Cinque storie di Topolino sui videogiochi

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram

Il videogioco è un medium che da molti anni fa parte della nostra vita quotidiana: oltre a essere un piacevole passatempo, si può considerare anche un importante strumento di condivisione sociale. Basti pensare ai pomeriggi trascorsi coi nostri amici a cui mostravamo le console di ultima generazione e le nostre librerie videoludiche.

Da diversi decenni Walt Disney Company fa parte stabilmente del mercato videoludico. La casa di Burbank è riuscita nel tempo a regalarci tanti capolavori che ricordiamo con affetto. Si pensi per esempio a Paperino operazione Papero, con cui abbiamo riempito le nostre giornate d’infanzia, oppure al gioco di DuckTales, che può vantare nella sua colonna sonora The Moon, una delle canzoni videoludiche migliori di tutti i tempi.

Paperino operazione papero

Che dire poi del gioco Chi è PK? che, con i suoi alti e bassi, rimane pur sempre una delle poche iniziative dedicate al papero mascherato al di fuori del fumetto? E vogliamo parlare della serie Kingdom Hearts, che conta fan appassionati a tutte le latitudini?

Disney riserva da sempre un trattamento di riguardo alle sue creature quando si tratta di videogiochi. Ma cosa succederebbe se questo balletto tra Disney e videogames funzionasse al contrario? Se a prendere ispirazione dal mondo videoludico fossero i fumetti pubblicati settimanalmente su Topolino? I videogiochi possono essere anche un’importante fonte d’ispirazione per i fumetti, e in casa Disney vi sono parecchie storie in merito. Siete curiosi di sapere quali sono? Ecco a voi cinque sfiziose storie Disney basate sui videogames.

5) Paperino e il danno inconfessabile (Moscato/Campinoti)

In questa storia del 2015 Qui, Quo e Qua si divertono con l’XQUACK 9393000 (palese riferimento alla Xbox di Microsoft). Approfittando di una loro assenza, Paperino decide di provare la console e dopo un iniziale scetticismo si lascia prendere dal gioco, trascorrendo quasi l’intera giornata con il gamepad in mano.

Di punto in bianco il videogioco si spegne: Paperino teme che questo sia un malfunzionamento dovuto al surriscaldamento del sistema, e intraprende una vera e propria corsa contro il tempo per provvedere al danno prima che i nipoti rincasino. Tale impresa si rivelerà poi inutile: l’XQUACK si era semplicemente spenta perché stava eseguendo un aggiornamento!

Camei sui videogame e dove trovarli
 

Questa storia descrive bene una caratteristica che accomuna tutti i videogiochi dei nostri giorni: la necessità di essere costantemente aggiornati. I videogames devono essere in grado di prevenire qualunque tipo di glitch o bug del dispositivo. Questo rende il mercato videoludico molto più dinamico rispetto agli anni precedenti, e i giochi vengono aggiornati anche tempo dopo la loro uscita. Insomma, non è più come ai vecchi tempi, quando bastava avere solo una console, un gioco e un joypad  per godersi numerose ore di divertimento!

Nella storia appaiono diversi riferimenti ai volti più noti dei videogiochi: nel corso della lettura anche i meno appassionati riconosceranno sicuramente Mario, Donkey Kong e Pac-Man. È possibile scorgere persino una statua ad altezza naturale di Ralph Spaccatutto, protagonista dell’omonimo film prodotto da Walt Disney Animation Studios.

4) Paperino e la psicologia da videogame (Buratti/Camboni)

La storia si apre con una scena ben nota ai lettori: Paperino ne ha combinata un’altra delle sue e per sfuggire all’ira di Paperone si rifugia da Archimede. Questi presenta allo sfortunato papero la sua ultima invenzione, l’Arkigame 3000, un computer in grado di realizzare giochi dotati di tutti i più recenti aggiornamenti tecnici e grafici. Con questa invenzione i due amici realizzano il gioco Duck EscapeSi tratta di una sorta di simulatore di vita con elementi platform in cui il giocatore impersona proprio Paperino alle prese con le avventure di tutti i giorni, tra cui non possono mancare le fughe da Zio Paperone. Il gioco ottiene un enorme successo, ma Paperino e Archimede non hanno ancora fatto i conti con l’oste.

Paperino e i videogiochi

Come Paperino e il danno inconfessabile, questa storia si ricollega a un altro aspetto dell’attuale mercato videoludico: gli indie games.

Questi giochi sono sviluppati da piccoli team indipendenti che hanno il pieno controllo dello sviluppo del gioco. La realizzazione del gioco indipendente nasce da una particolare idea di uno sviluppatore e avviene spesso senza la mediazione o le restrizioni imposte dai publisher. Uno dei migliori esempi di gioco indie è certamente Cuphead, nato dalla forte passione dei fratelli Moldenhauer per i videogiochi e soprattutto per i cartoni anni ’30.

3) Paperinik e il prestigio in gioco (Panaro/Coppola)

Questa storia del 2000 racconta di uno scontro tra Paperinik e Rockerduck. Il ricco magnate ha deciso di sfruttare l’immagine del vigilante per un suo videogioco, rendendolo l’antagonista destinato a perdere sotto i colpi di Superduck, l’eroe del gioco. Ferito nell’orgoglio, Paperinik rapisce Rockerduck conducendolo in un castello che ripropone le ambientazioni del gioco.

Rispetto ad altre occasioni in cui si sono scontrati, il papero mascherato concede al miliardario la possibilità di difendersi ad armi pari. Il nostro eroe, infatti, decide di risolvere la questione con una sfida: consegna a Rockerduck l’equipaggiamento di Superduck e stringe con lui un patto. Se il magnate sarà in grado di vincere, potrà continuare a commercializzare il suo prodotto; in caso contrario, dovrà ritirarlo dal mercato e devolvere i suoi guadagni in beneficenza.

Paperinik e i videogiochi

Per quanto riguarda il videogioco in questione non c’è molto da dire. Il gioco si intitola Il supereroe più forte: si deduce che sia un classico “picchiaduro” a scorrimento orizzontale. Negli anni ’90 i giochi di combattimento vissero infatti un periodo d’oro, inaugurato dal capolavoro del 1991 Street Fighter 2, che introdusse meccaniche di gioco rivoluzionarie per l’epoca.

L’enorme successo del prodotto della Capcom spinse molte aziende a emulare il suo successo: tra le serie che finora hanno raggiunto i livelli di Street Fighter citiamo senza dubbio Mortal Kombat, noto al pubblico per l’alto contenuto di brutalità.

2) Paperinik e la videoavventura (Galliano/Aguilar)

In Paperinik e la videoavventura Paperone e Rockerduck competono per il primato economico nel campo proprio dei videogiochi: un inventore giapponese ha ideato un sistema in grado di realizzare videogiochi ultraperfezionati e ha bisogno di un partner commerciale. L’inventore decide di risolvere la questione con una sfida videoludica in cui si affronteranno dei campioni scelti dai due miliardari. Paperone sceglie Qui, Quo e Qua, mentre Rockerduck si affida al misterioso Ultrakid, famoso per essere un imbattibile videogiocatore.

Paperino si accorge di un improvviso errore del sistema, e comincia a sospettare di un sabotaggio: decide quindi di vestire i panni del suo alter ego mascherato Paperinik per indagare. Le sue intuizioni si rivelano corrette quando scopre i Bassotti intenti a manomettere il gioco per far vincere Rockerduck: sfortunatamente, durante la colluttazione l’eroe e i malfattori finiscono dentro al videogioco a causa di un cortocircuito.  L’unico modo per uscirne è quello di finire il gioco per primi!

videogiochi topolino

Questa storia venne pubblicata nel 1987, un periodo in cui il mercato dei videogiochi stava attraversando una nuova fase dopo la crisi videoludica del 1983. Atari, importante colosso videoludico americano, era crollato, mentre emergevano Nintendo e SEGA, le due grandi aziende giapponesi che dalla fine degli anni ’80 e per tutti gli anni ’90 avrebbero dato inizio a una rivalità destinata a fare la storia dei videogiochi. Inoltre, nel 1987 nacquero alcune grandi saghe come Megaman, Final Fantasy o Metal Gear. La scelta di introdurre un inventore giapponese serviva proprio per sottolineare il predominio giapponese nel mercato videoludico.
La storia affronta anche il tema dei videogiochi VR, in anticipo sui tempi.

Anche in questo caso non mancano alcuni riferimenti e omaggi. Paperinik nel corso della sua avventura si trova a guidare una moto la cui forma ricorda quella vista nel film Tron, per poi concludere la sua battaglia contro Gnam-Gnam, parodia del celebre Pac-Man.

1) Paperino e il tempio delle pere cotte (Costa/Mastantuono)

Paperino trascorre intere giornate di fronte a cabinati e console portatili o fissi, riuscendo sempre a battere i suoi record precedenti: sembra che non ci sia alcun gioco che non riesca ancora a domare. Ben presto la passione del papero sembra potersi trasformare in un’opportunità di guadagno: riceve l’invito a partecipare a un torneo con in palio un sostanzioso premio in denaro. Ma un improvviso cortocircuito spedisce Paperino e i nipoti all’interno del gioco Paper Jones e il tempio delle pere cotte: i nostri eroi dovranno affrontare un’ardua impresa per tornare a casa!

Molti lettori leggendo il titolo potrebbero pensare che la storia sia una parodia del secondo capitolo della saga di Indiana Jones, di cui esiste anche una versione videoludica. In parte è così: ci troviamo catapultati in un vero e proprio videogioco che presenta elementi tipici del platform, un genere che dominò il mercato per molti anni. Negli anni ’90 i giochi platform conobbero una nuova vitalità grazie alla grafica a 16 bit, che offriva nuove dinamiche esperienze, e soprattutto grazie alla rivalità tra Mario e Sonic, impegnati in una guerra a suon di bit.

 

È possibile anche scorgere altri elementi che riflettono le carattersitiche dei videogiochi di quel periodo. Vediamo ad esempio Paperino usare un compact-video, chiaro riferimento alle console portatili che in quegli anni stavano spopolando grazie al lancio del Game Boy nel 1990.

Infine, il torneo a cui Paperino intende partecipare allude alle prime competizioni videoludiche che cominciavano a disputarsi: pensiamo a Sword Quest o Nintendo World Championship, considerati tuttora tra i più importanti tornei a livello professionale. Anche l’Italia non era rimasta a guardare: nel 1984 si tenne a Milano il 1° Campionato Italiano di Video Atletica. Queste competizioni sono gli antenati degli esports, un fenomeno di massa che coinvolge giocatori di qualunque categoria e che sta portando il gaming verso nuovi orizzonti. Addirittura, si pensa che a breve gli esports potrebbero divenire disciplina olimpica!

Menzione d’onore: Paperino aiuto vice I.C.S. e Paperoga (suo aiutante) (Michelini/Guerrini)

Chiudiamo la nostra lista con questo piccolo bonus firmato Michelini e Guerrini. Si tratta di un’avventura che non è interamente basata sui videogiochi come le precedenti, ma in cui comunque questi hanno un ruolo significativo.

Paperino e Paperoga vengono assunti da Paperone come responsabili I.C.S. con il compito di tenere sotto controllo i satelliti. Improvvisamente i satelliti fuoriescono dall’orbita, generando una distribuzione disordinata delle informazioni captate: Paperopoli piomba nel caos più totale. La città prima è invasa dal traffico, successivamente sommersa nell’acqua a seguito del cedimento di una diga costruita con panna e cioccolato. Completano l’opera l’incagliamento di una portaerei e l’esercito costretto a indossare dei tutù. 

videogiochi topolino

Ma com’è possibile che i satelliti siano impazziti? Verso la fine della storia scopriamo l’origine di tutti quei guai: a quanto pare Paperino e Paperoga, annoiati dal loro lavoro, avrebbero usato il computer che controlla i satelliti per giocare con un simulatore. Insomma, Paperopoli è in balia dei disordini causati da una semplice partita ai videogiochi!

Antonio Ferraiuolo

Immagini © Disney – Panini Comics

Ti è piaciuto l'articolo? Condividilo!

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram

Ultimi articoli

Articoli correlati

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

Le opinioni espresse dai singoli autori negli articoli sono a titolo personale e non rappresentano in alcun modo il pensiero dello staff di Ventenni Paperoni.

Tutto il materiale eventualmente coperto da copyright utilizzato è usato per fini educativi ai sensi dell’art. 70 della legge 633/41 sul diritto d’autore. Qualora i titolari volessero rimuoverli possono comunicarlo via e-mail e provvederemo subito alla conseguente rimozione o modifica.

E-mail: redazione@storiedipaperi.com