Fra le tante serie della nostra infanzia disponibili su Disney+, una in particolare spicca fra le altre, toccando le corde dei nostalgici dello storico Disney Club della Rai e non solo: Gargoyles – Il Risveglio degli eroi.
Una serie atipica
Se si parla di toni cupi, uno stile gotico e una storia che si protrae lungo varie stagioni, sicuramente la Walt Disney Animation Studios non è il primo nome che salta alla mente.
Eppure Gargoyles è tutto questo: un progetto al di fuori delle linee guida della casa madre del nostro Topo preferito, che ai tempi basava il suo successo su serie con trame più semplici e spin-off umoristici basati su personaggi dei Classici. Parliamo ad esempio di Ecco Pippo! o di Timon e Pumbaa. Entrambe le serie hanno episodi autoconclusivi, colori sgargianti e temi leggeri, secondo la filosofia Hakuna matata (senza pensieri): un’impronta decisamente lontana da quello che è Gargoyles.
Un po’ di storia
Gargoyles – Il Risveglio degli eroi è andata in onda per la prima volta in Italia sulla Rai, nel periodo tra il 1996 e il 1999. La serie ruota attorno a un gruppo di gargoyles (statue mostruose di pietra che adornano cattedrali e castelli gotici), maledetti nel X secolo a causa di un errore. Costretti a rimanere addormentati nella pietra “finché il loro castello non fosse giunto sopra le nuvole”, si risvegliano nella Manhattan del 1994 grazie all’intervento del miliardario statunitense David Xanatos.
Il gruppo, capitanato da Golia, si troverà ad affrontare mille avventure in un mondo a loro sconosciuto, fatto di scatole magiche che trasmettono immagini e strani archi che tirano proiettili, combattendo il crimine un episodio alla volta.
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Ma Gargoyles non è solo fantasia.
Ci troviamo in un mondo in cui vengono affrontate tematiche complesse, quali l’idea del diverso e della paura verso ciò che non si conosce (l’episodio pilota si apre letteralmente con un genocidio di massa) o la rappresentazione piuttosto realistica del crimine nell’America degli anni ’90. Il tutto con uno stile di disegno che ricorda le tipiche serie noir di supereroi… Qualcuno ha detto Gotham city?
Il paragone non è azzardato, considerato che fra gli sceneggiatori dei primi episodi c’è anche Michael Reaves, autore di alcuni episodi di Batman: The Animated Series.
In tutto questo però, troviamo anche una serie che sa bilanciare bene i ruoli.
Golia, il nostro protagonista, è il classico eroe da tragedia shakespeariana, che cerca di comprendere l’animo umano provando a convivere con questo nuovo mondo a lui sconosciuto, arrivando persino a innamorarsene. Viene spesso affiancato dagli altri gargoyles, che rivestono il ruolo di spalla umoristica. Allo scopo di alleggerire la cupezza dei toni, così, nel corso delle puntate, può capitarci spesso di vedere Golia combattere mentre Hudson, dall’altra parte della città, cerca di capire come funziona un televisore: il risultato è a dir poco esilarante.
Elisa e Demona
Anche le figure femminili sono molto ben caratterizzate e inserite nel contesto, non relegate al ruolo tradizionale di personaggi romantici.
Elisa Maza è una detective del distretto di New York che aiuterà il nostro protagonista principale a ritrovare fiducia negli esseri umani. Demona, per controparte, è la storica gargoyle compagna di Golia, creduta scomparsa nel prologo della serie, mossa da un sentimento di aspra vendetta nei confronti degli uomini. Elisa e Demona rappresentano i due possibili rapporti fra uomini e gargoyles: da un lato l’accettazione e il rispetto reciproco, dall’altro l’aperto contrasto e la negazione di ogni possibile convivenza pacifica fra razze diverse.
Elisa e Demona mettono in scena la tensione fra due realtà che si scontrano. Sono due figure dalle mille sfaccettature, scritte e realizzate ad arte e perfettamente coerenti con loro stesse dal primo episodio fino all’ultimo della seconda serie, cioè quella considerata “canonica” dai fan.
La complessità dei personaggi, la qualità del disegno e i temi affrontati portarono la serie animata a un rapido successo ai tempi della prima messa in onda, assicurandosi una vasta platea di fan. Parallelamente uscirono due adattamenti a fumetti (di cui uno prodotto dalla Marvel) e un videogioco, oltre a vari prodotti di merchandising.
Ma allora perché un progetto così ambizioso è stato interrotto per cadere nel dimenticatoio, fino alla riscoperta collettiva grazie a Disney+?
Che cosa è successo a Gargoyles?
Gargoyles conta 3 serie tv, di cui le prime due prodotte da Disney Television Animation, uno studio interno alla The Walt Disney Company e una terza delegata a uno studio di animazione canadese, Nelvana.
Il cambio di produzione fu varato per volontà della compagnia di Burbank di chiudere anticipatamente la serie. Inoltre, l’orario di trasmissione della serie venne spostato dal blocco pomeridiano a quello del sabato mattina, costringendo gli autori a dover rispettare un regolamento più restrittivo sui temi che potevano essere affrontati. Questo comportò un calo di qualità e suscitò il disappunto di alcuni degli autori originali e dei fan, al punto che solo le prime due serie di Gargoyles, come già accennato, sono ritenute canoniche dagli appassionati.
In una lunga intervista rilasciata a Polygon, è proprio uno degli autori originali della serie, Greg Weisman, a fare luce su alcuni punti oscuri che riguardano la sua creazione. Opera che ama talmente tanto da aver persino scritto una dettagliatissima FAQ che fa luce su molti punti enigmatici o rimasti in sospeso.
Gargoyles era la rampa di lancio per un universo più vasto, per me è come un figlio, ma non mi appartiene e non guadagno un centesimo dalla sua messa in onda su Disney+, ma vorrei tornare a lavorarci, vorrei portarlo avanti. Ho una timeline di 315 pagine e un sacco di quaderni e appunti con idee per spin-off e simili.
Niente mi renderebbe più felice di poter riprendere Gargoyles. – Greg Weisman
Ma quindi perché è stata interrotta? Lo avreste mai detto che le due cause principali sono un giocatore di football americano e i Power Rangers? No? Andiamo con ordine.
Siamo nel 1994 e OJ Simpson (conosciuto in Italia anche come l’Ufficiale Nordberg di Una pallottola spuntata), viene accusato di omicidio.
[Gargoyles] veniva trasmesso principalmente su più canali TV che campavano principalmente di notizie locali negli anni ’90. Il caso OJ Simpson ci ha messi nella situazione di essere costantemente spostati e rinviati a causa della copertura del processo. Ogni giorno saltava la programmazione in qualche città, al pubblico mancavano episodi di Gargoyles e in breve tempo venne persa l’abitudine di guardarli.
L’altro grosso problema per Weisman e soci fu l’arrivo sul piccolo schermo americano di una delle serie televisive più conosciute e amate di sempre, Mighty Morphin Power Rangers (qui in Italia conosciuto semplicemente come Power Ranger, serie TV che prende a piene mani dal genere Sentai giapponese).
L’altro grosso problema è stato l’arrivo di Mighty Morphin Power Rangers negli USA. La prima stagione del nostro show era sempre in prima posizione nello slot pomeridiano, con la seconda eravamo costantemente secondi. Il problema non era nostro però, ma eravamo passati da un fuori campo a uno doppio, [Power Rangers] rappresentava la novità e il fuori campo, quindi non c’era molto da pensare sulla terza stagione e il pubblico si divise. Sembra strano che OJ Simpson abbia contribuito a distruggere i Gargoyles, ma così è stato. – Greg Weisman
Una lunga serie di sfortunati eventi
In realtà i Gargoyles subirono una chiusura anticipata non solo a causa del caso OJ Simpson e del fenomeno Power Ranger. Nel 1994 infatti, con la morte del presidente della The Walt Disney Company Frank Wells, ci fu una scissione fra Eisner e Katzenberg. Quest’ultimo si allontanò dalla Disney e fondò la DreamWorks, assieme a Steven Spielberg e David Geffen. In seguito abbandonarono il progetto anche Gary Krisel e Bruce Cranston, che avevano sostenuto fortemente Gargoyles e i suoi aspetti dissonanti e un po’ borderline rispetto ai cartoni Disney meno cupi e più leggeri. Dopo che se ne andarono, Roy Disney e Eisner fecero pressioni perché le storie con universi espansi venissero ridimensionate per puntare su opere di stampo più classico. La mancanza di supporto per lo show da parte dei piani alti della The Walt Disney Company fu decisiva, oltre naturalmente alle sfortunate cause esterne riguardanti OJ Simpson e i Power Ranger.
Il seguito di Gargoyles e il fumetto
Ci dispiace che le motivazioni addotte da Weisman abbiano portato alla chiusura anticipata della serie, anche alla luce dell’entusiasmo da lui dimostrato nell’intervista nonostante la sua creazione risalga a più di vent’anni fa. Sarebbe interessante poter chiedere all’autore cosa avrebbe avuto in serbo per Gargoyles se avesse avuto l’opportunità di sviluppare le sue idee ai tempi.
In realtà, questa curiosità può essere in parte soddisfatta. Greg Weisman ha scritto una serie a fumetti, Gargoyles, dove ha messo in scena quel che sarebbe dovuto accadere dopo la seconda stagione, dando vita a un seguito canonico su carta della sua creazione animata. Il fumetto è stato prodotto dal 2006 al 2009 dalla Slave Labor Graphics, la quale però non ha rinnovato la concessione dei diritti d’autore a causa di un aumento dei costi di licenza. Ancora una volta il prolifico autore si è trovato a vedere il suo lavoro interrotto.
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Se speriamo di conoscere che fine faranno i Gargoyles, non possiamo che augurarci che Greg Weisman trovi nuovamente il modo di dar vita alle sue idee. Vista la sua tenacia, non sembra impossibile che la cosa possa verificarsi. Nell’intervista, addirittura, Weisman non nasconde l’entusiasmo per un eventuale live action, nominando Keith David e Marina Sirtis rispettivamente nei ruoli di Golia e Demona, i personaggi che hanno doppiato.
Noi, nel frattempo, possiamo correre a rispolverare questo gioiello dalla storia complicata grazie a Disney+.
Emanuele “Ehwaz” Greppi
Fonti:
Ringraziamo il Fansite Station Eight per il materiale grafico.
L’intervista integrale di Polygon: Intervista a Greg Weisman
Immagini © Disney – Salve Labor Graphics