Il papero più ricco del mondo sbarca per la prima volta nel mondo dei fumetti nel 1947. Eppure c’è chi afferma di averlo visto già durante la seconda Guerra Mondiale. Com’è possibile?
Come molti di noi sanno, Zio Paperone esordì nel mondo dei fumetti nella storia Il Natale di Paperino sul Monte Orso, disegnata da Carl Barks nel lontano dicembre del 1947: il maestro dell’Oregon introdusse nella vita di Paperino e dei nipotini questo papero attempato, avaro e misantropo, peraltro senza pensare di utilizzarlo per altre storie future.
Ovviamente non andò poi così: Barks intuì le potenzialità del suo personaggio e lo sviluppò, arricchendone la personalità e smussandone i tratti più spigolosi, fino a trasformarlo nello “Zione” che tutti conosciamo. Non c’è dubbio, quindi, che questa storia sia la prima testimonianza vera e propria della nascita di Paperone.
Eppure, forse non tutti sono a conoscenza del fatto che il nostro amato Vecchio Cilindro sarebbe potuto non esistere se, prima della sua versione a fumetti, non avesse visto la luce uno “Zio Paperone animato” in un cortometraggio uscito ben 4 anni prima. “Impossibile!” diranno subito i nostri lettori più informati: “La nascita di Zio Paperone è datata 1947! Inoltre, ha fatto la sua prima apparizione animata vent’anni dopo, nel cortometraggio Paperone e il denaro. Che cosa state dicendo?”.
Calma ragazzi, calma! Avete perfettamente ragione: tuttavia il personaggio di cui vi stiamo per parlare non è proprio Paperon de’ Paperoni, bensì una sua versione che potremmo definire “di prova“.
Venti di guerra
Il cortometraggio in questione è The Spirit of ’43, un cartone animato di propaganda per la seconda guerra mondiale distribuito dagli studi Disney all’inizio del 1943: il corto, commissionato a Walt dal governo statunitense, cerca di convincere gli americani a risparmiare i soldi per pagare le tasse sul reddito, per rispondere ai costi della guerra.
Possiamo idealmente dividere il cartone in due parti: la prima ha come protagonista Paperino, che deve decidere in che modo spendere i soldi del suo stipendio; la seconda, invece, ripete instancabilmente il motto Taxes… To Defeat the Axis (“Tasse… per sconfiggere l’Asse”), declinandolo in varie salse (questa parte peraltro è riciclata da un altro cartone di propaganda, The New Spirit, uscito nel 1942).
Il film è di pubblico dominio e potete tranquillamente trovarlo su YouTube. Se invece volete saperne di più sul ruolo della Disney nel secondo conflitto mondiale, date un’occhiata qui.
Uno scontro ideologico
La parte che ci interessa è la prima: Paperino ha appena riscosso la paga, e non sa come impiegare il denaro. Il nostro papero è infatti combattuto tra due lati della sua personalità, quella di parsimonioso risparmiatore e quella di spendaccione. Come spesso accade nei cartoni animati, queste due “anime” vengono rappresentate fisicamente da due personaggi. Il risparmiatore è un anziano papero dal marcato accento scozzese: veste gli abiti tipici ed è rappresentato con basette, occhiali, copricapo e bastone. Lo spendaccione, invece, è un giovane papero, vestito elegantemente secondo la moda dell’epoca.
Ciascuno dei due cerca di convincere Paperino: il vecchietto scozzese gli ricorda i suoi doveri di cittadino nei confronti del Paese e dei soldati al fronte, il dandy spendaccione invece lo tenta con locali e ragazze. I due iniziano a contendersi il povero Donald, fino a venire scaraventati da due parti opposte: lo spendaccione finisce contro la porta di un locale che si rivela essere a forma di svastica, mentre il risparmiatore viene sbalzato contro un muro che, scrostato, assume le sembianze della bandiera americana. Dopo aver visto ciò e aver notato che al giovane papero sono spuntati pure dei baffetti “alla Hitler”, Paperino lo stende con un gancio, per poi precipitarsi dall’anziano papero per pagare le tasse.
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Un prototipo azzeccato
La trama del cartone è ovviamente scarna: ogni elemento del corto, infatti, deve concorrere a trasmettere il messaggio dell’importanza di pagare le tasse, e non c’è spazio per ulteriori sviluppi. Eppure, questo arzillo papero scozzese non vi ricorda qualcuno? Guardatelo meglio, senza la giubba da marinaio: somiglia molto al primo Paperone di Barks, con le basette molto cadenti che ricordano quasi una barba. Possibile che lo zio Carl si sia ispirato a questo anonimo vecchietto per quella che sarà la sua più grande creazione narrativa?
È lui o non è lui?
Dal confronto delle immagini qui sopra sembrerebbe proprio di sì. Questa supposizione si fa ancora più solida se pensiamo che Barks era ben di più di un semplice spettatore dei cartoni di Walt! Infatti, quando questo cartone venne prodotto, Carl era ancora uno sceneggiatore del reparto di animazione degli studi Disney: in particolare, aveva lavorato anche a The Spirit of ’43, contribuendo quindi in prima persona alla vera e propria nascita di questo “Paperone”. Curiosamente, Barks abbandonò il reparto il 6 novembre 1942 proprio a causa di quest’attività di propaganda: non era interessato ai film a tema bellico, divenuti ormai la principale attività degli Studios, e da quel momento iniziò a dedicarsi solo ai fumetti. Ma questa è un’altra storia.
La vera nascita di Paperone (Gastone)?
Per dirla tutta, anche lo spendaccione ricorda da vicino un personaggio che conosciamo bene, un’altra fortunata invenzione di Carl Barks.
Il parente di Paperino a cui ci riferiamo stavolta è decisamente happy-go-lucky e spensierato, attento nel vestire e nella cura dell’aspetto. Probabilmente ci sarete arrivati: parliamo, ovviamente, di Gastone!
Gladstone Gander debutta infatti nel mondo dei fumetti nel 1948, appena un anno dopo Zio Paperone, e si può ben pensare che Barks si sia ispirato al dandy del cortometraggio per definire alcuni tratti del fortunato cuginastro. In particolare spingono a pensarla così il becco pronunciato e i capelli bianchi (ricolorati nelle ristampe) che caratterizzavano il Gastone di Barks ai suoi esordi, il quale era anche più imponente, più alto e dalle spalle più larghe di Paperino esattamente come lo spiritello tentatore del ’43.
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Con ogni probabilità, quindi, il vecchio zio di Paperino apparso 4 anni dopo nei fumetti è una riproposizione (se non altro nel look) della coscienza risparmiatrice di Paperino, mentre l’altro polo della coscienza del Papero avrebbe ispirato il cugino Gastone.
Ci tocca quindi ringraziare l’esercito americano, perché è anche grazie a questo cartone commissionato agli studi Disney che non uno, ma forse addirittura due personaggi hanno ottenuto il look con cui oggi li conosciamo!
Francesco Menegale
Immagini © Disney – Panini Comics
Fonti:
Tutto Disney 18: Carl Barks – l’Uomo dei Paperi
Internet Movie Database (IMDb)
Cartoon Research