Paperino, l’eroe all’ombra di Paperinik

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La letteratura è piena di riferimenti al tema del doppio. Si pensi, ad esempio, a William Wilson, di Edgar Allan Poe, al personaggio di Tyler Durden in Fight Club, scritto da Chuck Palahniuk, o al più classico dei classici: il Dottor Jekyll di Robert Louis Stevenson. Come da ottima tradizione, anche il fumetto Disney si inserisce a pieno titolo nell’arte contemporanea e affronta lo stesso argomento, come per Topolino e la sua nemesi Miklos, ma anche e soprattutto attraverso i supereroi. Molte volte improbabili e parodistici, essi vivono all’ombra della loro identità in borghese. In particolare, però, c’è un personaggio che sembra soffrire più di tutti la sua doppia personalità: Paperino, spesso costretto a fare i conti con Paperinik.  

Paperino contro Paperinik

Innumerevoli sono le storie che hanno affrontato il contrasto tra le due identità del papero più sfortunato al mondo. Una delle prime è stata Paperino contro Paperinikscritta nel 1979 da Bruno Concina per i disegni di Giulio Chierchini. In quest’opera si intravede immediatamente l’insofferenza che Paperino inizia a nutrire per la sua variante mascherata. Tutti suoi parenti, da Zio Paperone a Qui, Quo e Qua, passando per Paperina, idolatrano l’eroe in calzamaglia, non risparmiandosi ineleganti paragoni. Donald decide quindi di eliminare Paperinik, chiedendo anche ad Archimede di rimuovere i suoi congegni dalla 313. 

Paperino Paperinik

Si evince quindi la prima contraddizione in cui si cala Paperino: la maschera gli era ben congeniale quando doveva vendicare i propri torti, ma quando ha iniziato a occuparsi dell’intera cittadinanza, la stessa è divenuta troppo ingombrante. In seguito alla sua scelta, però, Paperino si ingelosisce dell’ammirazione che Archimede, che lo ha sostituito, riceve dai paperopolesi. Inoltre, si rende conto di quanto la città abbia effettivamente bisogno di un eroe. Decide quindi di tornare a indossare il mantello, nel pieno rispetto del continuum disneyano.

Paperino e la dipendenza da Paperinik

Si nota quindi la dipendenza nei confronti di Paperinik. Non solo quella di Paperopoli, che ha un bisogno concreto di un vigilante che aiuti la polizia contro la malavita, ma proprio quella di Paperino, che, senza la sua controparte, si sente perso.

Non è difficile comprendere i motivi di questa assuefazione: Paperinik è perfettamente complementare a Paperino. Quest’ultimo è pigro, impacciato, oscilla tra la codardia per i suoi creditori all’eccessiva irascibilità. Viene bistrattato da suo zio, sfruttato da Paperina, deriso da Gastone, biasimato dai suoi nipoti. Paperinik per lui non è soltanto un’altra identità: è un’occasione. 

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Paperino Paperinik

L’occasione, nelle prime storie, di vendicarsi dei suoi parenti e, in quelle successive, di ricevere la loro ammirazione. Paperinik è atletico, impavido, intuitivo e sicuro di sé. Nonostante la sua uniforme sia adornata di congegni che la appesantiscono, è la casacca da marinaio a definire la sua personalità. Quasi come se i giudizi che Paperino continua a ricevere lo permeassero fino a diventare realtà. 

Paperinik, mai più Paperino

Nella storia Paperinik… mai più Paperino (ispirata alla storia Marvel Spiderman No More!), pubblicata nel 2017 con i testi di Pietro Zemelo e i disegni di Renata Castellani, Paperino raggiunge l’apice della sua insofferenza nei confronti del suo alter ego

A farla da padrone è sempre il rapporto con i suoi parenti, con la differenza che è direttamente Paperino a sentirsi inadeguato. Per questo, prende una drastica decisione: rinunciare per sempre all’identità in borghese. Benché le circostanze sembrino virare verso un apparente stato di perfezione (con un Paperinik sempre pronto a esaudire le richieste dei suoi familiari), ben presto questi ultimi arrivano a sentire la mancanza di Paperino. Smosso dalla tristezza dei nipotini, decide quindi di riapparire.

Paperino Paperinik

Paperino, eroe di famiglia

Questa storia permette di comprendere quanto effettivamente Paperino sia fondamentale per la sua famiglia, forse più di quanto Paperinik non lo sia per Paperopoli. Le critiche che riceve, per quanto siano odiose e, talvolta, evitabili, non sono indicative dei sentimenti che Paperina, Paperone o i nipotini provano per lui. Anzi, Qui, Quo e Qua sono consapevoli che Paperino sia la loro famiglia e che, soprattutto nelle storie moderne, egli si dia da fare per garantire loro un pasto e un tetto, con il prezioso (ma sempre negato in apparenza) aiuto di Zio Paperone, che chiude spesso un occhio sugli affitti arretrati e sulla lista dei debiti.

Anche questo comportamento di Paperone è indicativo di quanto in realtà sia legato a Paperino. Inoltre, il papero più ricco del mondo non esita a trascinare il “nipotastro” nelle sue avventure. Donald, quindi, funge da vero supporto per Scrooge, il quale lo considera, al pari di Qui, Quo e Qua, la sua famiglia.

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Paperino Paperinik

Infine, anche Paperina ama davvero il suo fidanzato. Anche se adula Paperinik, chiede (più o meno gentilmente) a Paperino di svolgere mansioni faticose e si fa corteggiare da Gastone, non rinnega mai il suo amore. Un’interessante analisi del rapporto tra Daisy e Donald si può trovare nella storia Paperinik e l’amore nell’oblio (Salati/Mottura, 2010), in cui, a causa di congegno di Archimede, Paperina dimentica l’esistenza di Paperino e crede di essere solo la fidanzata di Paperinik. Alla fine della storia, quando Paperino riesce a smuovere i ricordi della sua amata, quest’ultima gli dice che “Nessuno, neanche Paperinik, può competere con te!”. 

Chi è il vero eroe tra Paperino e Paperinik?

A prima vista, la domanda sembrerebbe scontata. La risposta dipende da quella che è la nostra concezione di eroe. Se l’eroe è quello a cui ci hanno abituato i comics americani, allora essa converge senza dubbio su Paperinik. Una calzamaglia, come Spiderman o Superman, un’attrezzatura iper-tecnologica, come Batman, e una buona dose di spavalderia. In questo senso, Paperinik è un supereroe vero, che spaventa i delinquenti comuni e combatte alla pari con i super-criminali. 

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Paperino Supereroe
Paperino e il ritorno di Super Segugio, Don Rosa, 1992

Ma l’eroismo si può celare anche negli individui più insospettabili. Paperino si fa in quattro per chi ama, correndo subito in aiuto di Paperina, supportando suo zio nelle più disparate avventure, garantendo ai nipotini un minimo di serenità e arrivando a sobbarcarsi le stramberie di Paperoga, anche se sa dove queste lo porteranno. Insomma, Paperino è un eroe molto più simile a tutti noi, quindi più realistico e, proprio per questo, più autentico. Per quanto emergano maggiormente alcune sue caratteristiche come l’irascibilità, la pigrizia o la simpatia, un suo elemento caratterizzante è la bontà d’animo. D’altra parte, un supereroe deve essere superiore rispetto agli altri e, come diceva Beethoven:

Non conosco altro segno di superiorità per l’uomo, se non la bontà.

L’eroe ordinario e l’eroe straordinario

Paperino possiede quindi una qualità non meno apprezzabile di quelle di Paperinik. Sono entrambi degli eroi, contrariamente a quanto si potrebbe credere, giacché l’amore per la propria famiglia non prescinde dall’amore per la collettività e il senso della giustizia. Questo doppio eroismo aiuta quindi a comprendere l’origine della grandezza di Paperinik: non bisogna dimenticare che i due sono la stessa persona e se il vigilante mascherato è intrepido e valoroso, è ovvio che lo sia anche la sua controparte in borghese. Che sia la città o la sua famiglia, chi ha a che fare con Paperino sa sempre di poter contare su qualcuno, il che è ciò che vorremmo tutti noi. 

Mattia Rispo

Immagini © Disney, Panini Comics

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