Qui, Quo, Qua. Ovvero un’infanzia adulta

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Qui Quo Qua

Qui, Quo e Qua, i famosissimi nipotini di Paperino, non sono poi tanto -ini. In loro, infatti, è presente una summa di elementi infantili ed adulti, che fa dei tre berretti colorati delle grandi idee e responsabilità rinchiuse dentro ad un pugno di piume.
Apro una dolceamara parentesi: in tanti anni, vi garantisco il mio impegno, non riesco ancora a distinguerli. L’equazione Qui-rosso, Quo-azzurro e Qua-verde con me non funziona. E credo che anche molti lettori qui presenti si sentiranno tirati in causa.

La prima apparizione di Huey, Dewey e Louie avviene per mano di Al Taliaferro, ed è forse la più invadente e disastrosa vistasi nel mondo Disney: nel 1937, la madre, Della Duck, affida i tre gemelli alle mani dello zio. La soluzione doveva essere temporanea, giusto fino al ritorno in salute del padre, messo ko proprio dai figlioletti. In un primo momento sembrava che i noti discoli se ne fossero tornati dai genitori (in realtà questa assenza era dovuta alla fatica di disegnare le tre figure assieme, che si portavano via tutta la scena), ma nel 1942 le cose si fanno ufficiali: Paperino è il loro tutore legale, e dei genitori se ne farà rara menzione.

Detto fatto: Uncle Donald da allora non riuscirà mai più a liberarsi di quelle tre terribili ed amabili pesti, che irrompono nella sua dimora sfasciando a colpi di gioco tutto ciò che capita loro a tiro. Un classico: bambini, gioco, caos! Nei primi tempi si nota una spiccata tendenza alla burla, a danno di paperi ed oggetti. Lo zio li insegue armato della sua classica rabbia e di istinto pedagogico, e loro scappano ridendo. Marinano la scuola per andare a caccia di rane, fanno esplodere petardi e lasciano in disordine la loro cameretta. Un atteggiamento scanzonato ed energico, destinato però ad essere in gran parte rimosso.

L’evoluzione barksiana

Barks, è sempre lui a fare grandi cose, decide di dare una svolta ai discolacci: dà loro un carattere, li mette in riga. Entrano nelle Giovani Marmotte, e grazie alla loro serietà e senso di responsabilità, uniti ad una intelligenza fuori dal comune, divengono figure di spicco. Celebre è il loro medagliere, ricchissimo e sempre in espansione, in quanto capaci di fare tutto.

Qui Quo Qua
I tre Q disegnati da Romano Scarpa

Spesso sono loro ad educare i loro educatori, traendo d’impaccio un Paperino o un Paperone nei guai. Ligi al dovere nella maggior parte delle occasioni, giusto con qualche caratteristica ereditata dal loro educatore, come un tocco di lavatività e pigrizia.

Qui, Quo, Qua e il tempo delle mele

Un altro esempio tra i mille episodi nella vita dei tre paperetti che mostra come anche l’amore entri a far parte di questa evoluzione: in Qui, Quo, Qua e il tempo delle mele, nel 1980 troviamo un Quo innamorato di Paperella, una delle nipotine di Paperina. Il paperotto è cambiato da questo sentimento, ignora i suoi gemelli, a cui era tanto attaccato, e si dedica completamente alla novella storia d’amore. Qui e Qua, inizialmente, dall’alto della loro gelosia di fratelli, cercano di ostacolare i due piccioncini, ma alla fine verranno colpiti a loro volta da questo sentimento. Nella vicenda si può leggere un messaggio importante: l’amore segna un confine, tra infanzia ed età adolescenziale, tra ciò che si era e ciò che si diventerà, e questo limite viene affrontato anche dai nostri tre, che si trovano cresciuti in questo aspetto, come in molti altri.

immagini © Panini Disney

Anto

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