Fenomenologia di Miss Paperett

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram
Miss Paperett

Un mondo di pregiudizi

Chiudiamo tutti insieme gli occhi e pensiamo attentamente: segretaria, bionda, con gli occhiali. Se avete pensato anche voi all’inizio di un porno, non è colpa vostra, tranquilli. Si tratta semplicemente del mondo dei cliché, dove ogni atteggiamento, dettaglio o caratteristica deve essere subito etichettato in qualche modo. Il mondo Disney, tuttavia, non può propinare certi argomenti (è giusto che ognuno li impari a proprie spese e non su un giornalino di topi e paperi), di conseguenza Emily Paperett, in arte Miss Paperett, deve seguire un altro filone di cliché, ovvero quello della segretaria diligente e affaccendata.

Nel corso degli anni la figura di Miss Paperett si è evoluta a seconda non solo dei tempi ma anche delle necessità. Bassa, vecchia, spigolosa. Alta, magra, bella. A volte è stata rimpiazzata da tizie non molto rimpiante: è il caso di Miss Acydula che, in quanto segretaria, doveva mantenere i segreti e tenere tremendamente fede al suo cognome. Davvero strano che non faccia più parte dello staff di Paperon de’ Paperoni, ma questo è un altro discorso. La figura di Miss Paperett è cambiata per poter venire incontro a quello che gli stereotipi imponevano all’epoca dei fatti: se prima poteva andare bene una papera un po’ invecchiata, che sembrava avesse solo il lavoro a cui pensare e nulla di più, beh… oggi proprio no.

In qualche modo Miss Paperett doveva rappresentare la segretaria modello: gentile, servizievole, ma anche di aspetto gradevole, perché quando sei in un front office la bella presenza è importante. Quante volte ve lo ripeteranno se cercate lavoro in questo ambito? Quindi la nostra papera è la segretaria modello, sempre pronta a tutto pur di rendere il suo servizio eccellente (mannaggia, qui qualcuno potrebbe tornare a pensare al porno). Ma è facile essere così? Per niente.

Miss Paperett

Emily

Arriva un momento in cui la vuoi piantare di essere Miss Paperett, ma semplicemente Emily. Ed Emily vuole essere come le pare e piace, senza qualche imposizione dovuta alle circostanze o a chissà quale regola del bon ton. E qui la domanda viene spontanea: chi è Emily?

Questo quesito è arrivato a qualcuno della Disney, perché non era giusto che lei fosse confinata in quella scrivania senza potersi esprimere in qualche modo. La “ovunque vado sono la segretaria del signor de’ Paperoni” ha degli hobby, delle amicizie, dei luoghi che vorrebbe visitare e una lista di cose da fare. Magari sono cose normali, o cose completamente fuori di testa. Magari sono cose che non potrebbe mai fare nel luogo di lavoro. O forse sì, chissà. Magari viene fuori che ascolta il death metal, che ama strafogarsi di bignè guardando le maratone di Mentana, o che tira i sassi con le fionde ai vicini. Che ne sappiamo?

La cosa importante è riuscire ad esprimersi. Essere sé stessi non sempre è facile, perché il mondo dei cliché impone certi comportamenti, dress code, savoir faire. In questo mondo ci si sta abituando ad essere dei tag viventi, e a comportarsi di conseguenza, dimenticando di essere persone e anime, prima che figure aziendali.

A volte giudichi una persona in base a quello che vedi, senza conoscerla, senza sapere niente di lei. Pensi di conoscere una persona perché la vedi ogni giorno, e poi magari non sai neanche come si chiama (e qui chi ha visto Scrubs sa a chi mi sto riferendo). Miss Paperett e Emily sono la stessa persona. Secondo me dev’essere un vero piacere avere a che fare con lei.

Dario Lombardi

Immagini © Disney

Ti è piaciuto l'articolo? Condividilo!

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Share on whatsapp
Share on telegram

Ultimi articoli

Articoli correlati

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

Le opinioni espresse dai singoli autori negli articoli sono a titolo personale e non rappresentano in alcun modo il pensiero dello staff di Ventenni Paperoni.

Tutto il materiale eventualmente coperto da copyright utilizzato è usato per fini educativi ai sensi dell’art. 70 della legge 633/41 sul diritto d’autore. Qualora i titolari volessero rimuoverli possono comunicarlo via e-mail e provvederemo subito alla conseguente rimozione o modifica.

E-mail: redazione@storiedipaperi.com