A volte solo una sfera di cristallo saprebbe suggerirci cosa regalare per Natale. Yankee candles? Addobbi per l’abete? Maglioni norvegesi? Avete già sbottato che quest’anno non regalate niente e guai a chiunque vi regali qualcosa? Sapete che di conseguenza andrete a fare shopping alla vigilia, perché quella collega che lavora all’uncinetto regalerà bitorzoli di lana a tutto il personale?
Consolatevi pensando che non siete Nocciola e non vi tocca fare un regalo a una strega. Per fortuna Minni, nella storia Minni e il regalo di compleanno, può esserle d’aiuto in quanto “esperta di regali” (no, non ho il suo numero. Provate a Disneyland Paris).
Un regalo impossibile
Minni e il regalo di compleanno è una storia di Carlo Chendi e di Alberto Savini, con disegni di Marco Palazzi e china di Tiberio Colantuoni. Viene pubblicata su Minni & Company nel dicembre 1995 (n°31), inserita fra una storia natalizia e una ad atmosfera nordica: il dramma del fare i regali, anche quelli di compleanno, non può che essere dicembrino per eccellenza.
Il compleanno che incombe su Nocciola è quello dei trentadue secoli di Gwinny, Presidentessa delle Streghe. Purtroppo si sa che la magia, nell’universo Disney, è una forza quasi illimitata che consente alle streghe di far comparire di tutto, inclusi abiti, gomitoli di lana per la collega di cui sopra e anche tv predisposte per ricevere canali via satellite.
Cosa si può regalare, insomma, a una persona che ha già tutto in uno schiocco di dita? Ma prima che ci sia possibile invidiare nonché odiare Gwinny, emerge il quadro sconfortante di una ragazza sola, che siede di secolo in secolo su un trono sommerso di cianfrusaglie. Le streghe che sfrecciano disperate per i cieli in cerca di regali le portano solo nuovi abiti, nuovi gomitoli di lana, nuove tv. Così come ogni anno il nostro cuore si riscalda grazie a candele, addobbi e bitorzoli all’uncinetto che non vediamo l’ora di sbolognare.
Nuova partner, nuova Nocciola
Poiché in Minni e il regalo di compleanno Minni subentra al classico Pippo come partner di Nocciola, quest’ultima appare libera dallo sforzo di affermare la propria identità stregonesca. Voli di scope e apparizioni magiche di idee-regalo coinvolgono Minni in numerose scenette slapstick, ma la nostra roditrice accetta questi fenomeni come parte di una dinamica di coppia già consolidata: Nocciola è amica di Minni ed è anche una strega.
Come fosse trasformata da questa salutare relazione affettiva (o più probabilmente da certi standard morbidi e “femminili” di rappresentazione su Minni & Company), Nocciola ha un aspetto più giovanile e meno grottesco del solito. Sulla chioma canuta indossa due fiocchetti da ragazzina e porta un paio di sneakers al posto delle scarpe con la fibbia. Anche in quest’atmosfera gentile, tuttavia, Nocciola incappa nell’ennesimo antagonista-scettico, per giunta meno socievole di Pippo e discriminatorio senza alcuna buona fede.
Il nuovo scettico
Si tratta della guardia giurata del grande magazzino “Superregalissimi”, dove Minni e Nocciola cercano inutilmente un prodotto che la magia non possa creare. Il baffuto nemico percepisce Nocciola come qualcuno di strano, quindi sospetto. Se lo scetticismo di Pippo è sintomo di una mente oltremodo libera, che non sa strutturarsi neppure intorno alla magia, la guardia giurata ha una mente chiusa. Come fa Nocciola a far apparire gli oggetti? E quella scopa senziente? È un trucco? La guardia non se lo domanda nemmeno, l’importante è che siano rispettati gli unici schemi a lui familiari: le regole del negozio e il pagamento del parcheggio.
Il regalo giusto
In un’escalation di frustrazione, Minni e Nocciola si trovano di fronte a due realtà: lo shopping per i regali è una pena e ciò di cui abbiamo davvero bisogno non si può comprare. Pensateci bene: cosa non si può comprare? Una gioia, direte voi. E non siete poi lontani dalla soluzione.
“Il regalo giusto” è un momento di connessione emotiva, qualcosa che spezza la solitudine e permette a ciascuno sia di dare sia di ricevere amore. Questo legame è “un dono vivo” che nessuno può procurarsi da solo, né su Amazon né con la magia.
E no, non significa per forza un regalo fatto a mano, soprattutto se fate schifo a lavorare all’uncinetto.
Verina Romagna
Immagini © Disney