La Storia nella Saga di Paperon de’ Paperoni (parte 1)

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Alzi la mano chi non ha mai letto l’entusiasmante Saga di Paperon de’ Paperoni! Bene. Per tutti quelli che hanno mosso un dito, chiudete questo articolo e recuperatelo solo dopo aver aggiunto al vostro bagaglio culturale questo opera meravigliosa. Per tutti gli altri, numerosi fedeli di Don Rosa, siamo qui per rievocare la Saga, ma da una prospettiva diversa.

Tra le vignette di ogni singolo capitolo sbucano numerosi personaggi realmente esistiti, fatti realmente accaduti, eventi in bilico tra la leggenda e gli accadimenti storici. Per i curiosi che non vedono l’ora di scoprirli, ecco a voi una rassegna di alcuni tra i più interessanti riferimenti storici racchiusi all’interno dell’opera. Andremo a trovare la Storia (con la S maiuscola) nella Saga di Don Rosa. Iniziamo!

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La Saga di Paperon de’ Paperoni: Drennan White, la “leggendaria” nave bianca

Nel secondo capitolo, Il signore del Mississippi, quel furbacchione di Manibuche menziona a vantaggio delle orecchie di tutti la fantomatica storia della Drennan White, colata a picco nel densissimo fiume Mississippi. La nave bianca custodirebbe, a detta di Manibuche, oro del governo per un valore stimato di 100.000 dollari: un affare che qualunque de’ Paperoni sognerebbe di concludere!

Sappiamo con certezza che la Drennan White non è un’invenzione della mente creativa di Don Rosa, anche se l’autore ha imbottito di informazioni fantasiose l’intero racconto. Il signore del Mississippi è un continuo rimando alla realtà: basti pensare alla “gara” di battelli improvvisata tra Manibuche de’ Paperoni e Porcello Suinello per raggiungere prima dell’altro la presunta ubicazione della Drennan White.
Le gare fra battelli a vapore erano infatti comuni all’epoca in cui è ambientata la storia, e nacquero con intento promozionale per convincere le persone a viaggiare utilizzando queste piccole imbarcazioni. Tra le numerose competizioni si ricorda la più famosa, svoltasi tra New Orleans e Saint Louis.

È proprio nel tratto di fiume fra queste due città che probabilmente si trova il prezioso battello Drennan White, nascosto dalle torbide acque del Mississippi. Se approfondiamo la questione, si dice che un contadino di quelle terre scoprì casualmente la leggendaria nave nel 1891, per poi perderla misteriosamente di vista. Che si tratti della sfortunata storia di un contadino o solo di un’ulteriore scelta di marketing per promuovere i viaggi in battello, non ci è dato saperlo. Una cosa, però, si sa: ogni leggenda cela un fondo di verità. 

La combriccola del Wild West nella Saga di Paperon de’ Paperoni

In Zio Paperone, il vigilante di Pizen Bluff, Don Rosa porta i suoi appassionati lettori in Arizona, ove numerose figure di spicco prendono parte a una trama fitta e avvincente. Basta un semplice volantino riportante i nomi di Phineas Taylor Barnum e Buffalo Bill per imprimere il passo della Storia anche in queste tavole.

Phineas Taylor Barnum, maestro circense

Phineas T. Barnum nella Saga

P.T. Barnum fu un importante circense statunitense, e fece la sua fortuna grazie anche a un’attiva campagna pubblicitaria. Uomo dalle mille risorse, ha per primo portato alla fama i cosiddetti “Freaks“, uomini o donne con particolarità fisiche notevoli come, per esempio, la donna barbuta Josephine Clofullia o i gemelli siamesi Chang e Eng Bunker. Una trasposizione cinematografica che ripercorre alcuni dei momenti più significativi del noto circense è senza dubbio The Greatest Showman, film musical diretto da Michael Gracey, con una spettacolare interpretazione di Hugh Jackman nei panni di Barnum. 

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Buffalo Bill, il soldato-attore

Buffalo Bill Saga

All’anagrafe William Frederich Cody, Buffalo Bill “rubò” il famoso pseudonimo a William Comstock dopo averlo battuto in una gara di caccia al bisonte. Dopo una vita passata tra le schiere dei soldati del Kansas, nel 1873 gli fu chiesto di interpretare se stesso in una trasposizione teatrale delle sue gesta.

Esattamente dieci anni dopo creò il rinomato Buffalo Bill Wild West Show, spettacolo circense a tema western (presente anche nella Saga!), conosciuto a livello mondiale per l’enorme complessità dell’intera opera. La figura di Buffalo Bill è impreziosita da numerose leggende sul suo conto: si dice infatti che, nel 1868 circa, abbia ucciso poco più di 4280 bisonti per rifornire di carne gli operai delle ferrovie e che fosse talmente abile col revolver da poter sparare due rapidi colpi in successione, il primo per staccare il picciolo della mela e il secondo per dividerla in due durante la sua caduta dal melo. Meglio non farlo arrabbiare!

Annie Oakley, la Piccolo Colpo Sicuro

Annie Oakley Saga Paperone

Sempre parlando di abili tiratori, non manca la migliore del Wild West, Annie Oakley! Nata del 1860 da genitori quaccheri, dopo una vita burrascosa avrebbe trovato la fama nel 1881, dimostrando in una gara dilettantistica il suo incredibile talento nel tiro dalla lunga distanza. Si dice infatti che fosse in grado di colpire una carta da gioco col bordo rivolto verso di lei da una distanza di 27 m, per poi bucarla più volte prima che toccasse terra.

È importante sottolineare che, nel 1885, prese parte allo spettacolo di Buffalo Bill, e da lì le fu dato il soprannome Watanya Cicilla (tradotto Piccolo Colpo Sicuro) da un attore suo collega, il celebre Toro Seduto, non presente però nella storia di Don Rosa. Grazie al Buffalo Bill Wild West Show, Annie Oakley divenne quella che oggi potremmo definire la prima superdiva americana!

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Geronimoooo!

geronimo Paperone

Vi è, infine, un ultimo personaggio all’interno del capitolo. Un certo Goyathle, nella lingua apache “Colui-che-sbadiglia”, che rimane anonimo fino alla fine. Sarà un urlo, un avvertimento escogitato all’ultimo momento da Paperone, a “smascherare” la vera identità del misterioso guerriero. Si tratta infatti di Geronimo (nome spagnolo), uno dei più famosi capi degli Apache, che per oltre venticinque anni difese la sua terra dall’invadente espansione statunitense.

Guerriero esperto e indubbiamente tra i grandi capi più famosi (al pari di Mangas Coloradas o Cuchillo Negro), si oppose con tutte le sue forze agli Stati Uniti e ai messicani: quest’ultimi, in particolare, furono responsabili della morte di sua madre, sua moglie e i suoi tre figli. Dopo una strenua resistenza, Geronimo si arrese alla superpotenza americana il 4 settembre del 1886. Nell’ultimo periodo della sua vita partecipò a numerose fiere in veste di venditore di cappelli e oggetti personali, alimentando inoltre il suo stesso mito.

Tra gli avvenimenti più significativi, Geronimo cavalcò alla parata inaugurale di Theodore Roosevelt nel 1905. Viene ricordato soprattutto per esser stato un grande guerriero, esperto nella tattica militare, audace e coraggioso. E pensare che “il signore del Mississippi” lo ha più volte canzonato!

Come mai P.T. Barnum, Annie Oakley, Geronimo e Buffalo Bill sono riuniti? Qui c’è lo zampino dell’autore della Saga di Paperon de’ Paperoni! Ne Il vigilante di Pizen Bluff Don Rosa inserisce alcune delle figure più intriganti del Wild West. Il tutto viene reso ancora più epico se leggiamo il racconto. P.T. Barnum viene derubato da quelli che inizialmente vengono scambiati come Bassotti… ma in realtà si sta parlando dei Dalton, un gruppo realmente esistito di fuorilegge formato da quattro fratelli (tre ne Il vigilante): Bill, Bob, Emmett e Grat.

Un tempo rispettati sceriffi, i Dalton passarono al “lato oscuro” della legge quando Grat fu incriminato per furto di cavalli. I fratelli formarono successivamente la banda, che però ebbe vita breve. Due anni dopo la formazione, il 5 ottobre 1892, i quattro organizzarono una rapina in due diverse banche nello stesso giorno, ma furono subito scoperti e uccisi in un violento scontro a fuoco. Sopravvisse soltanto Bill, che morì all’età di 66 anni da uomo libero. 

Finora abbiamo parlato di vicende e persone che contribuirono a definire l’identità degli Stati Uniti. Ma il giovane Paperone ha viaggiato in lungo e in largo e un lettore attento avrà scorto altre curiosità della Storia sparse per la Saga. Il nostro viaggio non finisce qui.

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Nicola de Martino Norante

Immagini © Disney – Panini

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