Se vi dicessimo che in Paraguay esiste un’azienda di nome Mickey che utilizza impunemente il volto di Topolino come logo, ci credereste? E se vi dicessimo anche che l’azienda in questione ha pure vinto la sua battaglia legale contro la Walt Disney Company per l’utilizzo del loro personaggio più iconico senza pagarne i diritti?
In un altro articolo abbiamo raccontato dell’Anice Reale de La Sorgente, la cui etichetta sulla bottiglia presenta un topo che ricorda incredibilmente il ben più famoso Topolino e della bufala legata alla sua realizzazione. Stavolta, invece, non c’è trucco e non c’è inganno, si tratta davvero del volto di Topolino.
La nascita di Mickey in Paraguay
Nella prima metà del ‘900, un immigrato italiano di nome Pascual Blasco si rifugiò in Paraguay. Installatosi ad Asunción, la capitale della Nazione, decise di aprire una piccola attività come fruttivendolo nella Calle Palma, una delle strade principali del centro della città.
Non si sa con precisione la data dell’inaugurazione ma è noto indicativamente l’anno in cui il signor Pascual Blasco registrò il nome e il logo della sua attività: 1935.
Nel 1960 l’attività cambiò in gelateria e pasticceria. Dopo poco tempo, a causa della salute inferma dei proprietari e della poca predisposizione dei figli di Blasco nel gestire l’attività di famiglia, questa rimase chiusa per cinque anni.
Il 19 novembre 1969, Roque Pedro Blasco Tessari (uno dei figli di Pascual Blasco) e sua moglie Cristina Franco de Blasco rilevarono l’attività di famiglia. Non si trattava più di una gelateria ma di un’azienda specializzata in frazionamento, confezionamento e distribuzione di prodotti alimentari come zucchero a velo, riso, anice, camomilla e biscotti sbriciolati in confezioni ridotte.
Questo metodo di conservazione in piccole quantità era pratico sia per per immagazzinarli semplicemente, sia per il trasporto. Ebbe successo anche tra i clienti, che potevano comprare il prodotto comodamente in porzioni “familiari”.
I proprietari dell’azienda, che inizialmente dava lavoro solo a 7/8 dipendenti, nel 1978 fecero il grande salto e trasferirono l’attività nella sua attuale sede nell’Avenida José Felix Bogado 1375, una delle arterie principali della capitale che conduce al centro della città.
Grazie a questo trasferimento in un fabbricato più grande, fu possibile incrementare la produzione (utilizzando nuovi macchinari) e assumere nuovo personale.
Iniziò così la diffusione dei prodotti confezionati a marchio Mickey S.R.L. made in Paraguay, in tutto il territorio paraguaiano. Da La Muy Noble y Leal Ciudad de Nuestra Señora Santa María de la Asunción (nome completo della capitale) ai territori più periferici, i supermercati furono invasi dai prodotti Mickey.
Fu a questo punto che una ben nota multinazionale, proprietaria del marchio Mickey Mouse e dell’immagine di Topolino, drizzò le orecchie e mandò i suoi rappresentanti legali.
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La Walt Disney Company intenta una causa contro Mickey S.R.L.
Nel 1993, infatti, la Walt Disney Company scese in campo contro l’azienda di Asunción, che aveva usato per decenni come logo il volto di Topolino. Come ulteriore beffa, il logo era associato al nome Mickey. Il tutto senza mai aver pagato i diritti alla multinazionale.
Sicuramente i legali del colosso nordamericano avranno pensato di avere la vittoria in tasca: il copyright di Topolino, di solito, è intoccabile. La sorpresa sarà stata assolutamente incredibile quando invece la Corte Suprema di Giustizia paraguaiana emise, in tre istanze, una sentenza inderogabile contro Disney e a favore della Mickey S.R.L.
I fatti sono stati raccontati da Viviana Blasco, direttore commerciale di Mickey S.R.L. ed erede di Pascual Blasco, alla redazione del giornale paraguaiano HOY nel 2016. La donna ha spiegato che uno dei motivi per cui la sua azienda avesse vinto la causa era nella registrazione del marchio.
La ditta paraguaiana, infatti, avrebbe registrato il nome Mickey in Paraguay molto prima della Disney. Inoltre, la compagnia sudamericana registrò solo “Mickey” e non “Mickey Mouse”, come invece avrebbe fatto successivamente la Walt Disney Company.
Per quanto riguarda l’immagine, raffigurante in modo palese Topolino, l’azienda paraguaiana avrebbe registrato il logo con il volto di profilo e non di fronte.
Questi fortuiti elementi, aggiunti al fatto che la registrazione riguardasse solo il settore gastronomico e non quello dell’intrattenimento o cinematografico, permisero alla piccola azienda di spuntarla contro la Walt Disney Company e di vincere la causa.
Ovviamente i diritti sul marchio Mickey e sul logo erano e restano validi solo in Paraguay e solo per quanto concerne il settore gastronomico.
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Ma com’è possibile che Mickey S.R.L. sia passata inosservata?
Viene infatti da chiedersi come sia possibile che il noto colosso internazionale Disney si sia accorto solo dopo parecchio tempo dell’azienda paraguaiana che usava impunemente Topolino come logo. È anche assurdo considerare come questo caso, e il suo bizzarro risvolto finale, non abbiano fatto scalpore in tutto il mondo.
Ciò è dovuto soprattutto alla situazione politica difficile che il Paraguay ha dovuto affrontare durante gran parte della seconda metà del ‘900. Dal 1947 al 1954, infatti, il paese sudamericano fu teatro di una guerra civile, culminata con l’inizio del regime del dittatore Alfredo Stroessner Matiauda. Il dittatore rimase al potere fino al 1989, quando venne deposto da un altro membro del partito conservatore Colorado, Andrés Rodriguez Pedotti. La dittatura di Stroessner è stata la più lunga dell’America Latina: ben 35 anni.
Rodriguez rimase al potere fino al 1993, mentre il suo predecessore scappò in esilio a Brasilia fino alla sua dipartita, nel 2006.
La stampa estera ha spesso descritto il governo di Alfredo Stroessner come “regime nazista del povero”. Il nome è dovuto sia alle affinità di pensiero del dittatore con il partito nazista sia perché il Paraguay era diventato nel dopoguerra rifugio per criminali di guerra nazisti. Lo stesso Josef Mengele aveva trovato rifugio in Paraguay nel 1959, dopo essere scappato da Buenos Aires e prima di rifugiarsi in Brasile.
Il clima di incertezza, la dittatura e l’instabilità politica probabilmente distolsero l’attenzione da un fenomeno così circoscritto e salvarono l’azienda dalle azioni legali della multinazionale statunitense. L’incredibile causa persa nel 1993 dalla The Walt Disney Company contro la piccola Mickey S.R.L. del Paraguay, invece, non fece scalpore in un Paese uscito da pochissimi anni dalla dittatura. Gli abitanti, probabilmente, avevano cose ben più importanti a cui pensare tra crisi di governo, degrado, isolamento internazionale e disastroso stato finanziario.
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Mickey S.R.L ha vinto, ma a che prezzo?
La società paraguaiana, quindi, riuscì a vincere la sua battaglia legale contro la The Walt Disney Company. Grazie a una fortunata serie di eventi, l’azienda ancora oggi può mantenere il suo logo, il suo nome e non pagare i diritti alla Disney. Per mantenere lo status quo, però, i dirigenti dell’azienda hanno dovuto accettare delle condizioni inderogabili.
Per amore della pace e per non rischiare ulteriori cause con la compagnia statunitense, l’azienda sudamericana non può esportare e commercializzare i propri prodotti all’estero. Inoltre, non può espandersi in altri settori oltre quello gastronomico, in quanto la Disney detiene il monopolio totale sugli altri settori.
Mickey festeggia 50 anni in Paraguay
L’azienda ha festeggiato 50 anni di attività (dalla riapertura) il 19 novembre del 2019. Secondo quanto riportato dal loro sito web, ci sono grandi progetti in ballo per il futuro.
I loro prodotti imbustati e confezionati con l’iconico Topolino di profilo possono essere acquistati in qualsiasi supermercato del Paraguay, oltre che sul loro sito. Inoltre, se voleste cimentarvi, potete trovare delle ricette gustose, realizzate con spezie e condimenti Mickey S.R.L., ovviamente.
Mickey contro Disney come Davide contro Golia
Questa incredibile storia proveniente da oltreoceano, in cui una piccola azienda paraguaiana riesce e vincere una causa contro una multinazionale gigantesca come la Walt Disney Company, ricorda un po’ il mito di Davide e Golia.
Il caso Mickey S.R.L. probabilmente resterà unico nel suo genere. La serie di circostanze fortunate che hanno premiato l’azienda difficilmente potranno essere ripetute in futuro. Resta da vedere come i dirigenti di Mickey tenteranno di imporsi ancora di più sul mercato paraguaiano, possibilmente senza incorrere nuovamente in beghe legali.
In attesa di sviluppi futuri, la mascotte di Mickey S.R.L. ogni ultimo giorno dell’anno continuerà a distribuire caramelle ai bambini, all’angolo dell’Avenida Bogado.
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Ginevra Emilia Carrero Meglio
Fonti: Mickey.com.py | HOY |
Immagini: Mickey S.R.L | abc.com.py