Il (mi)sconosciuto fumetto di Sonic The Hedgehog

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram

Icona degli anni ’90 paragonabile solo a Bart Simpson, Sonic the Hedgehog è fra i personaggi più conosciuti del mondo videoludico e, se avete cliccato su questo articolo, è probabile che in qualche modo già lo conosciate. Forse è stato il primo videogioco che abbiate mai provato, compagno fedele di quel Sega Mega Drive che i vostri amici, tutti possessori di Super Nintendo, non potevano apprezzare.
Forse invece lo conoscete per una delle sue apparizioni animate, come quella nell’anime Sonic-X o per la controversia esplosa l’anno scorso in merito al design del personaggio per il suo debutto cinematografico.
Qualunque sia il caso, rimane molto probabile che non lo conosciate per la sua lunga, e complessa, carriera fumettistica.

Entrato nel Guinness dei primati nel 2008 come il fumetto più longevo mai pubblicato basato su di un videogioco, Sonic the Hedgehog della Archie Comics è stato, fino alla sua cancellazione nel 2017, un piccolo monolite del panorama fumettistico americano, portatore di nuove, inedite storie per tutti i fan della scheggia blu, di non poche occhiate incredule da parte dei non-iniziati e alla base di una delle più sensazionali cause legali che il mondo del fumetto abbia mai visto.

Un fumetto di animali antropomorfi le cui radici affondano, come vedremo, nel mondo dell’animazione e le cui storie si basano principalmente su un misto di quotidianità e avventura. Messo così (e ammetto di averlo fatto apposta) verrebbe naturale collegare, almeno a livello spirituale, il mondo del riccio blu con quello di Topolino & Co.
Una prospettiva sicuramente interessante e dalla quale a mio parere si possono trarre ottimi termini di paragone, ma che non va portata alle estreme conseguenze perché, come vedremo, le differenze sono molte e sostanziali anche se non tali da rendere le due serie inconciliabili.

Ma prima di addentrarci nel mondo della finzione, muoviamoci in là nello spazio, fin oltre l’Atlantico e indietro nel tempo, per scoprire di più sulla…

Archie Comics, questa sconosciuta

Le origini ancestrali del mondo superveloce di Mobius si trovano in un ufficio di New York dove, nel 1939, tre uomini fondano la MLJ Magazines, prendendo spunto dalle iniziali dei loro nomi e, trovandosi nel pieno della Golden Age dei supereroi, iniziano fin da subito a pubblicare storie di uomini forzuti in calzamaglia.

Il loro primo, grande successo arriverà però due anni dopo, nel 1941, con l’introduzione di Archibald Andrews: non un supereroe ma un normale adolescente americano le cui principali preoccupazioni sono lo sport, i problemi di cuore e le interrogazioni da recuperare. Paradossalmente, un successo strepitoso al punto che Archie e amici riportano alla ribalta il genere dei Teen humor comics e la MLJ a cambiare nome, appunto, in Archie Comics

Fuori (anche se mai del tutto) i supereroi, dentro le storie leggere con giovani protagonisti e fumetti basati su franchise preesistenti, come le Tartarughe Ninja e Scooby Doo.

Fra questi troviamo proprio il protagonista del nostro articolo: Sonic the Hedgehog, che inizia la sua vita in casa Archie nel luglio del 1993. Inizialmente come semplice tie-in parodico dell’omonima serie TV italo-americana che dominò lo slot del sabato mattina… fino al 1994.

Con la serie cancellata e nessun nuovo videogioco in vista, gli autori del fumetto si trovarono nell’inedita posizione di poter costruire, con questi personaggi preesistenti, quasi ogni tipo di storia che la loro mente potesse concepire. Nasce così, a mio avviso, uno degli universi narrativi più eclettici e imprevedibili del panorama fumettistico americano, popolato di piccoli animali antropomorfi che, nel tempo, si trovano ad affrontare guerre, attacchi terroristici, alieni, tensioni sociali e triangoli amorosi, senza però mai dimenticare il profondo cameratismo e l’amicizia che li legano l’uno all’altro.

Archie comics best of sonic the hedgehog
Da sinistra, Veronica, Archie e Betty: la “trinità” di Archie Comics

Gli autori

Re indiscusso di questi primi anni è Ken Penders, scrittore principale della serie che non esita a inserire nel fumetto sue idee originali che porteranno questa narrativa a discostarsi non poco dal mondo dei videogiochi.
Ad esempio Knuckles, scontroso echidna rosso guardiano del Master Emerald che nei giochi Sega è l’ultimo della sua specie, qui è parte fondamentale di un’intera civiltà futuristica ed è dotato di madre, padre e pure di una fidanzata (un’echidna cyborg rosa chiamata Julie-Su). Passa inoltre una discreta parte della sua esistenza colorato di verde in seguito a un incidente durante un esperimento scientifico.

Altro scrittore fondamentale è Ian Flynn, che guiderà il fumetto come autore principale dal 2006 fino al 2017, anno in cui il deteriorarsi del rapporto fra Archie Comics e Sega, nonché una causa legale intentata da Ken Penders (che negli anni aveva segretamente registrato il copyright su molti personaggi da lui creati per il fumetto) porteranno prima a un reboot completo dell’universo narrativo e poi alla definitiva chiusura della serie.

Una fine apparentemente netta per la vita fumettistica del riccio supersonico, eppure se c’è una cosa che riesce sempre molto bene al franchise di Sonic è di tornare dalla tomba quando ormai sembrava essersi spenta ogni speranza: Sonic the hedgehog è infatti ritornato in tutte le edicole a partire dal 2018 grazie alla IDW, con un cast tutto nuovo ma curato dagli stessi scrittori della serie precedente. Quello che inizialmente sembrava una morte si sta rivelando una nuova piccola età d’oro per il fumetto, con l’annuncio nel 2020 che Sega e IDW intendono lanciare sul mercato uno spin-off interamente dedicato ai cattivi della serie.

Questo articolo tratterà quasi esclusivamente dell’era Archie, ma molte osservazioni varranno anche per l’edizione corrente del fumetto. Conterrà inoltre alcuni lievi spoiler.

sonic the hedgehog numero 001

I personaggi

Il cast di Sonic the Hedgehog è sempre stato molto ampio e variegato ma, oltre ai personaggi già presenti nei videogiochi quali Sonic, Miles “Tails” Prower, Amy Rose, Knuckles e ovviamente la loro nemesi, il malvagio dottor Eggman (al secolo Ivo Robotnik), il fumetto presenta in più i Freedom fighters del cartone, ovvero Sally Acorn, leader del gruppo e legittima erede del regno usurpato da Eggman, Bunnie Rabbot, coniglio cyborg dalla forza sovraumana, Antoine D’Coolette, borioso, pavido coyote spadaccino dall’accento francese e Rotor, geniale tricheco inventore. Altri personaggi, spesso nati nei videogiochi, si aggiungeranno negli anni a questo gruppo iniziale.

foto di gruppo dei freedom fighters sonic the hedgehog
L’immagine dice tutto… letteralmente

Queste brevi descrizioni, così apparentemente complete, lasciano in realtà fuori molte caratteristiche fondamentali. La prima, grande differenza fra il franchise Sega e quello Disney sta nell’utilizzo dei personaggi.
Quelli di Topolino funzionano un po’ come le maschere della commedia dell’arte: sono un insieme di caratteristiche fisse che interagiscono l’uno con l’altro in maniera prevedibile. Paperino sarà sempre un impulsivo amante del riposo dotato di un cuore d’oro, come Paperina sarà sempre una donna romantica, un po’ frivola e di poca pazienza e inevitabilmente i due finiranno per litigare e poi fare la pace.

La formula in realtà non è immutabile, e molte ottime storie sono state fatte dando più o meno risalto a una caratteristica piuttosto che a un’altra. È anche vero che alcune peculiarità sono andate smussandosi col tempo e col cambiare degli standard della società (ormai spariti sono gli sprazzi di furia di Paperino, e la vanità e la superficialità di Paperina si sono ridimensionate), ma il fondo di base rimane immutato e questo ci porta alla conclusione che, anche quando un personaggio cambia un aspetto del suo carattere, non lo fa perché influenzato da qualche avvenimento della storia ma in seguito a motivi esterni, connessi col periodo storico o con l’autore della storia.

I personaggi di Sonic the hedgehog invece cambiano profondamente col passare degli anni. Antoine, dopo anni di umiliazioni riesce a sconfiggere la propria codardia e a perdere la sua boria, maschera utilizzata per coprire la scarsa fiducia in sé stesso, e a diventare a tutti gli effetti un membro produttivo della squadra.

Bunnie Rabbot, accettato il fatto che i suoi impianti cibernetici (applicatele senza il suo consenso da Robotnik) non la rendevano meno “umana” degli altri, ha finalmente trovato la forza per accettare sé stessa ed esternare i propri sentimenti ad Antoine. I due, dopo circa 14 anni e innumerevoli pagine di fidanzamento, si sono finalmente sposati nel numero 174, un matrimonio che non si è rivelato un sogno, una visione o una simulazione magica, ma che è durato sino alla fine del fumetto.

Antoine, Bunnie Rabbot sonic the hedgehog

Un cambiamento impensabile nell’universo Disney, ma questo perché i due universi narrativi hanno un utilizzo completamente diverso della…

Continuity

Nel fumetto Disney possiamo dire con certezza che non c’è una vera e propria trama orizzontale. Esistono occasioni in cui uno scrittore farà riferimento a storie sue o di altri scrittori che gli sono particolarmente cari, o saghe speciali come quella di Wizards of Mickey o Pippo reporter dove capita che si faccia riferimento a situazioni avvenute precedentemente, ma queste sono occasioni sporadiche o connesse a universi narrativi particolari, che rispondono a regole diverse dalla maggior parte delle storie Disney.

Ciascun personaggio Disney, in breve, funzionalmente non ha un passato al di fuori di quello esposto nella storia che si sta leggendo in quel momento.

Discorso completamente diverso per Sonic the Hedgehog, in cui ogni singolo numero pubblicato rappresenta una parte della vita dei personaggi, nel corso della quale sono costretti a subire o reagire ai fatti che stanno accadendo intorno a loro e a prendere decisioni più o meno importanti, col risultato che spesso alla fine di una storia si trovano con una comprensione del mondo diversa da quella che avevano all’inizio.

L’impulsivo Sonic per esempio ha dovuto imparare, col tempo e dopo aver perso dei commilitoni, a diventare un leader più riflessivo e pragmatico. Ho già parlato del percorso intrapreso da due personaggi che da sconosciuti hanno finito col divenire marito e moglie e Tails, la volpe volante spalla e amico del riccio blu fin dal 1992, è passato dall’ingenuo bambino delle origini a un abile inventore in grado di tenere testa ai propri nemici e, in caso di bisogno, anche ai propri amici. Insomma, col tempo i personaggi di Sonic the Hedgehog non solo sono cambiati, ma addirittura sono cresciuti. In barba a personaggi come Qui, Quo e Qua che solo ultimamente, dopo 83 anni di storie, sembrano aver raggiunto la pubertà.

Sonic VS Tails sonic the hedghehog
Anche i migliori amici possono litigare… e di solito non è mai un bello spettacolo

Questo vuol forse dire che quelli che appaiono nel fumetto del riccio supersonico siano personaggi oggettivamente migliori e dalle storie più ricche? Assolutamente no. Entrambi hanno i loro punti di forza e le debolezze, ma queste due profonde differenze di qualità si possono spiegare in quanto…

Alla fine è tutta una questione di genere

Sonic the Hedgehog è in tutto tranne che nel nome un fumetto supereroistico, e di esso conserva tutti i punti di forza e le debolezze. Stesso argomento per Topolino, il cui genere è però più simile allo slice of life, un tipo di fiction episodico in cui ciò che veramente importa sono gli avvenimenti che capitano ai singoli personaggi, solitamente nell’arco di una giornata.

I personaggi di Topolino sono oltremodo camaleontici, possono affrontare le nevi perenni della Brutopia e le più cocenti dune del Sahara, passando per civiltà scomparse e attraverso il tempo stesso, con la stessa facilità con cui sanno gestire un’azzardata scommessa fra amici o l’inizio di un nuovo lavoro. Le loro reazioni si basano quasi sempre sull’ambiente e sulla situazione che li circonda, alla quale reagiranno in base alle loro caratteristiche. Sono così bravi a indossare panni sempre diversi che a volte prendono senza fatica quelli dei grandi personaggi della letteratura, facendo così nascere le grandi parodie.

Paragone fra parodie sonic the hedgehog
Topolino in versione dantesca funziona, Sonic in versione Sin City… meno

Diverso invece il discorso per Sonic the Hedgehog. Il mondo di Mobius è descritto con pennellate decisamente ampie, così ampie che la Luna in un numero appare fratturata (come accade nel videogioco di Sonic Adventure) ma non sembrano esserci conseguenze di sorta, così ampie che gli esseri umani sono quasi una razza in via d’estinzione, ma esiste comunque una città-stato con le infrastrutture e la potenza militare degli Stati Uniti, bombe atomiche comprese. Così ampie che a un certo punto si scopre che il pianeta è una Terra del futuro dove la vita si è ripresa dopo essere stata annientata da un’invasione aliena, e questo non ha la benché minima influenza sulla trama. Ed è giusto che sia così.

La bellezza di un mondo malleabile

Station Square (la nazione in stile USA accennata prima) non ha alle spalle una storia ricca e sfaccettata come può essere quella di Paperopoli, di cui conosciamo il fondatore e con monumenti che la identificano, ma la verità è che non ne ha bisogno fintanto che il suo arsenale nucleare può essere usato dal malvagio Dottor Eggman per minacciare i Freedom Fighters, i quali reagiranno ciascuno secondo il loro carattere, spesso iniziando un dibattito. Un conflitto dentro un altro conflitto, è di questo che si nutre un fumetto seriale che deve proseguire la propria storia potenzialmente all’infinito.

Station Square splash panel
Station Square come appare nel fumetto

Il modo migliore per creare conflitto è di far intervenire un ostacolo esterno – ruolo quasi sempre interpretato con piacere dal belligerante Dottor Eggman – oppure creare un motivo di contesa fra i personaggi principali.
Questa tecnica risulta però credibile solo se i desideri degli eroi sono sufficientemente forti e in contrasto, o se le loro personalità sono abbastanza diverse da permettere a due personaggi di odiarsi anche dopo brevi interazioni, ed il fumetto di Sonic non si è mai fatto mancare nessuna di queste possibilità. Sonic e il capo dei Freedom Fighters, Sally Acorn, hanno una storia amorosa? Ecco intervenire il capo delle guardie reali che, in stile Gastone, subito mette naso fra i due. Si è appena concluso un arco narrativo in cui tutti hanno sconfitto il loro alter ego malvagio di una dimensione parallela e tutto sta andando per il meglio? Potete scommetterci che durante i festeggiamenti arriverà Eggman con un nuovo congegno apocalittico, e anche i meno ferrati nel mondo di Sonic sapranno che il riccio supersonico e la sua controparte tenebrosa, Shadow the Hedgehog, semplicemente non sono d’accordo su nulla.

Sonic the Hedgehog e il pubblico

La differenza nel genere narrativo è anche alla radice della profonda differenza nella ricezione del pubblico. Le avventure di Topolino & Co., come abbiamo detto, spesso non hanno dirette conseguenze sui personaggi, e possono essere dimenticate subito dopo essere arrivati alla parola “fine”. Inoltre, essendo il setting sì fantastico, ma spesso legato alla vita quotidiana, c’è sempre un elemento di banalità che ancora le storie alla nostra normalità.

Sonic The Hedgehog, con le sue storie di animali antropomorfi in perenne conflitto con uno scienziato pazzo intenzionato a conquistare il pianeta, ambientate in un mondo ricco di elementi fantascientifici dove però anche la magia può esistere, ha preso la sopracitata ancora, l’ha legata ai piedi della normalità del quotidiano e l’ha poi bellamente gettata a mare, eliminando ogni possibilità di contatto con la vita contemporanea, che riesce però a sopravvivere proprio nei contatti che i personaggi hanno fra di loro.

Un altro motivo per cui la serie viene considerata cosa da poco è probabilmente dovuto anche alle bizzarre pieghe spesso prese dalla trama, alcune delle quali ho citato in questo stesso articolo. Questo però è parte della “maledizione” del genere supereroistico.

The Dark Knight in Sonic the Hedgehog

Quando il primo arco narrativo si conclude dopo anni con un’epica battaglia, a cui seguono la riconquista di una città a lungo creduta inespugnabile e la cancellazione dall’esistenza del nemico della serie, diventa logico aspettarsi una conclusione ancora più emozionante dalla prossima grande avventura, e così gli scrittori si trovano a dover inventare situazioni sempre più inverosimili, fino ad arrivare ai volumi in cui Sonic passa un anno nello spazio, assistendo impotente alla distruzione di numerosi pianeti abitati.

Incontrare degli amici è sempre piacevole

Eppure entrambe le soluzioni narrative hanno i loro punti di forza. Staccarsi da Topolino giunti ai confini dell’infanzia solo per riprenderlo una volta arrivati all’età adulta è come ritrovare un vecchio amico: i personaggi e il loro mondo non hanno subito grandi cambiamenti, e l’essere adulti ci permette di gustare ancora di più le sottigliezze e gli elementi di satira della trama.
Allo stesso modo crescere leggendo Sonic the hedgehog, o riprenderlo dopo una lunga pausa, per molti lettori è stato come crescere assieme ai propri amici e vederli cambiare, affrontare situazioni sempre nuove e inaspettate come l’amore, la morte e mille altre battaglie, imparando sempre qualcosa di nuovo da ogni scontro.

Quest’ultima esperienza potrebbe esser stata un po’ affievolita dal fatto che, recentemente, il fumetto è stato completamente reboottato, perdendo quel poco di wordbuilding e la maggior parte della crescita che avevano intrapreso i vecchi personaggi. Per quanto questo sviluppo lasci sicuramente l’amaro in bocca, rimane il fatto che, per citare un altro fumetto, “nulla ha mai realmente fine” e per ora la nuova serie IDW sembra essere degna (complice anche la presenza degli stessi autori) della corona che per anni è stata della serie Archie, col suo mix di bizzarre scelte di trama (certo che possiamo trasformare una madre in zombie di fronte alla sua figlia prepubescente, non è un qualcosa che la traumatizzerà a vita!) e personaggi tridimensionali che, nel loro assurdo mondo nato da un compromesso fra supereroi e videogiochi, riescono comunque a ridere, piangere ed essere empatici proprio come noi.

Off-Panel

Filippo Mairani

Immagini © Archie Comics, Sega

Ti è piaciuto l'articolo? Condividilo!

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram

Ultimi articoli

Articoli correlati

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

Le opinioni espresse dai singoli autori negli articoli sono a titolo personale e non rappresentano in alcun modo il pensiero dello staff di Ventenni Paperoni.

Tutto il materiale eventualmente coperto da copyright utilizzato è usato per fini educativi ai sensi dell’art. 70 della legge 633/41 sul diritto d’autore. Qualora i titolari volessero rimuoverli possono comunicarlo via e-mail e provvederemo subito alla conseguente rimozione o modifica.

E-mail: redazione@storiedipaperi.com