Se negli anni ’90 guardavate Go Cart su Rai 2, molto probabilmente vi sarete imbattuti in qualche episodio della folle serie Animaniacs. Con ben 5 stagioni e 99 episodi la serie animata aveva come protagonisti gli irriverenti e scoppiettanti fratelli Warner Yakko, Wakko e la sorellina Dot. I tre “cani” antropomorfi, stufi di rimanere imprigionati nella torre idrica degli Studi Warner Bros. (dagli anni ’30), nella serie animata decidono di scappare per tornare alla ribalta portando il caos negli studios. Facendo così ammattire il povero psichiatra Scratchansniff e il custode Ralph T. Guardia, che cercano in tutti i modi di rieducare e contenere gli Animaniacs e venire a capo dei loro esilaranti sketch.
Siamo gli Animaniacs, tre birboni a tutto gas
Creata da Tom Ruegger, dalla seconda stagione la serie Animaniacs passò al produttore esecutivo Steven Spielberg, alla sua casa di produzione Amblin Entertainment e alla Warner Bros. Animation, divenendo poi uno dei titoli di punta degli anni ’90 della rete Kids’ WB.
Lo show comico non presenta una trama lineare (anche se il rapporto tra alcuni personaggi si evolve), ogni episodio può essere considerato auto-conclusivo e composto a sua volta da 2 o 3 sezioni, o mini-episodi praticamente slegati tra loro, con protagonisti i diversi personaggi dello sterminato cast.
Yakko, Wakko e Dot
I tre fratelli Warner sono i protagonisti e il collante del cartone Animaniacs:
– Yakko è il maggiore, il più alto, intelligente e logorroico dei tre. Indossa pantaloni marroni con una cintura nera e spesso assume il ruolo di leader dei fratelli.
– Wakko è il fratello di mezzo, il più simpatico e buffo, e dall’appetito insaziabile. Porta un cappello da baseball rosso e una t-shirt azzurra.
– Dot è la graziosa sorella minore, ama fare battute sulla sua carineria e ha un carattere determinato. Indossa una gonna rosa e un fiore tra i capelli e minaccia di morte chiunque osi chiamarla Dottie.
Originariamente concepiti come 3 papere, i fratelli Warner vennero in seguito mutati in animali tartufati simili a cani, poiché gli autori ritennero che il mondo dei cartoni animati (quello della Warner in primis) fosse sovraccarico di pennuti. Il loro stesso nome è un omaggio allo Studio Warner Bros., mentre per la loro personalità il loro creatore Ruegger si ispirò a quello dei suoi tre figli. Per l’aspetto di Yakko, Wakko e Dot si fece invece riferimento ai classici cartoon di Chuck Jones e Tex Avery, oltre che ai vecchi personaggi dei cartoni animati dei primi anni ’30 come Felix il Gatto, Oswald il Coniglio Fortunato oppure gli stessi Topolino e Minni.
I personaggi secondari
Uno dei pregi degli Animaniacs è l’ampio e variegato cast che lo popola, che arricchisce la serie con ulteriori tematiche e pazze gag diversificate. Tra i personaggi ricorrenti troviamo Ralph T. Guardia, lo psichiatra Otto Scratchansniff, la bella Ciao Infermiera, Vera Peste, Cocco e i Picciotti (Goodfeathers), un trio di piccioni italo-americani che fanno il verso ai protagonisti di Quei bravi ragazzi (Goodfellas) e alla serie Il Padrino (The Godfather).
Mignolo col Prof
I personaggi più amati degli Animaniacs, assieme ai protagonisti, sono però Mignolo e il Prof (Pinky and the Brain). I due topini bianchi antropomorfi sono delle cavie dei laboratori ACME che, in seguito a delle sperimentazioni genetiche, hanno acquistato un’intelligenza umana (o quasi, nel caso di Mignolo). Le disavventure del duo impegnato in affannosi tentativi di conquista del mondo (scopo più del geniale Prof che del lento Mignolo, in verità) hanno saputo conquistare il pubblico e per questo i roditori sono diventati protagonisti di due serie spin-off: Il Mignolo col Prof e Mignolo, Elmyra e Prof.
L’idea alla base dei due sfortunati roditori proviene dall’autore Tom Ruegger. Osservando i colleghi Eddie Fitzgerald e Tom Minton si chiese infatti cosa avrebbero combinato i suoi due amici se avessero deciso di conquistare il mondo. Da lì cominciò a modellare Prof (ispirandosi al serio e impostato Minton) e Mignolo (il termine “Narf!” veniva ripetuto spesso da Fitzgerald, mentre lavorava sui Tiny Toons)
“Questa cosa mi fa sentire tutta calda e appiccicosa! Forse perché mi sono seduta su qualcosa!”
L’anima della serie Animaniacs è l’irriverenza, il ritmo frenetico e la capacità di dialogare sarcasticamente con la realtà e il mondo pop, del cinema e dei cartoon (solo per fare qualche esempio, nella stessa sigla compare l’ex-presidente Bill Clinton suonare il sax, e nei vari episodi spuntano personaggi come Prince o Jerry Lewis). In questo modo i protagonisti sono riusciti ad accattivarsi la simpatia dei più piccoli (grazie all’umorismo slapstick, la violenza comica e le gag assurde), ma anche quella dei più grandi (merito dei continui riferimenti ai personaggi dello spettacolo, della politica e alle battute dai voluti doppi-sensi). Di solito le battute comprensibili al solo pubblico adulto vengono accompagnate dalla battuta di Wakko:
Buonanotte a tutti!
“Questa gente applaudirebbe di tutto!”
Malgrado il carattere eccentrico e sfrenato della serie, gli Animaniacs concedono spesso spazio a sequenze didattiche, o gag d’approfondimento storico, geografico e culturale. Famosissima per esempio è la canzone di Yakko sulle Nazioni del Mondo (adattamento sulle note di Jarabe tapatío), in originale Yakko’s World.
Si pensi altrimenti alla canzone sui Presidenti degli Stati Uniti o sulle Capitali degli Stati Federati.
Il contributo musicale
La serie Animaniacs fu una delle serie animate più costose degli anni ’90, poiché particolarmente curata dal punto di vista grafico (e quindi dell’animazione) e musicale: un’orchestra di 35 elementi e di 7 compositori si occupò della colonna sonora del cartoon e delle composizioni originali dei singoli episodi. Numerosi sono inoltre gli adattamenti di storici pezzi musicali del mondo della lirica, dei musical o semplicemente hit internazionali.
Il reboot di Animaniacs nel 2020
Grazie al successo riscosso su Netflix nel 2018 è stato annunciata una nuova serie sugli Animaniacs, un reboot dell’originale degli anni ’90. Yakko, Wakko e Dot torneranno il 20 novembre 2020 sulla piattaforma Hulu, e una seconda stagione è già prevista per il 2021.
A occuparsene saranno di nuovo Steven Spielberg con l’Amblin Entertainment e la Warner Bros. Animation, oltre a Wellesley Wild (produttore esecutivo de I Griffin) come showrunner. I fan potranno così di nuovo rivedere i loro beniamini (sembrerebbe confermata anche la presenza fissa di Mignolo e il Prof) impegnati in folli avventure tutte nuove, anche se attualmente la visione sembra essere esclusivamente riservata al pubblico americano.
Antonio Manno
Fonti:
Copyright©: Warner Bros. Animation – Amblin Entertainment – Hulu