Il commissario Topalbano
Il 17 luglio 2019 si è spento alla veneranda età di 93 anni un personaggio storico del panorama letterario italiano: Andrea Camilleri, padre del Commissario Montalbano, che proprio nell’anno della sua scomparsa ha compiuto vent’anni dalla prima apparizione televisiva. Si può affermare che questo personaggio, il cui volto è quello di Luca Zingaretti, sia un must delle trasmissioni sul piccolo schermo. Lo scrittore siciliano ha saputo colorare il commissario di note della sua terra natia, prendendo spunto da una fantasia preziosa e sterminata.
Il primo cameo
Ad onor della nomea che questo rappresentante della giustizia si è fatta nel tempo, Topolino gli ha dedicato, nell’ormai lontano 2013, un’avventura a fumetti: Topolino e la promessa del gatto. Qui Andrea Camilleri compare come il signor Patò.
Nella storia, ambientata nella ridente Sicilia, Topalbano è affiancato da Topolino durante le indagini del rapimento della bella Minnie. I disegni di Giorgio Cavazzano omaggiano la splendida regione italiana grazie a magnifiche vedute panoramiche e dialettismi, che danno quel tocco di autenticità letteraria.
I personaggi sono variegati, comprendendo sia volti tipicamente disneyani, sia volti tratti dalla serie tv. Il braccio destro del commissario, Mimì Augello, diviene Ninì Cardillo, insieme a Giuseppe Strazio e Quaquarella.
I due più famosi detective devono lavorare insieme, ognuno con il proprio, differente metodo d’indagine, e questo all’inizio porta non pochi problemi per la risoluzione del caso. La storia vede Topolino e il Commissario Topalbano collaborare per sgominare il boss Totò Sinatra e i suoi tirapiedi Facciaesantu e Prorunaso.
In occasione dell’uscita del fumetto, lo stesso Andrea Camilleri si era espresso a riguardo con parole onorevoli:
“Topalbano è meglio del Nobel.”
Topalbano colpisce ancora
Il commissario Topalbano ha fatto la sua comparsa su Topolino anche in altre occasioni, come ad esempio nella storia Topolino e la giara di Cariddi.
In questa storia troviamo Francesco Artibani alla sceneggiatura, accompagnato da Paolo Mottura ai disegni. Sullo sfondo, un matrimonio agrigentino guastato dal furto del regalo di nozze: una delle due giare raffiguranti Scilla e Cariddi, temibili personaggi della mitologia greca. Avviene in concomitanza anche un rapimento, così i due avvenimenti si intrecciano, richiedendo ancora una volta la cooperazione di Topalbano e Topolino. L’elemento che permetterà di progredire nelle indagini è l’acqua: dentro la giara è contenuto l’atto di cessione di un terreno in cui è presente una ricca sorgente, mentre il rapimento era una finta utile ad impossessarsi di quel pezzo di carta. Risolti i crimini, il matrimonio s’ha da fare, e come afferma il commissario:
L’acqua non dovrebbe essere un tesoro di pochi, ma un bene da dividere con tutti.
Andrea Camilleri ci ha regalato un mare di avventure, grazie ai suoi libri, ai suoi personaggi, alla sua fantasia, alle sue apparizioni sulle pagine di Topolino. E per questo non smetteremo mai di ricordarlo, perché chi sa creare mondi bellissimi con la forza della fantasia non può essere dimenticato.
Immagini © Panini Disney
Anto