Gastone sfortunato… realtà o fortuna?
Che Gastone Paperone sia il papero più fortunato del mondo non è più necessario dirlo. Eppure è legittimo chiedersi: il cuginastro non fallisce mai? Solitamente no ma, per quanto strano sembri, può succedere. Oggi vi porteremo alla scoperta di quelle volte in cui Gastone ha incontrato la sfortuna sulla sua strada.
La sfortuna di Gastone in animazione
Nella prima stagione di DuckTales – Avventure di paperi (1987), Gastone compare come personaggio secondario. L’episodio La (s)fortuna di Gastone, Dime Enough for Luck, andato in onda per la prima volta il 7 dicembre 1987, lo vede come protagonista: tutta la trama ruota proprio attorno alla perdita della sua fortuna.

Quando Amelia tenta di penetrare nel Deposito di Paperone per rubare la Numero Uno, sembra non esserci niente di nuovo, tranne che… la strega riesce a impossessarsi della moneta!
Questo perché stavolta ha usato uno strumento pressoché infallibile: la fortuna di Gastone. Costretto sotto ipnosi, il papero disattiva le svariate trappole a difesa del Deposito, rubando infine il famoso decino.
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La Dea Bendata si dice sia cieca ma le cattive azioni le vede bene, perciò punisce Gastone privandolo del suo più grande dono, facendolo cadere nella sfortuna più nera. Usando la sua fortuna per compiere una cattiva azione, non è più degno di averla: il crimine non paga e, anzi, rende scalognati.
Gastone inizia a incorrere in alcune situazioni in cui siamo tipicamente abituati a vedere Paperino. Non vince più nulla: la sua vita è rovinata.
Ma non c’è da preoccuparsi: aiutando Paperone a recuperare la moneta, la fortuna tornerà ad arridergli. Per una volta però, Gastone ha sperimentato sulla sua pelle cosa significa essere un comune mortale.
L’episodio dà una qualificazione insolita alla fortuna gastoniana. La buona sorte si muove seguendo una sorta di meritocrazia e, quando il suo beniamino si comporta male, viene meno.
La sfortuna di Gastone nei fumetti
Oguno di noi, sarebbe una menzogna dichiarare il contrario, vorrebbe che Gastone fosse sfortunato come i comuni paperi. Primo fra tutti Paperino, che più di una volta ha provato a mettergli i bastoni tra le ruote.
Una di queste è in Gastone e il cugino dimenticato, dove l’incubo di Gastone di perdere la sua buona stella si materializza in Capperone, un cugino a cui Gastone avrebbe “rubato” la sua fortuna. Estremamente iellato, il cugino si presenta per rivendicare quanto gli è stato sottratto, e la sua vicinanza sembra far allontanare la Dea Bendata da Gastone.

Capperone è in realtà Paperino travestito che cerca di sabotare il cuginastro, intercettando i suoi premi prima che arrivino: ma si sa, il vero sfortunato è Paperino, e lo scherzo gli si rivolta contro, rendendolo spettatore dell’ennesima vittoria di Gastone.
Credere in se stessi
Dove ha fallito Paperino, è riuscito qualcun altro. Esiste una sola persona al mondo in grado di rendere sfortunato Gastone e l’abbiamo conosciuta nel 1999, in Arriva Crunk!, scritta da Bruno Concina e disegnata da Valerio Held.
Crunk è una vecchia conoscenza di Gastone, risalente agli anni del college. Protagonista di una serie di storie insieme alla sua famiglia, i Duckis, il quartetto al completo è stato ricordato in un nostro articolo, dove li abbiamo annoverati tra i peggiori personaggi mai apparsi su Topolino.

Nella storia d’esordio, quando a Paperopoli sta per arrivare Anthony Duckis, detto Crunk, Gastone svela al parentame un doloroso segreto. Crunk è un bravissimo papero, molto distratto e impacciato: l’opposto di Gastone, sempre vincente grazie alla sua fortuna. Oltre a essere un pasticcione, il nuovo personaggio è molto buono e ottimista, talmente tanto da intimidire Gastone e farlo sbagliare.

Dinanzi a Crunk, Gastone dubita di se stesso e delle sue proverbiali caratteristiche, atteggiamento che non permette al nostro di giovarsi delle grazie della Dea Bendata.
Ma Gastone riesce alla fine ad andare oltre, capendo che di Crunk non si deve aver paura, riconquistando così la sicurezza in se stesso e, di conseguenza, anche la sua fortuna.
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La morale di questa storia insegna che la fortuna di Gastone non è del tutto un regalo immeritato: si deve credere in se stessi per poter vincere, e Gastone lo ha dovuto imparare sulle sue penne.
Rivale in fortuna
È poi capitato che Gastone incontrasse qualcuno più fortunato di lui, al punto da farlo apparire inaspettatamente sfortunato in sua presenza.
È quanto accade in Gastone e l’importanza di essere sfortunato: qui Gastone si rivela un ripetuto scalognato contro l’autoproclamato più fortunato dei fortunati, Luchino De Fortunis. Costui, non importa in cosa consista la gara, arriva sempre primo, facendo credere che Gastone sia stato abbandonato dalla sua buona stella.
Per stabilire chi sia il migliore, i due partecipano alla “Corsa della Fortuna”, gara bandita dal proprietario di un lussuoso hotel sull’isola di Buena Suerte. Fra alti e bassi, i concorrenti si ritrovano in finale a parità di punti: sarà il più classico dei metodi, il lancio di una moneta, a stabilire il vincitore. Gastone potrà mai perdere?
Ebbene sì: il premio va a Luchino De Fortunis.

Ma, attenzione, il titolo contiene uno spoiler sul finale della vicenda. Essere sfortunati, in questo caso, ha giovato a Gastone, il quale perdendo non dovrà soggiornare come tuttofare all’hotel. Questo è infatti il vero premio per il vincitore, in quanto il proprietario non tollera chi è troppo fortunato. Al secondo classificato, una vera settimana di vacanza.
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In fin dei conti, in questa storia Gastone è sì sfortunato, ma proprio questo gli permette di scampare a una sorte peggiore. E non è l’unica volta in cui gli accade qualcosa di simile.
La fortuna può stare scomoda
Capita spesso, molto spesso, che Gastone si vanti eccessivamente della sua caratteristica e di tutti i premi e viaggi che gli piovono dal nulla, infastidendo così gli ascoltatori.
Essere fortunati può portare molti vantaggi, ma il troppo stroppia. Ci sono storie in cui ci viene mostrato un lato di Gastone più profondo, in cui il papero si interroga se essere il beniamino della Dea Bendata sia un peso anziché un dono.
Fortunato al gioco, sfortunato in amore
In alcune occasioni, Gastone ha cercato di scrollarsi di dosso la sua ingombrante fortuna, desiderando con tutto se stesso di venir colpito dalla sfortuna. A farlo muovere con questa intenzione, sempre, l’amore.
In Gastone e la fortuna inopportuna, già dal titolo viene sollevata la questione di quanto possa essere scomodo ritrovarsi sempre un passo avanti agli altri.
Nella storia, Gastone incontra Linda Paper, papera molto sfortunata che detesta chi al contrario è molto fortunato. Nutrendo dei sentimenti per lei, Gastone ne fa il motivo per cui vuole sbarazzarsi della sua fortuna.

Quale miglior modo di diventare sfortunati se non chiedere al maestro per eccellenza, Paperino?
I suoi insegnamenti -classici cliché come rompere specchi, rovesciare il sale, camminare sotto una scala- sembrano attirare incidenti a profusione, rendendo Gastone contento di essere stato dimenticato dalla sua noiosa fortuna. Conquisterà la papera del suo cuore se le dimostrerà di non essere nato con la camicia.
Ma di un fardello così pesante proprio non ci si può liberare. Durante l’appuntamento con Linda, ogni singolo incidente si rivela positivo, facendogli guardagnare qualcosa. Il papero può solo tentare di sfuggire alla sua maledetta benedizione: mentre trova premi, ricompense e fama, perde l’amore. Ironico, non trovate?

La storia ci mostra un aspetto nascosto della personalità di Gastone: sempre borioso e incline alla spavalderia, ora si rivela fragile, quasi disperato. Al cuor non si comanda, e se il cuore cerca sfortuna, la si deve trovare. Peccato che Gastone sia condannato a cercarla invano.
C’è stato, però, un caso in cui Gastone è riuscito a coronare il sogno di avere una fidanzata ed essere circondato da affetti. In Gastone, il papero più fortunato del mondo, di Riccardo Secchi e Francesco D’Ippolito, una delle invenzioni di Archimede gli permette di disfarsi della sua fortuna, rendendolo un papero come tutti.
Ma anche stavolta la maledizione ritorna: per salvare la papera che ama, Gastone è costretto a rivolgersi nuovamente alla fortuna. Lei avrà salva la vita ma Gastone dovrà privarsi della normalità tanto agognata, perdendo la fidanzata e gli amici che aveva trovato.
Troppa fortuna rende soli
La rinuncia all’amore non è il solo motivo che ha reso amara a Gastone la sua fortuna sfacciata.
In Un giorno da Gastone, lo sceneggiatore Roberto Gagnor ha esplorato ulteriormente il personaggio, mostrandocelo ancor di più umanizzato.
Grazie a un regalo di Archimede, Gastone sperimenta la vita dei suoi parenti e conoscenti più sfortunati, cui non capita mai di trovare diamanti e biglietti vincenti.
Inizialmente scettico di fronte al regalo, dopo aver vestito i panni di Paperone, Ciccio, Paperoga, ma soprattutto di Paperino, finisce per ricredersi. Loro hanno affetti, avventure, il calore di una famiglia, sogni.

Gastone non ha le passioni delle persone che conosce: con la sua boriosità di papero fortunato ha sempre allontanato chiunque, anche quel pizzico di varietà che rende la vita così bella da vivere.
Non gli è mai stato permesso di potersi godere il brivido di un intoppo, la bellezza di una sorpresa inaspettata, persino la tristezza derivata da un fallimento.
Il papero più fortunato del mondo, quindi, inizia a sperare che la fortuna lo aiuti ad essere un po’ più sfortunato, un po’ meno perfetto – per poter essere come tutti gli altri: amato, non più solo. Questa nuova consapevolezza lo spinge ad aiutare, con gesti derivati proprio dalla sua stessa eccessiva fortuna, parenti e amici, invece che gonfiare il petto da vanesio.
In conclusione
Arrivati in fondo alla nostra analisi si evince che Gastone, nel tempo, si è evoluto passando da essere il perfetto antipatico a un personaggio caratterizzato più approfonditamente, dotato sì di fortuna ma anche di sentimenti e di un cuore.
Il papero non è, come spesso si può credere, immeritatamente fortunato: la Fortuna lo aiuta, ma viene meno quando Gastone si comporta male e non merita vantaggi. Altre volte invece funziona al contrario, quando gli è necessaria un po’ di sfortuna.
Troppa fortuna stroppia, ma nell’ombra dei suoi eccessi possiamo scorgere anche un Gastone umano, bisognoso di amore come tutti.
Anto
Immagini © Disney-Panini Comics