Tutti abbiamo dei personaggi che amiamo e tipi di storie che preferiamo. C’è chi adora le avventure di Zio Paperone in giro per il mondo alla ricerca di tesori perduti, chi invece ama immergersi nel mistero con Topolino, magari con qualche bella storia di Casty.
Ma tutti abbiamo anche dei personaggi che detestiamo. Parliamo di soggetti che appena fanno capolino tra le pagine del nostro Topolino ci fanno subito pensare “Oh no, ancora questo! Ma perché hanno scritto storie su di lui?”.
E mentre meditiamo sulla maniera con cui più ci piacerebbe farlo sparire, se nell’olio bollente oppure con un accidentale capitombolo giù dalla cupola del Deposito, siamo tentati di saltare piè pari le storie che hanno avuto l’ardire di proporcelo.
Oggi vi presentiamo la top 5 dei peggiori personaggi apparsi su Topolino, secondo il nostro personalissimo parere.
I parametri della classifica
Nello stilarla, il criterio utilizzato per selezionare i personaggi peggiori è stato quello di privilegiare quelli più noti (con un numero consistente di apparizioni), e che non hanno avuto come ispirazione star del mondo dello spettacolo (italiano, in particolare). Insomma personaggi originali meschini, che hanno davvero poche possibilità di accampare scusanti per la propria mediocrità. Che la classifica abbia inizio!
5) Little Gum
Little Gum è il piccolo alieno dalle piume rosa frutto della creatività dell’autore Giulio Chierchini. Nella storia Paperinik e l’incredibile Little Gum il papero proveniente da un altro mondo gommoso fa la sua prima apparizione, inizialmente come inafferrabile ladro di gomme da masticare. La storia, come molte altre successive, è caratterizzata dalle cosiddette “tavole dipinte”, un’originale tecnica di colorazione utilizzata dal maestro Chierchini. Little Gum utilizza straordinari poteri manipolativi della gomma, alla quale fa assumere la forma e le capacità che preferisce, pur mantenendo sempre le caratteristiche vivaci sfumature rosee. In seguito Little si rivelerà però un abile alleato e buon amico dei paperi (e topi).
Malgrado qualche storia più riuscita (come non ricordare il simpatico Deposito di gomma?), Little Gum fatica a inserirsi nell’ambiente paperopolese e a trovare una vera e propria dimensione d’appartenenza. Le avventure in cui appare sono per lo più incentrate su gag gommose ed è facile notare una spiccata discontinuità con le storie classiche. L’alieno proveniente dal pianeta Gum si limita quindi a rimbalzare allegramente in poche storie Disney ma il suo apporto rimane carente. Ci rimane un dubbio: ma alla fine, se non per le strambe forme e i colori che contraddistinguono le sue vicende, qual è il senso di Little Gum?
4) Ser Lock
Se a Little Gum va riconosciuta almeno una certa simpatia, lo stesso non può dirsi per Ser Lock, sconclusionato investigatore privato parodia di Sherlock Holmes. Inventato da Al Hubbard e Carl Fallberg, appare per la prima volta nella storia Topolino e il caso della crema di piselli nel 1975.
Negli anni Topolino ha ospitato i soggetti più disparati e storie, per così dire “discutibili” (orride, direbbero alcuni). Parliamo in particolare delle contaminazioni tra il mondo dei fumetti e quello dei film d’animazione/corti: orde di storielle di Fratel Coniglietto, Ezechiele Lupo, Giac e Gas e compagnia bella. Per lungo tempo questi hanno imperversato sulle pagine del Topo (e meriterebbero una riflessione a parte). Ma, personalmente, ancor più fastidioso trovo il cosiddetto miglior detective di Londra, Ser Lock, tanto da meritare un posto della nostra Top dei peggiori personaggi apparsi su Topolino.
Lock il detective fasullo d’Inghilterra
Borioso, superficiale, presuntuoso e sostanzialmente inetto deve il suo successo solamente a Topolino e alle sue intuizioni (di cui si appropria indegnamente) o a clamorosi colpi di fortuna. Nonostante ciò tutti, compresa la sua nemesi il Dottor Nefarius, lo reputano un genio, impettito protagonista di un lungo ciclo di storie nel complesso facilmente accantonabili.
3) Ok Quack

Al terzo posto di questa classifica dei peggiori personaggi apparsi su Topolino abbiamo Ok Quack, un altro alieno dotato di eccezionali poteri (telepatici e telecinetici principalmente) e dalla spiccata sensibilità ambientalista. Compare per la prima volta nella storia Paperino e il turista spaziale.
In questa prima apparizione si vede gironzolare all’interno del Deposito ammirando la distesa di monete, che inizialmente scambia per dischi volanti. La sua astronave infatti è un gigantesco disco dorato che ha il potere di rimpicciolirsi al solo tocco, rendendola in tutto e per tutto simile a un dollaro. Ok Quack perderà però il suo mezzo di trasporto con cui tornare sul pianeta natio Duck, mescolatosi col denaro corrente, e in ogni avventura successiva sarà impegnato nella sua affannosa ricerca (e a smarrirlo nuovamente, alla fine). Deliziando nel mentre gli abitanti di Paperopoli con i suoi puntuali rimproveri e consigli moralisti.
A forza di parlare con le serrature…
A differenza dell’amico Umperio Bogarto (di cui possiamo almeno ricordare qualche storia simpatica), nato proprio con un’avventura con protagonista Ok Quack (Zio Paperone e la moneta disco volante), l’allampanato papero alieno è un essere pedante e inopportuno. Una sorta di Marty Stu, la creatura di Carlo Chendi non apprezza il valore del denaro e cerca di ironizzare sui costumi sociali umani (o meglio paperopolesi). In pratica è un Eta Beta che non ce l’ha fatta. La sua sola presenza nel fumetto riesce a deformare il carattere dei nostri amati personaggi classici per adattarli alle proprie esigenze, depotenziandoli narrativamente e impoverendoli. Un chiaro esempio è la storia E quando Paperino prende una decisione…
Non sappiamo che fine abbia fatto Ok Quack, assente ormai da più di vent’anni dalle pagine del settimanale, ma noi speriamo che abbia ritrovato infine la sua astronave-moneta e che sia tornato a casa (e ci rimanga).
2) Fantomius
Passiamo ora al personaggio più controverso di questa top 5, a causa del grande successo di cui gode: Fantomius.
Fantomius era il ladro gentiluomo a cui Paperino si ispirò nel creare il suo alter-ego Paperinik, e quindi suo erede spirituale. Creato da Guido Martina in Paperinik e il diabolico vendicatore (disegni di Giovan Battista Carpi, mentre l’idea originale veniva comunemente attribuita a Elisa Penna- ma Massimo De Vita, nella nostra intervista, afferma il contrario), venne definito stilisticamente da Romano Scarpa (in Paperinik alla riscossa) ma utilizzato relativamente poco.
La versione però di Fantomius a cui faremo riferimento qui è quella del suo rilancio avvenuto nel 2012 (dopo 4 storie “introduttive”), dove è protagonista della serie Le Strabilianti Imprese di Fantomius ladro gentiluomo di Marco Gervasio.
I pregi della serie
Nell’espandere (meglio, creare) il background del personaggio veniamo così catapultati nella Paperopoli dei ruggenti anni ’20, in un’atmosfera nostalgica caratterizzata dall’ispirazione allo stile liberty e da qualche tocco di steampunk. Tra i pregi della serie vanno menzionati un worldbuilding in continua espansione (per certi versi in linea con le storie di Martina e Don Rosa), tanti nuovi personaggi e numerose citazioni della cultura pop. Il tutto evidenzia il tentativo di arricchire Topolino di nuove storie.
Ladro sì, ma gentiluomo!
Fantomius però, pur ispirato a figure come Fantômas, Arsène Lupin e Diabolik, è un eroe insipido, infallibile e insopportabile nella sua scintillante e indistruttibile plot armor. Il ladro gentiluomo non ha difetti e non sbaglia mai, e se lo fa l’errore è sicuramente parte di un suo elaborato piano al fine di sopraffare il malcapitato di turno. Le vittorie che ottiene non sono frutto di particolare sacrificio o merito, vince perché deve vincere, perché lui è Fantomius. Il carro-mobile dell’egocentrico ladro travolge ogni cosa nel suo cammino: trama, personaggi e ambientazione, penalizzando e svilendo il ruolo e l’apporto di chi gli sta intorno.
Se nella sua continuity Fantomius vive un mondo tutto sommato completo e coerente, i danni maggiori li fa nelle storie in cui appaiono i personaggi “canonici”, i classici membri della banda Disney.
Mettere a rischio il continuum spazio-temporale
Un chiaro esempio è Paperinik, tutto cominciò così, reboot delle origini di Paperinik, in cui ci viene raccontato il motivo per il quale Paperino, vessato dai parenti e dalla società, trova la forza per opporsi alle angherie subite.
Nella nuova versione della storia Il Diabolico Vendicatore non è solo ispirato da Fantomius come nell’originale ma nasce proprio per merito diretto del ladro gentiluomo, pellegrino dello spazio-tempo.
Privando in questo modo Paperino della necessaria rivalsa, Fantomius, Causa Incausata, Inizio e Fine, lo blandisce ma allo stesso momento lo denigra rimarcando così la sua superiorità. Lo defrauda quindi ingiustamente del riscatto faticosamente e autonomamente conquistato che era alla base della concezione originale del personaggio.
Le storie del ladro gentiluomo inoltre peccano a volte di scarsa originalità intrinseca, appoggiandosi a trame già viste o ispirandosi alle avventure dei passati Maestri, abbondando in citazioni e camei.
Non possiamo che sperare che Fantomius continui le sue straordinarie imprese ladresche su Topolino, ma che lo faccia a debita distanza dagli amati personaggi tradizionali.
Alla fine di questa discesa negli inferi, al 1° posto della top dei peggiori personaggi apparsi su Topolino:
I Duckis

Non uno, non due, ma un’intera famiglia di Mary Sue al quadrato si attesta al primo posto in classifica. I Duckis fanno la loro prima apparizione nel 1999 con Arriva Crunk! (Bruno Concina – Valerio Held). Veniamo quindi a sapere che Crunk, il capofamiglia, vecchio collega di Gastone all’università (perché, ha mai studiato nella sua vita?) arriverà presto in città. La notizia manda in crisi Gastone, poiché il panciuto agrobiologo è l’unico in grado di neutralizzare (involontariamente ovviamente) la sua fortuna con il suo inguaribile ottimismo, seppure combini spesso disastri a causa della sua goffaggine. Questa indole, trasmessa alla sua famiglia, è ostica come un batterio recidivo, e si accompagna a mille altre eccezionali qualità che caratterizzano i membri dei Duckis.
Duckis’ Family
Lorraine, la moglie, è una geniale imprenditrice capace di rivaleggiare e consigliare Zio Paperone, e decide di migliorare le sue capacità culinarie con le lezioni di Nonna Papera.
Kitty è la figlia maggiore, intelligente e intraprendente, dai tanti talenti e di buon cuore.
Tommy è un ragazzino gioviale che vuole apprendere da Gastone come essere fortunato prendendolo come modello.
Infine Crunk è un noto studioso agrobiologo, eccellente ricercatore, sempre in giro per il mondo.
Mancanza di spessore
Inspiegabilmente tutti i Paperi vengono stregati dalla presenza dei Duckis, che si accolleranno per diverse avventure, persino in strip e storie brevi, intervenendo puntualmente per salvare i loro amici incapaci di tirarsi fuori dagli impicci da soli.
I Duckis insomma sanno sempre cosa fare, e hanno sempre la risposta giusta e moralmente corretta da sventolare sotto il becco dei Paperi. Nessun difetto, nessun chiaroscuro in grado di scalfire la perfezione di questa famiglia del Mulino Bianco, brutta copia delle popolari sitcom americane degli anni ’70 come Happy Days.
Nell’ultima storia in cui compaiono decidono di fermarsi a Paperopoli in pianta stabile in una villa di campagna, ma (per fortuna) non appariranno più su alcun numero successivo di Topolino. Probabilmente saranno andati alla ricerca di qualche cimice in via d’estinzione in Patagonia, impegnati in qualche altra straordinaria avventura (?).
Non è tanto la fuga dei Duckis dalle pagine del settimanale, a cui non hanno (soggettivamente) dato alcun contributo significativo, a lasciarci smarriti, quanto la loro stessa apparizione.
Menzione Speciale: Il Cugino Pingo
Pingo appare solo in due storie (Paperino, Gastone presentano: il Cugino Pingo e Paperina senza diario), ma è rimasto ben impresso nella mente dei lettori. Piovuto dal nulla, questo personaggio (addirittura cugino di Paperino e co.) è bislacco, irritante e come si autodefinisce “esagerato”. Nel suo esordio Paperino lo prega di aiutarlo a battere il record del “pinnes dei primati” ma questa sorta di strano incrocio tra Ciccio, Paperoga e un pinguino fallisce nell’intento. Lo sfortunato papero quindi, per sfogarsi, lo insegue schiumante di rabbia fino al Polo.
De Gustibus
Siamo così giunti alla fine di questa classifica, redatta con toni volutamente pungenti e a volte taglienti, come si confà al tema della suddetta. Malgrado ciò i gusti dei lettori sono vari, ed è più che normale (anzi giusto) che ognuno abbia delle preferenze (o insofferenze). Quali sono invece secondo voi i peggiori personaggi apparsi sul Topo? Quale sarebbe la vostra personale classifica di soggetti Disney che scaraventereste nel Vesuvio?
Antonio Manno
Fonti: