I fumetti e la storia
Il fumetto ha da sempre svolto un importante ruolo non solo nell’ambito dell’intrattenimento, ma anche in quello istruttivo, infatti sono tanti i temi affrontati che spaziano dalle conoscenze scientifiche a quelle umanistiche.
In particolar modo, la storia è un importante contenitore dalla quale il fumetto trae ispirazione per sfornare nuove avventure: paperi e topi si rendono protagonisti di viaggi ambientati dalle epoche più remote, toccando qualunque area geografica di interesse. Questi viaggi sono anche ricchi di espedienti narrativi, utili per mantenere alta l’attenzione del lettore sull’argomento storico trattato. Anche la parte giornalistica di Topolino ha sviluppato un rapporto con la storia, divenendo un suo importante veicolo di trasmissione, avvicinando piccoli e grandi, esperti e non alle questioni storiche.
Topolino e la macchina del tempo
Non sempre il fumetto riprende fedelmente gli avvenimenti storici.
In alcuni casi, la storia nel fumetto si arricchisce di elementi di fantasia necessari a mantenere alta l’attenzione del lettore sulle vicende trattate. Ne è un esempio il ciclo di storie con la macchina del tempo, introdotta dal duo Pezzin e Concina nella metà degli anni ’80. Grazie a questa prodigiosa invenzione, Topolino e Pippo si rendono protagonisti di avventure ambientate nei secoli precedenti, fornendo ai lettori un quadro storico abbastanza fedele dei costumi delle epoche precedenze. Le avventure nel tempo sono anche ricchi di espedienti narrativi, utili per mantenere alta l’attenzione del lettore; non a caso, i nostri due eroi vengono spediti indietro nel tempo con l’obbiettivo di risolvere enigmi storici legati ad una particolare scoperta o sul personaggio storico in questione.
Le maschere storiche
Oltre a ciò, i personaggi di Topolino hanno anche avuto modo di indossare le maschere dei più noti personaggi storici. Ne è un esempio “Paperino e la storia romana“, storia del 1961 scritta da Forina e disegnata dai De Vita padre e figlio. Qui Paperino sogna di essere Paperin-Camillo, parodia di Marco Furio Camillo, conquistatore di Veio, la cui caduta nel 396 a.C segna l’inizio del primato romano nei territori etruschi. Suo antagonista è l’avido senatore Plauto Paperone che, pur di mettere le mani sul tesoro di Veio, non esita ad esiliarlo accusandolo di aver rubato le ricchezze dei Veienti.
Si può notare chiaramente che i personaggi conservano i loro tratti caratteriali anche nell’ambientazione storica. Viene riproposto, in chiave romana, l’immagine del Paperone come affarista cinico che, pur di perseguire i suoi fini egoistici, non esita a raggirare il povero Paperino (seguendo la tipica linea degli sceneggiatori italiani riguardo i due personaggi adottata nei primi decenni del Topolino).
La Saga di Paperon de’ Paperoni
Diciamocelo: secondo il mio parere la saga di Paperon de’Paperoni del maestro Don Rosa è un vero capolavoro che ha segnato la storia del fumetto. Questo “romanzo storico” non solo si limita a far luce sulle origini della fortuna di Paperone. Esso è anche una fotografia dei cambiamenti avvenuti tra il XIX° ed il XX° secolo, osservati sotto gli occhi del papero scozzese emigrato negli Stati Uniti. Per esempio, abbiamo la raffigurazione dell’America del XIX secolo, divenuta una potenza economica in ascesa e per questo terra di opportunità anche per gli squattrinati. E’ anche il centro dove Paperone pone le basi del suo straordinario impero finanziario, poiché la sua vita è legata al progresso e al futuro che solo il continente americano può offrire.
La saga è nota anche per la riproposizione di personaggi storici in chiave disneyana, con i quali Paperone interagisce. Uno dei più importanti incontri è quello col presidente americano Theodore Roosevelt, il quale insegna ad un giovanissimo Paperone l’importanza del duro e onesto lavoro.
Inoltre, ciò che rende la saga storica è anche il lavoro che si cela dietro. Don Rosa ha studiato minuziosamente le tavole di Carl Barks e il suo albero genealogico della famiglia dei Paperi, come abbiamo già spiegato in questo articolo. Il risultato è una saga minuziosa e ben dettagliata che pone sotto una nuova luce le origini della fortuna di Paperone, precedentemente introdotte da Carl Barks, collocandole per giunta in una cornice storica verosimile e ben definita.
Quando parodia e storia si mescolanoC’è ancora un ultimo aspetto del rapporto storia/fumetto che mi sembra doveroso sottolineare. Spesso, gli eventi storici vengono usati per dar vita anche a storie divertenti o parodistiche. Ne è un esempio la storia “Paperino e le papere del Campidoglio” di Alessandro Sisti e Giorgio Cavazzano su un soggetto di Gigi Proietti. Ispirato alla leggenda delle oche del Campidoglio, Gli autori ci riportano in una Roma imperiale che, a tratti, dipinge alcuni aspetti della società italiana di oggi.Un editto emanato dall’imperatore Paperonius Anas (Paperone) costringe i cittadini romani ad aprire i luoghi pubblici ai turisti. In questo modo la città viene deturpata e vandalizzata a causa delle insolenze e delle invadenze provocate dal flusso turistico (visto come una vera invasione barbarica). I pretoriani, rappresentati dal centurione Paolinus Anaticulus (Paperino), sono ridotti a tenere sotto controllo i turisti, costretti a ritmi di lavoro massacranti e minacciano l’imperatore di scioperare se questi non si decide di assumere altro personale e paghi gli straordinari (con modalità che rimandano al diritto di sciopero e di appartenenza al sindacato odierni).
Il fumetto come fonte e narrazione della storia
Insomma, possiamo definire la storia come un terreno fertile dalla quale gli autori possono realizzare le loro avventure. Il fumetto, con il suo carattere multimediale e le sue capacità visive e linguistiche, lo si può intendere non solo come il prodotto del genio creativo umano, ma anche come mezzo educativo che ha utilizzato i propri codici per cercare di fornire anche ai più giovani una rappresentazione degli avvenimenti passati. In questo modo, è divenuto un vero mezzo di comunicazione che, attraverso le vignette, cerca di illustrare la realtà storica. Certo, questo non deve per forza comportare la totale e fedele rappresentazione degli eventi storici. In alcuni casi, la storia, a seconda degli autori, può anche fungere da ispirazione per realizzare avventure che hanno il semplice scopo di divertire il lettore, non distogliendolo dalle tematiche affrontate.
Antonio Ferraiuolo
Immagini © Disney