Il reboot di DuckTales è di certo una delle serie più discusse degli ultimi anni: dal 2017 (anno del debutto) il suo stile grafico e le scelte molto coraggiose degli autori hanno dato vita a dibattiti, e probabilmente continueranno a farlo. Una cosa, però, è indubbia: in questa serie si piange, e non poco. Per questo, mentre attendiamo tutti la terza stagione, vogliamo regalarvi una classifica dei 5 momenti più toccanti, strappalacrime, devastanti di DuckTales (ovviamente con spoiler pesantissimi per quel che riguarda le prime due stagioni).
5) Paperino e la gestione della rabbia (Ep. 2×18 di Ducktales, Che fine ha fatto Paperino?! – Angones, Bateman, Evanson, Magalhaes, Snow, Zurek)
Fin dalla primissima puntata della prima stagione, nella nuova serie di Ducktales Paperino ci viene presentato come zio affettuoso e iper-protettivo. Questo suo morboso attaccamento alla salute dei nipotini, del resto, non nasce dal nulla: li ha cresciuti lui da sempre e vuole evitare che finiscano nei guai come Della, la sorella che ha perso e per la cui scomparsa ha sofferto per dieci anni. In Che fine ha fatto Paperino?! ci viene spiegato in via definitiva in che modo questo lato del carattere del papero si sposi con la sua leggendaria irascibilità.
L’episodio si sviluppa su due fronti diversi: mentre Paperino, prigioniero sulla Luna, tenta di fuggire e di avvertire i parenti dell’imminente invasione che il Generale Lunaris sta architettando ai danni della Terra, a Paperopoli Gaia e Quo cercano di scoprire perché la cartolina inviata allo zio (creduto da tutti in crociera) sia tornata al mittente.
I due iniziano così a investigare e si imbattono in una serie di lettere minatorie, tutte inviate da un certo Jones. Dopo diverse peripezie, i piccoli paperi scoprono che Jones (personaggio che riprende il vicino di casa di Paperino creato da Barks) non sta ricattando né minacciando Paperino: semplicemente è uno psicologo che lo aiuta nella gestione della rabbia, e che richiede di essere pagato per il suo lavoro.
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È qui che i due filoni narrativi della puntata si ricongiungono: Jones inizia a raccontare di quando Paperino gli ha chiesto aiuto per contenere la sua rabbia ed essere un ottimo zio per Qui, Quo e Qua. Mentre lo psicologo racconta, vediamo Lunaris minacciare Paperino (sempre più alterato) di distruggere la sua famiglia.
La voce fuori campo di Jones ci rivela che tutta l’ira e la frustrazione che il papero prova a causa della sua voce incomprensibile sono state sedate proprio grazie al desiderio di crescere bene i nipoti: questa furia atomica esplode ogni volta che qualcuno minaccia di far del male ai tre figli di Della, ed è esattamente così che vanno le cose sulla Luna. Forse non un momento da immense lacrime, ma il cieco affetto di Paperino per i nipotini non può non toccare nel profondo.
4) Lena e Gaia (Ep. 1×23, La guerra delle ombre – Angones, Bateman, Evanson, Magalhaes, Snow, Humphreys, Johnson)
Uno dei tanti fili conduttori della prima stagione di Ducktales è il rapporto di amicizia tra Gaia e Lena, personaggio originale della serie e fondamentale pedina dello scontro tra Paperone e Amelia. Nella (meravigliosa) puntata d’esordio di Lena, Il compleanno di Mamma Bass, scopriamo che questa adolescente è in realtà una nipote di Amelia, e che il suo rapporto di amicizia con Gaia potrebbe non essere disinteressato, ma volto ad avvicinarsi a Paperone per poi colpirlo a tradimento. Nel corso della stagione, però, Lena scopre di nutrire vero affetto per Gaia, una ragazzina così pura di cuore da risultare spesso ingenua, e le due diventano grandi amiche.
Arriviamo così alle ultime battute della prima stagione di Ducktales. In poco tempo scopriamo che Lena non è un essere umano ma l’ombra di Amelia, sottomessa alla strega contro la sua volontà e creata solo per appagare il desiderio di vendetta della fattucchiera. Dopo aver tolto di mezzo la ragazza-ombra senza troppi problemi, Amelia si scontra con Gaia e le spara contro un raggio di energia pura, mentre le grida che lei e Lena non sono mai state davvero amiche.
Come in risposta a questa affermazione, il braccialetto dell’amicizia che Gaia porta al polso si illumina, e respinge l’attacco della strega: è proprio Lena a dare il colpo di grazia ad Amelia. Questo finale di stagione ci ricorda che le persone a noi care saranno sempre dentro di noi, in qualche modo, e che non conta come nasci, ma come scegli di vivere e rapportarti con gli altri.
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3) “Caspiterina!”/”Ogni sera” (Ep. 2 x 24, L’invasione lunare – Angones, Bateman, Evanson, Magalhaes, Snow, Bateman, Evanson)
In terza posizione troviamo in realtà due scene distinte che appartengono però alla stessa sequenza: l’ultima puntata della seconda stagione, infatti, invita al pianto per molti motivi diversi. Il Sunchaser pilotato da Della si è appena schiantato su un’isola deserta quando dal folto della giungla emerge, in diretta da Cast Away, un Paperino barbuto con il suo Wilson personale sotto braccio (e che Wilson, caspiterina!).
Quel muto gioco di sguardi tra fratelli dice più di mille parole, e anche quando i due riescono finalmente a parlarsi, pur urlandosi in faccia, non possono fare a meno di dirsi quanto si siano mancati. Nonostante ci sia qualche gag a spezzare la tensione, non possiamo non ritenere questo incontro uno dei momenti più intensi (e attesi) della serie intera.
C’è poi un altro confronto pronto a farvi il cuore a pezzi, sempre sulla stessa isola deserta: quello tra Qua (o Ribelle?) e Della. La papera è spaventata, non per sé ma per i suoi tre figli, e per la prima volta in vita sua sta cercando di evitare il pericolo. È significativo che a calmarla sia proprio Qua, che per ultimo è riuscito a costruire un rapporto con la madre (pur volendole bene) e che dei tre gemelli è il più pavido.
A essere veramente, veramente strappalacrime, però, è il modo in cui Qua riesce a tranquillizzare Della: le canta una canzone, una dolce ninna nanna. Sua madre riconosce subito quella canzone, ed è veramente stupita: l’ha scritta lei prima di partire per i suoi tre piccoli, ma non ha mai avuto modo di cantargliela. Com’è possibile, allora, che Qua la conosca? La risposta è ancora più devastante: è stato Paperino a cantargliela, probabilmente per regalare ai tre paperini un piccolo ricordo della madre scomparsa. Su, su, fatevi forza.
2) “Beeentrovati, gente, sono tornata a cas… oooh, no” (Ep. 2×13, Nulla può fermare Della Duck – Angones, Bateman, Evanson, Magalhaes, Snow, Johnson)
Abbiamo già citato abbondantemente Della, ma dobbiamo ancora parlare del momento forse più toccante in assoluto tra quelli che la vedono protagonista: il tanto atteso ritorno a casa! “Nulla può fermare Della Duck”, eppure la porta di casa di Paperone sembra riuscirci. I primi minuti di questo episodio si costruiscono proprio intorno al portone d’ingresso di villa de’ Paperoni. Da un lato una madre si prepara a incontrare tre figli mai conosciuti, e non riesce a decidersi a bussare, dall’altro Paperone, i tre pargoli suddetti e Gaia si preparano per partire per un’avventura.
La costruzione della scena è mirabile, e nulla è lasciato al caso. Lo Zione mostra ai pronipoti un magico artefatto, una penna in grado di disegnare mappe del tesoro. Quando la porta si apre, esattamente sulle parole “Questo potrebbe essere il momento più importante delle vostre vite”, entra in scena Della, che dopo una lunga e accurata preparazione viene colta di sorpresa, e finisce per dire una cosa stupidissima. La penna sfugge di mano a Paperone, si spacca in mille pezzi: in quel momento nulla è più importante del ritorno dell’adorata nipote.
Encomiabile, fin da subito, è anche la gestione del rapporto tra Della e i suoi tre figli. Quo, che per tutta la prima stagione ha portato avanti la ricerca della madre, è il primo a tuffarsi tra le sue braccia. Qui lo segue a ruota, ma non prima di aver ottenuto risposte razionali per questo ritorno inaspettato (e, soprattutto, non prima di aver scoperto che anche la madre è stata una Giovane Marmotta). Qua ha paura, non vuole credere ai suoi occhi, ma quando la madre gli si avvicina è l’unico dei tre gemelli a scoppiare in lacrime per poi abbracciarla. Dopo aver assistito a questo quadretto familiare asciughiamoci le lacrime e prepariamoci a versarne di nuove!
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1) “I am” (Ep. 1×22, L’ultimo schianto del Sunchaser – Angones, Bateman, Evanson, Magalhaes, Snow, Aoshima)
La penultima puntata della prima stagione è eccellente da diversi punti di vista. Tanto per cominciare, il meccanismo narrativo è tanto semplice quanto ben oliato: i personaggi rimangono bloccati all’interno del Sunchaser, e in questa situazione di totale stasi iniziano a emergere tutti i conflitti irrisolti tra di loro.
L’elefante nella stanza (o nell’aereo) è, ovviamente, la questione della Lancia di Selene, probabile causa della misteriosa scomparsa di Della. Alla fine Paperone è costretto a raccontare la verità a Qui, Quo e Qua: lo scontro esplode e tutti iniziano a gridarsi contro cose che non pensano davvero (o comunque non con quella brutalità).
Ognuno dei tre gemelli attacca Paperone secondo quella che è la sua caratterizzazione: Qua lo accusa di essere un tirchio, e di non aver cercato Della per non spendere soldi, Qui sottolinea quanto sia stato irrazionale non ordinarle di scendere, Quo è letteralmente una furia. Proprio quando questa sfuriata collettiva tocca il suo punto più alto, il Sunchaser precipita senza eccessivi danni: i paperi si sarebbero potuti salvare tranquillamente e senza litigare, ma la sensazione di pericolo li ha spinti all’estremo, portandoli a ferirsi a vicenda.
Di ritorno a Paperopoli, tutti gli abitanti di Villa de’ Paperoni se ne vanno, profondamente delusi dal proprietario di casa. Qui parte la sequenza in assoluto più straziante dell’intera serie. Paperone apre la porta di una stanza chiusa da tempo, e sprofonda in una poltrona che ricorda da vicino quella disegnata da Barks in occasione della sua prima apparizione.
I nipoti lo hanno fatto sentire vivo, ma ora è di nuovo solo, come nei lunghi dieci anni seguiti alla scomparsa di Della. Sulle note di una melodia struggente ci tuffiamo nei ricordi del vecchio papero, e scopriamo la verità: scopriamo che ha fatto di tutto per ritrovare Della, dilapidando il suo patrimonio, e che non si sarebbe mai arreso se non fosse stato costretto dal suo consiglio di amministrazione.
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Le voci dei nipotini e le loro accuse riecheggiano nella mente di Paperone, mentre ricorda quanto ha sofferto. Questa scena, nonostante l’ottimo doppiaggio italiano, merita di essere vista in lingua originale. La voce di Qui, mentre grida “You could have called her down” è ferita, incattivita. La Tata, con il suo “I hope you’re happy” è glaciale, spietata. Ma a portare tutto su un altro livello è David Tennant, doppiatore di Paperone: finito il flashback torniamo a quel vecchio papero, che ora fissa il vuoto e, in risposta proprio alla Tata, riesce a dire solo “I am“. Lacrime (nostre e di Paperone). Buio.
In chiusura dei 5 momenti più toccanti di Ducktales
È ora di asciugarsi le lacrime: la nostra classifica delle cinque scene più toccanti di Ducktales finisce qui. Vi invitiamo, comunque, a farci sapere quali sono le vostre scene preferite quando c’è da piangere. Attendendo la terza stagione ne avremo bisogno.
Alessandro Giacomelli
Immagini © Disney