Topolino riflette i tempi che attraversa. Questa classifica (vietata ai minori) ce lo dimostra…
Secondo il filosofo Eraclito l’armonia delle cose sta nel perenne mutamento delle stesse: per affermare ciò, egli elaborò l’adagio del Panta rei, secondo il quale ogni cosa scorre nel fiume del tempo (no, non la commovente storia pubblicata per il 70° di Topolino). Senza entrare nel merito della filosofia del pensatore greco, che Aristotele chiamava “l’oscuro”, anche noi possiamo constatare la mutevolezza della società, attraverso il repentino susseguirsi di mode, ideologie, costumi generazionali e stili di vita. E perché non farlo attingendo dal mondo Disney, in particolare setacciando dal mare magnum delle cover? Ecco la top 10 delle copertine più scorrette di Topolino, ritenute in linea col target del libretto al momento dell’uscita ma del tutto insostenibili per gli standard attuali!
10) Topolino 438
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Autore: Giuseppe Perego
Soggetto: una discutibile azione di primo soccorso.
Il nostro viaggio tra le copertine più scorrette di Topolino parte con una cover di non immediata interpretazione. Paperina si prende cura del fidanzato, verosimilmente vittima di un incidente domestico. Perché lo ha immobilizzato per intero, privandolo anche della parola, e lui si è lasciato sottoporre a questo trattamento? Non è l’unico mistero che aleggia attorno a questa cover del ’64. È il remake di una pubblicazione danese (immagine in alto): l’illustratore della gag originale è stato più clemente del nostro Perego, risparmiando la severa cintola che blocca il mugugnante Donald. Eccesso di premura? Malasanità paperopolese? Qualsiasi cosa voglia dirci questa cover siamo certi che una copertina omologa oggi avrebbe vita dura, se non altro per il pericolo emulazione nei lettori più piccoli e conseguenti associazioni in rivolta!
9) Topolino 584
Autore: Giuseppe Perego
Soggetto: Paperino si “pavoneggia” ai danni di un esemplare privato della caratteristica coda piumata.
Una botta di vanità può colpire chiunque, il nostro papero tuttavia asseconda questo suo irrefrenabile desiderio in maniera deprecabile. Se nel ’67 questa gag poteva risultare leggera e divertente, oggi non possiamo che patire assieme al povero pennuto vittima dei soprusi di un Paperino impagabilmente soddisfatto della sua azione. Possiamo intuire che all’epoca gli animali non godessero di grandi tutele: d’altronde la Lega Anti Vivisezione sarebbe nata dieci anni dopo e il WWF era ancora agli albori. Le cover non propriamente animaliste, peraltro, hanno goduto di un certo successo nel corso dei primi decenni di vita del Topo. Vedere per credere!
8) Topolino 20
Autore: Ambrogio Vergani
Soggetto: Topolino armeggia con un fucile mentre attende la sua preda.
Salendo in classifica ci imbattiamo in questa cover risalente agli albori del Topo. Nell’ottobre del ’50 la testata è ancora mensile, il volume costa 100 lire e al suo interno ci sono due celebri avventure di Carl Barks (I tre paperini e nonna Papera e Paperino e il pappagallo contante), oltre a personaggi come Buci, Penna Bianca e Fratel Coniglietto… ma per quanto ci riguarda è soprattutto il debutto assoluto di un’arma da fuoco sulle copertine di Topolino. Ne seguiranno tante altre, tra pavidi conigli e rievocazioni marziali – e anche tra le pubblicità fucili e revolver saranno una presenza fissa, almeno fino agli anni Settanta. Ricordate?
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7) Topolino 934
Autore: Giuseppe Perego
Soggetto: Paperino arbitro di calcio, vittima dei soprusi di una curva indisciplinata.
Paperino subisce ancora, questa volta nei panni istituzionali di un giudice di gara: un ruolo molto delicato, poiché gli arbitri sono spesso soggetti a violenze fisiche e verbali, specie nelle categorie dilettantistiche. Il buon Perego ci illustra la pratica deprecabile del lancio di oggetti dagli spalti, un’immagine distante anni luce dal fair play e dai valori positivi dello sport oggi promossi dal settimanale. Non si tratta di un unicum tra le copertine, già il numero 828 mostrava il lato peggiore del pallone sfoggiando un furente duello in campo tra nipotini, in un remake del Derby di Milano.
6) Topolino 388 (B-side)
Autore: Giuseppe Perego
Soggetto: Ezechiele viene arpionato dal gancio di una macelleria, sotto lo sguardo complice dei tre porcellini.
Forse non tutti sanno che un tempo le cover di Topolino proseguivano anche sul retro. Questo straniante B-side vede contrapposti Gimmi, Timmi e Tommi a dei suini meno fortunati, e forse questo basterebbe per renderla impubblicabile nel 2020. Il quadretto tuttavia si arricchisce grazie a un gancio da macello che arpiona il povero Ezechiele, mentre i porcellini (con malcelato sadismo e dei sorrisi diabolici) sottraggono la scala a pioli dai piedi del canide, con una dinamica che ricorda l’impiccagione. Tra le copertine più scorrette di Topolino questa è senza dubbio una delle più raccapriccianti… ma tranquilli, siamo solo a metà classifica!
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5) Topolino 290
Autore: Giuseppe Perego
Soggetto: Paperino trangugia whisky in incomprensibili atteggiamenti infantili.
Quando due pluri-recidivi come Perego e Paperino uniscono le forze, non può che uscire un capolavoro del genere. Qui, Quo e Qua spingono lo zio in carrozzina mentre beve del whisky da un biberon, pittoresca istantanea di una Paperopoli non ancora proibizionista. Soprassediamo (almeno per il momento) sullo sfruttamento minorile per soffermarci su alcol e tabagismo, fenomeni comuni sulle pagine del libretto fino a qualche tempo fa, che facevano capolino anche tra le copertine di Topolino. Merita una segnalazione anche quella del numero 69 realizzata da Vergani, con un Paperino alle prese con un calumet della pace e qualche boccata di troppo. Nella tipica pipa cerimoniale dei nativi americani si era soliti bruciare un mix di tabacco, salvia e graminacee…
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4) Topolino 646
Autore: Giuseppe Perego (o Vittorio De Sica? No, naturalmente)
Soggetto: Un giovanissimo sciuscià sfrega i piedi di un celebre cliente.
A un passo dal podio troviamo una cover smaccatamente neorealista, quella del numero 646. Il solito Paperino questa volta si fa lucidare i piedi da un ragazzino, una pratica molto diffusa nel secondo dopoguerra come espediente per racimolare qualche spicciolo in tempi di magra, ma assolutamente inconciliabile con gli standard attuali che vedono nel lavoro minorile una piaga da debellare. Paperino non lo sa e sfoggia un sorriso gaudente, compiaciuto nel vedere i suoi piedi tirati a lucido. Ma cosa ci aspetterà sul podio?
3) Topolino 101
Autore: Ambrogio Vergani
Soggetto: un raccapricciante Pippo corsaro, V.M.18.
Un personaggio canonico monco, letteralmente armato fino ai denti e tabagista. Al netto della riuscita non ottimale dell’illustrazione di Ambrogio Vergani, presenza fissa dei primi libretti, la cover del numero 101 è un tripudio di tutto ciò che oggi non potrebbe essere pubblicato sul settimanale. Quantitativamente parlando, forse la copertina più scorretta che Topolino abbia mai avuto: un Pippo assolutamente fuori ruolo lascia da parte il suo proverbiale candore per vestire gli inquietanti panni di un accigliato bucaniere. Sciabola attorno alla cintola, pistola e pugnale da assalto: il podio si veste di terrore!
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2) Topolino 228
Autore: Paul Murry (che sia stato d’ispirazione ad Alejandro González Iñárritu?)
Soggetto: Minni ricava un cappotto in pelliccia dal vello di un orso, sotto lo sguardo attonito di Topolino.
Sul secondo gradino del podio troviamo una cover alquanto disturbante, senza dubbio la meno animalista tra tutte le copertine scorrette di Topolino. Il nostro eroe, evidentemente appassionato di tassidermia, assiste all’impietosa profanazione di una pelle d’orso da parte di Minni, al fine di ricavarne una poderosa pelliccia da sfoggiare in qualche circolo delle dame topolinesi, a teatro o più probabilmente per convincere l’Academy ad attribuirle un meritato Oscar da miglior attrice protagonista in un remake di Revenant. Se nel 1960, anno di pubblicazione della cover, la pelliccia era un must per le signore dell’alta società, l’allevamento o la caccia di animali selvatici per la produzione di generi di lusso è ormai una pratica ritenuta controversa e scoraggiata da decenni di campagne animaliste. In particolare il commercio di esemplari in via d’estinzione, tra le quali diverse specie di orsi, è illegale. Questo tema ha goduto di una certa ricorrenza nelle copertine di Topolino: nei numeri 468, 600 e 773 tocca ai paperi ostentare tappeti di plantigradi e cappotti poco “green“. E ora la vetta… siete pronti?
La cover più scorretta tra tutte le copertine scorrette di Topolino…
1) Topolino 285
Autore: Giuseppe Perego
Soggetto: Paperino picchia un nipotino per giocare indisturbato con le bolle di sapone.
Ebbene sì, una volta tanto è Paperino a sbaragliare la concorrenza. Ha provato in ogni modo a conquistare l’ambito podio, ci riesce grazie a una sopraffazione da telefono azzurro perpetrata ai danni di un nipotino. Le due (scorrette) copertine di Topolino 285 si completano regalandoci una gag che gioca sui contrasti generazionali e sulla maturità del nostro (già messa in discussione dopo la cover giunta al quinto posto…). Quello che accomuna le scorrettezze di Paperino è il cinismo usato per inseguire fini spesso risibili, a farci vacillare però è l’impagabile espressione soddisfatta in seguito alle sue malefatte, manifestata con un sorriso lievemente deforme che Giuseppe Perego gli dipinge sul becco.
Una cover del genere probabilmente aveva un posto speciale negli incubi dei giovani lettori, oggi è la prova tangibile che ogni epoca ha la sua sensibilità e trovare sulla copertina dell’ultimo numero di Topolino un personaggio che trangugia alcolici o una gag scaturita da un’azione violenta ci risulta uno scenario alquanto inverosimile.
Chissà se la nostra visione, figlia dei tempi che viviamo, lascerà il posto a una nuova era di copertine scorrette… o se Topolino continuerà a essere l’oasi di pace degli ultimi decenni.
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Manuel Bacca
Immagini © Disney – Arnoldo Mondadori Editore