
“Se i De’ Paperoni vogliono un’avventura, noi gliene daremo un’ultima”.
Con questa sinistra frase, pronunciata a chiusura della seconda stagione di DuckTales, ha fatto il suo ingresso in scena la F.O.W.L. (Fiendish Organizazion for World Larceny), l’associazione di supercattivi che ha costituito la principale antagonista della stagione successiva.
Una frase che purtroppo si è rivelata profetica, in quanto la terza stagione di DuckTales è anche l’ultima: la conferma della cancellazione della serie è stata data su Twitter dai suoi due creatori, Francisco Angones e Matt Youngberg.
#DuckTales pic.twitter.com/jPXMFtKppT
— Frank Angones (@FrankAngones) December 3, 2020
Una notizia inaspettata
Le reazioni, pressoché tutte cariche di tristezza, non si sono fatte attendere. In molti hanno espresso la loro opinione: dai fan più casual che ora si chiedono quale nuova serie TV seguire, a quelli più attivi che temono un disperdersi della community, fino ad arrivare a diversi membri dello staff creativo.
Questi ultimi, oltre al dispiacere per la chiusura di una serie a cui hanno lavorato con passione, hanno anche dovuto subire la “beffa” di vedere annunciata la notizia attraverso leak trapelati prima della comunicazione ufficiale.
and now that its safe for me to say, even though I wish we could have clued you all in earlier, the fans finding out from a random unrelated party right before the official announcement, in sighting minor chaos, was a huge unnecessary bummer.
— 🐝 Sam King 🎃 (@SamanthaCKing) December 3, 2020
Anche se ne eravamo consapevoli da più di un anno, la fine di DuckTales è al contempo dolce e amara. Amara perché non ho mai lavorato con crew più affiatate e toste di questa. Dolce perché abbiamo creato qualcosa che amiamo. Non vedo l’ora che vediate il nostro lavoro
e ora che posso finalmente parlarne senza nasconderlo, anche se sarebbe stato bello poter mettere tutti al corrente in anticipo, il fatto che i fan l’abbiano scoperto poco prima dell’annuncio ufficiale, da una fonte generica e senza legami con noi che ha generato solo confusione, è stato un gran peccato.
Il produttore Frank Angones, sempre su Twitter, ha ringraziato la crew per il lavoro svolto. L’autore ha inoltre scritto che non vede l’ora di vedere le reazioni dei fan al finale di stagione che, ora sappiamo, sarà anche il finale della serie.
Il messaggio di Angones spinge a farsi delle aspettative per l’ultimo episodio di DuckTales ma, almeno finché non lo vedremo coi nostro occhi nel 2021, non possiamo che fare delle supposizioni.
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Word of God: come Angones ha strutturato DuckTales
In un’intervista a Entertainement Weekly, il produttore ha spiegato come nella sua filosofia narrativa abbia cercato di costruire ogni stagione come se fosse l’ultima. Questo, unito al fatto che il finale di DuckTales è stato annunciato mentre la serie era ancora in produzione, ci fa ben sperare che il team creativo abbia preparato un finale in grado di chiudere con soddisfazione tutti gli spunti narrativi finora posti in essere.
La terza stagione di DuckTales ha 28 episodi. L’ultimo episodio andato in onda è il diciottesimo, How Santa Stole Christmas!, trasmesso il 30 novembre negli Stati Uniti, su Disney XD. Ancora non si conoscono le date di uscita delle ultime 10 puntate: nel frattempo, ci interroghiamo su cosa succederà.
Cosa è lecito aspettarsi dal finale di DuckTales
Dal punto di vista puramente narrativo, è ormai chiaro che lo scontro finale sarà contro la F.O.W.L. (Fiendish Organization for World Larceny), la malvagia organizzazione di cattivoni che, come fa intuire il nome, intende appropriarsi del mondo per poterlo manipolare in libertà.
Fondatore e membro cardine dell’organizzazione è Bradford. Apparso già nel primissimo episodio della serie come contabile di zio Paperone, è rimasto anonimo sino alla terza stagione, in cui è stato sviluppato approfonditamente, diventando uno dei personaggi originali più interessante di DuckTales.
Un cattivo a 3 dimensioni per la per la terza stagione di DuckTales

I cattivi delle stagioni precedenti non hanno avuto un background approfondito quanto quello di Bradford. Amelia (che però conoscevamo già bene), antagonista della prima stagione, aveva lo scopo di ottenere il decino portafortuna di zio Paperone per conquistare il mondo. Il cattivo della seconda stagione e leader della Luna, Lunaris, era motivato da un fortissimo complesso di Napoleone, che lo ha spinto a invadere la Terra nel tentativo di farne un satellite della Luna.
Bradford vuole di più: punta direttamente a manipolare la realtà. Cerca di affermare il suo dominio sul mondo perché, avendo vissuto tutta la vita in quella Paperopoli dove la vita è un gran ballo, vuole sfruttare la sua conoscenza e i suoi contatti per creare un mondo più monotono e prevedibile. Un mondo dove nessuno debba preoccuparsi di improvvise invasioni aliene, retate magiche o zombie enormi che devastano le vie del centro.
Secondo il punto di vista di Bradford, la F.O.W.L., pur essendo composta a maggioranza da sedicenti “cattivi”, ha un fine nobile per il quale vale la pena lottare con ogni mezzo. Il suo principale nemico, ed effettiva causa (seppur involontaria) della maggior parte delle disavventure di Paperopoli, è uno solo: la famiglia de’ Paperoni.
Famiglia che, in senso più ampio, è anche il perno di tutta la serie e di questa stagione in particolare. Sempre su Entertainement Weekly Angones ha sottolineato come lui avesse concepito queste prime tre stagioni con delle tematiche ben precise in mente:
In season 1 we talked a lot about this family’s past, and season 2 was about adjusting for the present. In season 3 we talk a lot about legacy. Now that the family feels comfortable with each other, it’s time for the kids to figure out who they’re gonna be when they grow up.
Francisco Angones
La prima stagione ha affrontato il passato e come gli avvenimenti precedenti la serie fossero ancora in grado di influenzare il presente, ad esempio la scomparsa di Della.
La seconda stagione era focalizzata sul presente e su come la famiglia, riunita finalmente dopo anni, abbia dovuto trovare dei nuovi equilibri.
La terza, di conseguenza, si è concentrata sul futuro e sul concetto di legacy o lascito, ovvero sulle decisioni che i personaggi dovranno prendere, ora che hanno affrontato un processo di crescita nel corso della serie.
A che punto siamo arrivati?
Iniziamo da una domanda: ora che la famiglia è finalmente riunita, riesce a muoversi come un unico macchinario composto da tante parti diverse? Gli episodi andati in onda fino a questo momento sembrerebbero dare una risposta positiva.
Qui, Quo e Qua
Qui, Quo e Qua in DuckTales 2017 hanno ciascuno personalità e passioni differenti, quando non addirittura contrastanti.
Si tratta di una caratterizzazione inaspettata rispetto alla loro versione a fumetti “classica”, in cui i tre si completano le frasi a vicenda come se avessero un’unica personalità condivisa. C’è però un elemento che rende i Qui, Quo e Qua della serie TV molto simili alle loro controparti fumettistiche, e cioè la capacità di lavorare insieme come una squadra affiatata.

Nel corso di diversi episodi di DuckTales, come The Forbidden Fountain of the Foreverglades!, i gemelli hanno dimostrato di saper sfruttare le loro differenze e particolarità per darsi man forte l’un l’altro e collaborare all’unisono. Col vantaggio che, essendo tre persone diverse, ora i nipotini si completano – non più le frasi, ma caratterialmente.
Gaia Van Der Quack

La piccola Gaia, che a inizio stagione in The Lost Harp of Mervana! si era dimostrata ancora emotivamente immatura e ignorante del mondo, è ormai cresciuta al punto da poter diventare anche la bussola morale di un intero episodio, come abbiamo visto in They Put a Moonlander on Earth.
Gli adulti
Anche gli adulti della famiglia de’ Paperoni sono cresciuti. Della è passata da essere comicamente impreparata al suo nuovo ruolo materno ad essere l’unica abbastanza matura da capire quando “la famiglia più avventurosa di sempre” sta chiedendo troppo ai suoi figli. Zio Paperone non è da meno: sceso da tempo a patti col suo dover essere per forza “il più duro dei duri”, è ora pronto a dire ai nipoti che per lui non c’è nulla al mondo di più prezioso di loro, come abbiamo visto ad esempio in New Gods on the Block.
Lo scontro finale

Considerando tutti gli elementi di cui abbiamo parlato finora, sembra che nel finale di stagione vedremo lo scontro tra una famiglia pronta all’avventura e ormai capace di muoversi come un unico ingranaggio ben oliato, e un’associazione internazionale di cattivi la cui visione del mondo è direttamente antitetica a quella della famiglia dei Paperi.
Al centro, Bradford, vecchio avvoltoio con un intento discutibile ma non esplicitamente maligno, circondato da persone con cui non va d’accordo e che utilizzano metodi che non ostacola ma nemmeno condivide.
Alla luce del conflitto interno del capo della F.O.W..L., non pare impossibile immaginare che a fine stagione Bradford possa addirittura redimersi, schierandosi dalla parte dei de’ Paperoni nel corso della battaglia finale.
Una risoluzione forse non molto elegante, ma anche non nuova per la serie. Lena, adolescente magica grande amica di Gaia, era nata come manifestazione corporea dell’ombra di Amelia e sua alleata per poi passare dalla parte del bene, così come nella scorsa stagione il tenente Penumbra si è evoluta da burbera coinquilina di Della Duck e braccio destro di Lunaris ad alleata della famiglia dei paperi e vera amica della sorella di Paperino.
Ma anche togliendo dal tavolo un Bradford possibilmente convertito al bene, la famiglia dei Paperi e i loro alleati dovranno comunque vedersela con una squadra di spie e agenti segreti addestrati, alcuni per una vita, a eliminare i de’ Paperoni una volta per tutte.
Quale futuro per i personaggi dopo il finale di DuckTales?
Non avendo diretto accesso alle sceneggiature, né (a differenza di Amelia) disponendo della sfera di cristallo, possiamo solo immaginare come si evolverà la serie nel corso del finale. Questo non ci impedisce di provare lo stesso a fare qualche ipotesi, basandoci su quanto sappiamo. Si tratta, in ogni caso, della fantasia dell’autore dell’articolo.
Il Clan de’ Paperoni
Da lettori di fumetti può venire naturale chiedersi come si evolverà il rapporto fra Paperino e zio Paperone, se mai i due finiranno con l’odiarsi reciprocamente come ai tempi tempi della prima stagione, ma tutto questo pare improbabile nell’universo di DuckTales.

A questo proposito, l’episodio The fight for Castle McDuck ci ha donato due cose: una è la coppia Macchia Nera-Pepper, di cui riparleremo più avanti, e l’altra è la convinzione che il Clan de’ Paperoni non toccherà mai più punti bassi come è capitato dopo la scomparsa di Della. Tutto l’episodio è fondamentalmente basato sulla fiducia e il rispetto necessari per convivere in armonia all’interno di una famiglia e, se è vero che il principale conflitto dell’episodio nasce da una mancanza di fiducia, la soluzione risiede proprio nel riconoscere quanto questa sia fondamentale come collante per la famiglia. Una lezione che ormai sembrano aver imparato per bene tutti i parenti de’ Paperoni.
Questioni di cuore

Rifacendoci ancora una volta ad Angones, l’autore ha anticipato sul suo blog che Gaia non si metterà con nessuno dei nipoti di Paperino, essendo considerata a tutti gli effetti come parte della famiglia. Altrettanto improbabile che possa nascere una qualche relazione romantica fra lei e una delle sue amiche, come Lena o Violet Sabrewing, considerando che le relazioni omosessuali, pur esistendo nell’universo dello show, non possono essere esplorate in maniera troppo esplicita, come il caso del Tenente Penumbra ci ha già dimostrato.
Altro personaggio di cui abbiamo qualche informazione in merito alla vita sentimentale è Jet McQuack, che sembra avere una donna misteriosa in ogni porto. Il pilota ha una vera e propria collezione di rapporti, sia sentimentali che platonici, tutti basati su di un profondo rispetto reciproco a detta delle interessate! Possiamo solo sperare di trovare un giorno anche noi il nostro Jet McQuack, il quale al momento sembra però avere conti in sospeso solo presso San Canard, ma ne parleremo più avanti.
Considerando infine che, per quanto burrascosa, la storia di Paperino e Paperina sembra destinata a durare, l’unica questione di cuore che rimane aperta è quella fra Fenton e Gandra Dee.
Inguaribile sognatore e supereroe lui, cinica spia al soldo del miglior offerente lei, i due non potrebbero essere più diversi. È proprio questa contrapposizione a rendere interessante il loro rapporto che, purtroppo, finora si è visto in un solo episodio.
In The Split Sword of Swanstantine! Gandra non sembrava avere problemi a rischiare di far precipitare dei ragazzini giù da un ponteggio: quindi, probabilmente, non la vedremo cambiare fazione molto presto. Nonostante questo, se in un eventuale futuro episodio Gandra dovesse rincontrare Fenton, lei potrebbe cedere ai sentimenti di fronte a lui.

Se mai la maggior parte del F.O.W.L. finirà in prigione, sarebbe tanto romantico quanto divertente vedere Fenton e Gandra trattare i colloqui del sistema carcerario come appuntamenti galanti.
La legione del male

Il destino della F.O.W.L. e dei suoi dopo questa stagione è più che incerto.
Come abbiamo già accennato, Bradford potrebbe passare dalla parte del bene, ma basterà l’abdicazione del capo a sciogliere l’organizzazione criminale? Pur dando per certa la sconfitta dei supercattivi nel finale, non crediamo molto probabile una loro redenzione.
Ipotizzavamo prima come Gandra Dee potrebbe tranquillamente finire in prigione, il che permetterebbe alla relazione fra lei e Fenton di iniziare in maniera relativamente più stabile ma, visto il suo spirito libero, la giovane scienziata potrebbe anche tagliare la corda poco prima della caduta finale, continuando con la sua carriera di criminale hi-tech. Che Fenton sia pronto per una relazione in stile Batman – Catwoman?
Parlando di relazioni, quella recentemente formatasi fra l’adorabile soldatessa Pepper e il tenebroso Macchia Nera, in questa incarnazione uno scontroso sterminatore di artefatti magici, si presta a molte possibili evoluzioni. I due potrebbero finire in prigione, considerando che Macchia Nera, senza i suoi artefatti magici, è solo un essere umano molto forte, ma sarebbe una soluzione troppo semplice che ignora la potenzialità narrativa della coppia.

Uno spunto interessante potrebbe essere la decisione di Macchia Nera di incanalare la sua furia verso l’eradicazione di un solo tipo di magia: quella malvagia o usata come tale che ha distrutto il suo villaggio. Potrebbe iniziare così una caccia in giro per il mondo, al fianco dell’amica e inguaribile ottimista Pepper, divenuta nel frattempo sua allieva.
Rimangono solo gli ultimi due cattivoni che, non a caso, sono anche gli unici a credere davvero fino in fondo sia alle metodologie che allo scopo finale della F.O.W.L.: Airone Nero e Becco d’Acciaio.
Che questi due possano cambiare fazione è tanto impossibile come è sicuro che i loro piani verranno sventati dalla famiglia dei Paperi. La vera domanda è: come reagiranno al dopo?
Ogni episodio in cui Airone Nero è apparsa in maniera attiva è terminato con la caduta del personaggio in un burrone o in un precipizio e con la perdita del braccio sinistro che, dopo il primo incidente di questo tipo, è stato sostituito con una protesi cibernetica.
Non sappiamo chi farà precipitare Airone Nero né da cosa cadrà nel corso del finale, ma siamo sicuri che succederà di nuovo e che questa scienziata tanto geniale quanto sadica sparirà lasciandosi dietro un braccio robotico. Quindi la domanda vera è: la rivedremo?

Becco d’Acciaio in questa versione è molto meno sveglio e più vanesio della sua controparte originale di Darkwing Duck degli anni ’90, ma non per questo è meno pericoloso. Come Jet McQuack ha già imparato a sue spese, poche cose sono in grado di fermarlo dal raggiungere il suo obiettivo, a prescindere dai mezzi necessari. Di conseguenza, anche in caso di sconfitta dubitiamo che Becco d’Acciaio sarà disposto a farsi incarcerare.

Potrebbe però, rimasto ormai unico membro attivo del F.O.W.L., decidere di spostare l’organizzazione in una città lontana dai de’ Paperoni, trasferendosi altrove assieme a tutti i soldati rimasti fedeli alla causa. Magari proprio a San Canard dove l’attuale Darkwing Duck sta iniziando la sua carriera da supereroe.

Qui potrebbe ricongiungersi con Toros Bulba, altro cattivo originario della vecchia serie di Darkwing Duck. A San Canard, fra l’altro, rincontrerebbe Jet McQuack. Il pilota al momento segue uno strettissimo programma di sua ideazione che gli permette di passare le sue giornate a Paperopoli e le sue nottate a San Canard, dove aiuta Darkwing Duck ed Ocalina. Dormendo mentre viaggia guidando fra le due città.
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Non riscriviamo la storia
Comunque vada a finire, non possiamo dimenticare tutto quello che DuckTales, nei suoi quattro anni di messa in onda, ha fatto.
Per noi che in Italia possiamo contare sull’uscita settimanale di storie a fumetti Disney forse può sembrare poco rilevante, ma questa serie TV ha aiutato a reintrodurre nel panorama americano personaggi che nonostante la loro popolarità vengono utilizzati raramente, su tutti Zio Paperone.
DuckTales ha inoltre introdotto per la prima volta nel mondo dell’animazione alcuni personaggi, come Rockerduck e Paperoga, e, soprattutto, ha creato da zero (o quasi) personaggi che si sono integrati perfettamente in una famiglia dei paperi già ben nutrita. Prima fra tutti Della Duck, avventurosa madre di Qui, Quo e Qua mai approfondita prima in animazione.

DuckTales ha cercato di integrare elementi provenienti da ogni parte del mondo dei paperi Disney: dai fumetti, ai cartoni ai videogiochi, cercando di far sentire a casa ogni fan. Questo li ha portati a essere il più possibile inclusivi anche nelle loro scelte di casting e rappresentanza, andando così ad esempio a cambiare il background etnico di Fenton, scegliendo un doppiatore di origini portoricane, Lin-Manuel Miranda, per allinearlo alla caratterizzazione del personaggio, o permettendo al tenente Penumbra di essere interessata, dal punto di vista sentimentale, solo alle donne.
Unico vero difetto di questo approccio è che, specialmente nel corso della prima stagione, la serie era vittima del suo stesso cast, così ampio che non tutti i personaggi introdotti riuscivano ad avere lo spazio necessario per esprimersi al meglio.
Arrivati alla terza stagione, questa problematica sembra essersi risolta. Ai personaggi a cui era stata data una caratterizzazione incompleta sono stati dedicati degli interi episodi per concluderne l’arco narrativo. In alcuni casi questo è stato possibile anche grazie al lavoro già fatto, recuperando elementi introdotti in precedenza.
Più in generale, gli autori hanno dimostrato come sia possibile gestire al meglio i 22 minuti di un episodio per raccontare le storie dei personaggi.

L’episodio Astro B.O.Y.D è un ottimo esempio della capacità degli autori di dare una degna conclusione ai personaggi apparentemente meno approfonditi sfruttando elementi già introdotti.
Il protagonista è il robot BOYD, che inizia e conclude il suo arco narrativo di fronte a una questione esistenziale: deve scegliere se essere un’arma, intento per cui è stato creato. Le decisioni del co-protagonista Archimede, e soprattutto il modo in cui lo scienziato capo di zio Paperone decide di risolvere il conflitto finale, fanno leva sul suo caratteraccio e sulla sua convinzione che, a differenza di quanto i fatti sembrerebbero dimostrare, non tutte le sue invenzioni sono destinate a diventare malvagie. Tutte realtà che abbiamo imparato a conoscere negli episodi precedenti.
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Ma quindi, come sarà il finale di DuckTales?
Fin qui, vi abbiamo detto tutto quello che sappiamo e che immaginiamo. Possiamo solo aggiungere che anche noi, come il produttore della serie, non vediamo l’ora di vedere come finirà.
They rolled up their sleeves and they went at it with all the passion, humor, heart, and energy left in their tanks.
— Frank Angones (@FrankAngones) December 3, 2020
What I'm saying is, I love this crew. And I'm so excited for folks to see how it ends.
[I membri della crew] Si sono rimboccati le maniche e hanno sviluppato il finale con tutta la passione, l’umorismo, il cuore e l’energia che erano rimasti nei loro serbatoi.
Quello che voglio dire è, amo questa squadra. E sono emozionatissimo all’idea che tutti possano vedere come finisce.
Frank Angones sull’episodio conclusivo della serie DuckTales
Un lavoro non da poco, realizzato da un team che si è sempre rivelato, da quanto traspare sui social, sempre affiatato e comprensivo, e che non vede l’ora di vedere come il loro pubblico reagirà a quanto hanno preparato.
Addio DuckTales, e grazie per tutti i paperi. Chissà se ci rivedremo tra altri 32 anni per un prossimo reboot.
Filippo Mairani
Immagini © Disney
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