Molti di noi sfogliano fumetti da prima di saper leggere. Nel corso degli anni, diverse domande su quest’universo di carta hanno continuato a girarci per la testa: da chi arrivano le eredità se apparentemente non muore nessuno? Come si guadagna da vivere Topolino? Ma soprattutto: i personaggi Disney fanno la cacca? Lo sappiamo, non è l’interrogativo principale né il più elevato che abbiamo affrontato, ma pensateci. La domanda non vi ha sfiorato nemmeno una volta? A noi sì.
In fondo topi e paperi parlano di noi: provano emozioni umane, in qualche caso muoiono senza tanti giri di parole, Zio Paperone addirittura si riferisce a se stesso con l’espressione “un uomo”.
Quindi si può dire cacca?
Se in Rat-Man troviamo un tipo di comicità che coinvolge massicciamente le funzioni corporali (pensiamo a “caccona”), in Topolino non potremmo ridere di un’espressione del genere, semplicemente perché mai la troveremmo scritta.
Dunque i personaggi Disney non fanno la cacca? Non usano proprio il WC? Non traiamo conclusioni affrettate. Nessuno ci dice esplicitamente di sì eppure qualche indizio qui e lì fa riferimento proprio a tali attività, facendoci supporre che i bagni dei fumetti non servano solo per lavarsi e che bisogni di altro tipo vengano espletati, eccome! Forse non ce ne siamo mai (troppo) avveduti semplicemente perché, anche se atipico sul Topo, lo consideriamo un normale momento della giornata.
“Ma dai, Ventenni, vi pare che ci siano sfuggiti così tanti indizi?“
Non ci credete? Ve lo dimostriamo. Senza perdere altro tempo, partiamo subito per il viaggio meno profumato nella storia di questo blog. Un bel respiro e via con la prima vignetta di questa ricognizione scatologica ma non solo.
In questa collana di libri educativi alcuni di voi ricorderanno un soddisfattissimo Paperino accanto alla spiegazione di come funziona il bagno di un’astronave. “Sì ma fa riferimento a un universo fuori Disney, dove si evacua gioiosamente!” direte voi. Che incontentabili. Ma tranquilli, c’è dell’altro.
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Andiamo avanti con PK: un frastornato Angus Fangus chiede del luogo deputato alle segrete pratiche. A bordo di una maneggevole nave interstellare, perché no?
- Young Donald – Grufus il magnifico (Francesco Artibani, Stefano Ambrosio, Alessandro Ferrari, Francesco D’Ippolito)
Le cozze, si sa, possono essere infide e traditrici. Come la rucola. Al di là dei gusti discutibili di chi ha avuto il coraggio di pensare, creare e assaggiare un budino alle cozze, vediamo chiaramente che il professore sta risolvendo in bagno il problema causato dal summenzionato budino.
- Topolino e il ritorno al passato (Massimo Marconi, Massimo De Vita)
Un gesto abbastanza eloquente da parlare da solo. Poco importa se il bimbo menta spudoratamente e il bisogno del bagno sia in realtà un astuto stratagemma.
- 3 paperi e un bebè (Bruno Sarda, Massimo De Vita)
Ancora una volta non si dice nulla di esplicito, se non che Gastone sia stato bagnato da una paperotta. Lo sguardo sornione della piccola nella terza vignetta fa passare indirettamente il resto del messaggio.
- Young Donald – Un papero in città (Francesco Artibani, Stefano Ambrosio, Marco Mazzarello)
Vivere con uno sconosciuto non è sempre facile. Specialmente se lo sconosciuto è un giovane Paperino che irrompe in bagno, lo vandalizza per prepararsi e si precipita fuori lasciando il caos dietro di sé. Ciò che è interessante è che in questa vignetta compaiono due oggetti decisamente insoliti per una tavola Disney: della carta igienica e un WC. Abbastanza maltrattato, aggiungiamo.
- Topolino e l’ultima piramide, ovvero: Il segreto di Atum-Ra (Bruno Concina, Massimo De Vita)
Stavolta niente cozze: galeotta fu l’acqua che causò la dissenteria, parola che non ci capita di leggere spesso sul Topo. Vediamo Topolino schizzare via da tavola tenendosi la pancia. Quello che non vediamo, se abbiamo letto la storia solo sul Topolino su cui è uscita (il n. 1827) e non l’edizione de I Maestri Disney dedicata a Massimo De Vita, è la vignetta in bianco e nero inizialmente prevista da De Vita e in cui Topolino e Pippo saltellano fuori da un WC occupato in un crescendo di disagio.
Alla fine di quest’analisi surreale, sentiamo di poter trarre con sufficiente sicurezza una conclusione. Se è vero anche negli universi topi e paperi che nulla si crea e nulla si distrugge, i personaggi Disney non trasformano gloriose frittelle e succulente torte solamente in energia. I personaggi Disney -diciamolo- fanno la cacca, ma questo pur normalissimo passaggio è cassato nella quasi totalità delle sue manifestazioni sia testuali sia grafiche. Perché? Stiamo parlando di un argomento borderline, che pattina sul filo dell’accettabilità perché rischia di scivolare nella sgradevolezza. Tolte quindi le necessità di ironizzarci apertamente e di farne una parte essenziale della narrazione, non rimane che girarci intorno. Possibilmente trattenendo più possibile il respiro.
Marta Leonardi
Immagini © Disney