“Topolinio Canova e la scintilla poetica” è una storia nata dalla collaborazione tra Topolino Magazine e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), volta a promuovere la mostra “Canova e l’antico” aperta dal 28 marzo al 30 giugno.
Opera della penna e della matita del napoletano Blasco Pisapia, la storia occupa un posto di rilievo nel Topolino n°3309. Infatti, la cover variant dedicata al COMICON 2019 ha come soggetto proprio Topolinio Canova che sta scolpendo una bellissima “Hebe” con le sembianze di Minni: è la dea della giovinezza che nel fumetto, invece, sarà interpretata da Brigitta. La variant è acquistabile online, nelle fumetterie e allo shop del MANN.
La storia è stata presentata al Napoli Comicon 2019, in una conferenza in cui sono intervenuti Davide Catenacci (caporedattore del Topo), Daniela Savy (coordinatrice progetto OBVIA), Valentina Cosentino (organizzatrice della mostra “Canova e l’antico”), Claudio Curcio (direttore del Comicon) e ovviamente l’autore della storia.
Nel corso della conferenza Pisapia e Catenacci hanno raccontato nel dettaglio le fasi di realizzazione del fumetto, svelando molti retroscena. “I personaggi Disney – spiega l’autore – sono stati sottoposti a un vero e proprio casting“. Il provino, aperto a tutti i cittadini di Paperopoli e Topolinia, cercava carismatici attori per i personaggi storici e modelli disposti a prestare le proprie sembianze per le statue di Canova.
E così tra tutti i topi, paperi, pippidi e affini che hanno affollato la redazione nell’ultimo anno sono stati scelti i più adatti a rivestire i ruoli dei personaggi storici e mitologici richiesti dal bando.
I personaggi
Non c’è stato alcun dubbio nella scelta di Topolino come attore per l’artista neoclassico. Topolino nelle sue indagini e Canova nella sua Arte trovano sempre soluzioni creative a problemi importanti. Testardi e perfezionisti, entrambi riescono ad essere sempre fedeli alla tradizione accompagnandola da un pizzico di innovazione.
Lo stravagante Pippo, “accumulatore” professionista di cimeli di famiglia riveste il ruolo dell’artista archeologo e collezionista Gavin Hamilton, diventando dunque Pippin Hamilton.
Nella storia Topolino Canova e Pippin Hamilton si recano a Napoli alla fine del ‘700 per vedere al MANN i reperti di Pompei ed Ercolano che da poco si erano aggiunti alla collezione Farnese. Obiettivo di Topolino è quello di “studiare l’arte antica” per trarne nuove suggestioni.
È Clarabella a vestire i panni della nobildonna veneziana che li ospita, Contarina Barbarigo, assumendo come nome Clarina. Personaggio gioviale e loquace, a tratti esuberante e logorroico, accoglie i protagonisti in una città ben diversa da Topolinia e, attraverso le note caratteriali tipiche del personaggio Disney che la impersona, compendia alla perfezione aspetti positivi e negativi della napoletanità.
Durante la visita al MANN, Topolino riceve la commissione per una nuova statua dal ligio e compito Orazio “Horace” nei panni di John Campbell. In preda a un blocco creativo, Topolino inizia la ricerca dell’ispirazione, per di più ostacolata dal borioso e infido Squinch de la Hoppe.
L’interpretazione di quest’ultimo è stata affidata a Eli Squick (Squinch in inglese), personaggio creato da Gottfredson. Nonostante le sue apparizioni su Topolino libretto si possano contare sulle punta delle dita, l’infido usuraio si è trovato perfettamente a suo agio sul set della storia. Il cognome Hoppe deriva da quello di un misterioso acquirente di “Amore e Psiche”, sparito nel nulla dopo aver offerto la sua cifra.
Si lascia al lettore conoscere gli altri personaggi interpretati da Gambadilegno, Basettoni e gli zii Topolinda e Balatrone e riconoscere le opere del Canova sullo sfondo della storia.
Aggiunge l’autore:
Attraverso una lente deformante si possono notare nella storia riferimenti a luoghi storici di Napoli, individuabili dai conoscitori della città, ne è un esempio Porta Capuana all’inizio della storia
La storia dell’Arte e il fumetto Disney
Non è la prima volta che vediamo un grande artista del passato “disneyzzato” fare capolino tra le pagine del Topo (si pensi alla saga di Roberto Gagnor “La storia dell’arte di Topolino“) e non è la prima volta che il MANN si racconta attraverso un fumetto.
La storia rientra infatti nel progetto comunicativo OBVIA (Out of Boundaries VIral Art dissemination), che si occupa dal 2016 di “disseminare” la sensibilità artistica attraverso l’arte stessa, in particolare attraverso le nuove forme di arte visiva del cartone animato e della graphic novel. OBVIA ha già visto coinvolto proprio Blasco Pisapia nel 2016 con “Nico alla scoperta del MANN“, pubblicato in occasione della riapertura della sezione egizia e recentemente con “Nico alla scoperta di Canova“.
Il taglio stilistico delle avventure di Nico che consiste in una narrazione arricchita, ma non appesantita, da nozioni archeologiche si ritrova tal quale in Topolinio Canova e la scintilla poetica, dove emerge ancor più la cura per il ritmo narrativo. Proprio per preservare quest’ultimo si è deciso di eliminare ben quattro pagine dello storyboard originale. Afferma infatti Pisapia
non bisogna mai affezionarsi a un’idea, ma è necessario capire se quell’idea è davvero funzionale per la narrazione.
Lo spirito neoclassico era quello di emulare (e non imitare!) l’antico innovandolo con trovate originali. Questo fumetto incarna pienamente questo spirito non solo nella trama ma anche nel tratto dell’autore, al contempo fedele ai canoni e pervaso di espressività.
Andrea La Veglia
Immagini © Disney-Panini