettere di richiesta per altre insegne da parte delle più disparate unità militari. A volte queste unità lasciavano carta bianca allo studio; altre invece avevano già in mente un disegno in particolare, e cercavano un artista che lo realizzasse. In questo caso allegavano un bozzetto sommario dell’insegna alla loro lettera di richiesta.
Spesso le lettere erano indirizzate semplicemente a “Walt Disney, Hollywood, California.”. Una volta che venivano ricevute, venivano messe in coda assieme a tutte quelle ancora in attesa: ci volevano in media dalle tre alle quattro settimane perché la richiesta fosse soddisfatta, anche se le più complesse potevano richiedere alcuni mesi.
Il grosso della produzione era riservato a unità dell’esercito e a navi della marina militare, ma talvolta accadeva che alcuni singoli cittadini richiedessero la propria insegna personale. Addirittura, la fama di questi disegni superò i confini nazionali: anche la RAF britannica, la Royal Canadian e la Royal New Zealand Air Force commissionarono a Disney alcune insegne.
Al termine della guerra, furono più di 1200 le insegne militari prodotte dagli Studios. Ma che cos’erano esattamente questi war insignia? Erano dei disegni in cui un personaggio – ricorrente oppure creato per l’occasione – rappresentava in maniera comica la mansione principale dell’unità militare in questione. Troviamo quindi api e canguri bombardieri, asini e orsi artiglieri, gatti e tori cacciatorpedinieri, e chi ne ha più ne metta!
21st Bombardment Squadron Battery D, 114th Field Artillery 46th Bombardment Group 4th Field Artillery Battalion 628th Tank Destroyer Battalion 774th Tank Destroyer Battalion
Questi disegni decoravano veicoli militari, carri armati, aerei e navi: venivano poi adattati per essere cuciti sulle divise o addirittura per essere stampati sulle scatole dei fiammiferi o sui francobolli.
L’arruolamento delle star
Tra i personaggi ricorrenti, il più raffigurato è Paperino, la star indiscussa degli Studios negli anni ’40. Il papero appare in almeno 146 insegne portando tutta la sua energia e la sua simpatia travolgente. Tra gli altri personaggi troviamo Pippo, Pluto, Dumbo, Cucciolo e molti altri.
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E Topolino? Il personaggio simbolo della Disney fu ritratto “solo” in 35 insegne militari. Gli autori forse pensarono che Mickey non avesse la stessa carica “bellicosa” di Paperino o di altri personaggi, e per questo motivo lo impiegarono con parsimonia.
Topolino comunque non rimase disoccupato: si ritagliò altri ruoli per contribuire alla propaganda americana. Apparve infatti in numerosi manifesti per incoraggiare gli americani ad arruolarsi o a collaborare come volontari negli ospedali.
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Hank Porter: l’uomo dietro le insegne
Chiaramente, per soddisfare una richiesta di insegne così ampia era necessario un lavoro a tempo pieno da parte degli studi. Per questo motivo Disney creò un’unità speciale addetta esclusivamente alla realizzazione di queste insegne militari. Questa divisone, inizialmente composta da due disegnatori, si allargò fino a contare 5 artisti: il più importante di questi era sicuramente Hank Porter.
Henry “Hank” Porter era stato assunto alla Disney nel giugno 1936 nel reparto d’animazione per lavorare a Biancaneve, per poi trasferirsi al dipartimento pubblicitario. Durante la Seconda guerra mondiale Porter divenne uno degli artisti più prolifici degli Studios, realizzando più di mille disegni diversi per le unità militari e governative che ne avevano fatto richiesta.
Disney era ben consapevole della sua importanza nella produzione propagandistica, tanto da chiamarlo “the one-man art department“. Tra le altre cose, Porter era uno dei pochi artisti autorizzati a riprodurre la firma di Walt per firmare i lavori realizzati: tutte le insegne che ha disegnato sono quindi state firmate da Porter con il nome di Disney. Non solo: secondo alcune fonti, è stato addirittura lui a creare l’iconica “D” della celebre firma!
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Oltre a Porter, faceva parte dell’unità per le insegne anche Roy Williams, animatore degli Studios sin dal 1930, più noto come “Big Roy” per il suo ruolo di mouseketeer nella serie televisiva Mickey Mouse Club negli anni ‘50.
Il patriottismo di Walt
Abbiamo riflettuto in più occasioni su come la guerra sia stata per Walt motivo di grandi difficoltà ma anche un’opportunità per risollevarsi grazie ai contratti con il governo e le forze armate. Sarebbe però riduttivo dire che Disney abbia messo a disposizione la quasi totalità del suo studio per la propaganda bellica solamente per motivi economici.
Walt era infatti mosso da un sincero patriottismo, che lo spingeva a donarsi alla causa della guerra anche andando contro i propri interessi economici, come avvenne ad esempio con il film Victory Through Air Power. Se ciò non bastasse a convincervi, le insegne militari di cui abbiamo parlato sono un chiaro esempio dell’amore di Disney per il proprio Paese.
Infatti, i war insignia erano realizzati dagli Studios gratuitamente per le forze armate e per i loro alleati. Se pensiamo a quanti ne sono stati prodotti e all’impegno che hanno richiesto, sia in termini di artisti impiegati sia economici, non possiamo non convenire sul fatto che sia una delle più grandi testimonianze (se non la più grande) del servizio reso da Walt agli USA.
Alcune persone – soprattutto in tempi recenti – associano l’operato di Disney ad una filosofia affaristica, orientata solamente al guadagno. Il nostro viaggio tra questi piccoli e disinteressati regali di Disney al proprio Paese ci può invece aiutare a capire che l’uomo Walt era molto di più dell’impero che ha creato.
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Francesco Menegale
Immagini © Disney
Fonti:
Steven Watts, The Magic Kingdom: Walt Disney and the American Way of Life
Hank Porter: Disney’s Go To Artist for Insignia Designs during WWII – Cartoon Research
Disney to the Front – America in WWII
Walt Disney Studios’ World War II Insignias (The Horvitz & Wiezorek Collection)
Mickey Mouse morale: Disney on the World War II home front
Service with Character: Disney World War II – 2719 Hyperion
Service with Character: Whimsical Thoughts and Serious Intent – 2719 Hyperion
Life Magazine, 26 maggio 1941
Topolino alla guerra: i war insignia Disney – Lo Spazio Bianco
Art Disney created for the armed forces in World War II explored in new exhibit
When Disney Went to War – Air Space Magazine
Walt Disney Studio Hank Porter WWII War Insignia Coast Guard subs – Worth Point