Piccole donne è un classico che dovreste conoscere.
Sicuri? Non è una vecchia storia per fanciulle ottocentesche, di un mondo che non esiste più? Se la state pensando così, sappiate che Paperina rivolge la stessa obiezione a Nonna Papera quando prova a prestarle il romanzo Piccole papere. Si tratta dell’inizio della parodia omonima del 1992, a cui ebbe seguito, l’anno dopo, Le Piccole papere crescono.
Greta Gerwig, la regista che nel 2019 ha girato il film omonimo tratto da Piccole donne, probabilmente pensa come Nonna Papera che il libro sia ancora attuale, se ha deciso di trasporlo per l’ennesima volta sulle scene (oltre a questo, esistono altri 6 film per il cinema). E anche la redazione di Topolino non è da meno, dato che ha pubblicato una parodia alternativa nel 2018, Piccole grandi papere.
Piccole donne è un classico, e in quanto tale ha elementi che parlano trasversalmente alle generazioni, indipendentemente dal periodo in cui l’opera è stata concepita. Gli sceneggiatori che adattano un classico scelgono, fra questi elementi, quelli che ritengono più rilevanti e li declinano per offrire la propria versione, aggiungendo il loro estro per dare nuova vita alla storia. Questo meccanismo non è detto che sia sempre efficace: se posso esprimere la mia personale opinione, credo che Piccole donne di Greta Gerwig, Piccole papere e Piccole grandi papere siano tutti e tre riusciti nell’intento.
Perché (ri)leggere Piccole papere
Sceneggiatura di Claudia Salvatori, disegni di Lino Gorlero.
Piccole papere ci insegna letteralmente a non giudicare un libro dalla copertina. La parodia sembra cucita addosso al personaggio di Paperina che si fa in quattro, regalando un aspetto della propria personalità a ciascuna delle piccole donne. E chi meglio di lei poteva interpretare questi ruoli? Spesso ritratta con difetti e atteggiamenti impulsivi, la vediamo bene ad affrontare il processo di crescita a cui vanno incontro Meg, Jo, Beth e Amy. La storia ci mostra come superare i nostri limiti e affermarci proprio grazie agli aspetti principali del nostro carattere.
Note di merito. Il ritratto di Paperina come personaggio a 360°: la parodia ci permette di apprezzare diverse sfaccettature del suo carattere, che non vediamo così di frequente. Per chi pensa che Paperina sia un personaggio ingiustamente bistrattato, messo in ombra dalle controparti maschili. Per chi non la sopporta, per vederla almeno una volta con altri occhi.
Perché (ri)leggere Piccole grandi papere
Sceneggiatura di Marco Bosco, disegni di Silvia Ziche.
Piccole grandi papere è un affresco corale di Paperopoli, in cui ogni personaggio interpreta un ruolo diverso a seconda della propria personalità. Immedesimarsi con almeno uno di loro è quasi inevitabile. Lo stato di incertezza in cui si ritrovano i personaggi, che non sanno quale ruolo assumere nella vita o hanno paura di farlo per i condizionamenti sociali che li circondano e per timore del giudizio dei grandi, sono sensazioni che più d’uno di noi prova o ricorda di aver provato. La storia mostra come si possano affrontare le avversità e il processo di crescita rimanendo integri, puntando sulle proprie qualità e facendo conto sull’affiatamento, con la famiglia e con gli amici.
Note di merito. Il ruolo principale dato al pianoforte e alla messa in scena della rappresentazione teatrale organizzata dalle sorelle March, che in Piccole papere manca e che ricalca, pur con qualche modifica, lo spirito e una delle attività preferite delle piccole donne nel romanzo originale.
Perché vedere Piccole donne
Regia di Greta Gerwig, link al cast completo su IMDb.
In Piccole donne gli eventi non sono presentati in ordine cronologico come nel romanzo, ma lungo due linee temporali differenti. Gli episodi del passato (tratti da Piccole donne) si intersecano alla narrazione del presente (i sette anni dopo di Piccole donne crescono). Questo espediente, oltre a rendere più dinamica la storia, permette di alternare i due toni narrativi della fanciullezza spensierata e della presa di coscienza dell’età adulta. Il contrasto è in perfetto equilibrio e ci aiuta a entrare in sintonia con le sorelle March, senza eccedere in sentimentalismi.
Greta Gerwig, tramite il film, ci pone davanti alcuni interrogativi legati al ruolo delle donne nella società. Le sorelle March si ritrovano a compiere scelte di vita che dipendono dalle loro condizioni economiche e dal proprio stato sociale: le emozioni provate e le reazioni forse non sono troppo lontane da quelle che ci riguardano oggi. E, accanto alle donne, le controparti maschili non sono da meno. Gli uomini sono complementari, anch’essi afflitti da dubbi e paure, e dimostrano che si pongono le basi per i rapporti migliori tramite collaborazione, confronto sincero e appoggio reciproco.
Note di merito
1) Orchard house: la villa di famiglia Alcott, dove la scrittrice aveva immaginato di ambientare il romanzo, è stata riprodotta fedelmente e non lontano dall’originale per le riprese. Come in Piccole papere crescono, dove Paperina si ritrova a leggere la seconda parte del romanzo nella villa della sua amica Luoisa May, che le ha chiesto di custodirla in sua assenza.
2) I costumi: i vestiti sembrano tratti dalle prime edizioni illustrate del libro. La magistralità della loro realizzazione è stata apprezzata dalla critica al punto da valere la vittoria del Premio Oscar.
3) Se siete amanti della scrittura, potrete godervi una sequenza infinita di pagine inchiostrate a pennino e calamaio, stampa e rilegatura a mano del libro che Jo riuscirà finalmente a scrivere.
Il romanticismo!
Stando al film, il matrimonio è una questione economica. Si può avere un lieto fine anche senza l’amore. Ma non per questo dobbiamo esiliarlo! Ci può essere posto anche per il romanticismo (e il pubblico di una storia di questo tipo, in fondo, lo reclama). Quindi concludo, senza nasconderlo, che queste tre versioni di Piccole donne valgono le scene d’amore. Per emozionarci con i saluti degli innamorati in partenza alla stazione e al matrimonio di Meg, che tutti aspettiamo. Per vedere il primo ballo di Paperino e Paperina e il fidanzamento, lontano dalla realtà ma che per una volta, in forma di parodia, ci fa sognare, di Battista e Miss Paperett.

Agnese Amato
Immagini © Pascal Pictures, Disney