5 curiosità sul Papersera

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Paperopoli, un mondo a tutto tondo

Paperopoli è la città dove i Paperi vivono le loro avventure: nonostante sia solo una città a fumetti, è dotata di tutti i servizi che potremmo trovare in una metropoli reale. Per quanto riguarda la comunicazione, per esempio, abbiamo numerosi fogli di giornale, e ce n’è uno, in particolare, che conoscerete sicuramente: il Papersera.

Il Papersera è un quotidiano, e come tale deve uscire tutti i giorni con nuovi articoli, freschi di giornata. Freschi per modo di dire: sarebbe meglio utilizzare la parola “riscaldati”, in quanto spesso e volentieri i redattori, per mancanza di mezzi e/o di voglia, copiano le news pubblicate da altre testate, creando un giornale fatto di collage. Inoltre, si dilettano a gonfiare le notizie di minor importanza, trasformandole in clamorosi scoop degni dei titoli cubitali della prima pagina.

Che il giornale vada a risparmio è cosa nota, ma cos’altro sapete in merito? Oggi vi presentiamo 5 interessanti curiosità, che forse non conoscete, sul quotidiano alle cui redini c’è Zio Paperone!

1) Come si chiamava in origine il Papersera di Zio Paperone?

Il debutto del quotidiano avvenne nel gennaio del 1970, nella storia High Society, degli americani Dick Kinney e Tony Strobl. Tradotta in italiano col titolo Zio Paperone bianco papero, dai noi è stata pubblicata per la prima volta su Topolino 736. Nella storia è presente l’intera redazione del Papersera: abbiamo, ovviamente, Paperon de’ Paperoni, nei ruoli di direttore, presidente, co-direttore, tesoriere e amministratore, Paperino è redattore di cronaca, mentre Paperoga è redattore articolista. Tre paperi -due, non contando il direttore presidente etc…- impegnati nella scrittura e stesura di un giornale.

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Come si chiami la testata, in questa prima avventura, non è ancora dato saperlo. In origine quindi, il giornale non aveva nome. Si dovette aspettare fino a Zio Paperone e i fiocchi d’avena, nell’agosto del 1970, per veder campeggiare il nome sulla carta: Chronicle, tradotto come sappiamo in Papersera.

Il periodo più prolifico per la produzione delle storie fu a partire da Zio Paperone bianco papero, fino ad arrivare al 1981. Il Papersera ha goduto in quegli anni di formati e lunghezze varie, vedendo la luce in Italia principalmente su Almanacco Topolino e Topolino. L’ultima storia di questo periodo è Zio Paperone e la mensa aziendale, dove i dipendenti cercano di convincere Zio Paperone a riassumere la cuoca, rimpiazzata dalle più economiche macchinette automatiche. Da quel momento in poi, sul suolo italiano, non si è avuta notizia del quotidiano diretto dallo Zione per molto tempo.

Ma perché il Papersera è nato?

L’idea iniziale di Kinney e Strobl era di mostrare con taglio comico le vicissitudini interne a una vera redazione giornalistica, grazie all’aiuto dell’accoppiata sempre vincente Paperino-Paperoga. Definiti a buona ragione come“giornalisti per caso” dall’attuale direttore di Topolino, Alex Bertani, i due cugini si sono ritrovati a dover faticare per lo Zione senza la benché minima preparazione in campo giornalistico.

Papersera

Come se ciò non bastasse, la taccagneria di Paperone è leggendaria, e questo aggiunge ostacoli e difficoltà alla redazione nella creazione del prodotto finale. Una fra tutte, Paperoga e i piccioni viaggiatori, dove la tirchieria dello zio costringe gli articolisti ad arrangiarsi con dei piccioni viaggiatori per risparmiare sui francobolli.

2) La redazione del Papersera ha solo due dipendenti fissi

Il corpo impiegati di un giornale, di norma, è composto da tantissime figure che ricoprono la gran moltitudine dei compiti necessari a portare avanti il lavoro. Non in questo caso. Come accenato al punto precedente, nella redazione fissa del Papersera sono presenti solamente tre personaggi: Paperone al comando, Paperino e Paperoga per tutto il resto. Un organico molto ridotto ma, per fortuna dei nostri paperi, non è sempre così.

La scrivania del direttore e i giornalisti al completo del Papersera

Il numero dei dipendenti del Papersera è variabile a seconda delle storie: a volte vediamo altre persone all’interno della sede del giornale, dedicate alle attività più disparate, ma che spesso interagiscono poco con i protagonisti. In Paperino segugio della cronaca, ad esempio, abbiamo il piacere di conoscere una moltitudine di giornalisti (molto probabilmente licenziati in breve tempo).

Tra i membri occasionali della redazione, uno dei personaggi più ricorrenti è Paperina. Un’altra collaboratriche che vediamo saltuariamente è Paperetta Yé-Yé, in veste di fotografa e inviata speciale.

Oltre che nelle storie, Paperetta è comparsa nella rubrica Reportage a fumetti, pubblicata su Topolino a partire dal 2009. Si tratta di interviste a fumetti dove Paperetta e Paperoga, in veste di inviati speciali del Papersera, intervistano personaggi famosi come Vasco Rossi, l’attrice Inger Nilsson -che ha vestito i panni di Pippi Calzelunghe-, il trio Aldo, Giovanni e Giacomo e tanti altri volti conosciuti. 

Alcuni personaggi poi hanno fatto parte della redazione del Papersera solo per una storia. In un’occasione speciale Paperone ha ceduto la sua poltrona di direttore indiscusso a Qui, Quo e Qua, che hanno diretto il giornale per un giorno in Zio Paperone e la scuola coi fiocchi.

Paperoga fa fare ai nipotini un tour del Papersera

Ci sono poi delle storie in cui il numero di redattori sembra aumentare apparentemente ma, nei fatti, si tratta sempre di Paperino e Paperoga.

Quello ci sui stiamo parlando si verifice per esempio nella serie Cronaca sui tacchi a spillo, dove nella redazione troviamo Paolina Paperina e Paper Uga. Come intendiamo dai nomi, si tratta in realtà dei due cugini travestiti da papere. Dopo essere stati licenziati, i due hanno sfruttato le quote rosa per farsi riassumere dallo zio, nel tentativo di dimostrare di non essere degli incapaci. Con la solita sfortuna dei due, i loro alter ego femminili si rivelano di gran lunga migliori dei predecessori, il che li costringe a portare avanti la messa in scena più a lungo del previsto.

paperino paolina paperina

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Anche nel 2009 nella redazione del Papersera c’è stato un ampliamento. Nuove assunzioni? Costerebbero troppo. L’arte del travestimento è la risposta. In Zio Paperone e la redazione pullulante si deve convincere un affarista a investire sul quotidiano, che per l’occasione deve dimostrare di avere una redazione numerosa. Pertanto, vediamo Paperino e Paperoga alle prese coi più disparati costumi, nell’affanno di dover correre fra un piano e l’altro del palazzo per far presenza.

Papersera
Paperone che effettua un rimborso è ancor meno credibile di tutti i travestimenti di Paperino…

Grazie a questa storia possiamo farci un’idea della disposizione degli ambienti nella sede del giornale. L’ingresso è al piano terra, mentre nel seminterrato ci sono la sala stampe e il laboratorio fotografico. Il palazzo è costituito da più piani, e salendo troviamo la mensa, l’ufficio della redazione e del direttore, e per finire l’archivio.

La planimetria ci viene restituita con alcune modifiche nel fascicolo in allegato ad un numero di I love Paperopoli.

Papersera

3) La concorrenza è spietata

Bisogna sapere che il Papersera non è l’unico giornale presente nelle edicole paperopolesi. Anzi, la concorrenza è spietata. Sono presenti molteplici testate, a onore della libertà di stampa. Ci sono ad esempio L’Eco di Paperopoli, La Tromba di Rockerduck, il Rockertimes, diretti appunto dall’acerrimo nemico dello Zione.

Fra i quotidiani più importanti occorre citare Il Grillo Parlante, diretto da Gedeone, fratello minore di Paperone, ideato da Romano Scarpa. Il nome del giornale si rifà al saggio grillo parlante di Pinocchio, in quanto Gedeone vorrebbe stimolare la voce della coscienza dei paperopolesi. Il giornale vanta ben 4.275.421 lettori, facendone a conti fatti uno dei principali concorrenti del Papersera.

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La redazione di Gedeone ha visto come collaboratori anche altri due personaggi ideati da Romano Scarpa: Paperetta Yé-Yé, arrivata nel mondo del giornalismo già prima del Papersera, e Sgrizzo, che fa il suo esordio lavorativo in Sgrizzo reporter ma non troppo.

Papersera

Paperetta la troviamo nei panni di fotoreporter anche in Paperetta Yé-Yé e i gatti indossatori, al servizio di uno degli altri giornali diretti da Gedeone, Il Grillo della Sera. L’utilizzo di Gedeone da parte di diversi autori nel corso degli anni lo ha portato a dirigere testate differenti ma, a partire da alcune storie recenti, è stato ripristinato il suo ruolo come direttore de Il Grillo Parlante.

4) Il Papersera esiste nella realtà

Il Papersera non ha visto la luce solamente fra le pagine dei fumetti, bensì ne esistono molte pubblicazioni reali. Spesso si è trattato di un unico foglio di grande formato piegato in due per ottenere 4 pagine, così da imitare il formato giornale. Le uscite, con articoli di varia natura, sono state distribuite saltuariamente nel corso degli anni, in allegato a Topolino.

Il primo numero risale al 1997, presentato come edizione straordinaria in accoppiata con Topolino 2153. Nel 1999 uscì poi nelle edicole, in allegato a Topolino 2264, un Papersera piuttosto speciale, in occasione dei 50 anni del libretto. Si tratta di un’edizione particolare, che vanta fra i redattori dei giornalisti veri, fra cui Enzo Biagi, Vincenzo Mollica e Beppe Severgnini. Un numero simile è uscito nell’agosto del 2000.

Papersera

Andando avanti nel tempo, dal 20 febbraio 2008 sino all’aprile dello stesso anno, con cadenza quindicinale allegati a Topolino, uscirono altri 4 numeri del Papersera. Questa fu un’iniziativa a sfondo prettamente ecologico, avendo la testata aderito alla campagna Eni 30PERCENTO, per la sensibilizzazione al risparmio energetico. Gli argomenti trattati ricoprono svariate tematiche ambientali, dalle polveri sottili e al riscaldamento globale, con l’intento di educare i più piccoli all’ecologia.

Papersera
Eni 30PERCENTO prevedeva anche un concorso a tema green, pubblicizzato proprio sulle pagine del Papersera

Nel 2009, in occasione della Fiera del Libro di Torino, furono distribuite delle copie del Papersera in collaborazione con la Fiera stessa. Queste contenevano alcuni articoli dedicati alla tematica della lettura, alcune strisce di Paperino Paperotto, e un riferimento a una storia in uscita qualche giorno dopo su Topolino 2790, Paperino e la stele di Rimetta.

Papersera
Paperino Paperotto fra le pagine del Papersera
Papersera
Papersera del 14 maggio 2009

Infine nel 2019, in allegato a Topolino 3301, ha fatto la comparsa un’ulteriore copia reale del Papersera. L’uscita ha avuto tanta risonanza da aggiudicarsi un articolo su Repubblica. Stampata in carta da quotidiano, contiene un’intervista esclusiva al direttore Paperone, che ci accompagna a fare un giro nella redazione. Questa edizione è stata distribuita in occasione della nascita di una pubblicazione seriale di storie dedicata interamente al Papersera, dal titolo omonimo. Grazie alla serie sono stati finalmente tradotti in Italia moltissimi inediti, decisamente godibili, ed è stato possibile recuperare storie che non venivano ristampate da anni.

5) La fidanzata di Paperoga è comparsa per la prima volta in una storia del Papersera

La prima apparizione di Gloria, la fidanzata dello scalcagnato Paperoga, è avvenuta proprio in una storia del Papersera. Reporter nel caos, inedita in Italia fino all’anno scorso, fa scoprire Gloria non solo a noi lettori, bensì allo stesso Paperoga, il quale la incontra finalmente dal vivo dopo tante telefonate.

Paperoga

Gloria è stata creata da Ivan Saidenberg nel 1972. La papera è una giovane e romantica hippie, che possiede un alter ego da supereroina, Farfalla Purpurea, rivale di Paper Bat, il supereore che altri non è che il suo fidanzato. In Brasile è un personaggio ricorrente, mentre in Italia si è fatta attendere fino al 1986 e non è mai apparsa in storie nostrane.

La fortuna del Papersera in Brasile

Il suolo brasiliano, oltre ad aver dato una fidanzata a Paperoga, è stato molto fecondo per quanto riguarda le storie del Papersera. Lì la fama del giornale ha spopolato ben oltre quella italiana. Come già affermato, a partire dagli anni ’80, le avventure legate alla testata giornalistica sparirono dalle scene… meno che da quelle brasiliane. Infatti, fra gli anni ’70 e ’90 gli autori locali produssero molte storie brevi e gag sul Papersera. È in queste storie che Paperina compare fra i dipendenti ricorrenti del giornale.

La produzione è caratterizzata dall’umorismo tipico del fumetto Disney brasiliano, con trame originali e talvolta bizzarre. Le situazioni spesso si sviluppano a partire da vicende quotidiane, o grazie all’immancabile voglia di guadagno di Paperone a spese dei nipoti, che invece preferirebbero passare la maggior parte del loro tempo a non fare nulla. Come accade, ad esempio, in Paperoga e il toto-pioggia (1984), il cui titolo originale è O Bolão da Chuva, dove anziché lavorare i vari dipendenti scommettono su quando arriverà il prossimo temporale.

Papersera

In alcune storie brasiliane appare inoltre un altro membro ricorrente della redazione, l’inserviente Egidio, il quale si occupa di fare le pulizie.

Papersera

Protagonista di alcune situazioni comiche, Egidio è comparso in sole 6 storie, di cui solamente 3 sono giunte in Italia. Ha fatto il suo esordio in As Belas e Os Feras, datata 1986, rimanendo a fare le pulizie nella redazione del Papersera fino al 1993.

Per concludere

Dopo questo excursus nei meandri del Papersera, crediamo sia importante far presente una lezione che si può imparare dalle avventure che vi si svolgono: avere presenza di spirito, essere intraprendenti, e anche un po’ caotici, può aiutare a cavarsi di impaccio quando ci si trova in carenza di mezzi e mancanza di idee.

Potete immaginare la nostra redazione come popolata da tanti Paperino e Paperoga (almeno per quanto riguarda lo spirito) auspicando di combinare meno danni e con la garanzia che i nostri articoli saranno sempre freschi!
E voi, che opinione vi siete fatti del quotidiano? Speriamo sia differente rispetto a quella di Paperoga…

Papersera

Anto

Immagini  © Panini Disney

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