Sul Topolino n. 3391, in uscita il 18 novembre, è presente una storia con un personaggio molto speciale, e caro agli italiani: la Minni Alata, protagonista dell’omonima storia Topolino e l’avventura della Minni Alata. Speciale, perché si tratta non di un topo vivente, bensì di una statua. Caro agli italiani, perché la suddetta statua è conservata al Museo di Santa Giulia di Brescia. L’originale, almeno.
La trama
La storia del Topo, scritta da Roberto Gagnor e disegnata da Valerio Held, ha inizio proprio nel sopracitato museo di Brescia. Qui due nostre vecchie conoscenze, Gambadilegno e Trudy, sono impegnati in un colpo che, secondo il manuale di Pietro, si rivelerebbe molto fruttuoso.
Naturalmente, il furto sembra troppo facile per andare liscio. I due malfattori vengono infatti ostacolati da un ologramma didattico che narrerà loro la storia della Minni Alata, la statua che erano intenti a sgraffignare. Questa ha subito molti cambi di mano e peripezie prima di trovare la sua collocazione attuale.
Pietro e Trudy verranno così trascinati dall’ologramma in un inaspettato viaggio nel tempo sulle orme dell’inestimabile opera d’arte. Protagonisti del tuffo nel passato, gli alter ego Topolino, Pippo, Zapotec e altri abitanti di Topolinia. Può darsi che dopotutto, alla fine del racconto, i due bricconi si convinceranno a trovare sull’Arraffoguida un altro reperto da rubare.
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La vera statua
L’opera cui la Minni Alata si ispira è la Vittoria Alata, una statua in bronzo rinvenuta nel 1826 nei pressi del Tempio Capitolino di Brixia, l’antica Brescia romana.
Si tratta della copia realizzata dopo il 69 d.C., sulla base di un originale greco purtroppo andato perduto, che rappresentava Afrodite che si specchia nello scudo di Ares. Nella ‘versione’ romana, la dea dell’amore è stata convertita nella personificazione della Vittoria, o Nike.
La Vittoria fu trovata smontata in un’intercapedine del Tempio, probabilmente nascosta per evitare che fosse fusa dai barbari invasori per ricavarne delle armi. In seguito, durante la prima guerra mondiale, fu spostata dalla sua collocazione nel Museo di Santa Giulia per allontanarsi dalle linee del fronte. Tornò a casa, nella sua Brescia, solo a guerra finita.
Topolino per l’arte italiana
Prima ancora di venire scoperta negli scavi del XIX secolo, resta ancora molto da raccontare sulla Vittoria Alata. Com’è arrivata a Brixia? Chi ce l’ha portata? Com’è arrivato l’originale in Italia? È una vera e propria odissea, quella compiuta dalla statua.
Ultimo e più recente capitolo della sua storia, il restauro del 2020, che ne ha ritemprato la bellezza. Questo evento, piccola ma preziosa buona notizia dell’anno 2020, ha dato lo spunto alla redazione di Topolino per una storia d’arte e attualità.
Topolino e l’avventura della Minni Alata è un tributo alla storia dell’arte antica e ai numerosi musei italiani, che continuano la loro opera di conservazione anche durante i periodi più bui.
Il Comune di Brescia e la Fondazione Brescia Musei hanno già stabilito di donare una copia di Topolino n. 3391 a ogni alunno della scuola primaria e d’infanzia. Per leggere la storia Topolino e l’avventura della Minni Alata non vi resta che procurarvi l’ultimo numero!
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Letizia Somma
© Disney, Panini, Fondazione Brescia Musei
Fonti: Finestre sull’Arte, Topolino