Nella serata del 18 agosto 2019, Giulio Chierchini si spegne. Alla veneranda età di novantuno anni, il più anziano dei Disney Italiani viventi aveva posato la matita da meno di due anni, dimostrando la propria passione e forza fino all’ultimo. Disegnatore, ma anche autore e pittore, ha accompagnato per mano tre generazioni di autori.
Era una giornata d’ottobre del 1953, quando, ai disegni di Paperino e il suo fantasma (AO 53042), debuttarono assieme due futuri Maestri Disney: Giovan Battista Carpi e Giulio Chierchini. Dei due, uno si spegnerà precocemente, mentre l’altro continuerà a vedere il proprio lavoro pubblicato fino agli inizi di quest’anno, attraverso una serie di tavole autoconclusive appartenenti al ciclo Operazione Deposito.
Nel mezzo, tutto. Giulio Chierchini fu capace di toccare ogni corda della storia di Topolino con il proprio inconfondibile stile, fatto di piroette e stelle espressive. Sue tante delle liti tra Paperino e Anacleto (di cui fu tra i massimi autori), sue tante delle parodie che hanno cresciuto i lettori. Tra queste sicuramente spiccano I Promessi Paperi (TL 1086-1087) e L’inferno di Paperino (TL 1654). Quest’ultima in particolare fu una delle storie che l’autore realizzó attraverso una tecnica pittorica mista a base di olio, acquarello e aerografo.
Eclettico autore con oltre quattrocentocinquanta storie pubblicate e un Premio Papersera, ha terminato la propria corsa con autori molto più giovani di lui, come Fontana, Stabile e Bosco, diventando a tutti gli effetti un raccordo tra generazioni. Un’importanza tale da rendere impossibile non dispiacersi per una simile dipartita, nonostante abbia avuto la fortuna di seguire la propria passione fino alla fine.
Grazie, Maestro.
(Kappa Jack)
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