Impossibile dimenticare i pomeriggi trascorsi in compagnia di Cartoon Network, canale che allietava le nostre giornate di bambini durante le pause dallo studio o nelle torride giornate estive. Indimenticabili cartoni animati come Mucca e Pollo, Johnny Bravo, Leone il cane fifone e molti altri ancora. Oggi andremo a rievocare Ed Edd & Eddy, serie che molti ricordano con affetto.
Pochi personaggi, numerose avventure
Ed, Edd & Eddy narra delle (dis)avventure di tre amici dalle personalità diverse, ciascuno dei quali è la rappresentazione di un tratto caratteriale di Danny Antonucci, creatore della serie.
Abbiamo Ed, “il braccio” del gruppo che svolge i lavori più pesanti, un ragazzo tutto muscoli e niente cervello, nemico dell’igiene e amante di fumetti e film horror e fantascientifici di serie B.
Segue Edd, soprannominato Doppia D, voce morale del trio, che realizza strambe invenzioni e dà vita agli schemi orditi da Eddy. A discapito della sua debolezza fisica, è dotato di un’intelligenza fuori dal comune ed è un ragazzo ligio al dovere.
Infine c’è Eddy, “la mente” del gruppo, che realizza ingegnose truffe con esiti spesso disastrosi. Ricalca goliardicamente lo stereotipo del classico uomo d’affari avido ed egoista che non si fa scrupoli nello sfruttare i suoi amici pur di perseguire i suoi scopi.
Nonostante le divergenze caratteriali, i ragazzi hanno in comune non solo le iniziali dei nomi, ma anche un obiettivo: guadagnare 25 cents, la somma in denaro sufficiente per comprare le spaccamascelle, caramelle rotonde molto difficili da masticare senza rischiare danni ai denti. Per realizzare il loro scopo, i tre fanno ricorso a tutte le loro risorse, allestendo bancarelle improvvisate o mettendo in pratica veri e propri piani truffaldini, combinando spesso una serie di guai che dovranno poi pagare a caro prezzo.
Oltretutto, Ed, Edd ed Eddy sono disprezzati dal resto dei ragazzi del quartiere, che li escludono dalla loro cerchia, e dovranno trovare un modo per conquistare il loro rispetto. A completare il quadro ci sono le sorelle Panzers (Kanker sisters in originale), le principali antagoniste della serie, che vivono in un campo caravan al limitare del quartiere e si sono autoproclamate “fidanzate” degli Eds.
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Da Lupo the Butcher…
Prima di Ed, Edd & Eddy, Antonucci era già noto per alcuni suoi precedenti lavori, a cominciare da Lupo the Butcher. Realizzato nel 1987, il corto ha per protagonista uno psicotico e nevrotico macellaio italo-canadese che impreca ogni volta che commette errori nel suo lavoro. Il cartone riscosse un enorme successo e gode tuttora di un grande seguito. Antonucci dichiarò di aver creato Lupo come una provocazione contro chi riteneva i cartoni animati prodotti destinati solo ai bambini.
Dopo aver fondato la A.k.a Cartoon nel 1994, Antonucci realizzò la sua prima serie animata The Brothers Grunt, con protagonisti degli umanoidi alla ricerca di un loro fratello perduto. Il cartone venne accolto freddamente da critica e pubblico, perché considerato troppo stupido e privo di senso. Nel frattempo lo studio realizzò per il programma Cartoon Sushi dell’emittente MTV una serie di corti pubblicitari e bumper: ce n’è uno in particolare che per il suo stile e per la sua qualità è considerato un prototipo di Ed, Edd & Eddy.
…a Ed, Edd & Eddy
Fu sul finire degli anni Novanta che Antonucci concepì questa serie, decidendo di rivolgersi a un pubblico giovanile, rivedendo quindi l’originale proposito di realizzare cartoni più adulti. Inizialmente Antonucci si rivolse alla Nickelodeon, ma non riuscendo a trovare un accordo con l’emittente decise di rivolgersi a Cartoon Network, piattaforma emergente in quegli anni e trampolino di lancio per molti autori di serie animate. L’accordo andò a buon fine e il primo episodio fu mandato in onda il 4 gennaio del 1999. Fu l’inizio di una cavalcata decennale che conta un totale di 130 episodi, 4 special e un film che chiude ufficialmente la serie.
Come dichiarato in molte interviste, la serie è in larga parte ispirata all’infanzia di Danny Antonucci. Le vicende si svolgono in un quartiere simile a quello in cui l’autore è cresciuto (senza presenza di adulti), in un’estate apparentemente infinita, salvo poi passare al periodo scolastico nelle ultime stagioni per esigenze di rinnovamento.
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Apparentemente, il cartone potrebbe sembrare semplicemente una sequela di gag surreali. Le tematiche di fondo, seppur affrontate con leggerezza, sono invece varie e interessanti, e hanno a che fare perlopiù con i classici timori e problemi degli adolescenti.
La strada verso il successo non è mai facile (attenzione: spoiler sul film)
Tutti noi tentiamo di percorrere la nostra personale strada verso il successo, e gli Eds cercano di fare lo stesso. Quello della ricerca del successo è un tema che funge da sfondo alla quasi totalità degli episodi di Ed, Edd’n’Eddy, seguendo una precisa formula: gli Eds pianificano truffe o scherzi con esiti distruttivi e spetta sempre ai protagonisti scontare il prezzo delle loro disastrose azioni. Eppure, nonostante i loro fallimenti, li vediamo sempre pronti a creare un nuovo piano per raggiungere i loro scopi.
Nella vita è importante porsi degli obiettivi che ci permettano di realizzare noi stessi e le nostre aspirazioni. Per quanto la vita possa essere dura e piena di ostacoli, bisogna sempre rialzarsi e continuare ad andare avanti. Si tratta di una lezione di vita che gli Eds vivono costantemente e che impareranno nel finale del loro film, quando finalmente, dopo tante difficoltà, saranno accettati dai ragazzi del quartiere.
Eddy: Ce l’abbiamo fatta, Doppia D! Tutti ci amano! Siamo anche noi del gruppo!
Edd: Ci sono voluti solo centotrenta episodi, quattro special e un film, Eddy!
Ed: Cantiamo una canzone?!
Crescere… che noia!
Uno dei punti di forza della serie animata è l’aver trattato i problemi legati alla crescita e all’adolescenza. Questa tematica risulta essere centrale nell’episodio Incubo o realtà?, forse uno dei più riusciti della serie.
In questo episodio Eddy si rende conto che molti dei suoi tiri mancini non hanno più alcun effetto proprio perché i ragazzi da cui è circondato stanno crescendo. Per questo decide di vendere carriere future ai suoi coetanei, nella speranza di lucrare sui loro sogni e sulle loro ambizioni. Contrariamente a ogni prospettiva, la truffa ha un enorme successo, tanto che i ragazzini prendono sul serio la faccenda decidendo di intraprendere i lavori a loro assegnati.
Interessante è anche il discorso tra Eddy ed Edd da cui emergono i loro diversi punti di vista riguardo la crescita e il mondo adulto. Per Doppia D crescere significa affrontare con coraggio le sfide che lo attendono e assecondare con entusiasmo i cambiamenti imminenti. Il nostro inventore in erba ha già un’idea chiara di quello che vorrebbe essere e questo lo motiva a superare gli ostacoli che incontrerà durante la crescita. Al contrario Eddy è un Peter Pan che non vuole saperne di crescere; vorrebbe rimanere eternamente bambino trascorrendo il resto dei suoi giorni truffando il prossimo, forse perché sotto sotto avverte la paura di non poter reggere il peso delle responsabilità del mondo adulto.
L’amicizia ai tempi dell’adolescenza
Quello dell’amicizia è uno dei temi che accompagna tutti gli episodi della serie: gli Eds non sono solo amici di lunga data, ma anche confidenti, compagni di vita e complici nelle loro imprese. Il cul-de-sac dove abitano, quartiere con pochi spazi adibiti per attività ludiche, diventa per loro una sorta di palcoscenico su cui vivere le loro avventure.
Si tratta di un tipo di amicizia che entra in contrasto con quella degli altri ragazzi che abitano il quartiere, tra cui vige una specie di gerarchia sociale. Questi ragazzi nutrono un comune disprezzo nei riguardi degli Eds e non sono disposti ad accettarli nella loro comitiva.
Gli Eds vivono sulla loro pelle i pesi dell’emarginazione sociale perché diversi. È un problema affrontato senza eccessiva drammaticità, anzi, la loro esclusione dal gruppo dà spesso vita a rocambolesche avventure in cui i tre cercheranno di guadagnare l’affetto e il rispetto dei ragazzini del quartiere.
Il tema del diverso
La serie animata mette in passerella molte delle categorie sociali tipiche del periodo preadolescenziale, stereotipandole beffardamente. Ad esempio abbiamo Kevin, il classico ragazzo sportivo leader del gruppo, Nazz, la tipica bella ragazza che fa innamorare tutti i maschietti che le stanno intorno, Gionnino, lo strambo del gruppo sempre in compagnia del suo amico immaginario Tavoletta, e infine ci sono Sarah e Jimmy, i piccolini del gruppo ancora in fase prescolare.
Come caso a parte citiamo Rolf, il nobile “figlio del pastore”, solito parlare in terza persona e deliziare le calde giornate estive raccontando storie e usanze del suo lontano villaggio, esagerandole ai massimi livelli. Ci credereste che nel suo villaggio offrire un fiore è un grave segno di infamia che va risolta in un duello in cui al posto delle spade si usano dei pesci? O che per condurre qualunque trattativa di scambio si deve rimanere in equilibrio su un palo usando solo l’addome?
Per quanto possa sembrare contraddittorio, Rolf è per certi versi il personaggio più realistico della comitiva, rappresentando il ragazzo straniero che ha difficoltà a integrarsi a causa di usanze e tradizioni differenti dalle proprie. Rolf non riesce a comprendere i modi e gli usi dei suoi coetanei, così come loro non comprendono Rolf, che è per questo un emarginato.
Antonucci ha da sempre dichiarato che Rolf è il suo personaggio preferito poiché per concepirlo si è ispirato alle difficoltà vissute da bambino nell’integrarsi con i suoi coetanei, a causa delle diverse abitudini della sua famiglia italiana.
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Un cartone per tutte le età
Le gag e le surreali situazioni rappresentate in Ed, Edd & Eddy, seppur esasperate, hanno un profondo legame con la realtà e presentano differenti livelli di lettura. Se da bambini guardavamo questa serie perché le avventure degli Eds ci facevano ridere e divertire, rivederla da adulti può assumere tutto un altro significato. Temi come quello dell’inclusione, dell’integrazione, delle differenza tra culture, dei disagi adolescenziali sono ad oggi più che attuali, e il racconto agrodolce e diretto che la serie ne fa è molto efficace.
Nota finale nostalgica: per molti di noi la serie è un rimando lampante a quei tempi in cui per trascorrere le giornate bastava poco o nulla. Giochi di società, scambi di figurine, il cavo del Game Boy, lunghe maratone di cartoni o videogiochi con gli amici.
Il tutto condito da caramelle improbabili che coloravano le nostre lingue. E pazienza se non erano le spaccamascelle.
Antonio Ferraiuolo
Immagini© A.k.a. Cartoon-Danny Antonucci
Fonti: Ed, Edd’n’Eddy Fandom
Le immagini sono tratte dai canali Dailymotion di Martaz Martaz e Ed, Edd’n’Eddy.