I 10 personaggi più sessualizzati dei cartoni

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram

Quale differenza intercorre tra personaggi sessualizzati e personaggi semplicemente sexy? A prima vista, sembra una domanda cui è molto difficile rispondere: il velo che separa i due aggettivi pare si possa strappare da un momento all’altro. Ma posso assicurarvi che, dopo un momento di riflessione, la risposta appare palese. Ed è stata sempre davanti ai nostri occhi.

“Sexy” è un aggettivo, “sessualizzare” è un verbo. Essere “sexy” denota l’irresistibile carica erotica di una persona, una qualità naturale che essa possiede. Essere “sessualizzati”, invece, rappresenta un processo artificiale messo in atto da una mente esterna per soddisfare il proprio piacere o le proprie aspettative.

L’arte erotica esiste dall’inizio dei tempi, e la sessualità ormai non è più un argomento tabù come lo era qualche decennio fa. Tutti dovrebbero essere liberi di poterla vivere liberamente, come meglio credono: anche i personaggi di fantasia. Anzi, quelli che lo fanno godono spesso di ampi consensi nel pubblico, per il loro esempio di emancipazione e la loro funzione catartica.

Lamù personaggi sessualizzati

Quando il troppo stroppia

Prima di tutto, cosa si intende per sessualizzazione? Nell’ambito dei cartoni animati, si intendono tutte le inquadrature rivelatrici, i doppi sensi, i character design più espliciti, le scene a sfondo sessuale la cui presenza aggiunge poco o nulla alla storia. Tutti quei gustosi optional inseriti con a cuore qualcosa che non sia il fluire della trama.

A lungo andare, questi potrebbero danneggiare l’arduo lavoro messo in atto per rendere un personaggio credibile e tridimensionale, riducendolo a un mero oggetto del desiderio. Si potrebbe arrivare a sperare che appaia non per vedere cosa farà o come si svilupperà la sua psicologia, ma per ammirarne le forme. Sottolineo, anche i personaggi più memorabili possono essere piacenti e disinibiti. Il problema incombe quando il loro unico attributo memorabile è… essere piacenti e disinibiti.

Turanga Leela personaggi sessualizzati

Chi beneficia della sessualizzazione dei personaggi? In primis il conto in banca dei produttori, dal momento che il sesso, lo sappiamo tutti, vende che è un piacere. Poi, naturalmente, il pubblico, fruitore principale dell’opera. Infine, ma non da dimenticare, gli artisti creatori. È da loro che la catena parte: più tardi si approfondirà il loro ruolo nella vicenda.

La classifica

I personaggi che analizzerò in questo approfondimento non sono scritti male o poco memorabili. Sono solo stati attraversati, chi più e chi meno, dal fenomeno che è l’oversexualization, come la chiamano oltre oceano. Lungi da me creare allarmismi o riconoscervi il male assoluto: somministrata in dosi adeguate, rende il tutto più pepato e interessante. Il problema, appunto, è quando la sexualization diventa over.

Il criterio con cui questi personaggi sono stati classificati è la percentuale della loro fama che si deve alla sessualizzazione e se, quanto e soprattutto come la loro evoluzione sia stata influenzata da essa.

Naturalmente, questa lista costituisce la mia personale opinione sull’argomento. Quindi, se i vostri ‘distrattori’ preferiti non sono stati menzionati, o se ritenete ingiuste le accuse verso qualcuno, non me ne vogliate. Ed ora, senza ulteriori indugi, cominciamo.

ventenni paperoni libro

Potrebbe interessarti anche: La lista completa dei Classici Disney

10) Li Shang (Mulan, 1998)

Shang personaggi sessualizzati

Si parte con qualcuno che per molti sarà una vera sorpresa. Il capitano Li Shang, co-protagonista di Mulan (1998), è infatti una doppia eccezione. In primis, si tratta di un maschio, mentre il fenomeno in esame, è inutile negarlo, interessa principalmente i personaggi femminili.

Un personaggio insospettabile

Non meno stranamente, si tratta di un personaggio Disney, la casa di produzione che esporta i suoi cartoni al mercato più ampio del mondo. Per questo motivo, è obbligata dalla vastità del suo pubblico a mantenere un tono più casto nei suoi film. Ciò limita poco la libertà artistica, ma è raro che un personaggio venga proposto come sensuale.

È pur vero che molti altri principi sono dipinti come affascinanti e di bell’aspetto, basti pensare a Eric de La sirenetta o a Naveen de La principessa e il ranocchio; quest’ottica viene però messa in secondo piano dalla loro nobiltà d’animo e bellezza interiore (il che, a dire il vero, è un ottimo messaggio per i più piccoli).

Shang personaggi sessualizzati

Tutta un’altra cosa per il nostro capitano. Sì, naturalmente è un uomo valoroso, leale, abile in battaglia, ed è anche uno dei pochi a riporre fiducia in Mulan nonostante sia una donna. Ma come si dice, la prima impressione non si scorda mai. E sfido chiunque a non ricordare l’entrata in scena di Shang.

Nella sua prima apparizione, si rivolge a Mulan con la severità e la decisione di un superiore. Questo, unito alla tensione per il proprio travestimento, è abbastanza per mandare la coraggiosa Mulan nel panico. Ma nella seconda scena, Li Shang viene introdotto come nemmeno il miglior fan service degli anime riesce a fare.

Shang personaggi sessualizzati

Sguardi interessati

Messi in riga i soldati per l’addestramento, si sbottona la camicia, mostrando il suo fisico tonico e i suoi pettorali scolpiti. Si potrebbe insinuare che la perversione è nell’occhio di chi guarda. Ma pure Mulan, donna in incognito, è colpita dal bel capitano, e lo guarda con aria molto interessata.

Come se non bastasse, anche Yao, maschio eterosessuale, nel vedere Shang denudarsi gli affibbia il nome “pupone”, segno che il capitano è in quella fascia benedetta in cui si è così attraenti da essere notati anche da quelli dello stesso sesso. Sicuramente, nessuno ha mai fatto simili commenti sugli altri comprimari maschi dei film Disney.

E come scordare l’affermazione della nonna di Mulan a fine film? Nel vedere il capitano, ormai generale, entrare in casa, esclama «Arruolami per la prossima guerra!».

Naturalmente, tutto ciò è molto lontano dai casi estremi alle posizioni più alte della classifica: si potrebbe mostrare alla rassegna di cinema parrocchiale. Ma la sua già menzionata atipicità gli ha fatto guadagnare un posto in fondo alla lista.

Non capita tutti i giorni che il protagonista di un film Disney venga notato per essere particolarmente sexy; tuttavia, il suo personaggio è molto di più che un bel corpo o un bel viso. Shang viene ricordato, com’è giusto che sia, anche per tutto il resto.

Shang personaggi sessualizzati
Si può dire quello che si vuole su Mulan 2, ma almeno ci ha fornito la visione di Li Shang a capelli sciolti

Potrebbe interessarti anche: Perché Mushu non appare nel live action di Mulan?

9) Jasmine (Aladdin, 1992)

Jasmine personaggi sessualizzati

Purtroppo o per fortuna, anche un secondo personaggio Disney fa da fanalino di coda. Come già accennato, la Casa del Topo deve tenere le maglie più strette di altri produttori, se non vuole essere sommersa dai reclami di genitori indignati (e pure è successo).

Proprio a causa dei controlli più severi, le ‘scappatelle’ degli autori sono molto più avvertite che in altri film.

Storicità o fetish?

A prima vista Jasmine, principessa di Aladdin (1992), è una normale protagonista da film per famiglie: è affettuosa con la sua famiglia, ma al tempo stesso desidera vedere il mondo ed avere la sua libertà, in barba alle leggi. E suo padre il sultano deve essere un uomo di vedute molto tolleranti, dal momento che le permette di vestire all’interno del palazzo in modo indecoroso (nel contesto).

Jasmine personaggi sessualizzati

Come osservato numerose volte, l’abbigliamento di Jasmine non è storicamente accurato, dal momento che nel X secolo, in cui Le mille e una notte è ambientato, per le donne di qualsiasi rango erano obbligatori vestiti poco attillati e velo. Gli artisti di Aladdin le hanno invece dato, per motivi ignoti, un top a spalla scoperta e degli harem pants. Durante la sua fuga per Agrabah, probabilmente Jasmine indossa l’hijab più per decenza che per camuffarsi.

Ma non vediamo il male anche dove non c’è. Questo cambio d’abito potrebbe essere una scelta stilistica per rendere più facile alle ragazzine degli anni ’90 immedesimarsi con la principessa. Comprensibile. Il dolo arriva nel terzo atto del film, in cui il perfido Jafar è diventato sultano e detta legge nel palazzo di Agrabah.

Jasmine personaggi sessualizzati

Schiava e padrone

Da sempre invaghito di Jasmine, finalmente l’ex-visir l’ha in suo potere e non perde tempo, incatenandola e vestendola come una schiava. Già, ma…che tipo di schiava? Gli adulti che guardano il film, capiscono subito che la povera principessa è stata trasformata in una schiava sessuale. Ma questo, naturalmente, ai bambini non si dice. Ci arriveranno da soli.

Jafar propone a Jasmine di diventare sua sposa, e lei, molto comprensibilmente, rifiuta. Ma la comparsa di Aladdin spinge Jasmine a doversi sacrificare per creare un diversivo: parte quindi la messinscena meglio recitata della storia dell’animazione.

La figlia del sultano fa appello a tutta la sua seduttività e al suo autocontrollo, e inizia a flirtare spietatamente con Jafar, arrivando, messa alle strette, anche a baciarlo.

Jasmine personaggi sessualizzati

Jasmine e i suoi fan

Come già detto con Shang, non vi è niente di esplicito o sconveniente riguardo questa scena. In una scala da 1, catechismo, a 10, Marchese de Sade, potrebbe piazzarsi a un tranquillissimo 3.

Ciononostante, non è passata del tutto inosservata nel fandom. Molte persone che conosco hanno scoperto di avere una sessualità proprio guardando Jasmine nel suo abito rosso. E, proprio come la principessa Leia di Star Wars, non è difficile trovare un cosplay della versione schiavizzata.

A conti fatti, cosa ci viene in mente quando pensiamo a Jasmine? La sua fierezza, indipendenza, il suo orgoglio, il fatto che non si lasci mettere i piedi in testa da persone o leggi, il suo romanticismo. E, in secondo piano, è l’unica principessa Disney ad averci provato con un cattivo, vestita da danzatrice del ventre, con schiocco finale. Ma certamente non è questo a definirla. Passiamo avanti e alziamo il termostato.

Potrebbe interessarti anche: Le 7 migliori Canzoni d’Amore Disney

8) Betty Boop (Corti Fleischer, 1930)

Betty Boop personaggi sessualizzati

Come potevamo non dedicare una posizione alla madrina di tutti i personaggi femminili nati da un tratto di matita? Betty Boop è nata nel 1930, e la sua ultima apparizione è stata nel 1939, ma nella sua breve vita ha incendiato così tanti cuori da essere ancora oggi un sex symbol a tutti gli effetti. Esaminiamo i momenti più pruriginosi della sua carriera.

Una vera fuorilegge

Tanto per cominciare, la nostra Betty non sarebbe neanche dovuta esistere. Nel 1930, anno della sua creazione ad opera di Grim Natwick dei Fleischer Studios, la Motion Picture Association of America aveva promulgato il Codice Hays, che proibiva tassativamente riferimenti a violenza, alcool e soprattutto sesso in qualsivoglia film. Ma ecco che i fratelli Fleischer se ne escono con una ragazza che è tutto pepe.

Betty è allegra, sensuale, emancipata, e veste in un abitino aderente con giarrettiera incorporata. Il totale opposto dell’immagine di donna che gli autori del Codice volevano trasmettere al pubblico. Questa trasgressione è stata purtroppo la sua rovina, perché, da spirito libero e amante del divertimento, Betty negli ultimi tempi venne censurata e trasformata in diligente casalinga. Per vedere l’originale carica erotica che i fratelli Fleischer avevano pensato per Miss Boop, dobbiamo tornare ai primi cartoni.

Betty Boop personaggi sessualizzati

Sesso, droga e swing

Ad esempio, nel corto Dizzy Red Riding Hood, ispirato a Cappuccetto Rosso, il cagnolino Bimbo la spia sotto la gonna mentre la ragazza è intenta a raccogliere la giarrettiera che continua a scivolarle. Si infila allora sotto le coperte della casa della nonna, e quando Betty arriva, le propone di “mangiarla” lì e subito. A giudicare dalle reazioni di entrambi, è facile intuire cosa sta per succedere.

In un’altra occasione, nel cartone Boop-Oop-A-Doop, Betty, nei panni di una sexy domatrice, viene molestata dal direttore del circo, che la ricatta, chiedendo che vada a letto con lui se vuole tenersi il lavoro come circense. Il migliore amico di Betty, Koko, giunge allora in soccorso della spesso menzionata boop-oop-a-doop, che il direttore minacciava di portarle via. Anche qui, basta un po’ di immaginazione per capire in realtà di cosa si stia parlando.

Betty Boop personaggi sessualizzati

Ma il picco viene raggiunto senza dubbio in Bimbo’s Initiation del 1931, in cui Betty, membro di una congrega segreta, cerca di convincere Bimbo a unirsi, con le emblematiche parole «vieni dentro, ragazzone». Bimbo accetta l’offerta, e lui e Betty, in uno scenario surreale pieno di cloni della ragazza, incominciano a sculacciarsi a vicenda (!). Quasi plausibilmente, visti i riti orgiastici e simil-dionisiaci tipici di determinate sette.

Rappresentare il diverso

La rappresentazione di Betty come oggetto del desiderio in realtà è completamente in buona fede: la ragazza è modellata sulla generazione di giovani donne degli anni ’20, le flapper, che bevevano, fumavano e in generale avevano una sessualità disinvolta, tutte attività riservate al tempo ai soli uomini.

Le flapper erano viste dai più conservatori come poco raccomandabili e prive di pudore, e i Fleischer scegliendole come prototipo di Betty Boop si sono giocati il tutto per tutto: da un lato, facevano presa sul pubblico più giovane, attratto da un personaggio attuale; dall’altro, hanno contribuito a diffondere uno stile di vita che non era visto di buon occhio, elevandolo a icona pop.

La sessualizzazione di Betty Boop appartiene quindi a quella che reputo categoria positiva, ponendo le basi per molti altri personaggi femminili a venire, e consolidando l’immagine della donna in grado di difendersi da sola e di vivere la propria vita. Inoltre, per gli standard odierni, la sensualità fresca e spensierata di Betty può trasmettere solo allegria, e non certo indignazione.

Betty Boop personaggi sessualizzati
Ritorno in grande stile per Chi ha incastrato Roger Rabbit del 1988

Potrebbe interessarti anche: La pugnalata di Oswald: Walt Disney prima di Topolino

7) Alastor (Hazbin Hotel, 2019)

Alastor personaggi sessualizzati

Facciamo un salto in avanti di quasi cento anni, e spostiamoci nel 2019 per esaminare forse il caso più peculiare di tutta la nostra lista. Il 28 ottobre di quell’anno esce infatti su YouTube l’episodio pilota della serie Hazbin Hotel, scritta e diretta da Vivienne Medrano, in arte Vivziepop.

La vicenda, molto brevemente, si svolge all’inferno, e vede protagonista Charlie, principessa figlia di Lucifero, che vuole riabilitare i demoni ospitandoli nel suo hotel, permettendogli di andare in paradiso. Dopo l’iniziale fallimento, si presenta alla sua porta Alastor, il “demone della radio”, che le offre il suo aiuto per realizzare il progetto, premettendo però che lo fa solo per suo personale intrattenimento.

Un tipo poco raccomandabile

Diamo un’occhiata all’aspetto di Alastor. È alto e molto magro, con fisico e vestiti paragonabili a quelli di Ichabod Crane; ha la pelle biancastra, probabilmente a causa della morte sopravvenuta, orecchie animali che gli spuntano dai capelli, occhi iniettati di sangue. È impossibile non notare il suo maniacale sorriso, di cui non sa fare a meno.

È un tipo esuberante ed egocentrico, con la passione per lo spettacolo e il cannibalismo. Avete letto bene. Inoltre, è un ex serial killer e pratica il voodoo. Leggendo questo résumé, è evidente che non era nell’interesse dell’autrice creare un personaggio attraente. Anzi, la Medrano ha chiarito subito che il demone è di orientamento asessuale e aromantico.

Alastor personaggi sessualizzati

Malgrado tutto ciò, all’uscita del pilot, l’intero web è semplicemente impazzito per Alastor, che è diventato in brevissimo tempo il personaggio più popolare della serie.

Diavolo d’un seduttore

Le fan art del personaggio non esitano a svestirlo, rappresentandolo senza camicia, grondante sudore, sangue o entrambe le cose. I commenti sotto l’episodio pilota o comunque altri video che riguardano Hazbin Hotel sono costellati di maschi e femmine che dichiarano di sentirsi mancare alla sola vista di Alastor.

Le fan fiction su commissione in cui il richiedente è corteggiato dal demone sono ormai quotate in borsa, così come le ‘richieste’ a pagamento che si possono fare ai doppiatori durante le live ufficiali del team di Vivziepop. Inutile dire che le più comuni riguardano frasi sensuali e flirt da parte di Alastor. Ma come ha fatto questo personaggio a diventare il sogno erotico di migliaia di persone? Com’è successo? E perché?

Alastor personaggi sessualizzati

Avevo premesso che questo sarebbe stato un caso molto particolare. Il personaggio, infatti, non rispetta per nulla i classici canoni da ragazzo sexy; non ha nessuno dei siparietti tipici dei personaggi sessualizzati (gonne che si alzano, magliette che si bagnano, etc.), anzi è coperto da una palandrana che non lascia intravedere neanche un centimetro di pelle. Inoltre, ha una morale più che discutibile, dal momento che uccide e divora le sue vittime.

Ma sono bastati quei soli 9 minuti in cui appare, quel sorriso accattivante, quella personalità bombastica, e quella classe d’altri tempi (è vissuto negli anni ’30) per conquistare i cuori di tutti gli spettatori. Che hanno preso il materiale, hanno mangiato la foglia, e hanno provveduto loro stessi a sessualizzare Alastor, con il benestare finale di Vivienne Medrano.

Alastor personaggi sessualizzati
Quel sorriso. Quel maledetto sorriso. (cit.)

Fantasie

Alla fine è proprio vero che si desidera quello che non si può avere. Il fatto che si tratti di un sadico assassino, unito alla asessualità di Alastor, ha fatto scattare qualche meccanismo ancestrale nel cervello dei fan. Un mix mortale di “solo io lo capisco” e “solo io lo posso cambiare”.

Abbiamo parlato di come a guadagnare dalla sessualizzazione siano produttori, creatori e pubblico; se due di questi soggetti desiderano una cosa, il terzo deve obbedire. Ebbene, essendo Hazbin Hotel un progetto autofinanziato tramite Patreon, la produzione e il pubblico sono la stessa cosa. E la Medrano si guarda bene dallo scontentarli.

Per ora Hazbin Hotel ha solo un episodio pilota, e la serie completa sarà prodotta da A24. Vedremo se i personaggi, il nostro demone soprattutto, rimarranno coerenti con loro stessi o saranno gettati nella fossa dei leoni… cioè in pasto ai fan.

Potrebbe interessarti anche: Cinque affascinanti storie di Topolino sui vampiri

6) Lola Bunny (Space Jam, 1996)

Lola Bunny personaggi sessualizzati

È incredibile, riguardando Space Jam di Joe Pytka, quanto poco screen time abbia Lola Bunny. Se si raccogliessero tutti i momenti in cui la coniglietta appare, non si raggiungerebbe la soglia dei 5 minuti. Ma molti, me compresa, potrebbero giurare che Lola fosse uno dei personaggi principali, vista la sua immensa popolarità.

Lola Bunny fa parte del cast animato del film a tecnica mista con protagonisti i personaggi storici della Warner Bros. In mezzo a leggende come Bugs Bunny o Daffy Duck, fare il proprio debutto potrebbe essere deleterio. Ma è praticamente impossibile non ricordare l’entrata in scena di Lola.

Un personaggio tutto pepe

La coniglietta si presenta ai Looney Tunes ancheggiando, con voce seducente, in tuta sportiva. Più tardi le cadrà anche una spallina.

Lola Bunny personaggi sessualizzati

Essendo Lola il primo animale antropomorfo della lista, e (spoiler) non l’ultimo, è d’uopo soffermarsi sul suo aspetto fisico. Certo, si tratta di una coniglia, con incisivi prominenti, lunghe orecchie e codina a batuffolo. Ma esclusi questi dettagli, la sua anatomia è decisamente umana: gambe lunghe, corpo a clessidra, forme prosperose. Gli animatori, come scrive WhatCulture, stanno seriamente sfidando gli spettatori a trovarla sexy.

Proprio per questo motivo, io non condannerei l’attrazione verso Lola. In primis, perché è stata concepita per questo, con fisicità borderline tra l’umano e l’animale che rispecchia il più possibile la fantasia sessuale dell’uomo medio (che in questo caso si intreccia col fenomeno del furry). La seconda ragione, più importante, la spiegherò tra un attimo.

Non sono la tua bambola

Secondo Kevin Sandler, storico del cinema e autore di Reading the Rabbit: Explorations in Warner Bros. Animation, Lola Bunny fu creata per essere una «controparte di Bugs da usare per il merchandising». Ora, non so se ciò è stato voluto oppure no, ma secondo me il team creativo di Space Jam ha fatto molto più che creare un prototipo per vendere pupazzi.

Lola Bunny personaggi sessualizzati

Lola è molto meglio sviluppata come personaggio di quanto trapeli a prima vista. Tanto per cominciare, è l’unica dei Looney Tunes ad avere una vaga idea di come si giochi a basket. Anzi, chiamala vaga idea, la coniglietta è un vero portento! Senza il suo aiuto, la squadra se la sarebbe vista brutta contro i Monstars.

In seconda battuta, dietro la facciata da femme fatale, Lola Bunny ha un carattere indipendente, sicuro di sé, maschiaccio ma al tempo stesso aggraziato. Ha un esuberante senso dell’umorismo, non tollera le smancerie, e detesta essere chiamata “bambola”, volendo essere ricordata per la sua abilità sul campo da gioco piuttosto che per la sua avvenenza. Inoltre, non si lascia incantare dalle scenate amorose di Bugs Bunny, accettando di essere avvicinata solo quando lui la salva da un mostro spaziale che stava per spiattellarla al suolo.

Lola Bunny personaggi sessualizzati
“Che bel culetto!”

Una scelta coraggiosa

Se avessero voluto un semplice archetipo che facesse contente le bambine, avrebbero potuto darle un vestitino rosa, un ruolo da principessa e via. O in alternativa, se l’unico scopo fosse stato far sbavare gli astanti, avrebbero potuto evitare le sue battute ed espressioni buffe, e farla banalmente apparire di tanto in tanto, nella sua splendida inutilità. Ma non è questa la strada che gli autori hanno intrapreso.

A conti fatti, la nuova versione di Lola in The Looney Tunes Show del 2011 lascia molto a desiderare, secondo il mio parere. Oltre a spogliare la coniglia della sua bellezza e della sua intelligenza, ora è lei a correre dietro a Bugs. Comprendo le lamentele dei genitori per l’aperta sensualità della sua prima apparizione, ma qui si parla di uno stravolgimento totale di Lola. Un personaggio che fornisce alle ragazzine un modello decisamente più sano e moderno della damigella in pericolo, il tutto mantenendo la fierezza per il proprio corpo e il palese accenno alla sfera sessuale.

Potrebbe interessarti anche: Le 7 vignette più sessiste mai apparse su Topolino

5) Fujiko Mine (Lupin III, 1971)

Fujiko Mine personaggi sessualizzati

Poc’anzi abbiamo accennato a Betty Boop come la madrina dei personaggi femminili nei cartoni. Betty Boop è stata lo stampo, ma Fujiko Mine è stata ed è ancora un’istituzione. Pensateci bene, ogni volta che la vostra waifu fa la sua comparsa sullo schermo, deve qualcosa a Fujiko. Questo per darvi un’idea dell’impatto che la nostra ha avuto sull’animazione giapponese.

Parlare di Fujiko non è facile: è il personaggio più longevo affrontato in questa classifica, e in 50 anni di bella vita è quasi naturale supporre che le sue caratteristiche non siano rimaste costanti, ma siano variate al passo con i tempi. Vi spiegherò tra poco come, per me, la ragazza sia un caso eccezionale.

La vera Fujiko

Fujiko Mine nasce dalla matita di Monkey Punch nel 1967, nel manga Lupin III, che poi come sappiamo ha dato il via a una serie di adattamenti animati, seriali e cinematografici, che hanno reso celebri nel mondo il ladro gentiluomo Lupin III e la sua banda.

Alla sua prima apparizione su carta, Fujiko non aveva ancora un’identità definita: cambiava abiti, capelli, connotati. Era mutaforma. Anche il suo ruolo nella vicenda oscillava da amica a nemica, da preda a predatore, da amante a traditrice. Fujiko è sempre stata un enigma.

Fujiko Mine personaggi sessualizzati

Ma facciamo un passo avanti, nel 1971, con la prima serie animata Le avventure di Lupin III, diretta da Masaaki Osumi, Hayao Miyazaki e Isao Takahata. La donna ha mantenuto tutte le sue caratteristiche intatte nel passaggio all’animazione, inclusa la prorompente sensualità.

Il sesso come arma

Fujiko è bella, molto bella, anzi perfetta: ha un corpo da favola desiderato da uomini e donne, e dunque perché non trarne vantaggio? Proprio così, Fujiko usa se stessa come merce di scambio in un cartone tratto sì da un manga per adulti, ma adattato a un pubblico di ogni età.

Nel primissimo episodio, si parte a tutto gas con una scena abbastanza oggettificante: Fujiko è fatta prigioniera dal cattivone di turno e torturata con una macchina munita di manine solleticanti. Ora, per semplicità tralascerò il discorso sulla fedeltà al manga e sulle visioni contrastanti dei tre registi, che pure andrebbe affrontato, ma in separata sede.

Il punto è che, almeno secondo la mia opinione, questa è una delle pochissime scene nella sua intera carriera (50 anni!) in cui Fujiko è davvero vittima della sessualizzazione.

Fujiko Mine personaggi sessualizzati
Tutti vorremmo uno di questi gingilli.

Per il resto della sua storia animata, vediamo la ragazza destreggiarsi tra furti impossibili, armi e veicoli di ogni tipo, scene rischiose con la possibilità di rimanere uccisa e così via. A volte è lei a dover correre in aiuto del resto della banda, composta unicamente da uomini. Si tratta dunque di un personaggio forte e indipendente, determinato a raggiungere i suoi obiettivi con ogni mezzo, incluso il sesso. Non è sessualizzata, è sexy.

Va anche calcolato che la scena in cui Fujiko è vittima indifesa del solleticatore, probabilmente se la siano giocata subito nel primo episodio per catturare l’attenzione del pubblico. E che poi abbiano iniziato a fare sul serio.

I limiti della censura

Perché occorre considerare che si trattava pur sempre di altri tempi, e non fosse possibile mostrare tutto. Molte altre serie, Neon Genesis Evangelion ad esempio, che pure uscì 20 anni dopo, hanno subito limitazioni nei contenuti sessuali o violenti. E dunque non è difficile credere che la tutina in latex di Fujiko abbia fatto storia per la sua esplicitezza.

Fujiko Mine personaggi sessualizzati

Forse non è Fujiko che si è evoluta nel tempo, ma la TV. Ai giorni nostri è finalmente possibile per la ladra più sexy del mondo esprimere pienamente la propria personalità, incluse le parti più sconvenienti, senza alcun limite. E a noi va bene così.

Ancora non siete convinti dell’influenza che ha avuto Fujiko Mine sul Giappone? Tenetevi pronti, perché trattasi dell’unica candidata della nostra lista con titoli certificati che attestano la sua maestria nell’arte della sensualità: prima classificata nel sondaggio dei personaggi più sexy dei manga e prima anche nella classifica dei corpi ideali desiderati dalle donne.

Non penso ci sia nient’altro da aggiungere, se non old but gold.

Potrebbe interessarti anche: 5 cammeo di personaggi famosi su Topolino

4) Ciel Phantomhive (Black Butler, 2008)

Ciel Phantomhive personaggi sessualizzati

Disclaimer per chi non conoscesse l’anime Black Butler, tratto dal manga scritto da Yana Toboso: quello nell’immagine qui sopra è un ragazzo. Anzi, mi correggo: un giovinetto di 12 anni.

Relazioni pericolose

Black Butler, creato nel 2006 in come manga e trasposto in animazione nel 2008, è quell’opera di cui più o meno tutti hanno sentito parlare per via delle fangirls scatenate; e prevalentemente il loro oggetto del desiderio è il fascinoso maggiordomo di casa Phantomhive, il demone Sebastian. Tuttavia, convintami finalmente a guardare l’anime, la mia attenzione è stata catturata dal giovane conte Ciel Phantomhive.

Ripeto nuovamente, si tratta della mia opinione personale: ma di tutti i casi analizzati, quello di Ciel sarebbe il più inquietante se avesse luogo nella vita reale. In primis, la sua giovanissima età, che si riallaccia a un genere di fumetti giapponesi, gli shotacon, basati sul rapporto talvolta anche sessuale fra adulti e ragazzini pubescenti. La relazione padrone-servo che intercorre tra Ciel e Sebastian suggerisce spesso questa chiave di lettura, unitamente al fatto che la Toboso all’inizio pensava di scrivere la storia in tema yaoi (rapporti omosessuali).

Ciel Phantomhive personaggi sessualizzati

Il frutto proibito

Nel manga, Ciel è spesso rappresentato su un piatto, come una portata da consumare, a piedi nudi o in calzoncini corti. Ma concentriamoci sull’anime.

Le immagini finora riportate sono tratte dall’episodio 4, in cui Ciel, per adescare un sospettato, accusato di essere Jack lo Squartatore, viene vestito da donna. Il secondo fotogramma, abbastanza equivoco, vede Ciel appoggiato a un muro, ansimante, con Sebastian dietro di lui, che gli chiede di «sopportare ancora un po’». Solo dopo varie inquadrature, si scopre che in realtà il maggiordomo lo sta aiutando a entrare in un corsetto.

Nella seconda stagione, episodio 5 per essere esatti, Ciel è a una festa in maschera a casa del suo rivale Alois Trancy, di un anno più grande, il quale si presenta, tanto per cambiare, en travesti. Cerchiamo di glissare sul passato di Alois (si è prostituito a un vecchio lord per diventarne l’erede), e assistiamo alla scena seguente.

Con la scusa di lavargli la giacca, su cui ha rovesciato un bicchiere, Alois porta Ciel in una stanza appartata, dove inizia ad accarezzargli la faccia e infine gli lecca l’orecchio, dicendogli che vuole «diventare tutt’uno con lui». L’accaduto non verrà mai più menzionato all’interno della serie.

Ciel Phantomhive personaggi sessualizzati

Ma senza ombra di dubbio, la scena che mi ha fatto più storcere il naso (ripeto, si tratta di un parere soggettivo) ha luogo nell’episodio 9 della terza stagione: in un sotterraneo, Ciel assiste al brutale assassinio di una bambina da parte di un medico che intende riutilizzarne il cadavere. Ciel stesso, in passato, ha subito abusi fisici e stava per essere sacrificato in un rito satanico. Quindi, il macabro spettacolo riporta il trauma nella sua mente.

Abuso sessuale?

In un violento attacco di asma e PTSD (disturbo da stress post-traumatico), Ciel ha un collasso e si vomita addosso. Sebastian, abbracciatolo, inizia a tranquillizzarlo, carezzandogli le labbra e sciogliendogli lentamente la benda sull’occhio. Quindi, gli intima di dire il suo nome, cosa che Ciel, benché stremato e ancora zuppo di saliva, fa ripetutamente.

Questa scena è talmente esplicita che perfino tra i fan qualche voce isolata ha espresso le sue perplessità, accusandola di romanticizzare una relazione tossica e sessualizzare i traumi psicologici.

Ciel Phantomhive personaggi sessualizzati

In effetti, Ciel è un minorenne in una situazione che lo vede inerme tra le braccia di un adulto intento a toccarlo in modo inappropriato. Se ciò avvenisse nella vita reale, tali atti potrebbero essere tacciati di pedofilia; tuttavia, dopo questa scena, gli shippers (coloro che supportano una relazione fittizia, ndr) di Sebastian e Ciel sono andati in visibilio.

Yana Toboso scrive e disegna yaoi sotto pseudonimo, e dall’impronta che ha dato al suo Black Butler tutto ciò si nota in modo particolare. Momenti intensi a livello narrativo vengono spesso inondati di spunti sessuali totalmente svincolati dal contesto. In un’intervista, Yana ha lasciato intendere che se l’editore glielo permettesse, ridurrebbe gli abiti di Ciel ancora più rispetto a quelli attuali.

Il suo approccio alla sessualità sarebbe meno controverso se relegato al fumetto di nicchia, ma in un anime famoso come Black Butler, è quasi scontato che una fetta di pubblico continui a scandalizzarsi. Come in ogni cosa, la contestualizzazione e la moderazione sono tutto.

Potrebbe interessarti anche: Perché non ci sono genitori nelle storie Disney?

3) Harley Quinn (Batman: The Animated Series, 1992)

Harley Quinn personaggi sessualizzati

Se dovessi trovare un difetto a quel capolavoro assoluto che è Batman: The Animated Series, storica serie DC creata da Bruce Timm ed Eric Radomski, direi che ha gettato le basi per quella che negli anni a venire sarebbe diventata una delle più spudorate ragazze-soprammobile della storia dell’animazione.

Con l’accortezza di sottolineare ancora una volta che si tratti di un’opinione personale, cercherò di presentare delle argomentazioni che peroreranno la tesi espressa.

Nascita turbolenta

Harley Quinn, vero nome Harleen Quinzel, ex psichiatra del manicomio di Arkham e in seguito tirapiedi (e spasimante) del Joker, in realtà è nata specificamente come ragazza-soprammobile. Creata appositamente per la serie animata di Paul Dini e Bruce Timm, nella sua prima apparizione in Un piccolo favore la vediamo solo sorridere, applaudire e venire ammanettata da Batman senza nemmeno resistere. Ah, ed è scambiata per una spogliarellista da un poliziotto.

Harley Quinn personaggi sessualizzati
Sì, sta per dire un doppio senso.

Durante la serie, la ragazza sarà oggetto di numerosi momenti di qualità, tra cui doppi sensi su termini legali e membri maschili, immersioni in una torta alla crema, inquadrature interessate, cambi d’abito gratuiti, e chi più ne ha più ne metta.

Spesso la sua attrazione per il clown principe del crimine viene sfruttata per rappresentarla in atteggiamenti licenziosi. Bisognerà attendere l’episodio Harley e Pam per scorgere un minimo di profondità nel suo personaggio.

Harley Quinn personaggi sessualizzati

«Disegnami come le tue maniache assassine»

Il punto è che mentre lo sceneggiatore Paul Dini aveva le migliori intenzioni durante la creazione del personaggio di Harley (in una sua intervista si parla tra le altre cose di citazioni alla serie di Batman degli anni ’60), il disegnatore Bruce Timm era semplicemente pazzo del design della ragazza.

Vi sono interi artbook di Timm dedicati unicamente ad Harley Quinn più o meno vestita, in pose più o meno esplicite. Il suo è un amor folle.

Harley Quinn personaggi sessualizzati
Artwork di Bruce Timm.

Harley parte svantaggiata nella sua corsa verso una rappresentazione equa, perché il suo personaggio è nato come satellite del Joker, vincolandola nel bene ma più spesso nel male. Eviterò di affrontare il discorso sulla tossicità della relazione tra lei e il clown, da alcuni presa addirittura ad esempio di relationship goals.

Progressi a ritroso

Quello che posso dire è che col passare degli anni il tempo non sembra averle giovato. Il suo debutto in live action con Suicide Squad (2016) si è infatti concentrato più sul suo reggiseno e il suo sederino (complici le grazie naturali di Margot Robbie) che non sulla sua psicologia.

Ma nulla, a mio parere, è stato peggio del film animato Batman e Harley Quinn (2017), in cui non solo sono presenti scene di sesso fin troppo gratuite e out-of-character (chi lo ha visto, sa di cosa parlo), ma la primissima inquadratura che introduce quella che dovrebbe essere la protagonista… è questa.

Harley Quinn personaggi sessualizzati

Harley merita meglio di questo. È difficile uscire dall’archetipo in cui si è impantanata, ma un passo alla volta si potrebbe fare. Il suo carattere potrebbe avere molto di più da offrire rispetto a qualche scenetta gratuita e al fatto che sia innamorata del Joker. La sua relazione con Poison Ivy, ad esempio, sarebbe un punto interessante da esplorare, se trattata con accortezza e non solo per soddisfare i fan.

Tutti i personaggi dei fumetti, e quelli di Batman nello specifico, hanno alle spalle decine di anni di pubblicazioni, in cui hanno avuto tempo per potersi evolvere nell’immagine che oggi abbiamo di loro. Harley è una neonata, essendo stata concepita solo negli anni ’90.

Speriamo che con il passare degli anni si stabilizzi in un personaggio più female-friendly; per diventarlo non basta tirare calci nei genitali ed essere fisicamente più forte dei maschi, ma è a mio parere imprescindibile essere visti come un essere pensante e con dei sentimenti, e non come un pezzo di carne.

Potrebbe interessarti anche: Batman: The Animated Series, la serie cult degli anni ’90

2) Minerva Visone (Animaniacs, 1993)

Minerva Visone personaggi sessualizzati

Il fattore più influente nello sviluppo di un furry, dopo Lola Bunny, potrebbe ragionevolmente essere individuato in Minerva Visone, amabile bestiola protagonista di alcuni segmenti della serie cult Animaniacs.

Le reazioni possibili a questo punto dovrebbero essere due: se il lettore conosce il personaggio di cui stiamo parlando, sono pronta a scommettere che concorderà con me sulla sua presenza in questa classifica; se invece gli è ignoto, lo convincerò in un momento.

Protagonista assente

Passo indietro nel 1993: Animaniacs, prodotta dalla Warner Bros. e ideata da Tom Ruegger, è una serie animata definibile ‘varietà’ per la sua impostazione a sketch e il suo vastissimo cast di personaggi; con il suo humour satirico e scoppiettante, è la serie del momento. I suoi immortali protagonisti e comprimari, quali i Fratelli Warner, oppure Mignolo e Prof, sono ormai dei veri e propri tormentoni.

Ma se si prende in esame il numero di episodi in cui ogni personaggio principale appare, un nome risulta piuttosto latitante: è proprio Minerva Visone. Essa compare nella sigla d’apertura, insieme ai suoi colleghi più ricorrenti; ciononostante, le sono dedicati soltanto due episodi e un breve cameo. Si sono semplicemente dimenticati di lei, o c’è un motivo per questa assenza?

Minerva Visone personaggi sessualizzati
Character design di Minerva Visone.

La risposta è semplice: il personaggio di Minerva era troppo sessualmente esplicito per essere accettato in un programma (tutto sommato) per bambini. Di conseguenza gli sceneggiatori sono stati obbligati a boicottare la nostra visoncina.

Minerva maliziosa

Secondo il parere di chi scrive, e chiedo in anticipo scusa ai vari fan, da un punto di vista narrativo abbandonare Minerva è stata una mossa azzeccata. Gli episodi con lei protagonista erano piuttosto carenti in ritmo e risate rispetto alla media della serie. Ma il loro più grande difetto (o pregio, a seconda della prospettiva) era che si concentravano fin troppo sull’avvenenza del personaggio.

La trama degli episodi era inderogabilmente questa: Minerva è un visone molto sexy, qualche sfortunato maschietto prova ad approcciarla, lei lo riempie di mazzate; poi, però, appare un bel macho muscoloso, e allora Minerva da preda si trasforma in predatrice e inizia a fare i salti mortali per il nuovo venuto, che puntualmente la ignora.

Minerva Visone personaggi sessualizzati

Nel corso dei suoi due episodi, ogni inquadratura è buona per mostrarne le grazie. La vediamo in accappatoio, in jeans, in tutina da jogging, perfino nuda (anche se dietro una tenda).

A livello caratteriale, non mi sentirei nemmeno di spezzare a suo favore la lancia della simpatia. Minerva ha la personalità stereotipata della gold digger, ovvero la bellissima interessata unicamente a oro e gioielli, e pronta a utilizzare il suo corpo per ottenerli. Questo è mostrato esplicitamente nel cartone (seppur con qualche compromesso), quando Minerva si struscia seduttivamente sul cane da caccia Newt per convincerlo a non catturarla.

Minerva Visone personaggi sessualizzati

Addio, visoncina

Tutto questo è molto divertente da raccontare, ma come reagirono i censori nel 1993 al personaggio di Minerva? Per niente bene. Infatti, imposero delle restrizioni non solo al numero di apparizioni ma anche alle curve della visoncina. Nel suo primo episodio da protagonista, Plenilunio, fu necessario cancellare il tratto di matita che delimitava la sua scollatura.

«Minerva fu considerata un po’ troppo sexy per il nostro target» scrive Tom Ruegger in un’intervista del 2011 «Il produttore esecutivo e il presidente della Warner Bros. pensavano che Minerva fosse troppo voluttuosa e la sua storyline troppo monotona. (…) Erano tempi diversi.»

Minerva Visone personaggi sessualizzati
Momento tarantiniano.

Nonostante le apparizioni limitate, Minerva gode ancora di una certa fama in alcuni… ehm… ambienti del web. Ma nessuno la ricorda per quelle brevi scene in cui dimostrava il suo vero talento comico, ovvero quando si lasciava andare a reazioni alla Tex Avery davanti al palestrato di turno. Erano momenti davvero spassosi ma, purtroppo, relegati in un angolino e inseriti quasi come easter egg.

Di tutti i casi di personaggi con grande potenziale, ma sessualizzati senza pietà e da ciò appesantiti, Minerva Visone è senza alcun dubbio quello più spiacevole ed eclatante. Possiamo a mio parere considerarla la versione imperfetta e mercificata di ciò che è Lola Bunny. E purtroppo, Minerva non avrà nemmeno una seconda occasione, dal momento che è stata confermata la sua esclusione dal reboot di Animaniacs del 2020. Aveva proprio ragione la visoncina quando cantava «It’s not pretty being me».

Potrebbe interessarti anche: Gli Animaniacs, i tre pazzi fratelli Warner

Menzione speciale: Red (Corti MGM, 1943)

Red personaggi sessualizzati

Breve premessa: per apprezzare al meglio l’importanza di questa formosa signorina, bisognerà attendere la prima posizione della classifica.

È stata per molto tempo sulla bocca di tutti, ma al giorno d’oggi purtroppo il suo nome è andato dimenticato. Non che ne abbia uno solo: come ogni showgirl che si rispetti, cambia pseudonimo a seconda del locale, infatti potreste conoscerla come Red, Lou, Little Eva o Miss Vavoom.

Apparve per la prima volta in Red Hot Riding Hood del 1943, diretto da Tex Avery e prodotto dalla MGM: il corto ambienta la storia di Cappuccetto Rosso in un’era contemporanea, in cui Wolfie, il lupo, è un ricco cacciatore di gonnelle, Red ha smesso di essere un’innocente bambina e lavora come ballerina di nightclub.

L’aspetto fisico di Red è stato modellato su quello di Lana Turner, famosa pin-up degli anni ’40 che aveva fatto perdere la testa ad ogni maschio americano.

Questa somiglianza, unita al sensuale ballo che Red esegue nel cartone, portò la popolarità della ragazza alle stelle, al punto che una fantomatica “versione senza censure” del corto venne spedita all’estero per proiettarla ai soldati americani. Non sappiamo per certo se questa versione sia esistita o cosa abbia potuto contenere, ma è rimasto agli atti che l’esercito ha particolarmente gradito lo spettacolo.

Ma ora lasciamo Red alle sue vecchie glorie, e finalmente incontriamo…

1) Jessica Rabbit (Chi ha incastrato Roger Rabbit, 1988)

Jessica Rabbit personaggi sessualizzati

Come disse un saggio, «e chi ti aspettavi, il Bianconiglio?». Per la sua fama, il suo impatto, e la sua magistrale esecuzione, Jessica Rabbit è la punta di diamante di tutti i personaggi sessualizzati. Ma non temete, non intendo tediarvi con ulteriori critiche e cavilli. Cosa dire infatti di un personaggio che racchiude in sé tutti i topoi scritti finora, ma in modo così perfettamente bilanciato da diventare un’opera d’arte?

Figlia dei sogni…

Jessica Rabbit ha un passato burrascoso: nasce sulla carta stampata e non sulle celle animate, come antagonista del libro Who Censored Roger Rabbit di Gary K. Wolf. Secondo le parole dell’autore, la creazione di questa ‘donna dei sogni’ è stata ispirata da Trilli Campanellino e Red, la nostra sopracitata amica della MGM, con cui condivide non poche somiglianze a livello fisico. Per l’adattamento su celluloide, al cocktail sono state aggiunte Lauren Bacall, Rita Hayworth e Veronica Lake. Proprio come Red, Jessica prende spunto da donne in carne ed ossa.

Jessica Rabbit personaggi sessualizzati

Per quanto riguarda il corpo, non penso ci sia molto da spiegare. Jessica rappresenta ogni sogno erotico e fantasia uniti insieme per plasmare la figura di una sola donna. Possiamo senz’altro capire la reazione di Eddie Valiant quando invece di una coniglia, vede uscire dal sipario del Club Inchiostro e Tempera la gamba sinuosa di una donna. Inutile girarci attorno, il sesso è parte integrante del personaggio di Jessica Rabbit.

…moglie di un coniglio

Ma come vive la nostra queste forme che il disegnatore le ha dato? È certamente una ragazza calma e sicura di sé, con un atteggiamento al contempo civettuolo e distaccato. Il suo portamento da femme fatale la mette subito nella lista degli indiziati possibili nel mistero del film. Ma quando in seguito si confida con Valiant, gli rivela che gli sguardi interessati e le continue avances sono una realtà di cui farebbe volentieri a meno.

Jessica infatti è solo “disegnata così” ed è costantemente oggetto di stereotipi: non ha amanti né è invischiata in attività criminali; ha occhi solo per il suo maritino Roger Rabbit, e l’unico motivo per cui si è prestata a fare ‘farfallina’ è proteggere il coniglio.

Jessica Rabbit personaggi sessualizzati
Per chi come me è appassionato di scienza, questa immagine viene dal corto Roller Coaster Rabbit

A differenza di Minerva Visone, Jessica non va dietro ai bellocci o ai ricconi, che potrebbe facilmente irretire. È invece perdutamente innamorata di Roger per il semplice motivo che “la fa ridere”. Prendete appunti, ragazzi!

Sii chi vuoi essere

Le malelingue, certo, continuano a circolare su questa brava ragazza intrappolata in un corpo da pin-up. C’è chi dice di aver dovuto coprire gli occhi a suo figlio quando Jessica era sullo schermo (il film era per adulti, ma facciamo finta di niente). C’è chi è convinto che la bella Jessica sia andata a letto con l’intero cast maschile, animato e non, del film in cui appare. E c’è perfino chi giura di aver visto un fotogramma in cui la Rabbit non indossava le mutandine!

Jessica Rabbit personaggi sessualizzati
“Ciaooo infermiera!”

Non si sa quante e quali di queste voci siano giustificate. Quello che è certo è che la natura di una persona, o di un personaggio, non si può cambiare. E qual è l’essenza di Jessica Rabbit? Jessica è sensualità pura, attrazione inarrestabile, schermate messe in pausa quando i genitori non guardavano, ed anche prima cognizione della propria identità di genere.

Tutti, maschi e femmine, etero e non, amano Jessica. Sarebbe forse lo stesso se fosse stata edulcorata? Se fosse stata limitata nella sua femminilità? Non credo proprio.

Potrebbe interessarti anche: Disney e messaggi subliminali, cosa c’è di vero?

Jessica Rabbit personaggi sessualizzati

Letizia Somma

© Pierrot, Studio Deen, 20th Century Fox, Disney, Fleischer Studios, Vivziepop, SpindleHorse, Warner Bros., TMS Entertainment, A-1 Pictures, Bruce Timm, Amblin Entertainment, Metro-Goldwyn-Mayer, Touchstone Pictures

Ti è piaciuto l'articolo? Condividilo!

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram

Ultimi articoli

Articoli correlati

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

Le opinioni espresse dai singoli autori negli articoli sono a titolo personale e non rappresentano in alcun modo il pensiero dello staff di Ventenni Paperoni.

Tutto il materiale eventualmente coperto da copyright utilizzato è usato per fini educativi ai sensi dell’art. 70 della legge 633/41 sul diritto d’autore. Qualora i titolari volessero rimuoverli possono comunicarlo via e-mail e provvederemo subito alla conseguente rimozione o modifica.

E-mail: redazione@storiedipaperi.com