I Grandi Classici Disney sono da sempre simbolo di qualità, varietà di storie e grandi autori. Il n°47, del mese di Novembre, ci fa sognare portandoci su isole misteriose, foreste inesplorate ed antiche civiltà perdute. L’esoticità, il giallo e gli Aztechi sono il tema portante di questo numero, e sono le tre storie che mi sono piaciute di più e di cui parleremo. Iniziamo
Topolino e il Sole nel Buio (Panaro-Cavazzano)
Appena sfogliato il volume, è stata proprio questa prima storia a colpirmi e a smuovere ricordi d’infanzia sopiti: mistero, suspense e pericoli fanno da padrone in questa stupenda avventura.
Il Sole nel Buio: La trama
L’inizio è atipico: Un bambino, spaventato da un fulmine luminoso che squarcia il cielo in tempesta, chiede al padre di raccontargli una storia speciale. Iniziano così le avventure di Topolino e Pippo, e del Grandi Classici Disney n°47. Pippo trova per caso una borsa contenente delle audiocassette: nessuno le ha reclamate, così propone a Topolino di ascoltarle. Scoprono così che il proprietario è Omero Stroll, che sta indagando sul leggendario Sole nel Buio.
Di Stroll si sono perse le tracce e la moglie incarica i due amici (particolarmente in sintonia in questa avventura) di trovarlo. Topolino e Pippo partono per la magnifica isola di Kratoa, ma l’accoglienza è fredda: gli isolani di fronte alle domande degli stranieri si agitano e affermano di non sapere nulla. Solo Kanoo amico di Manui ( scomparso assieme a Stroll) decide di raccontargli la verità. I suoi connazionali sono spaventati dall’ira degli dei: chi si avventura sulla vicina isola di Dogo scompare misteriosamente, accompagnati dal leggendario Sole nel Buio, una grande luce che splende di notte, intensa come il sole. Questo era stato il destino di Stroll, e con lui altri sprovveduti.
L’arrivo sull’isola
Naturalmente Topolino e Pippo partono alla ricerca dello scrittore scomparso ma, in aereo, qualcosa di strano accade:
Topolino, completamente imbambolato e annichilito, cerca di buttarsi dall’aereo. Per fortuna Pippo interviene, stranamente immune dall’effetto ipnotico. Si entra nel vivo: atterrati sull’isola scoprono che gli scomparsi sono vivi ma poca amichevoli. Cercano di far fuori i due con modi inquietanti e da invasati, osannando la “Grande luce”. Topolino e Pippo miracolosamente salvano la pellaccia e lì il Grande Sole fa la sua comparsa:
Più ti avvicini alla luce, più grande diventa la tua ombra
Di più non dico. La narrazione dietro questa storia è incalzante ed appassionante: l’inquietante soggezione della volontà dei protagonisti più i misteri che si susseguono trovarono facile terreno nella mente di me bambino, ed ancora oggi i temi, i luoghi e le scoperte si mantengono suggestivi ed efficaci. Ottima l’intesa tra i due protagonisti per un giallo che non a torto viene definito nell’editoriale da X-Files. Non tutti gli interrogativi verranno soluti, tra isole esotiche ed enigmatici totem dorati, lasciando libero sfogo alla fantasia del lettore e un piacevole brivido d’avventura.
Paperino e la Fonte della Giovinezza (Barks)
Tra le migliori storie di questo Grandi Classici Disney n°47 non poteva mancare il mitico Carl Barks. L’uomo dei paperi ci propone un’avventura con al centro una delle più mitiche leggende del Nuovo Mondo: La Fonte della Giovinezza. La storia inizia in realtà con un Flashback: Nonna Papera ricorda le gesta dell’avo Papito Espadon (parodia di Ponce de Leòn) e della ricerca della fantastica fonte. Paperone afferma noncurante che la fonte esiste eccome, ma che vi ha rinunciato perché troppo cara: costava 40 $. Nonna Papera furibonda chiede spiegazioni e qui inizia la storia.
La Fonte della Giovinezza
Paperone e Nipoti, cercando un terreno edificabile a 40 $ in Florida, si avventurano in una palude inesplorata dai tempi di Papito. Lì scoprono un bell’isolotto circondato da un laghetto. Raggiunto il posto con un gommone, lo Zione fa una scoperta:
L’acqua è miracolosa! Un portento per la mente e i reumatismi. Paperone si prepara ai lauti guadagni che il liquido gli porterà, festeggiando con più animo di Paperoga il venerdì
L’isola però non è disabitata: uno ad uno Qui, Quo e Qua scompaiono, rapiti da Pedro e Pablo, due giovani antichi conquistadores, uomini di Papito. I due sono rimasti intrappolati sull’isola poiché l’acqua che li mantiene forti e giovani gli impedisce di tornare a nuoto a riva: il bagno nel lago li farebbe ringiovanire facendoli ridiventare bambini o peggio. I paperi, se non vogliono tornare uova, debbono rimanere sull’isola.
Ritorno al presente
Il gruppo riesce a salvarsi, ma la fonte è persa per sempre. Il costo per appropriarsene definitivamente era troppo alto, anche per il papero più ricco del mondo. Presente e passato si intrecciano così come la gioventù e la vecchiaia, che si relativizzano. La magia è infranta però da un brusco ritorno alla modernità. Un capolavoro di storia, disegni chiari, semplici ed efficaci con allo sfondo una leggenda affascinante che in poche pagine vede uno stimolante svolgimento. Che ci si poteva aspettare da Barks?
Topolino e il Flugosauro (Testi Kinney – Matite Scarpa– Chine Cavazzano)
Topolino e Pippo si recano ad una conferenza, dove il professore Sandos illustra la sua ultima e terribile scoperta: nella Valle Sperduta abita un pericoloso Flugosauro, un dinosauro mostruoso di godzilliana memoria, ghiotto di prosciutti e marmellata (si, avete letto bene). Potrebbe celarsi proprio lui dietro i misteriosi furti di confetture del giorno prima, ed infatti quello seguente prosciutti vengono sottratti in massa, come se Ciccio fosse arrivato in città. Topolino è scettico finché non scopre
La città è nel panico e la polizia (come al solito) brancola nel buio. Tocca ad un poco convinto Topolino risolvere il mistero. Il topo pattuglia di notte le strade semi-deserte alla ricerca di indizi quando, di fronte ad una gioielleria ripulita, proprio il cugino di Gojira fa la sua apparizione
Con le mani nella marmellata
Questa è la goccia che fa traboccare il vaso: lo sputafuoco antidiluviano fa fuggire la cittadinanza, riparando in campagna e lasciando la città abbandonata. Topolino comunque non demorderà, rintracciando il vero professor Salos e facendo luce sulla truffaldina ma buffa vicenda. Sinceramente la trama non è al livello delle due precedenti di cui abbiamo appena parlato ma, salvo un paio di punti morti, la lettura scorre leggera e i disegni di Scarpa la rendono ancor più piacevole. I punti di forza della storia sono naturalmente la misteriosa presenza del Flugosauro e l’inossidabile scetticismo costruttivo di Topolino.
E questo non è tutto amici
Nel Grandi Classici Disney n°47 troverete inoltre 3 Storie incentrate sugli Aztechi : un Cimino d’annata, nella buffa Zio Paperone e il pollo di Montezuma, Moby Duck (e Capitan Uncino, praticamente a caso) in Paperino e la beffa degli Aztechi ed un Martina piuttosto bellicoso in Topolino e il Tesoro degli Aztechi (Disegni di un giovane Giovan Battista Carpi). Infine, per chiudere l’articolo una menzione speciale a Pippo Frankenstein che, nonostante Halloween sia ormai passato, ci intrattiene parodiando il famoso romanzo di Mary Shelley e attraverso numerosi riferimenti a Frankenstein Junior (e credo anche a The Rocky Horror Picture Show). Atmosfere e gag surreali dominano la narrazione, con dialoghi che fanno il verso a modi di fare e di dire.
Immagini © Disney – Panini Comics
Antonio Manno