Epoche a confronto
Come saprete, esattamente un anno fa il nostro topo preferito ha compiuto la bellezza di novant’anni. Topolino ha un’età molto longeva, avendo attraversato diverse epoche storiche e relativi cambiamenti. Se consideriamo il panorama dell’editoria internazionale, infatti, ci rendiamo conto di quanto sia lunga la sua storia editoriale. Anche Tex, serie a fumetti incentrata sull’omonimo personaggio, talvolta criticata per la monotonia delle storie moderne, è più “giovane” di lui. Eppure, nonostante i venti compleanni in più, Topolino non è (quasi) mai stato vittima di queste critiche. Ciò è dovuto alla sua capacità di plasmarsi a seconda delle richieste di ogni epoca. Constatare la veridicità di questa affermazione è semplice, basta sfogliare poche pagine di una qualsiasi storia di Floyd Gottfredson, per notare le differenze con le sceneggiature odierne. La morte, e in generale gli argomenti considerati per adulti, non sono celati, ma anzi, gli autori li affrontavano continuamente nella più totale tranquillità.
Nel corso degli anni la Disney ha dovuto effettuare numerosi cambiamenti per ampliare il target dei lettori. Questo cambio radicale ha comportato la creazione di un Topolino con le stesse fattezze, ma con una psiche completamente diversa. Questi due personaggi- il Topolino del passato e quello del presente- sono sempre rimasti ben distinti e separati l’uno dall’altro. Almeno fino al 2015, quando sul numero 3130 viene pubblicata la storia Tutto questo accadrà ieri, per l’87° compleanno del topo.
La sceneggiatura e i disegni sono di Casty, con alcuni aiuti nel reparto artistico forniti da Massimo Bonfatti. La trama riserva fino all’ultimo colpi di scena mozzafiato. Quindi per non rovinare la lettura a quei pochi (spero) che ancora non l’hanno recuperata, la mia analisi sarà priva di spoiler sul finale. Ma qualche dettaglio di trama della prima parte sarò costretto a svelarla per forza, quindi se siete tra i puristi delle zero anticipazioni, fate attenzione.