Minni e gli Happy Days: di che serie si tratta? Una parodia topolinese di Fonzie e compagni? Clarabella che suona in una band rockabilly? Il racconto dei tempi in cui Minni non era ancora la storica fidanzata di Topolino?
Tutte queste cose e anche di più! Se le avventure dei paperi disneyani si fondano su un albero genealogico di zii e cugini, del quale Don Rosa offre una celebre ricostruzione, il mondo di Topolinia è dominato da una cricca di amici, fidanzati e rivali: Minni e gli Happy Days parla dell’origine di questi legami.
Gli autori della serie sono Giorgio Pellizzari, Gianluca Panniello, Donald Soffritti e Daniela Vetro. Le storie di Minni e gli Happy Days, pubblicate su Minni Mag. a partire da ottobre 2000 e poi su Minni Amica del Cuore fino a settembre 2001, iniziano con un vecchio album di fotografie. È meglio prenotare la crema antirughe che usa Minni, perché a quanto sembra lei, Topolino, Clarabella, Pippo e Orazio, nonché Gambadilegno, hanno studiato insieme negli anni ’50, al college di Topolinia.
Questo sfondo storico comunque è solo una scelta estetica, l’emblema di un passato “favoloso”, giovanile, nostalgico. L’ambientazione è quella idealizzata di Happy Days, Grease, American Graffiti: adolescenti in cima al mondo, gonne a ruota, ciuffi sulla fronte e giacche di pelle, milkshake consumati al diner mentre suona l’immancabile jukebox. Uno scenario ricorrente in Minni e gli Happy Days è proprio il diner frequentato da Minni e compagni, l’Hula Hoop, dove servono il frappè alla cipolla preferito di Orazio. Non solo il locale ricorda l’Arnold’s di Happy Days, ma anche il proprietario è un inconfondibile Arnold con piume e (grande) becco da papero.
Ma quindi, come si sono conosciuti i nostri amici topi, cani e bovini? I fatidici incontri non vengono mostrati. Fa eccezione quello con Pluto, tema della storia Un amico in più: ancora cucciolo e randagio, Pluto cerca di rubare un sandwich al giovane Topolino e finisce per rimanere al suo fianco. Per il resto, viene lasciato intendere che le relazioni si siano forgiate attraverso la semplice frequentazione quotidiana. Minni, Clarabella, Topolino, Pippo e Orazio formano sin dall’inizio della serie un inseparabile gruppo di amici, tutti un po’ nerd, non troppo secchioni, molto casinisti. Minni e Topolino sono “migliori amici”, ovvero già si piacciono ma hanno il terrore di dichiararsi. Topolino è il tutor di Pippo, che si è appena trasferito da un’altra scuola ed è… beh, Pippo.
Neanche gli altri personaggi sono cambiati: Orazio ha l’hobby delle riparazioni, Gambadilegno è il teppista della scuola, sempre in sella alla moto e pronto alla rissa. Clarabella, dal canto suo, non è certo elegante e sofisticata come le ragazze T. O. P (Tau Omicron Phi, confraternita scolastica dominata da Tiffany e Cindy, grandi villain della serie).
Caratteristiche inedite sono invece la passione giovanile di Topolino per l’attività radioamatoriale (trovata che sembra del tutto random) e l’impostazione “matriarcale” del gruppo. Minni e i suoi amici agiscono infatti come una squadra, ma sono Minni e Clarabella a prendere le iniziative, a guidare le azioni e a decidere la linea di condotta per tutti. Persino l’antipatia di Topolino verso Gambadilegno deve venire meno, quando Minni si rifiuta di emarginare il ragazzaccio. E Gambadilegno, appena Minni lo tratta da essere umano (o felino), riesce a fare qualcosa di buono.
Una grande differenza rispetto all’universo topolinese a cui siamo abituati, in cui le ragazze accompagnano le imprese dei ragazzi oppure mendicano le loro attenzioni. All’interno di Minni e gli Happy Days, Minni e Clarabella non sono solo protagoniste, ma anche leader in ambienti sia femminili che maschili. In Sfida all’ultimo diamante il gruppo di Minni raddrizza la squadra di baseball peggiore del college, grazie a Clarabella nel ruolo di capitano. In Lo sconcerto del concerto Minni è chitarrista e frontman della band formata dai suoi amici, mentre Clarabella suona la batteria. Questa opposizione agli stereotipi di genere mostra al lettore un nuovo tipo di leadership, non individualista, non prepotente ma basata sulla collaborazione e la fiducia.
Quelle che per un adulto sono piccole incombenze quotidiane per un adolescente sono nuove avventure, foriere di figuracce e drammi dove solo “i più fighi” sembrano trionfare. Ma che si parli di gare sportive, feste, recite scolastiche o concerti di King Elwood (parodia di Elvis), la collaborazione è sempre l’arma vincente per Minni e compagni. E quando il gruppo di imbranati invece perde, inciampa, scorda le battute o macchia proprio gli abiti nuovi, si limita a farsi una risata. Dopotutto i grandi amici, anche i più strambi, sfigati e Pippo che ci siano, sono sempre “il club più in gamba della scuola“.
Verina Romagna
Immagini © Disney