Il mondo dell’animazione piange la morte di Dale L. Baer.
Baer si è spento il 15 gennaio, circondato dall’affetto dei suoi familiari. Aveva 70 anni, e animava da quando ne aveva 20: sua la mano dietro Yzma e Simba adulto, insieme a tanti altri.
L’importanza del lavoro di Dale Baer ai Walt Disney Animation Studios è testimoniata dal post di cordoglio pubblicato su Facebook in seguito alla notizia della sua morte.
Ripercorriamo la sua cinquantennale carriera nel mondo dell’animazione, alle dipendenze o meno della Walt Disney Company.
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L’animazione di Dale Baer
Nato a Denver nel 1950, frequentò il Chouinard Art Institute (che più tardi sarebbe divenuto il prestigioso CalArts) e iniziò la sua carriera alla Filmation nel 1970. Meno di un anno dopo, varcava la soglia della Walt Disney Animation come membro del primo programma di formazione tenuto dagli Studios. Insieme a lui, altri futuri giganti come Don Bluth, John Lasseter, Glen Keane, Andreas Deja e Ron Clements.
I suoi mentori erano Hal King, Eric Larson e John Lounsbery; questi ultimi due erano membri dei Nine Old Men, il gruppo di fedelissimi animatori senior, colonne portanti degli Studios e vere e proprie leggende. Dale Baer comunque lavorerà, durante la sua carriera, con ben sei dei nove Old Men.
Tra i suoi lavori di questo primo periodo, spiccano Robin Hood (1973), Le avventure di Bianca e Bernie (1977) ed Elliott, il drago invisibile (1977). Lasciò gli Studios Disney a fine anni ’70, iniziando a lavorare come freelancer a vari progetti: alcuni di essi, gli specials dei Peanuts di Bill Melendez e Il signore degli anelli (1978) di Ralph Bakshi.
Fondò un suo studio con la moglie a metà degli anni ’80, la Baer Animation Company, eccellendo come filiale di Los Angeles dell’animazione di Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988) di Robert Zemeckis. Durante tutto questo tempo, non trascurò mai il lavoro per la Walt Disney Company, occupandosi di Canto di Natale di Topolino (1983), Taron e la pentola magica (1985), Basil l’investigatopo (1986), Il principe e il povero (1990) e soprattutto Il re leone (1994), animando Simba da adulto.
Nel 1998, Dale Baer tornò a lavorare per gli Studi Disney a tempo pieno, diventando in particolare supervisore dell’animazione per Yzma ne Le follie dell’imperatore (2000), Alameda Slim in Mucche alla riscossa (2004), Wilbur ne I Robinson – Una famiglia spaziale (2007) e Uffa in Winnie the Pooh – Nuove avventure nel Bosco dei 100 Acri (2011).
Nel corso della sua carriera, vinse l’Annie Award nel 2001 per il suo lavoro in Le follie dell’imperatore e il Winsor McCay Award nel 2016 per i suoi contributi all’arte dell’animazione. Il suo ultimo progetto è stato Bob’s Burgers: The Movie, ispirato all’omonima sitcom animata, che verrà rilasciato nel 2021.
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Le condoglianze dei colleghi
Alla notizia della scomparsa di Dale Baer, molti illustri esponenti dell’arte dell’animazione hanno espresso la loro tristezza e vicinanza alla famiglia dell’artista.
Clay Kaytis, suo collega negli studi di animazione Disney e in seguito regista di Angry Birds – Il film (2016), lo ricorda in un tweet:
Anche David Pimentel, che ha lavorato con Baer a Il pianeta del tesoro (2002) e Mucche alla riscossa (2004), ha parole affettuose nei suoi confronti:
Tutti i ricordi dei colleghi concordano su una cosa: Dale Baer era un gigante gentile e silenzioso. Possedeva un immenso talento ma non ne faceva motivo di arroganza, lavorando diligentemente e continuando a praticare la sua arte in una lunghissima carriera.
Ripensando al personaggio di Alameda Slim, ci piace immaginare che in quel grosso cowboy, un po’ strampalato ma comunque simpatico, Baer abbia messo un pochino di se stesso.
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Letizia Somma
© Disney, Dale Baer
Fonti: Cartoon Brew, IMDb