Dove eravamo rimasti?
Nella prima parte di questa analisi della saga degli Ultraheroes abbiamo parlato dei personaggi e fatto un piccolo sunto della trama. Ma c’è ancora molto da dire! In questa seconda e ultima parte diamo uno sguardo al finale e a una serie di storie successive correlate alla saga.
La verità
Non servono poteri sovrumani per essere eroi. Ultraheroes ne è la prova evidente e Topolino, in questo, è un personaggio esemplare. Fin dall’inizio, è stato incaricato da Eta Beta di localizzare il deposito di Paperone, scomparso insieme al suo proprietario e ai Bassotti su un’isola misteriosa per mano di Spennacchiotto e dei suoi temibili soci. La strenua ricerca lo condurrà sull’isola in questione, ove si trova lo stesso covo dei Bad-7. Ciò che catturerà la sua attenzione sarà però un video trovato all’interno del deposito. Si tratta di una registrazione che nemmeno Eta Beta è riuscito a cancellare, e che porterà il Topo a scoprire una tragica realtà: è Eta Beta l’inventore dell’Ultramachine!
La scoperta di Topolino sarà interrotta da Gambadilegno, che lo catturerà. Spennacchiotto approfitta sapientemente dell’ostaggio per catturare in un colpo solo tutti gli Ultraheroes, derubandoli dei loro Ultrapod, conquistati dopo strenue battaglie contro i loro avversari Bad-7. Sembra ormai giunta la fine per i nostri eroi, ma succede qualcosa di inaspettato: nonostante l’apparente completamento del marchingegno, l’Ultramachine non sembra dare alcun segno di “vita”. Che sia un trucco di Spennacchiotto?
Il tradimento
La verità giunge funesta, insieme a un ennesimo colpo di scena inaspettato. Quadrifoglio, nel tentativo di raggiungere la fama sperata, decide di allearsi con i Bad-7, ai quali rivelerà una conversazione da lui fortuitamente origliata: non tutti i pezzi dell’Ultramachine sono sparsi in giro per il Calisota. Uno tra questi, a detta di Quadrifoglio, è sempre stato sotto il naso degli Ultraheroes… più precisamente, non ha mai lasciato il fianco di Eta Beta. Esatto! Il pezzo mancante è proprio Lith, l’unico tenuto nascosto da Eta Beta anche ai suoi stessi alleati!
Giunti subito a Villa Rosa con lo scopo di catturare Lith, anche i Bad-7 subiranno un losco tradimento: Spennacchiotto volterà loro le spalle, ammettendo di averli usati per realizzare in solitario la conquista del mondo!
Gli Ultraheroes, liberati dal temerario Zio Paperone, giungono infine a Villa Rosa, mentre il plurimiliardario riesce a teletrasportare se stesso, il deposito e gli inarrestabili Bassotti sulla sua amata Collina Ammazzamotori. I Bad-7 e gli Ultraheroes si incontreranno al di fuori della Villa, protetta da un impenetrabile campo di forza. Ed è qui che Iron Ciccius diventa il vero protagonista della saga: con una mossa assolutamente non programmata riuscirà a catturare in un colpo solo i Bad-7, mettendoli fuori combattimento.
Nel frattempo, all’interno di Villa Rosa, Eta Beta e Spennacchiotto si sfidano a colpi di tecnologia, finché il primo non riesce a sopraffare il secondo. Paper-Bat annullerà con un telecomando il campo di forza che circonda Villa Rosa ed Eta imprigiona il malvagio scienziato. Sembra tutto finito: il bene ha nuovamente trionfato sul male! Ma… ennesimo colpo di scena! Spennacchiotto si libera facilmente delle corde laser e collega l’Ultramachine a Lith, completando finalmente la macchina! Eta Beta, nel tentativo di sganciare l’Ultramachine dalla sua assistente, rimarrà coinvolto nell’esplosione. Ormai è troppo tardi: L’Ultramachine è completa, ed Eta Beta è sotto il suo effetto malefico. Rimane solo una cosa da fare: COMBATTERE!
Bene e male: l’unione fa la forza!
Eta Beta, soggiogato dal potere dell’Ultramachine, minaccia di distruggere l’intera Paperopoli! Tramutatosi in una versione colossale di se stesso (e poi dicono che le dimensioni non contano!) appare inarrestabile. Gli Ultraheroes tentano invano di impedire la sua marcia di distruzione, ma senza alcun successo. Ed è qui che entra in gioco l’eroe numero uno di questa preziosa saga. Topolino, senza usare la forza né l’inganno, convince i Bad-7 ad aiutare i loro avversari, nella speranza comune di salvare la città.
Ultraheroes ci regala uno dei colpi di scena più toccanti: il bene e il male che lottano insieme per sconfiggere un nemico universale. Ma, nonostante la forza di Super Pippo, la presa segreta di kung fu di Paper Bat, gli attacchi combinati di Paperinik e Paperinika, i fondi fallimentari di Roller Dollar, l’ipnosi di Spectrus, i tentacoli stritolanti di Gambadilegno, le scariche elettriche di Zafire, il concentrato di fogna assoluta di Inquinator e il liquido sinistramente viscoso di Macchianera (tutte mosse esistenti, dico davvero) dobbiamo la vittoria ad Iron Ciccius e Quadrifoglio! Il primo dà involontariamente ai suoi compagni l’idea di dirottare Eta Beta, cospargendo il percorso di naftalina, verso la Collina Ammazzamotori, ove Paperone e i Bassotti lo bloccano insieme agli altri eroi. Quadrifoglio, invece, contribuisce grazie al suo solito asso nella manica: la sorte. È con l’ausilio di quest’ultima, infatti, che Topolino arriva in loro soccorso! Mentre tutti i nostri amati eroi immobilizzano Eta Beta, Topolino riesce a rimuovere un pezzo dell’Ultramachine, riportando il nostro amico spaziale alla normalità.
Un finale… ingannevole!
Il peggio è finalmente passato! Eta Beta, ripresosi dalla trasformazione, spiega ai suoi salvatori e a noi lettori le sue reali intenzioni. L’Ultramachine sarebbe dovuto essere un dispositivo in grado di difendere il pianeta da eventuali minacce. Per qualche errore di calcolo, purtroppo, la sua creazione si è rivelata essere tutto fuorché un sistema difensivo, e Eta aveva paura di ammettere il suo fallimento. Le premesse, insomma, sono simili a quelle di Avengers: Age of Ultron.
Zio Paperone, tramite gli intricatissimi sistemi antifurto del Deposito, distrugge per sempre l’Ultramachine, davanti agli occhi disperati dei Bad-7. Un’altra piccola perla di questa saga arriva anche a due passi dal finale: gli Ultraheroes e i Bad-7 tornano a essere nemici come prima, ma si nota un alone di tristezza che permea gli animi di ognuno tra i presenti. Sanno di aver fatto del bene, collaborando. Sono consapevoli che, mettendo da parte il rancore e l’inutile disprezzo reciproco, essi formano una squadra imbattibile. Una squadra che può contare l’uno sull’altro. Una squadra il cui motto potrebbe essere “L’unione fa la forza!”.
Ma, e sottolineo purtroppo questo “ma”, l’effettivo finale è una triste illusione. Mentre Eta Beta e Lith (ricongiunta con lo scienziato dopo la distruzione dell’Ultramachine) si congedano, in una zona remota un personaggio misterioso gioisce della partenza dei due viaggiatori nel tempo, e dà così il via al suo piano per la conquista del mondo.
Personalmente, la delusione c’è. Per quanto il finale possa essere il classico esempio di “male che minaccia sempre il pianeta Terra”, si sarebbero potuti servire di quest’ultimo passaggio per regalare a noi fan una nuova saga degli Ultraheroes. Le speranze che ciò avvenga sono poche, ma… chissà!
Topolino n.2755: speciale Ultraheroes
Un ultimo tributo agli Ultraheroes si può trovare su Topolino n.2755, uscita tematica contenente una serie di storie inedite incentrate interamente sui personaggi di questa incredibile saga!
Partiamo con Botte prima degli esami. Gli Ultraheroes, insieme a Gambadilegno, vengono convocati da Eta Beta per un corso di aggiornamento riguardo alle loro capacità in battaglia. Ma Villa Rosa si rivelerà pian piano una trappola per ciascuno dei residenti. Uno a uno, infatti, i nostri amici vengono teletrasportati su un pianeta sconosciuto ospitato da un terribile mostro mastodontico. Colti da un feroce spavento, si nascondono in una grotta, impotenti contro l’orrendo nemico. Eppure, alla fine, si ricordano del grande insegnamento appreso durante le missioni alla ricerca degli Ultrapod: l’unione fa la forza! Decidono dunque di attaccare insieme il mostro, sfoggiando tutte le loro mosse migliori, ma a un tratto sia il mostro sia il paesaggio circostante spariscono! I nostri protagonisti si ritrovano nella Dynamic-Room, una stanza di allenamento virtuale. E qui fa il suo ingresso il supereroe più bello che sia mai stato creato: Tuba Mascherata! Il nostro eccentrico supereroe, alter ego di Zio Paperone, ha deciso mettere alla prova i nostri super amici per assicurarsi che fossero in grado di proteggere la città (o, più precisamente, i beni di Paperone). Tuba Mascherata, in bellezza, è secondo solo a Capitan Soldone.
La seconda storia (la mia preferita) si intitola Paper Bat, Topolino e il misterioso taccuino. In questa storia, Topolino e Paper Bat sono alla ricerca di un taccuino smarrito, contenente gli ingred… ehm le istruzioni per la creazione di una potentissima arma! Topolino dovrà fare affidamento su tutta la sua pazienza per seguire le indagini condotte da Paper Bat, il quale collegherà al furto del taccuino anche dei piccoli taccheggi nella zona. Si tratta di furti di… latte, uova, burro…? La stravagante ricerca dei nostri due protagonisti li porterà nella casa di Gambadilegno, intento a seguire passo per passo le istruzioni del misterioso taccuino. Fermato da Topolino (mentre Paperbat era intento a prendere lezioni di cucina da Trudy), Gambadilegno finisce in prigione. Alla fine, dopo le incredibili fatiche alle quali Topolino è stato sottoposto, Paper Bat rivelerà al suo collega la verità: il taccuino conteneva solo una ricetta per la torta alla panna! Non solo: apparteneva allo stesso Paper Bat, il quale aveva denunciato il furto nonostante sapesse perfettamente chi fosse il ladro. Possiamo senza dubbio dire che Paperoga ha dato in questa storia il massimo della sua strampalata genialità!
Incubo natalizio, invece, è una storia già ampiamente trattata dal sottoscritto nel nostro articolo di Natale. Vi consiglio di dargli un’occhiata: troverete un Babbo Natale fuori dal comune!
Segue Casa Bad 7, seratina al covo, storia in cui possiamo leggere una serie di simpatiche gag tra i vari membri della squadra. Nel frattempo, Spennacchiotto elabora l’ennesimo piano per la conquista del mondo. Tuttavia, dopo ore di spiegazione, i suoi soci non hanno capito l’effettiva utilità del piano. Disperato, Spennacchiotto affoga nelle sue stesse lacrime, ma viene “consolato” dai suoi sottoposti, che lo incitano a progettare un piano migliore nei giorni successivi. Un tratto distintivo di questa storia è la conversazione tra Macchia Nera e Roller Dollar, i quali parlano appassionatamente del film Titanic: essendo amanti delle trame dove vincono i cattivi, stimano profondamente la forza dell’iceberg!
L’ultima (purtroppo) storia di questo volume tematico è Quadrifoglio e l’alba di un nuovo eroe. Quadrifoglio è stufo di essere considerato la spalla di Paperinik. Per invidia cerca in tutti i modi di acquisire notorietà agli occhi dei cittadini. Interessato solo alla fama e a diventare una celebrità, imparerà grazie a Paperinik una preziosa lezione: combattere il crimine è una missione. Ci si batte per il bene di tutti, non per interesse personale. Come insegna qualcuno, “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. Alla fine, Quadrifoglio imparerà l’importanza della collaborazione con il suo odiato collega, conquistando anche la tanto ricercata fama.
In conclusione… grazie!
E con quest’ultimo paragrafo si conclude finalmente l’analisi di questa saga, che ha segnato nel 2008 una parte importante della mia vita. I supereroi, agli occhi di un bambino, sono sinonimo di forza, coraggio, determinazione. Ma l’insegnamento più grande che possono dare è l’importanza del lavoro di squadra. Possiamo essere tutti super!
Nicola de Martino Norante
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