È giunta alla conclusione anche la seconda stagione di The Mandalorian, tra l’entusiasmo dei fan.
Se la prima stagione di The Mandalorian aveva riscosso un grandissimo successo, la seconda ha superato ogni aspettativa. Emozionante, ricca di azione ma anche di sentimento.
I personaggi sono cresciuti e cambiati: Pedro Pascal è riuscito a rendere espressivo persino un elmo. Altra grande prova di recitazione è quella di Giancarlo Esposito, nei panni del viscido Moff Gideon.
Questa seconda stagione ha inoltre reso manifesto l’intento di collegare varie lande dell’universo di Star Wars, introducendo riferimenti all’Universo Legends, ai libri, ai fumetti e alle serie animate.
Probabile è anche che questa serie ci porterà a ridosso di Episodio VII, cercando di spiegare quanto rimasto nebuloso della discussa trilogia sequel.
Vi raccontiamo cinque curiosità su dettagli, tecniche e riferimenti che potrebbero esservi sfuggiti. Ovviamente ci sono SPOILER sulla serie, e anche su Clone Wars e Rebels, serie animate ambientate nella Galassia lontana lontana.
1) La tecnica di ripresa è incredibile e innovativa

Si chiama StageCraft ed è stata utilizzata finora solo nelle due stagioni di The Mandalorian e per alcune scene di Solo, a Star War Story.
Nata dalla collaborazione tra Epic Games (Fortnite) e ILM, l’azienda di effetti speciali di George Lucas, combina un potente motore grafico a un enorme video wall cilindrico. Le immagini vengono proiettate sul wall in tre dimensioni, e sette super computer controllano e animano la scenografia in base al movimento delle telecamere.
Il gigantesco cilindro è alto più di sei metri e ha un diametro di 22. L’effetto è che troupe e attori hanno l’impressione di essere su un vero set, che cambia costantemente in base al movimento, e non circondati dal verde.
la tecnica normalmente utilizzata che prevede l’utilizzo del Green Screen ha infatti svantaggi come dover recitare senza veri punti di riferimento, oltre ai fastidiosi riflessi verdi sulle superfici riflettenti. Considerando che l’armatura di Din Djarin è estremamente riflettente, è un vantaggio non da poco.
Inoltre non è necessario trasportare l’intera troupe in ogni singola location, ma è la location che in un certo senso va dalla troupe: con conseguente risparmio economico e un occhio in più alla sicurezza, visto il periodo di pandemia.
2) La leggenda della Spada Nera
Vista per la prima volta in Clone Wars e poi in Rebels, la Darksaber fa finalmente la sua apparizione in live action al termine della prima stagione di The Mandalorian.
“La leggenda narra che venne creata oltre mille anni fa da Tarre Vizsla, il primo Mandaloriano mai iniziato all’Ordine Jedi. Dopo la sua scomparsa i Jedi conservarono la spada nel loro tempio, fin quando dei membri della casa Vizsla vi penetrarono liberandola. Usarono la spada per unificare il popolo e abbattere coloro che si opponevano. Un tempo governavano tutto Mandalore, brandendo questa spada. Questa spada è un importante simbolo di quel casato, e rispettata dagli altri clan”
Fenn Rau, Star Wars Rebels (4×15)
Ai tempi di Clone Wars, il capo della Ronda della Morte Pre Vizsla la utilizzò in combattimento con Darth Maul, ma fu sconfitto e ucciso. Conquistando la Darksaber, Maul divenne quindi il nuovo capo della Ronda della Morte e uccise la duchessa Satine, sorella di Bo Katan.
Satine fu il grande amore di Obi-Wan Kenobi, che tuttavia la lasciò per non tradire i valori dell’ordine Jedi. La reincontrò dopo molti anni in missione su Mandalore, solo per vederla morire sotto i suoi occhi sotto la lama nera brandita da Maul.
Molti anni dopo fu trovata da Ezra Bridger e Sabine Wren, protagonisti di Rebels. Sabine, mandaloriana, che conosceva bene il peso morale di quell’arma, decise di riportarla su Mandalore.
“Se Sabine brandisse questa spada, sarebbe in grado di riunire uno dei più potenti casati di tutto Mandalore”
Fenn Rau a Kanan, Star Wars Rebels (3×15)
Fenn Rau a Kanan, Star Wars Rebels (3×15)
Qui, la offrì proprio a Bo-Katan e questa, grazie al riconoscimento dovuto al possesso della Dark Saber, potè governare con la legittimazione di tutti i casati. Dopo la ribellione all’Impero di Mandalore e la Purga Mandaloriana, si perse traccia della spada, che finì nelle mani di Moff Gideon.
È a questo punto che Bo-Katan deve riconquistarla, per ottenere la fedeltà dei clan e iniziare la ricostruzione di Mandalore. Qui si intrecciano le vicende narrate con quanto abbiamo visto in The Mandalorian. In questa direzione, probabilmente, andrà la prossima stagione.
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3) L’aspetto di Ahsoka in live action non è del tutto corretto.

Vedere Rosario Dawson nei panni della padawan di Anakin è stata un’emozione indescrivibile. L’attrice ci ha mostrato una perfetta Ahsoka Tano. Peraltro, aveva già dato la sua voce alla ‘furbetta’ anche nelle serie animate e in Episodio IX.
Ahsoka è una Togruta, specie umanoide la cui caratteristica più evidente sono i lekku (le ‘code’ che pendono dalla testa) e i montral (I cornini). Questi organi continuano a crescere tutta la vita, raggiungendo lunghezza notevole.
La Ahsoka vista in The Mandalorian ha però lekku e montral più piccoli di quelli visti in Rebels, ambientata alcuni anni prima.
La cosa non è ovviamente sfuggita ai fan, e una spiegazione è giunta da Brian Matyas, Character Concept Designer di Lucasfilm. Su Twitter ha precisato che è stato necessario accorciarli per permettere i movimenti dell’attrice, soprattutto nelle scene più acrobatiche.
“Yea pretty much that was the chief concern. From animation to live action I did a ton of design exploration for her and their appropriate size for the actor with consideration for stunts and movement. I’m sure I’ll get to discuss at greater length in the near future!”
— Brian Matyas (@brianmatyasart) November 27, 2020
4) Baby Yoda è stato accusato di genocidio
Il piccolo Grogu pare essere sempre affamato, pronto a mettere tra i denti qualunque cosa: rane vive, minestre dall’aspetto ambiguo, biscotti blu e… uova.
Proprio le uova di Lady Frog, nel secondo episodio, sono state al centro di una curiosa polemica. Più volte nell’episodio infatti viene ribadito che le uova, custodite in un contenitore apposito, sono l’ultima speranza per la sua specie, poiché lei e suo marito sono gli ultimi del loro popolo. Grogu tuttavia non resiste alla tentazione e ne mangia qualcuna.
Per approfondire: La curiosa polemica su Baby Yoda genocida
Questa piccola polemica si aggiunge a quella, più nota, legata a Gina Carano, di cui abbiamo parlato in un altro articolo.
5) Grogu è entrato a far parte dei personaggi 3D di Google

Volete farvi una foto o un video con il dolcissimo Grogu? È semplicissimo: scrivete ‘Grogu’ o ‘Baby Yoda’ o ‘the child’ sulla barra della ricerca di Google Search e cliccate su “visualizza in 3D”. Potrete avere il piccolo tutto per voi, da guardare sul pavimento di casa vostra.
Questa seconda stagione ci ha fatto fare salti sulla sedia e ci ha fatto scendere qualche lacrimuccia, e ora non possiamo far altro che attendere la prossima, tra un anno.
Possiamo però consolarci con le numerose serie Star Wars in arrivo: Disney ne ha annunciate ben dieci, tra cui le attesissime su Ahsoka Tano e Obi-Wan Kenobi, oltre ovviamente a quella su Boba Fett, tornato in grandissimo stile proprio in The Mandalorian. Ed è anche possibile che saranno interconnesse tra loro. Che dire? Questa è la via.
Sabrina Ghini
Immagini © Disney