Paperetta Yè-yè: un po’ di pepe a Paperopoli

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Correva l’anno 1966. Il 18 dicembre, per la precisione. Quel giorno, Paperetta Yè-yè irruppe con tutta la sua energia sulle pagine di Topolino, nella storia intitolata, molto semplicemente, Arriva Paperetta Yè-yè.

Arriva Paperetta Yè-yè

Una nonna illustre

Frangetta bionda. Un impeccabile look anni ’60. Nata dalla penna e dalla matita di Romano Scarpa, nella prima storia in cui compare viene presentata come nientemeno che la nipote di Doretta Doremì, il vecchio amore di Paperone.
L’ormai anziana Stella del Polo si ritrova improvvisamente a dover badare a sua nipote Paperetta, appena uscita dal collegio. Peccato però che Doretta sia ospite in un ospizio di Dollar City, nel Midwest: non esattamente il massimo per un’adolescente, non vi pare?
E allora quale idea migliore che chiedere all’amato Paperone di portarla con sé a Paperopoli? Il vecchio cilindro, seppur inizialmente perplesso per le spese (ovviamente!), non può dire di no al suo unico vecchio amore.

Giunti nella grande metropoli, Paperetta conquista subito la simpatia di parenti e amici di Paperone e in particolare pare stringere una certa amicizia con Qui, Quo e Qua, con i quali improvvisa anche una band musicale. Tra un guaio e l’altro il quartetto mostra un bell’affiatamento, ma all’improvviso Paperetta pianta in asso i tre gemelli per fuggire via con i soldi racimolati insieme. Il gesto suscita grande sconforto in tutti, soprattutto in Paperone che, durante la festa di benvenuto per lei, rischia addirittura di lasciare in mano il deposito ai Bassotti!
Ma presto la verità viene a galla: la ragazza infatti era semplicemente andata a prendere la nonna Doretta e le altre anziane dell’ospizio per portarle con sé per un giorno a Paperopoli e comprare loro qualche regalo. Risolto il malinteso, tutti possono festeggiare Paperetta!

La forza dei giovani

Sin da subito, Paperetta Yè-yè mostra una forte intraprendenza: mette anima e corpo nel seguire le sue passioni e coltiva sempre più interessi che svariano dalla musica, allo spettacolo, alla fotografia o semplicemente a qualche storia da raccontare. Non passa infatti molto tempo prima che inizi a collaborare per il giornale di Gedeone de’ Paperoni.

Già dalla storia iniziale si capisce subito l’importanza di Paperetta, e non solo perché è uno dei pochissimi personaggi puramente adolescenziali.
Nel pieno degli anni ’60 i giovani stavano finalmente iniziando a entrare in scena in un mondo fino ad allora dominato dagli adulti. Erano gli anni delle lotte per i diritti, degli scioperi, delle proteste. Ma anche del rock ‘n roll, del Piper Club, della Beatlemania (I Fab Four di Liverpool cantavano “She loves you, yè-yè-yè“, per l’appunto). I giovani rivendicavano il ruolo di forza trainante del mondo, e Paperetta Yè-yè rappresenta proprio lo stereotipo dell’adolescente anni ’60: esuberante, coinvolgente, senza paura di mettersi in gioco.

Ma un personaggio così caratterizzato e così identificativo di un certo periodo storico probabilmente non è mai destinato a durare a lungo. Non passarono infatti molti anni prima che la nostra Paperetta nonostante l’iniziale successo finisse nel dimenticatoio dato che risultava troppo vincolata ad uno stereotipo ormai obsoleto, che non poteva più rispecchiare i giovani degli anni ’80. D’altra parte, come sarebbe stato credibile vedere un’adolescente con i modi di fare di persone che avevano già 40 anni? Il personaggio venne quindi accantonato, perlomeno in Italia, salvo poi esser recuperato verso la fine degli anni 2000 in una versione leggermente diversa.

Gli anni passano, l’indipendenza resta

Paperetta yè-yè

A distanza di quasi quarant’anni troviamo Paperetta un po’ cresciuta. Adesso è una giovane adulta, che però non ha perso assolutamente niente del suo carattere travolgente. Coltivando la sua passione per il giornalismo è diventata inviata speciale del Papersera. Dal 2009 riscuote un buon successo con la serie Reportage a fumetti, dove intervista personaggi del mondo reale insieme ad un collega d’eccezione: Paperoga!
Nonostante Paperetta sia cresciuta, si può dire che abbia mantenuto la peculiare caratteristica che l’ha caratterizzata fin dall’esordio: la sua indipendenza. Non è un caso infatti che sia uno dei pochissimi personaggi femminili non natoweb né sviluppato come subalterno di uno maschile. Non ha bisogno di essere associata a nessuno per mettere in risalto la sua dilagante personalità.
E forse anche stavolta, così come cinquant’anni fa, Paperetta giunge con un tempismo semplicemente perfetto.

Paperetta yè-yè storia

Per concludere l’articolo, vi regalo un piccolo pettegolezzo: Paperetta spesso chiama Paperone “nonnetto”. Semplice slang giovanile, oppure lei e la nonna Doretta sanno qualcosa di cui il vecchio cilindro è all’oscuro?

Federico Ravagli

Immagini: © Disney – Panini Comics

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