L’Incubo Orbitale: il grande Topolino di Casty

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Casty
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Riportare il personaggio di Topolino ai fasti, in storie di ampio respiro, incredibili avventure, contro villain seri e minacce tangibili per quanto irreali: scrivere ai bambini sì con dolcezza ma attraverso storie che possono essere lette senza alcun problema dai più grandi. Si vede benissimo questo obiettivo nelle tante storie che Andrea Castellan, in arte Casty, ha scritto e disegnato in questi questi anni, che da pochi giorni sono proprio 16! Proprio il 5 Agosto 2003 è stata infatti pubblicata Topolino e i mostri idrofili, prima storia sceneggiata da Casty di una lunga e incredibile serie. Una serie composta da tanti grandi capolavori ampiamente riconosciuti come tali (i cosiddetti kolossal, come La Marea dei Secoli), ma anche di storie “minori” che sono rimaste meno note, ma altrettanto belle. Più brevi, più quotidiane, meno pubblicizzate: storie incredibili da cui ogni sceneggiatore dovrebbe prendere esempio.

Casty

Una di queste, quella di cui parleremo oggi, è Topolino e l’Incubo Orbitale, da Topolino n.2810. Una delle storie che da bambino ho amato di più, al punto di rileggerla in continuazione. In 35 tavole Casty mostra come scrivere un’ottima storia Disney con mistero, azione, suspance e tante gags. Ed è una lezione importantissima.

Un classico moderno

Topolino viene scelto come uno tra i primi spazio-turisti, per il lancio pubblicitario di una avveniristica vacanza in un palazzo spaziale, l’Olimpus Hotel della Starbuck Enterprises. Insieme a lui c’è un gruppo di star e di celebrità, tra dive, campioni sportivi e un’interessantissima giornalista/scrittrice ben poco attendibile, che fa leva sulla paura per vendere (usare i libri sugli alieni a cui credono tutti come metafora, geniale!). Ed è proprio qui che viene subito sottolineata la caratteristica del Topolino di Casty, che riprende quello dei grandi maestri: un uomo qualunque in situazioni molto più grandi di lui. C’è spazio anche per le interazioni tra i personaggi classici, con Minni gelosissima e Pippo con qualche rimpianto per non poter accompagnare l’amico. Nessuno può negare che Casty abbia il potere di rendere persino i comprimari, con pochi dialoghi, dei personaggi reali e tridimensionali.

Casty

Ma da subito cominciano i misteri: dicono che durante la costruzione alcuni tecnici siano misteriosamente scomparsi, inoltre ci sono strani rumori o suoni di passi sul tetto del palazzo. Possibile? La parte centrale della storia è quindi costellata da questi interrogativi, che riescono davvero a mettere curiosità senza sembrare esagerati. Da questi piccoli misteri si arriva alla vera situazione di pericolo, con uno storico villain al suo massimo potenziale e una vera minaccia. “Sarò come Zeus, che dall’Olimpo scagliava i suoi fulmini sui poveri mortali!” recita in una sequenza di vignette epiche ambientate nello spazio, che riescono seriamente a creare un’atmosfera di tensione. Uno dei migliori esempi su come usare un cattivo storico in modo credibile e solenne.

Casty

Ma non c’è solo mistero e azione, che da bambino mi avevano fatto davvero impazzire per questa storia (che andando a cercare nei forum, scoprivo non essere troppo considerata dai vari lettori più grandicelli), ma anche tante gag spontanee e ironiche. Casty gioca sul rapporto tra i vari personaggi, sul “valle a capire!” che viene spesso naturale dire in una coppia, sulle varie star e sui creduloni pronti a farsi trascinare dalla paura dalla giornalista. Inoltre, l’autore si diverte a “depistare” i lettori con vari inside joke, mentre tira le fila di queste trama (con dei risvolti fantascientifici) in modo lineare e preciso.

Finali alternativi
Topolino

Ovviamente il pericolo viene sventato (com’è sacrosanto che debba essere in un fumetto Disney), e sembra che di tutto il pianeta solo un piccolo puntino sia stato distrutto per dimostrazione del potere del piano criminale: Casty conclude tutto magistralmente con un classico happy ending felice e pieno di affetto. Possiamo finalmente tirare un respiro di sollievo!

topolino incubo orbitale

Eppure non era questa la conclusione che l’autore aveva pensato! Come ha scritto su Facebook, il vero finale che aveva in mente era diverso, e concludeva la storia in modo da empatizzare ancora di più col protagonista (pur ridendo un po’) e da rendere ancora più realistica l’epica sequenza di vignette di cui parlavamo poco prima. Un finale tragicomico molto “alla Paperino”, che trovo fantastico, molto inedito per una storia sul settimanale!

Daniele De Lucia

Immagini © Disney – Panini Comics

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