Avete avuto davvero una pessima infanzia se non vi è mai venuta fame leggendo un fumetto o guardando un cartone animato!
Il cibo nei fumetti è qualcosa di iconico. Paperi o meno, anche il più inappetente di voi non può che aver avuto un aumento notevole della salivazione davanti a certi disegni. E non solo perché un bravo disegnatore riesce a far sembrare tutto più buono (anche gli indigesti spinaci di Popeye), ma perché il cibo – nel fumetto così come nel cartone animato – rappresenta una caratterizzazione spesso fortissima del personaggio.
Abbiamo citato Braccio di Ferro e gli spinaci, ma potremmo continuare con il cinghiale di Obelix, fino ad arrivare alle ciambelle di Homer Simpson. Non esiste un universo di carta nel quale non sia presente almeno un personaggio che possiamo tranquillamente associare ad un particolare cibo. Ed è sempre qualcosa di buonissimo. Talmente buono che abbiamo voglia di riprodurlo. Così tanto che vorremmo assaggiarlo almeno una volta. Al punto tale che ci farà gola anche se nella realtà ci farebbe schifo.
A Paperopoli non si fa eccezione. Le prime cose che vengono in mente sono, con tutta probabilità, le famose “frittelle” di Paperino. Che non siano frittelle così come noi le conosciamo, è evidente. Sono dei pancake, ma spiegare ad un bambino italiano degli anni ’40 l’esistenza dei pancake sarebbe stato difficoltoso. So già che qualsiasi “paperofilo”, almeno una volta nella vita, ha provato ad impilare i pancake uno sull’altro come ha visto fare a Paperino.
Se non vi piacciono le mele non fa nulla. La torta di mele di Nonna Papera farebbe ingolosire chiunque. La sfoglia che richiude il ripieno di mele, con sopra quei tagliettini meravigliosi, è stata la tragedia per molte nonne e mamme. Perché qualsiasi torta non assomigliasse almeno vagamente a quella di Nonna Papera, non veniva premiata con la giusta considerazione.
Passiamo a Topolinia. Se il Grande Dio del Fumetto mi concedesse di passarci una intera giornata sono certa che mi strafogherei di Negritas: liquirizia purissima, giunta dall’Amazzonia, della quale Indiana Pipps non sembra poter fare a meno. A giudicare dal disgusto che provano gli altri personaggi ogni volta che sono costretti ad assaggiarla, non sembrerebbe molto buona. Ma è certo che Indiana Pipps la ingurgita così felicemente da far venire voglia di mangiarne un chilo.
Che dire poi delle ormai mitologiche arachidi di Super Pippo? Beh, non voglio credere che almeno una volta, quando eravate piccoli, non avete mangiato un’arachide sognando di indossare un bel pigiamone di flanella rosso! Certo, Pippo non perde la sua proverbiale goffaggine nemmeno quando indossa i panni del suo alter-ego, ma è comunque un supereroe di tutto rispetto.
Diverso affare è quello che riguarda Eta Beta. Nessuno mangerebbe mai della naftalina. Nessuno sano di mente almeno. C’è però da dire che in realtà Eta Beta non si è mai rimpinzato naftalina. Le pallette che siamo abituati a vedergli mangiare sono in realtà dei “kumquat”, ovvero dei piccoli mandarini cinesi. Saranno più buoni della naftalina? A voi la risposta!
Non resta che citare le mitiche gallette di Zio Paperone: quelle, a dire la verità, non sono mai sembrate particolarmente appetitose nemmeno sulla carta. Ma chi siamo noi per giudicare? Magari innaffiate con dell’ottima acqua piovana…
E pensare che invece il cibo preferito di Walt Disney era il “chili” coi fagioli!
P.S. Se proprio non resistete ai sapori dei fumetti, la nostra redattrice Giulia Donatelli cura sulle pagine del nostro sito una rubrica apposita in cui propone le ricette delle pietanze più famose apparse sulle pagine di Topolino. Ecco quelle del panino del mendico e della fagiolata del pioniere!
Francesca Arca
Immagini ©Panini Disney