I Festival del Fumetto sono ormai da più di vent’anni una realtà importante e consolidata nel panorama culturale italiano, arrivando ad abbracciare e approfondire agevolmente tematiche come il cinema, il teatro, i videogiochi e la musica. Il Lucca Comics & Games, ad esempio, è la più importante fiera del fumetto d’Europa, ma non solo: tanti altri Festival del Fumetto, grandi e piccoli, sparsi su tutto il territorio nazionale, svolgono un ruolo importante per far crescere e consolidare questa dimensione culturale, artistica ed economica.
L’appello dei Festival del Fumetto al Governo
È per questo che ben 23 manifestazioni di respiro nazionale e internazionale (ARF! Festival (Roma), Be Comics! (Padova), B-Geek (Bari), BilBOlBul (Bologna), Cesena Comics & Stories, COMICON (Napoli), Etna Comics (Catania), Lanciano nel Fumetto, Le Strade del Paesaggio (Cosenza), Lucca Comics & Games, Mostra Mercato del Fumetto ANAFI (Reggio Emilia), Palermo Comic Convention, Pescara Comix & Games, Rapalloonia! Mostra Internazionale dei Cartoonists (Rapallo), Riminicomix, San Beach Comix (San Benedetto del Tronto), TCBF Treviso Comic Book Festival, Teramo Comix, Tiferno Comics (Città di Castello), Torino Comics, Varchi Comics (Montevarchi), Venezia Comics) hanno deciso di unirsi e sottoscrivere l’appello rivolto al Governo, per chiedere l’adozione di misure straordinarie adeguate a sostegno delle manifestazione culturali escluse dal Fondo Culturale del Decreto Rilancio.
L’impatto del COVID-19 sulle manifestazioni
La pandemia causata dal Coronavirus ha colpito duramente l’Italia (anzi, il mondo) e i suoi abitanti, scuotendo le famiglie, le istituzioni, le imprese, i professionisti e i privati nel profondo. La scossa tellurica del COVID-19 ha investito praticamente ogni settore, e numerosi sono stati gli interventi del Governo per correre ai ripari e porre rimedio ai danni. Nonostante la pioggia di decreti, tra i settori ignorati figura quello di alcune manifestazioni culturali, come le Fiere del Fumetto, area invece che ha dovuto subire particolari effetti negativi a causa della pandemia.
La mancata vendita dei biglietti, il mancato introito di contributi e sponsorizzazioni, i mancati emolumenti a dipendenti e professionisti, il mancato supporto al volontariato sono solo alcune delle difficoltà in cui i Festival sono incorsi. Queste manifestazioni vivono di assembramenti, libera circolazione e riunione, turismo e di tutti i servizi del terzo settore. Parliamo di una macchina culturale, sociale ed economica che conta oltre il milione di presenze con un indotto economico e una ricaduta sui territori intorno ai trecento milioni di euro. Non solo quindi importanti fenomeni culturali, ma anche di iniziative da un impatto economico veramente significativo. A essere coinvolti sono operatori commerciali, enti locali, ristorazioni, il settore turistico e alberghiero oltre che un folto pubblico di appassionati, famiglie, studenti e turisti.
Insieme per guardare avanti
Queste necessità hanno portato quindi un nutrito numero di Festival del Fumetto, tutti insieme, a collaborare per far sentire la propria voce e illustrare le proprie ragioni. La realistica preoccupazione è che queste manifestazioni vengano escluse dalle misure del Governo e che l’importante settore socio-economico che rappresentano venga abbandonato a sé stesso di fronte a una crisi senza precedenti. Ma questo ramo della cultura (e tutti i professionisti e le famiglie che vivono di essa) non può essere messo da parte.
Fonti immagini: © cannstatter-volksfest.it, ilreporter.it, Comunicato Stampa Festival di Fumetto