DuckTales e The Owl House promuovono l’educazione inclusiva LGBTQ+ e vengono nominate alla 32a edizione dei GLAAD Media Awards.
Sono state recentemente annunciate le nomine alla 32a edizione dei GLAAD Media Awards. La Gay & Lesbian Alliance Against Defamation conferisce annualmente questo prestigioso riconoscimento a persone e produzioni di intrattenimento che dimostrano di aver dato un eccezionale contributo alla rappresentazione della comunità LGBTQ+.
Sono moltissime le categorie che verranno premiate questa primavera, nel corso della cerimonia virtuale della 32a edizione dei GLAAD Media Awards. Artisti musicali, televisione, fumetti, videogames, copertine di riviste e addirittura blog. Numerose le opere Disney nella lista delle candidature.
Potrebbe interessarti anche: The Owl House, la prima protagonista Disney bisessuale?
GLAAD Media Awards: le candidature Disney
Il 2020 è stato per i Walt Disney Animation Studios un anno ricco di produzioni inclusive le tematiche LGBTQ+. Basti pensare che sono ben sei le candidature delle opere Disney in lizza per i GLAAD Media Awards.
Outstanding Children’s Programming
“Challenge of the Senior Junior Woodchucks!” DuckTales (Disney XD)
“Nancy Plays Dress Up” Fancy Nancy (Disney Junior)
Outstanding Kids & Family Programming
The Owl House (Disney Channel)
Diary of a Future President (Disney+)
Outstanding Documentary
Howard (Disney+)
Special Recognition
Out (Disney/Pixar)
Un traguardo che, a detta dei produttori coinvolti in questa forma di attivismo, in realtà vuole essere solo l’inizio. Un’educazione inclusiva rivolta non solo alle famiglie ma anche ai più piccoli e che, attraverso l’animazione, si propone di divulgare con tatto e disinvoltura un messaggio di naturale accettazione.
Potrebbe interessarti anche: Ducktales introduce la sua prima coppia gay
Disney e l’educazione inclusiva LGBTQ+
Le minoranze sessuali non sono state trattate molto spesso nelle produzioni Disney. Fino a qualche mese fa i tentativi erano stati poco convincenti, anche a causa della lunga tradizione disneyana che difficilmente attribuiva priorità a queste tematiche. Ricordate Le Tont nel live action de La Bella e la Bestia? Il risultato è stato quella che per molti è considerata una caricatura eccessiva e stereotipata e l’orientamento sessuale non ha rappresentato una delle componenti che dovrebbe caratterizzare una personalità ben più ampia.
Il primo passo nella giusta direzione è stato calcato dall’episodio Challenge of the Senior Junior Woodchucks! del reboot di DuckTales e l’introduzione di una coppia apertamente gay. Frank Angones, sceneggiatore e co-produttore esecutivo di DuckTales, al tempo aveva dichiarato di voler rappresentare il più possibile minoranze, diversità razziali e tematiche espressamente LGBTQ+.
Potrebbe interessarti anche: DuckTales, il coming out del Tenente Penumbra
Pochi mesi dopo, sempre su DuckTales, l’alieno Penny affermava con naturalezza la sua inclinazione a non voler frequentare terrestri di sesso maschile. Un coming out discreto, affrontato in maniera matura e seria, successivamente confermato dalla regista Samantha King con un tweet molto diretto: “She’s a lesbian”.
The Owl House si aggiudica la candidatura ai GLAAD Media Awards con l’episodio Wing It Like Witches e la magica danza della protagonista Luz e dell’amica queer Amity. Non è l’unico riferimento LGBTQ+ della serie (si pensi ai due papà del personaggio di Willow) ma forse è il più discusso proprio perché coinvolge la protagonista. D’altronde, l’autrice Dane Terrace ha spesso dichiarato di avere a cuore la rappresentazione delle minoranze sessuali.
Nella più esplicita delle sue produzioni, Disney Pixar affronta il tema del coming out con il suo cortometraggio Out, rilasciato a Maggio del 2020. Otto minuti che raccontano con grande sensibilità – e anche un pizzico di magia – la difficoltà di confessare agli altri i nostri tormenti che, in fin dei conti, non sono ostacoli insormontabili.
Alessandra de Marchi
Fonte: GLAAD
Immagini: © Disney