E chi l’ha detto che i mostri fanno solo paura? Certo, alcuni sono veramente orripilanti, ma altri possono creare emozioni intense, dolci e tenere. È il caso di Monster Allergy, serie a fumetti edita da Walt Disney Italia e Tunué che narra l’esistenza di una realtà parallela a quella umana, abitata da mostri simpatici, buffi e variegati. Le vicende di casa Barrymore non sono scandite solo da avventure piene di azione, ma ci sono anche momenti dove il nostro cuore ha pianto, e pure tanto. Vediamo quali sono.
ATTENZIONE: Questo articolo contiene informazioni sui primi 30 numeri di Monster Allergy. Per la realizzazione di questa Top 10 non sono state prese in considerazione la stagione 2 del fumetto, Monster Allergy Evolution, e l’adattamento televisivo.
Ma di che parla Monster Allergy?
Prima di iniziare, breve ripasso per i fan e piccola spiegazione per chi non conoscesse il fumetto. Tutto inizia quando una ragazzina di 10 anni, Elena Patata, si trasferisce con la propria famiglia a Oldmill Village, nella periferia di Big Burg. In questo quartiere Elena fa la conoscenza del suo vicino di casa, nonché coetaneo, Ezechiele Zick, che afferma di essere l’unico in grado di vedere mostri e spettri. I due vivranno numerose avventure che li porteranno a svelare segreti incredibili.
Ad esempio, scopriranno che la casa di Zick è in verità un’oasi di detenzione gestita da Greta Barrymore, la madre di Zick, in qualità di rifugiatrice (umani che mettono la propria abitazione al servizio del mondo dei mostri) e Timothy, un mostro-tutore stellato sotto le mentite spoglie di un gatto che deve vigilare sui detenuti della casa. Detto ciò, ora veniamo alla nostra classifica dei 10 momenti più feels di Monster Allergy.
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10) A volte ritornano: i nonni della famiglia Zick (Funghi e Castagne – Monster Allergy #20)
Zick, Elena e Timothy si trovano da soli in casa Barrymore a fronteggiare un esercito di anguane, streghe umane e rugose che vogliono rapire il giovane Zick in quanto possiede il Dom del Domatore, un potere che gli permette di controllare e comandare i mostri a proprio piacimento.
Prima che questa battaglia si scateni, Greta e suo marito Zobedja “Zob” Zick (anche lui un domatore di mostri) partono alla ricerca dei nonni paterni di Zick, da anni dispersi poiché da ragazzo Zob violò gravemente la legge del mondo dei mostri. Tuttavia, i due non riescono nell’impresa, ma a casa li attende una sorpresa.
Durante lo scontro con le anguane, Zick, Elena e Timothy sono stati aiutati proprio da Maria Bertold Zick ed Ezeria Zick, i genitori di Zob. La reunion della famiglia Zick è molto toccante. Ma non finisce qui.
La mazzata feels, infatti, arriva quando i nonni paterni del giovane Zick si riconciliano con quelli materni, Theo Barrymore e Tessa Grange. I quattro si conoscono da anni, ma quando Maria ed Ezeria furono allontanati da casa Barrymore, i genitori di Greta erano ancora vivi. Gli anni però passano, e per Teo e Thessa è sopraggiunta la morte (avvenuta in circostanze misteriose) e la nuova forma in spettri bianchi. Insomma, le facce sorprese dei genitori di Zob sono giustificate.
Pensate: essere distanti per tanti anni dai propri amici più cari, non poter aver loro notizie e, improvvisamente, rivederli sotto forma ectoplasmatica. Bisognerebbe avere un bidone della spazzatura al posto del cuore per non versare lacrime.
9) Charlie non esiste (Arriva Charlie Schuster – Monster Allergy #6)
Sì, può capitare. Ma può capitare anche di scoprire che uno dei tuoi amici in realtà non è mai esistito! Facciamo un passo indietro nella storia, torniamo agli inizi. Zick ed Elena si stanno conoscendo, anche se il giovane cerca sempre (invano) di non coinvolgere la ragazza nelle questioni del mondo dei mostri. Per Elena questo è un’ulteriore fonte di stress, che si aggiunge al trasloco appena vissuto e all’arrivo di ben due fratelli gemelli.
Così, un bel giorno, a Oldmill Village appare Charlie Schuster, il migliore amico di Elena, il quale è in città proprio per tentare di rassenerare la sua amica. Dopo l’iniziale gelosia di Zick, i due diverranno buoni amici, anche se Charlie nasconde un incredibile segreto: lui non esiste.
O meglio, non esiste nella dimensione umana, ma in quella dei mostri è reale. Di fatto, Charlie è l’amico immaginario di Elena Patata, che fa ancora parte della vita della ragazza in quanto quest’ultima non riesce a superare la sua sensazione di solitudine.
Tale scoperta porterà Zick e Charlie a condividere un legame prezioso, e farà intendere a Zick che non è l’unico a potersi considerare un ragazzino con una storia puramente strana. Per il piccolo domatore, Charlie diventa un’ancora preziosa: ora sa che il mondo non è fatto di persone normali, ma ognuno ha un suo vissuto incredibile che va rispettato, e che un bel giorno potrebbe investirti con la stessa forza di un treno in corsa.
8) “Tuo padre è vivo” (Il ritorno di Zob – Monster Allergy #9)
Charlie però non è l’unico a custodire dei segreti. Vero, Greta? Fin dall’inizio, la mamma di Zick ci viene presentata come una donna non funzionale alla storia, incapace di vedere mostri e fantasmi di cui il figlio blatera tanto. Tuttavia questa bugia verrà mostrata presto come tale. Ad esempio, Greta si rivolge ai fantasmi dei propri genitori di fronte a Zick, certificando che la famiglia Barrymore è tutto fuorché priva di questioni da risolvere.
La copertura di Greta salta totalmente quando proverà a inibire i poteri da domatore di Zick per non farlo cacciare in avventure troppo grosse da gestire per un bambino di 10 anni. A questo punto, però, Greta non riesce più a nascondere la verità, e così lancia una bomba incredibile: Zob, il padre di Zick, non è morto (come gli è stato fatto credere per anni), ma è vivo e vegeto, ha le dimensioni di un mattoncino Lego e dorme nella casa delle bambole.
Il momento è particolarmente toccante. Zick non ha mai conosciuto suo padre, e per il giovane l’assenza della figura paterna è sempre stato un vuoto difficile da colmare. E in cuor suo, forse, ha sempre saputo che la storia della morte del padre fosse una bufala. Non ci ha mai creduto per davvero. E ora, anche se in versione bonsai, suo padre è vivo: ed è l’unica cosa che importa.
7) Crescono così in fretta (L’anguana di Er – Monster Allergy #11)
La famiglia è ormai riunita, ma c’è ancora un problema che tormenta Zick: il padre ha le fattezze di un Puffo. Nel corso della storia, il giovane domatore mostrerà molta sofferenza per le dimensioni del genitore, tanto da vedere vacillare il suo stesso desiderio di sentirsi una persona normale. È vero, ora ha di nuovo un padre, ma non può fisicamente giocare con lui o lo schiaccerebbe a morte.
Così, insieme a Elena, Zick cerca una soluzione e la trova nel respiro di Mugalak, un enorme drago il cui gas esilarante non solo è alla base scientifica dei geyser, ma è in grado di ripristinare la giusta altezza di suo padre.
Così, dopo averlo conquistato dopo una battaglia in cui Zick rischia anche di perdere la vita, il respiro della creatura viene fatto inalare da Zob: e funziona! Zobedja cresce a vista d’occhio. Ciò che prima sembrava impossibile, ora e realtà. Zob è di nuovo a grandezza naturale, e questo per Zick significa un passo in avanti verso il concetto di famiglia ordinaria e normale tanto desiderato.
Il momento è particolarmente intenso, le emozioni sono tante e sono racchiuse in quel lungo abbraccio tra Zick, Greta e Zob. Per il ragazzino di 10 anni, però, c’è un dettaglio che lo fa sentire ancora più normale: la forza sprigionata dalle mani di suo padre, nuova e importante roccia della sua vita.
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6) Timothy lascia casa Barrymore (Mostri sottovuoto – Monster Allergy #7)
Casa Barrymore viene improvvisamente scossa da un addio. Timothy, il gatto-tutore dell’oasi, uno dei personaggi cardine della serie, è costretto a lasciare l’abitazione, poiché ha svelato troppi segreti a Zick in merito al Dom dei domatori.
L’addio di Timothy non è solo uno degli episodi feels che rammenta in molti la paura di vedere il proprio gatto andarsene di casa, ma è una spina grande come un grattacielo nel cuore di Zick. Prima dell’arrivo di Elena, l’unico essere vivente con cui il giovane domatore poteva condividere la propria stranezza era proprio il suo gatto.
Tra i due c’è sempre stato un legame particolare, un’amicizia che faceva sentire al ragazzo di non essere solo. Con l’addio di Timothy, invece, crolla una delle certezze nella vita di Zick. E così arriva la stramaledetta ora degli addii, e nessuno può farci niente.
5) Gli addii dei cani fanno sempre piangere (La casa dei mostri – Monster Allergy #1)
Siamo a metà classifica, un equilibrio perfetto, così come la vicenda feels che vi stiamo per raccontare. Da una parte, infatti, questa storia farà lacrimare chiunque odia vedere nei film gatti e cani morire (prima o poi questa pratica dovrà finire). Dall’altra, per i fan di Monster Allergy coincide con la prima avventura di Elena e Zick.
L’amicizia tra i due nasce quando il gatto della bambina, Sfruscio, sparisce misteriosamente. Per fare luce sul mistero, i giovani si imbattono in un bulldog fantasma, morto per colpa di un ignobile postino che non sopportava più di venir rincorso ossessivamente da ogni molosso del quartiere.
Tuttavia, il bulldog è solo una delle tante creature morte a causa del postino, che ha tentato di uccidere anche la cucciolata del cane fantasma, senza riuscirvi. I quattro cucciolini, infatti, sono stati salvati da un ristoratore locale.
Appresa la notizia, e sbattuto in gattabuia il criminale, al cane fantasma non resta che salutare per sempre la propria progenie. Nessuno dei suoi figli, ovviamente, lo può vedere, ma uno di loro ne percepisce la presenza: si rende conto che suo padre se ne sta andando, e non può far altro che lanciare in aria un piccolo e triste guaito.
4) Elena può vedere i mostri (Tempesta all’orizzonte – Monster Allergy #16) e Zick no (Solo per Elena – Monster Allergy #29)
Prima di avvicinarci al podio, abbiamo un ex aequo. L’arco narrativo di Monster Allergy si sviluppa attorno al potere della vista. Elena è particolarmente ossessionata da questa capacità, anche lei vorrebbe vedere i mostri ed entrare definitivamente in quel mondo straordinario che può apprezzare solo dai racconti di Zick. E viene presto accontentata.
Nel numero 16 di Monster Allergy, l’amicizia tra Elena e Zick sembra essere a un punto morto. Il domatore ha trovato altri coetanei con il suo stesso potere, mentre la ragazzina si sente messa in disparte. Qui interviene Greta Barrymore, la quale spiega a Elena che ha tutte le carte in regola per diventare rifugiatrice: coraggio, sensibilità e intelligenza sono le caratteristiche che la rendono degna di poter vedere il mondo dei mostri.
Grazie a questo nuovo potere, Elena potrà finalmente vedere (e abbracciare) tutti i mostri di casa Barrymore che, da sempre, avrebbe voluto conoscere. Ora Elena fa parte del mondo di Zick in maniera completa, finalmente la ragazza non si sente più sola. Perché ora può vedere il mondo con occhi diversi.
Però, se da una parte c’è chi ottiene la vista, dall’altra c’è chi la perde. E lo sa bene Zick, in quanto nel penultimo capitolo della serie il giovane domatore perde il proprio potere a causa di un gruppo di domatori neri (persone che usano il Dom per scopi malvagi).
Il sacrificio di Zick è necessario per salvare Elena dalle grinfie dei malvagi, e di fatto non ci pensa due volte ad abbandonare il proprio potere. Ma da grandi poteri persi derivano grandi rotture di scatole. Con la sua scelta, Zick dice addio al mondo dei mostri e alla possibilità di vederli.
Teoricamente non è questo il momento feels. I mostri dell’oasi Barrymore hanno la capacità di rendersi visibili agli umani, e quindi anche agli occhi di Zick. Ma non è così per i fantasmi. Con la perdita della vista, Zick ha perso anche la possibilità di rivedere i suoi nonni materni, capisaldi importanti per la crescita del ragazzo. Un sacrificio a caro prezzo.
3) Un enorme sacrificio per la città dei mostri (L’ultimo cardine – Monster Allergy #17)
Prima di continuare, breve spiegazione. Per chi non avesse letto il fumetto, dovete sapere che a Big Burg esiste una citta dei mostri nota con il nome di Bibbur-Si, costruita in mezzo ai grattacieli della metropoli. Ecco, l’esistenza di Bibbur-Si viene presto minacciata da antichissimi, giganteschi e ancestrali mostri risvegliati da Moog Magister (il capo delle anguane).
A salvare la città dei mostri, però, ci pensa Carnaby-Croth, un tutore massimo appartenente all’alto consiglio di Bibbur-Si il quale, appena vede uno di questi Gaiga monster intento a distruggere i 4 cardini che reggono la cittadina sospesa, decide di entrare in azione. La battaglia con il nemico è imponente, il tutore massimo mostra una scorza molto dura e riesce a respingere più volte il gigantesco mostro prima che possa rompere l’ultimo cardine.
Nonostante il personaggio sia secondario nella storia, il suo ruolo sotto alcuni aspetti è abbastanza decisivo. Prima di questa battaglia il consiglio di Bibbur-Si era diviso tra chi, da una parte, voleva riammettere i domatori nella dimensione dei mostri e chi, dall’altra, li voleva lasciare ancora in esilio.
Carnaby è stato uno dei primi tutori massimi ad appoggiare l’idea di riconciliazione tra mostri e domatori, in quanto ritiene che l’esistenza stessa di Bibbur-Si si basi su un principio di pace tra le diverse razze esistenti.
La battaglia sarà vinta anche grazie all’arrivo di domatori, rifugiatori ed Elena, ma a un prezzo decisamente troppo alto. Dopo che i nemici sono sconfitti, uno stremato Carnaby-Croth esalerà l’ultimo respiro per poi accasciarsi sull’ultimo cardine della città rimasto intatto. La passione e l’amore per Bibbur-si e per gli ideali da lui profusi lo porteranno a donare tutto se stesso in ciò in cui crede.
Non sarà comunque una morte vana. A fronte di quanto accaduto, il consiglio della città voterà all’unanimità per riammettere i domatori nella città sospesa: l’esilio è finito, ma a un costo decisamente troppo alto.
2) La fine è solo il principio (Il rifugiatore del faro – Monster Allergy #8)
La medaglia d’argento va alla scomparsa di Charlie Schuster. L’amico immaginario di Elena, infatti, è venuto al suo dovere: ora la ragazza non si sente più così sola, sa che potrà affrontare le sfide della vita grazie anche all’aiuto di Zick.
L’addio tra Charlie ed Elena sembra prendere la strada di un lungo confronto, durante il quale entrambi potrebbero mettere sul tavolo i propri sentimenti. E invece, Charlie svanisce improvvisamente. Nessun saluto, nessun addio dichiarato. Ora Charlie se n’è definitivamente andato.
Ma la fine di una storia può decretare l’inizio di un’altra. La scomparsa di Charlie lascia Elena con un senso di vuoto difficile da amalgamare, ma sa in cuor suo che potrà superare anche questo momento. Non tanto perché ora sa che dovrà badare a due nuovi fratellini, ma anche perché uno dei nascituri assomiglia in maniera impressionante a Charlie.
E non è un caso: l’essenza del suo amico immaginario (Kuix) si è annidata nel corpo della neonata creatura. Insomma, Charlie se n’è andato dalla dimensione dei mostri per fare capolino in quella degli umani, in un piccolo umano a cui i genitori non sanno che nome dare. Un dilemma che verrà risolto proprio da Elena.
1) L’amicizia più forte di ogni limite (L’altro domatore – Monster Allergy #5)
Veniamo alla medaglia d’oro, una posizione nella quale troviamo il momento perfetto che descrive il forte legame che unisce Elena e Zick, anche di fronte a notizie inaspettate. Procediamo per gradi.
Dopo aver conosciuto un altro giovane domatore, Zick ed Elena vengono convocati a casa Barrymore per una comunicazione ufficiale del nuovo tutore dell’oasi. In questo frangente, Zick scopre che lui e suo padre sono dei mostri, e quindi non appartengono al mondo degli umani. Per uno strano caso del destino, i mostri-domatori sono uguali in tutto e per tutto agli esseri umani, ma il loro DNA appartiene a una dimensione diversa.
Per Zick è decisamente un brutto colpo. Anche l’ultimo briciolo di parvenza di poter essere un normale ragazzino di 10 anni si spezza completamente. Oltretutto, lui non è né essere umano, in quanto suo padre è un mostro, né un mostro, poiché sua madre è umana. Sa solo quello che non è, per citare uno storico film d’animazione. Zick non può reggere anche questa notizia: si sente perso, smarrito, non sa più chi è.
Come se non bastasse, il nuovo senso di smarrimento e angoscia si amplifica nel momento in cui Zick si accorge che Elena non è più in casa. Ciò fa supporre al giovane che l’amica se ne sia andata e non voglia più avere a che fare con lui perché è un mostro. Un’altra mazzata per il domatore che non ce la fa più: corre fuori di casa e scoppia in lacrime, mentre tutte le sue insicurezze vengono a galla.
Ma non è affatto così. Elena in realtà è uscita da casa Barrymore perché si sentiva di troppo, e non voleva essere inopportuna restando lì per questioni che non la riguardavano direttamente.
E qui viene mostrato il legame granitico e ferreo che intercorre tra i due: fin da quando si sono conosciuti, Elena ha visto in Zick un mondo al di là dell’ordinario, ha notato la possibilità di una vita non banale, piena di avventure, ricca di orizzonti da scoprire. Se Zick è un mostro o un umano a lei non cambia nulla, perché per lei Zick è sempre Zick, il suo incredibile migliore amico. E questo è fantastico.
MENZIONE D’ONORE: Zick ed Elena, 6 anni dopo (Il cimitero dei domatori – Monster Allergy #30)
Se la prima posizione vi ha fatto versare lacrime, sappiate che questo intreccio narrativo si lega molto a ciò che accade nell’ultimo numero della serie. Dopo gli eventi che portano Zick a perdere il potere del Dom, passano 6 anni: Elena si trasferisce in un’altra citta e si iscrive all’università, mentre Zick resta a Oldmill Village. La lontananza corrode il legame tra i due, fino a farlo diventare inesistente: l’amicizia sembra essere svanita completamente.
Grazie all’aiuto del mostro Bombo, però, Elena viene a scoprire le ragioni dietro l’addio di Zick: a causa del Dom perduto, il ragazzo non è cresciuto, anzi è rimasto grande quanto un bambino di 10 anni. Zick voleva evitare la vergogna di sentirsi strano e mostruoso agli occhi della sua migliore amica, e ciò l’ha portato a recidere ogni tipo di legame con Elena.
Anche in questo caso, però, Elena si mostra l’amica intelligente e sensibile che abbiamo imparato a conoscere: nonostante il rancore per tutti quegli anni senza notizie, nel primo momento in cui vede Zick l’unica cosa a cui pensa è abbracciarlo per non lasciarlo andare più.
Questo abbraccio non è casuale. Nel momento in cui Zick scopre di essere un mostro, Elena mostra tutta la propria empatia e dolcezza verso il legame che sta costruendo con il ragazzo. Tuttavia, la giovane non ama molto dimostrare affetto in pubblico, e in L’altro domatore lo specifica con estrema chiarezza: dopo aver fatto un discorso strappalacrime, avverte l’amico di non abbracciarla, altrimenti saranno botte.
Questa evoluzione di Elena Patata si lega molto alla prima posizione di un top 10 momenti feels che ci dimostra come le avventure di Monster Allergy ci abbiano fatto emozionare sotto ogni aspetto. Le vicissitudini di questi due ragazzi non sono ancora finite, e siamo pronti a scommettere che questo legame sarà difficile da spezzare.
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Angelo Andrea Vegliante
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