Nel decennio appena trascorso, la presenza dei personaggi della Banda Disney si è notevolmente ridotta all’interno del medium videoludico rispetto al passato. Ci sono però almeno tre notevoli eccezioni: Kingdom Hearts, Disney Infinity (in cui comunque l’unico personaggio giocabile della scuderia del Topo è Topolino Apprendista Stregone), e un altro titolo, forse meno famoso.
Sto parlando di Epic Mickey – La Leggendaria Sfida di Topolino, un gioco del 2010 realizzato da Junction Point Studios in esclusiva per la console Nintendo Wii.
Epic Mickey
Nel gioco Topolino, attraversando lo specchio di camera sua in una forbita citazione al romanzo Alice attraverso lo specchio di Lewis Carroll, si ritrova nella stanza del mago Yen Sid (suo maestro in Fantasia), che sta ultimando i lavori al suo plastico, “Rifiutolandia”. Come viene da lui spiegato, questo è un luogo per tutti quei personaggi che, nel corso degli anni, sono stati dimenticati dal pubblico.
Il nostro Topo cerca, di nascosto, di destreggiarsi con gli strumenti del mago, pittura e solvente, ma, non sapendoli utilizzare, provoca un gran disastro. Dal miscuglio dei due elementi prima citati si genera l’antagonista del gioco, Macchia Nera. Nonostante il nome, poco ha a che vedere con l’omonimo personaggio dei fumetti, in quanto si presenta come un enorme colosso formato da materiale viscido, in maniera tale da assomigliare a un fantasma.
L’avventura di Topolino
Topolino riesce a fuggire dalla sua nemesi per un anno, quando Macchia Nera lo preleva direttamente dalla sua camera per portarlo a Rifiutolandia. Qui Topolino incontra Oswald, il Coniglio Fortunato, prima creazione di successo di Walt Disney. Oswald prova un forte senso di invidia nei confronti del nostro protagonista in quanto, a detta sua, gli ha portato via tutto ciò a cui teneva, sia rimpiazzandolo (come successo, in fin dei conti, nel mondo reale), sia creando Macchia Nera.
L’oscura minaccia, nell’anno passato, ha infatti portato alla rovina l’intero mondo di Rifiutolandia, arrivando addirittura a pietrificare Ortensia, la consorte di Oswald. Topolino non può restare con le mani in mano e decide dunque, con l’aiuto del coniglio e dei Gremlins (strane creature apparse per la prima volta nel libro The Gremlins di Roald Dahl), di riparare ai propri errori eliminando per sempre Macchia Nera.
Epic Mickey e le sue ispirazioni
Nonostante la trama offra diversi spunti di riflessione interessanti, la vera forza del gioco si trova nel suo bagaglio citazionistico. Difatti, come già detto, il mondo di gioco è stato ideato come un luogo per i personaggi dimenticati, e dunque molti dei suoi abitanti appartengono a opere degli anni ’30, ’40 e ’50.
Oltre a questo, ovviamente anche gli autori si sono divertiti in questa immensa opera di omaggio al passato. Infatti non solo i personaggi, ma anche nemici e ambientazioni sono spesso legati a creazioni Disney.
I proiettori
Il più importante di questi omaggi è da ritrovarsi sicuramente nei “proiettori”. Queste sono fasi platform del gameplay ispirate a corti di Topolino, utili per passare da una zona del mondo all’altra. Ce ne sono 36, e sono tutti più o meno intriganti, sia per valore storico che per puro divertimento videoludico, anche se alcuni, come quello dedicato a Steamboat Willie (1928) o quello di Plutopia (1952) catturano maggiormente l’attenzione del giocatore, uno per la fama intrinseca del corto e l’altro per i colori in stile neon, molto vivaci.
Nonostante l’importanza di tutti questi corti, ci sono 5 opere a cui gli autori hanno dato più risonanza all’interno del titolo. Queste non solo costituiscono la struttura portante del gioco, ma contribuiscono a condividere uno spaccato piuttosto inedito del passato della compagnia fondata da Walt Disney.
Topolino e lo scienziato pazzo
La prima delle opere sopra citate è Topolino e lo scienziato pazzo, corto del 1933 diretto da David Hand. La trama si sviluppa intorno ai tentativi del Topo di liberare il suo cane Pluto dalle grinfie di un misterioso scienziato che, interessato alla “biogenetica”, vuole attaccare la testa del povero cane a un pollo. Le tinte cupe e quasi horror del corto, testimoniate anche dalla scena in cui Topolino sta per essere tagliato in due da una sega, crearono molto scalpore all’epoca ma, nonostante questo, sono riportate abbastanza fedelmente all’interno del videogioco.
Lo scienziato pazzo, pur apparendo nelle primissime fasi di gameplay, è in realtà uno degli ultimi boss del gioco. Si presenta dunque come un antagonista, tanto che per primo cerca di uccidere Topolino in una scena simile a quella della sega precedentemente descritta.
Ma i riferimenti a questo corto non terminano certo qui. La sua influenza è riscontrabile infatti anche in altri aspetti del gioco, come i nemici: l’esempio più calzante è quello degli Spinners, nemici animatronici creati dallo scienziato il cui guscio rievoca i ragni presenti nel cortometraggio in questione.
La passione per la “genetica” dello scienziato viene applicata però anche a soggetti molto più interessanti di semplici ragni-robot. Sto parlando di Paperino, Paperina e Pippo, presenti nel gioco in forma robotica, in quanto creati per fare compagnia ad Oswald. Inizialmente possiedono solo la loro testa, in quanto hanno smarrito le altre parti del corpo, e sarà compito di Topolino ritrovarle e riconsegnarle.
Fantasia
La seconda opera è Fantasia, film d’animazione del 1940 riconosciuto come terzo Classico Disney. Il lungometraggio è composto di 8 segmenti di animazione arrangiati sopra pezzi di musica classica diretti dal maestro Leopold Stokowski.
Ovviamente, parlando del Topo, la parte più celebre di Fantasia è quella di L’apprendista Stregone, in cui il nostro protagonista, ignorando i consigli del suo maestro Yen Sid, cerca con la magia di evitare un faticoso lavoro, affidandolo a delle scope animate per l’occasione. Il risultato è però pessimo, in quanto Topolino, non sapendo gestire a pieno la magia, a un certo punto perde il controllo delle scope.
L’influenza dell’opera nel gioco è riscontrabile già dalla prima cut-scene, in cui, come già detto, si scopre che è stato proprio Yen Sid a creare Rifiutolandia. Lo stregone, che appare anche nelle battute finali della trama, mantiene il suo carattere classico: è severo, ma comunque comprensivo. Non punisce Topolino in maniera pesante per i suoi errori, ma cerca semplicemente di evitare che li compia nuovamente.
Il lungometraggio è stato d’ispirazione anche per una tipologia di nemici, ossia l’Addetto alle pulizie, identici alle scope del film ma di colore violaceo.
Inoltre, vista l’importanza a livello storico dell’opera, questa non possiede un unico proiettore, ma ben 4, situati nella parte finale del gioco e dunque piuttosto ostici da superare per i giocatori.
Peter Pan
Altro giro, altro lungometraggio targato Disney, ma stavolta parliamo del quattordicesimo Classico: Le Avventure di Peter Pan. Diretto da ben 4 registi nel 1953, il film ha ispirato quasi totalmente una delle 8 grandi location del gioco, ossia “Avventuralandia”, per quanto concerne sia personaggi che ambientazione.
Non è infatti raro imbattersi in luoghi che tutti noi abbiamo ammirato nel cartone da bambini, su tutti la Jolly Roger e la Roccia del Teschio, anche se non mancano delle chicche per i fan più esperti, come la riproduzione dell’albero dei “Bambini Sperduti”.
Riguardo ai personaggi, gli unici ricreati con assoluta fedeltà all’opera originale sono Trilli e Spugna, il “braccio destro” di Capitan Uncino. Nel gioco, lo troviamo impegnato proprio nel cercare il proprio capitano, dopo che è scomparso senza (o quasi) lasciare traccia.
Ciò che però stupisce il videogiocatore una volta arrivato allo scontro con l’antagonista del film è che egli si presenta sotto forma di robot. Non è esplicitato se questo implica un suo legame con lo Scienziato Pazzo, anche se ciò è preventivabile vista la passione di quest’ultimo per l’animatronica (come già sottolineato in precedenza).
La creazione più geniale a tema Peter Pan dei creatori è però, senza ombra di dubbio, Pietro Pan: esatto, una versione alternativa di Gambadilegno. Si presenta come un personaggio molto simpatico e dalle movenze caricaturali, il cui scopo è ri-acquisire il potere magico che gli consentiva di volare, a lui sottratto da uno strambo macchinario.
Topolino e gli spettri
Ancora un corto di Topolino molto popolare, stavolta però risalente al 1929. Diretto dallo stesso Walt Disney, Topolino e gli spettri racconta della fuga del Topo da una casa infestata da nientemeno che il Tristo Mietitore e il suo esercito di scheletri. L’atmosfera respirata durante la visione è dunque, proprio come nel cortometraggio dello Scienziato Pazzo (ne parliamo QUI), abbastanza pesante, alleggerita soltanto dalle molteplici gag.
Un’intera zona della mappa, il Maniero Solitario (base operativa proprio dello Scienziato Pazzo), è modellata sulla base della casa del corto (sebbene sia visibile l’influenza anche di La Casa dei Fantasmi, film Disney del 2003), anche se ovviamente la somiglianza è ravvisabile solo in certe parti dell’edificio (soprattutto l’esterno), visti alcuni cambiamenti obbligati dalla mancanza di dettagli che la fonte originale forniva sull’ambientazione e dal passaggio dalla mono alla policromia.
All’interno del maniero il riferimento più palese al corto è un gigantesco organo, importante ai fini della trama in entrambe le opere. In quella del 1929, Topolino è costretto a suonarlo dai suoi nemici, e lo usa come diversivo per la fuga. Nel videogioco, il nostro protagonista deve invece convincere l’organo, qui avente una propria anima, a smettere di suonare, poiché la sua musica sta spaventando tutti gli abitanti del luogo. Nonostante questa differenza, resta evidente l’ispirazione per questo oggetto inconsueto.
Tra le altre cose, anche questo corto possiede più proiettori, 3 per la precisione, tutti situati all’interno del Maniero. Questi non eccellono per gameplay, in realtà abbastanza banale e scontato, ma per gli sfondi (su tutti quello esterno alla magione) molto ispirati e in generale per il design molto suggestivo.
Corti di Oswald
Per concludere, parliamo di ciò che probabilmente ha influenzato maggiormente lo sviluppo del gioco, ossia l’intera carriera cinematografica di Oswald. Ovviamente non tutti i corti a lui dedicati (più di 100) sono stati presi in considerazione per la realizzazione della trama, ma certamente la volontà di Junction Point Studios è stata quella di riportare alla luce una grande fetta della vita del Coniglio Fortunato, ormai dimenticata da decenni.
Non mancano quindi proiettori a lui dedicati: sono 3 in totale, e tutti ispirati a corti importantissimi per la storia dell’animazione. Si tratta di Trolley Troubles (il primo corto di Oswald, 1927), Great Guns e Oh What a Knight, nomi che suoneranno certamente familiari agli appassionati. Diretti tutti da Walt Disney, nel videogioco non brillano per il reparto artistico, ma la loro importanza storica li rende comunque godibili per gli appassionati.
Nel gioco sono poi stati inseriti diversi comprimari della sua storyline, a partire dalla moglie Ortensia e dai figli.
Ortensia, apparsa per la prima volta in The Banker’s Daughter, cortometraggio del 1927, qui appare solamente nelle battute finali della trama. Questo è dovuto al fatto che Macchia Nera, al suo arrivo a Rifiutolandia, come già detto, l’ha pietrificata e lasciata in stato catatonico per mostrare il proprio potere a Oswald, che solo allora si pone come obiettivo sconfiggere l’oscuro nemico.
I figli non sono invece personaggi ben delineati, ma piccoli conigli tutti identici tra loro, che Topolino avrà il compito di radunare. Sono apparsi per la prima volta nel corto Poor Papa del 1928, e dovrebbero essere, secondo alcune stime, 420.
Epic Mickey: un nobile obiettivo
Ma la più bella creazione a tema Oswald degli autori è stata senza ombra di dubbio la statua che raffigura Walt Disney mano nella mano con il coniglio: una palese copia di quella di Disneyland con Topolino, creata per la nostalgia dei vecchi tempi, che fa riflettere su quanto, dopo aver ottenuto il successo, sia facile cadere nel dimenticatoio. Ma in fondo al tunnel una luce c’è sempre. E la luce, per Oswald, si chiama Epic Mickey.
Alberto Giacomelli
Immagini © Disney – Junction Point Studios- Nintendo
Fonti: Epic Mickey Wiki