Farfur, il Topolino jihadista ucciso in diretta tv

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Sapevate che è esistito un Topolino jihadista? Si chiamava Farfur (o Farfour) e la sua storia è stata piuttosto singolare.

Che Topolino sia talmente famoso da essere utilizzato come simbolo, anche in ambiti lontani dal fumetto, è palese. Arte, musica, letteratura: sono molteplici gli esempi in cui il nostro Topo è diventato l’immagine significante del mondo occidentale, della cultura pop o addirittura del consumismo capitalista.

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È invece insolito ritrovare Topolino in un contesto che, pur avendo a che fare con l’infanzia, è molto diverso da quello a cui siamo abituati.

Iniziamo però facendo un po’ di chiarezza. Il topo Farfur di cui parleremo non è Topolino, anche se a vederlo gli somiglia come una goccia d’acqua!

Farfur e Topolino

Se Topolino ha superato i novant’anni, la vita di Farfur è stata decisamente più breve. La sua nascita infatti è datata 2007 e poco tempo dopo, nello stesso anno, è arrivata anche la sua morte, non priva di strascichi polemici.

Tutto iniziò con un programma ideato da Hazim Al-Sha’arawi in onda su Al-Aqsa TV, la televisione ufficiale di Hamas, il controverso movimento politico di ispirazione religiosa legato ai Fratelli Musulmani, collocati ideologicamente da molti all’interno del cosiddetto “fondamentalismo islamico“.

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Che cosa mai può legare un personaggio che assomiglia al Topolino della Disney con la questione palestinese? È presto detto. All’interno del programma per l’infanzia “Tomorrow’s Pioneers“, I Pionieri di Domani, Farfur era una specie di mascotte che duettava con la presentatrice Saraa.

Ribattezzato ben presto “Hamouse” dai critici, Farfur non si limitava a far ridere i bambini, come si può pensare che accada in una trasmissione dedicata a un pubblico di giovanissimi. Le affermazioni del pupazzo furono infatti condannate dalla comunità internazionale come portatrici di odio, antisemitismo e istigazione alla violenza.

Nonostante la replica della produzione dello show – che si difese affermando che le posizioni di Farfur rispecchiavano quelle del mondo vissuto dai bambini palestinesi – arrivò anche la condanna della Palestinian Broadcasting Corporation, legata ad Al-Fath, organizzazione politica facente parte dell’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) ma di impostazione laica rispetto ad Hamas.

Persino Mustafà Barghouti, ex ministro dell’informazione dell’Autorità Nazionale Palestinese, chiese all’epoca la sospensione della serie incriminata.

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Farfur e Disney

Sebbene Farfur avesse le paciose sembianze del Topolino disneyano, le frasi che pronunciava non appaiono certo compatibili con ciò che siamo abituati ad associare al Topo. È infatti difficile pensare che Topolino di Walt Disney possa parlare di supremazia islamica. Tanto meno che possa definire i bambini ebrei come infedeli che cospirano affinché i bambini palestinesi non vadano a scuola.

Se poi tutto questo viene anche pronunciato simulando di imbracciare un mitra e inneggiando alla resistenza armata, la cosa appare anche più surreale.

Guardare i vecchi spezzoni di Tomorrow’s Pioneers, che ancora dopo più di tredici anni sono visionabili in rete, lascia un senso di inquietudine e di straniamento.

Sebbene non ci sia stata una dichiarazione formale della Walt Disney Company a riguardo, il CEO di allora, Bob Iger definì Farfur “spregevole”. Più dura fu invece la figlia di Walt Disney, Diane Marie Disney-Miller che lo definì “pura malvagità” e si augurò che il programma venisse cancellato al più presto.

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Diane Disney ©Carel L. de Vogel 
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Robert “Bob” Iger ph. Heidi Gutman ©Disney Enterprise Inc.

La morte di Farfur

Date le polemiche interne e il biasimo internazionale, Al-Aqsa TV decise quindi di eliminare il personaggio di Farfur dallo show ma non senza concedere un colpo di scena finale.

Farfur

Nell’estate del 2007 infatti Farfur venne letteralmente ucciso in diretta tv. La produzione decise di renderlo uno Shahid, un martire di Allah, massacrato di botte dopo un interrogatorio da parte di un finto agente dello Shin Bet, il servizio di sicurezza interna dello Stato di Israele. Farfur si rifiutò di consegnare dei documenti e morì tra le urla, sotto i colpi ripetuti dell’agente.

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La presentatrice Saraa si rivolse così ai bambini all’ascolto dicendo:

Ebbene sì, miei piccoli amici, abbiamo perduto il nostro amatissimo amico Farfur. È diventato martire difendendo la sua terra. È diventato martire per mano di criminali e assassini che uccidono bambini innocenti.

Morto Farfur, finita la polemica? Decisamente no. Prima della chiusura definitiva dello show, nuovi personaggi, non proprio pacifici, si presentarono ai bambini.

Tra questi il coniglio Assud, l’orso Nassur e l’ape Nahool che al suo debutto dichiarò orgogliosamente:

Libereremo la moschea dal sudiciume degli ebrei criminali, che hanno ucciso mio nonno e Farfur!

Non possiamo certo definirla una storia edificante. L’odio non è mai una risposta, specie quando chi ne fa le spese sono dei bambini. Farfur non ci mancherà di certo.

Francesca Arca

fonti: repubblica.it ilsole24ore.com observer.com

©Al-Aqsa TV ©Walt Disney Company

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